Ceniamo a casa di Leonardo by stefanoc - Illustrated by Stefano IIIF - Ourboox.com
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Ceniamo a casa di Leonardo

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Artwork: Stefano IIIF

  • Joined Jan 2017
  • Published Books 1
Ceniamo a casa di Leonardo by stefanoc - Illustrated by Stefano IIIF - Ourboox.com

L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci rappresenta in assoluto una delle opere d’arte più importanti di tutti i tempi, sia per la sua carica innovativa che per l’impatto che ebbe sugli artisti di tutte le epoche, dai contemporanei a Warhol. Leonardo rappresenta il momento più drammatico del Vangelo quando Cristo annuncia il tradimento di uno degli apostoli “In verità vi dico uno di voi mi tradirà”. È una scena agitata attorno al fulcro immobile costituito dalla figura di Gesù, che si richiama al Cristo Giudice del Giudizio Universale. Attorno a lui convergono gli apostoli sistemati a gruppi di tre, secondo le diverse reazioni alle parole di Cristo: di domanda, di scandalo, di timore, di commozione, “i moti dell’animo”. 

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L’Ultima Cena era un pasto rituale che celebrava il Pesach, la Pasqua ebraica, in ricordo della fuga degli ebrei dall’Egitto. Si mangiava quindi quel che gli ebrei mangiano anche oggi: erbe amare, pane azzimo, charoset, agnello arrostito, vino.

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Nel dipingere quello che è considerato il suo capolavoro, Leonardo utilizzò una singolare tecnica sperimentale a base di tempera grassa su intonaco. La tecnica dell’affresco infatti poco si addiceva alla maniera di operare dell’artista, fatta di continui ripensamenti, aggiunte e modifiche successive. L’affresco necessita di un’esecuzione rapida: i colori devono essere stesi prima che l’intonaco si asciughi. Leonardo invece scelse di dipingere il soggetto su muro come se l’esecuzione avvenisse su tavola. A causa dell’umidità del luogo il dipinto murale versa da secoli in un cattivo stato di conservazione. Il soggetto si ispira al brano del Vangelo di Giovanni nel quale Gesù annuncia che verrà tradito da uno dei suoi apostoli.La composizione dell’opera segue la tradizione dei cenacoli di Firenze, con interventi originali che puntano a rendere intimo ed emotivo il messaggio. Dentro la scatola prospettica della stanza, rischiarata da tre finestre sul retro e con l’illuminazione frontale da sinistra che corrispondeva all’antica finestra reale del refettorio, Leonardo ambientò in primo piano la lunga tavola della cena. Al centro compare la figura isolata di Cristo, con le braccia distese in una posa quasi piramidale. Ha il capo reclinato, gli occhi socchiusi e la bocca discostata: sembra che abbia appena terminato di dare la triste notizia. Leonardo si concentra sulle reazioni, i cosiddetti “moti dell’animo”, degli apostoli sorpresi e sconcertati all’annuncio dell’imminente tradimento di uno di loro.Attorno a Cristo gli apostoli sono disposti in quattro gruppi di tre, diversi, ma equilibrati simmetricamente. L’effetto è quello di successive ondate che si propagano a partire dalla figura del Cristo. Sembra quasi che le reazioni degli apostoli più vicini alla figura di Gesù siano più intense e che diventino più moderate e incredule man mano che ci allontana dal soggetto.

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