Il DaDaIsMo EZ by Beni Culturali - Illustrated by Enrica Zuffi - Ourboox.com
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Il DaDaIsMo EZ

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Artwork: Enrica Zuffi

  • Joined Nov 2016
  • Published Books 34

 

 

 

DADA,DADA, DADA, urlio di colori increspati, incontro di tutti i contrari e di tutte le contraddizioni, di ogni motivo grottesco, di ogni incoerenza: LA VITA.»

(T. Tzara, 1918)

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L’arte dello sconcerto:
il Dadaismo.

“Dada Means Nothing” —-> “Dada non significa nulla”

La nascita del movimento

Con la fondazione del Cabaret Voltaire a Zurigo, il 5 febbraio 1916 nacque il movimento dada.
Mentre in Europa infuriava la guerra, in Svizzera – paese neutrale in grado di fornire rifugio a esuli e disertori – un gruppo di giovani artisti e letterati di varia provenienza iniziò a organizzare serate in cui avevano luogo concerti, letture di poesie, conferenze, mostre, produzione simultanea di opere che univano diversi linguaggi artistici in un’atmosfera di creatività esaltante e provocatoria.
Del Dada, Tristan Tzara, il teorico del movimento, lascia scritto:”Dada non significa nulla. Dada è un prodotto della bocca, usato per designare quello che sarà, più che un movimento artistico omogeneo, uno spirito e un atteggiamento accomunante intellettuali di diversa estrazione nei confronti del fare e del pensare l’arte”.
C’è chi pone la nascita del movimento Dada a Zurigo, in Svizzera, il 5 febbraio 1916 con il Cabaret Voltaire, dove artisti ed intellettuali, danno vita a serate di discussioni sul rinnovamento di ogni forma e di ogni significato corrente dell’arte.
Questo movimento rivoluzionario, ideologico, che si conclude nel 1919, raccoglie intorno al ventinovenne, Hugo Ball, pittore e scrittore espressionista, molte personalità di spicco della letteratura, della musica, del teatro, della pittura e della scultura.
L’idea base di questi artisti è il rifiuto di ogni forma di cultura tradizionale, esaltando la irrazionalità, l’anarchia, il nichilismo e la casualità nelle arti come in politica e nella morale corrente.
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Il dadaismo americano riprende oggetti di uso comune, li inserisce in spazi anomali caricandoli di significati originali.
A New York Duchamp comincia con il “ready made” esponendo oggetti come orinatoi, attaccapanni  e badili, attribuendo loro un senso nuovo.
Nascono dipinti “meccanomorfici“, interventi su fotografie e fotomontaggi che assumono il compito di vivace e violenta protesta politica.
A Parigi André Breton costituisce un gruppo dadaista, con il comune scopo di essere un movimento antiartistico e scandaloso e di trasformare la poesia in azione.
Ma il progetto di un Congresso Internazionale Delle Tendenze Moderne mette in rotta di collisione Breton e Tzara.
Il Dadaismo in Germania.
Finita la guerra, dalla Svizzera le nuove idee si diffusero velocemente, facendo del Dadaismo un movimento di portata internazionale. In Germania, dove ebbe la sua sede principale a Berlino, la corrente dada fu caratterizzata soprattutto dall’impegno politico degli artisti, schierati contro l’ascesa del potere di Hitler. Esso si tradusse in uno spiccato gusto per la sperimentazione di nuove tecniche espressive, come l’assemblaggio o il fotomontaggio in cui si distinsero soprattutto Raoul Hausmann e John Heartfield.

 

L’espressione di Dada: Duchamp e Man Ray
Fu a Parigi e soprattutto a New York che negli anni che seguirono la Prima guerra mondiale il Dadaismo visse la sua stagione più vivace, grazie alle figure di Marcel Duchamp e Man Ray.
Già a a partire del 1922, tuttavia, il movimento andò esaurendosi: le idee seminate in tutto il mondo da questi artisti continuarono però a svilupparsi, in particolare a Parigi, dove l’eredità dadaista fu raccolta da Andrè Breton e sfociò ne movimento surrealista.
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 Cos’è Dada?
Secondo i dadaisti stessi, il dadaismo non era arte, era anti-arte.
Tentava, infatti, di combattere l’arte con l’arte. Per ogni cosa che l’arte sosteneva, Dada rappresentava l’opposto. Se l’arte prestava attenzione all’estetica, Dada ignorava l’estetica; se l’arte doveva lanciare un messaggio implicito attraverso le opere, Dada tentava di non avere alcun messaggio, infatti l’interpretazione di Dada dipende interamente dal singolo individuo; se l’arte voleva richiamare sentimenti positivi, Dada offendeva. Attraverso questo rifiuto della cultura e dell’estetica tradizionali i dadaisti speravano di distruggere loro stessi, ma, ironicamente, l’arte. Dada è diventato un movimento che ha influenzato l’arte moderna.

