LA PROSPETTIVA
La prospettiva è un insieme di proiezioni e di procedimenti di carattere geometrico-matematico che consentono di costruire l’immagine di una figura dello spazio su un piano, proiettando la stessa da un centro di proiezione posto a distanza finita.
Dal punto di vista linguistico, il vocabolo “prospettiva” è la forma femminile sostantivata di “prospettivo”, derivante a sua volta dal latino tardo “prospectivus”, “che assicura la vista”
La prospettiva fu il primo tra i metodi usati di rappresentazione a essere, per così dire, codificato. Dai cospicui resti di pittura romana pervenutaci, in gran parte derivati da soggetti ellenistici, notiamo una matura capacità di ottenere gli scorci, ma il disegno delle linee che definiscono gli ambienti architettonici è molto approssimativo e lascia capire che, almeno nell’ambiente romano, i sistemi operativi per ottenere gli effetti prospettici nelle immagini erano del tutto intuitivi.
La prospettiva nel rinascimento si divide in primo rinascimento e rinascimento maturo.
PRIMO RINASCIMENTO
All’inizio del Quattrocento, a opera del grande architetto fiorentino Filippo Brunelleschi, si ebbe un primo salto di qualità, si può dire di ordine scientifico. Attraverso studi ed esperienze condotte con l’aiuto di strumenti ottici, Brunelleschi pervenne ad un procedimento metodologico per rappresentare gli edifici in prospettiva, che illustrò graficamente in due tavolette andate purtroppo perdute.
RINASCIMENTO MATURO
In mancanza di sicure basi matematiche, le ricerche sul fenomeno della percezione visiva venivano condotte con semplicissimi strumenti, premesse ai “prospettografi” usati nei secoli successivi, o al massimo con rudimentali camere oscure. Di questi strumenti e del loro uso, oltre alle descrizioni letterarie, abbiamo delle nitide rappresentazioni in alcune notissime incisioni su legno di Albrecht Dürer.
L’interessamento appassionato dei pittori alla prospettiva non era indotto solo dal desiderio di trovare espedienti per giungere a una corretta rappresentazione mimetica del reale. Oltre a conferire all’arte supporti di carattere scientifico, la ricerca era finalizzata a dare evidenza a una concezione filosofica del mondo, basata su un ordine razionale distribuito su tutto il creato.
Per rappresentare lo spazio in prospettiva i volumi che lo definiscono devono essere posti in relazione ad un punto di vista (pv) che corrisponde all’altezza dell’occhio dell’osservatore.
Per il punto di vista passa la linea dell’orizzonte (LO): essa sarà tracciata in basso, o in alto, a seconda che l’osservatore dal basso o dall’alto.
Le rappresentazioni prospetiche più sono quella centrale e quella accidentale.
FILIPPO BRUNELLESCHI
Filippo Brunelleschi è stato un architetto, ingegnere, scultore, orafo e scenografo italiano del Rinascimento.
Considerato il primo ingegnere e progettista dell’era moderna, Brunelleschi fu uno dei tre primi grandi iniziatori del Rinascimento fiorentino con Donatello e Masaccio. A lui, che era il più anziano dei tre si deve l’invenzione della prospettiva a unico punto di fuga.
Dopo un apprendistato come orafo e una carriera come scultore si dedicò principalmente all’ architettura, costruendo quasi esclusivamente a Firenze. La costruzione più importante però fu la cupola di Santa Maria del Fiore.
Essa costituisce la copertura della crociera del Duomo di Firenze; era la cupola più grande del mondo e rimane tuttora la più grande cupola in muratura mai costruita. L’attuale edificio del Duomo fu iniziato nel 1294-1295 e la base del tamburo della cupola fu pronta già nel 1314-1315, tuttavia nel ‘400 nessuno si era posto il problema di trovare una soluzione per la copertura.
Nel 1418 l’ Opera del Duomo bandì un concorso pubblico per la costruzione della cupola. In seguito al concorso, Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti furono nominati capomaestri. Il 7 agosto 1420 ebbe inizio la costruzione della cupola, che fu completata fino alla lanterna il 1° agosto 1436
Published: Dec 5, 2016
Latest Revision: Dec 13, 2016
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