 

https://youtu.be/m7QspfFDdmU

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Analisi dei tre bozzetti:

1°bozzetto: Tuffo stile DaDa…
Il primo bozzetto che ho realizzato, raffigura una donna intenta a tuffarsi in un bicchiere riempito da una bevanda. Sullo sfondo caratteri, lettere e parole nere e grigie.
La tecnica eseguita è un collage .

 

 

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2° bozzetto: Lo sconcerto…
Anche nel secondo bozzetto, la tecnica utilizzata è quello del collage. La donna rappresentata ha il volto di una rosa rossa (quella del quadro del pittore Renè Magritte). Solamente un occhio, la mano e la testa appartengono alla donna. Lo sfondo utilizzato è una texture di colori mischiati tra loro, ed è l’immagine di uno dei quadri Jackson Pollock.
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3° bozzetto definitivo: Non vedo, non parlo, non sento…
Il terzo bozzetto è quello definitivo del mio elaborato finale. In primo piano è raffigurata una donna particolare dell’opera intitolata: “Enigma umano: il dolore, il silenzio, il piacere” dello stile Liberty. Alle sue spalle disegni a matita, china e pennarelli sui danni che la tecnologia provoca sull’uomo. Attorno al bozzetto caratteri e immagini sul Dadaismo. Il tutto è stato poi incollato su cartone vegetale.
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LETTURA DENOTATIVA dell’opera finale.

Il lavoro da me realizzato è un collage di immagini fotografiche sia in bianco e nero che a colori, queste sono identificative del soggetto principale intitolata “Enigma umano: il dolore, il silenzio, il piacere” un particolare dello stile Liberty che ho realizzato ad acrilico. Questa rappresenta una donna in primo piano che sembra zittirsi da sola coprendosi la bocca con entrambe le mani.

 

 

LETTURA CONNOTATIVA:

Questo collage che ho realizzato rappresenta il periodo contemporaneo del nostro mondo, l’industria avanzata, il potere delle multinazionali e la tecnologia sempre più predominante sul pensiero personale umano. Ho scelto questa rappresentazione appunto per sottolineare lo sconcerto e lo stupore che esprime il soggetto protagonista nell’osservare questa situazione.

Ho inserito anche un richiamo classico di una donna di spalle “marchiata” anch’essa dal Dadaismo ( Dada) in quanto questa corrente tenta di non dare alcun messaggio.

Infatti l’interpretazione di Dada dipende interamente dal singolo individuo, attraverso questo rifiuto della cultura e dell’estetica tradizionali i dadaisti speravano di distruggere loro stessi, ma, ironicamente, l’arte.

Tutto ciò era applicato anche e soprattutto alle convenzioni della società in cui gli artisti vivevano.

Dada è diventato un movimento che ha influenzato l’arte moderna pertanto secondo i dadaisti stessi, il dadaismo non era arte, era anti-arte.

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Scheda del colore:

 

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Ambientazione:

 

 

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Relazione finale: progetto sul Dadaismo (1916-2016)
Ispirandoci agli stralci del manifesto della corrente DADA, sulla base delle nostre conoscenze storico-artistiche ed esperienze, ci è stato presentato un progetto ispirato dalle tecniche del Dadaismo che dia prova della nostra capacità interpretativa ed espressiva con competenze tecnico-artistiche.
Precedentemente questo tema fu affrontato come prova d’esame di maturità nell’anno 2016 indirizzo beni culturali e ora è stato richiesto di elaborare i seguenti punti: schizzi e bozzetti con annotazioni, progetto esecutivo con misure dell’opera ed eventuale ambientazione, letture denotativa e connotativa dell’elaborato finale, eventuali prove a colori ed infine relazione finale del progetto.
E ‘stato consentito di utilizzare materiali cartacei quali libri ed archivi digitali in Internet. Tutto il materiale poi successivamente è stato raccolto in un book di presentazione per il proprio progetto.
Il mio progetto finale riguarda un collage cartaceo riprendendo il motivo contemporaneo della nostra società. In acrilico ho raffigurato una donna in primo piano particolare dell’opera intitolata: “Enigma umano: il dolore, il silenzio, il piacere”dello stile Liberty. Questa esprime sconcerto tappandosi la bocca con le mani come se non volesse credere a quello appena visto alle sue spalle. Perciò quest’opera riprende sia la modernità contemporanea della nostra società l’avvento della tecnologia, le industrie e il potere delle multinazionali sia la classicità “marchiata” dalla corrente anti-arte del Dadaismo.
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