IL CINEMA by Terza Elle - Illustrated by Teresa Caligiuri  Andrea Ventura  Giulia Zhou - Ourboox.com
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IL CINEMA

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Artwork: Teresa Caligiuri Andrea Ventura Giulia Zhou

  • Joined Oct 2016
  • Published Books 15
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Indice

-Introduzione

-Camera oscura

-Lanterna magica

-Taumatropio

-Fenachistoscopio

-Fucile fotografico

-Strumenti ottici

-La nascita del cinema

-Fratelli Lumière

-Georges Meliers

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INTRODUZIONE

 

Il termine pre-cinema si intendono tutti quegli esperimenti e intrattenimenti legati alla proiezione di immagini ed al movimento. La nascita della meravigliosa macchina che produce immagini in movimento è stata tortuosa, piena di deviazioni, sovrapposizioni, coincidenze, incomprensibili ritardi e fughe in avanti da parte di tanti inventori, scienziati, ciarlatani, ambulanti, maghi e bricoleurs il cui nome è, dai più, dimenticato e che si può far risalire fino al teatro d’ombre e agli esperimenti di Leonardo da Vinci.

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Camera oscura

 

Leonardo da Vinci fece degli esperimenti sulla camera oscura, anche detta camera obscura, camera ottica o fotocamera stenopeica, è un dispositivo ottico composto da una scatola oscurata con un foro stenopeico sul fronte e un piano di proiezione dell’immagine sul retro.

 

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Marcel Proust, il celebre autore di “Alla ricerca del tempo perduto“, ne ricorda, fantastico,risalente alla sua infanzia. “Avevano escogitato, per distrarmi nelle sere che mi vedevano un aspetto troppo infelice, di regalarmi una lanterna magica,di cui, mentre si aspettava l’ora di pranzo, coprivano la mia lampada; e, al mondo dei primi architetti  e maestri vetrai dell’età gotica, essa sostituiva all’opacità delle pareti impalpabili iridescenze, sovrannaturali apparizioni multicolori, dov’eran dipinte leggende come in una vetrata vacillante e momentanea”

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Lanterna magica

 

La lanterna magica è una forma di proiezione di immagini dipinte su una parete in una stanza buia, tramite una scatola chiusa contenente una candela, la cui luce è filtrata da un foro sul quale è applicata una lente. Il procedimento è del tutto analogo nella sostanza a quello dei moderni proiettori di diapositive.

Si tratta del dispositivo del precinema più vicino allo spettacolo cinematografico vero e proprio.

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Taumatropio

 

Nel 1824 fu inventato il taumatropio. Composto da un dischetto di cartoncino, fissato a due fili e disegnato da entrambe le parti con soggetti destinati a integrarsi a vicenda, facendo girare velocemente il disco (1/25 di secondo), le immagini si sovrappongono creando così l’illusione di movimento.

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Fenachistoscopio

 

Fenachistoscopio fu inventato nel 1833 dal fisico belga Joseph-Antoine Plateau. Consisteva in una ruota, fissata al centro su un manico e in grado di ruotare su se stessa. Sulla ruota, a intervalli regolari, venivano praticate delle fessure attraverso cui poter guardare e, sul lato interno venivano disegnate delle immagini, Il movimento veloce della ruota e gli spazi vuoti creavano, anche in questo caso, l’illusione del movimento. La grande novità sta nel fatto che l’illusione sfrutta il fenomeno della persistenza della visione.

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FUCILE FOTOGRAFICO

 

 

Nel 1882 il fisiologo francese Etienne Jules Marey, costruisce un apparecchio derivato dal revolver fotografico di Janssen: il fucile fotografico. A Napoli “gira” le sue prime scene, sul volo dei gabbiani, alla velocità di 12 fotogrammi al secondo. Uno degli assistenti di Marey racconterà più tardi che lo scienziato francese era soprannominato dagli abitanti del luogo “il matto di Posillipo” perché l’avevano visto spesso mirare lungamente degli uccelli con il suo curioso fucile senza che mai si sentisse un colpo né si vedesse cadere un uccello, per poi posare “l’arma” visibilmente soddisfatto. La descrizione del fucile fotografico viene pubblicata sulla rivista La Nature il 22 aprile 1882: “Sono riuscito a costruire, con le dimensioni di un fucile da caccia, un apparecchio che fotografa 12 volte al secondo l’oggetto mirato; ogni immagine richiede, come tempo di posa, soltanto 1/720 di secondo. La canna di questo fucile è un tubo che contiene un obiettivo fotografico; quando si tira il grilletto del fucile, il meccanismo si mette in moto e scatta le dodici foto in un solo secondo.

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Strumenti ottici del pre-cinema

 

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I Fratelli Lumiere

Auguste (a sinistra) e Louis Lumière

I fratelli Auguste Marie Louis Nicolas Lumière e Louis Jean Lumière sono stati due imprenditori francesi, inventori del proiettore cinematografico e tra i primi cineasti della storia. Figli dell’imprenditore e fotografo Antoine Lumière e Jeanne Joséphine Costille Lumière, entrambi i fratelli lavorarono a lungo per lui. Avevano  sperimentato alcuni miglioramenti al processo fotografico, il più rilevante era il procedimento della lastra secca, un fondamentale punto di passaggio verso la pellicola fotografica.

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L’uscita dalle officine Lumière (titolo originale La Sortie de l’usine Lumière) è un film dei fratelli Auguste e Louis Lumière, compreso tra i dieci film che vennero proiettati al primo spettacolo pubblico di cinematografo del 28 dicembre 1895 al Salon indien du Grand Café di Boulevard des Capucines a Parigi. Fu il primo film a venire visto dal pubblico, per cui viene solitamente indicato come il punto di partenza della storia del cinema.  Il film mostra un ampio gruppo di operai, per la maggior parte donne, al momento dell’uscita dalla fabbrica Lumière a Montplaisir, alla periferia di Lione.

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Il primo spettacolo a pagamento si tenne il 28 dicembre a Parigi al Grand Café sul Boulevard des Capucines. Andarono in tour con il cinématographe nel 1896 visitando Londra e New York. Le immagini in movimento ebbero un’immediata e significativa influenza sulla cultura popolare con L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat (L’arrivée d’un train en gare de la Ciotat) e La colazione del bimbo (Le Repas de bébé)

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Il primo esempio di commedia co la farsa L’innaffiatore innaffiato (L’arroseur arrosé).

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Georges Melies 

 

Marie-Georges-Jean Méliès, conosciuto come Georges Méliès è stato un regista, illusionista e attore francese.

Nacque e morì a Parigi, dove la sua famiglia aveva una piccola impresa manifatturiera di scarpe. Come prestigiatore e illusionista dirigeva il Teatro Robert-Houdin a Parigi, dove erano messi in scena spettacoli di magia, intervallati talvolta da proiezioni di lanterna magica e persino del kinetoscopio di Thomas Edison. Presente alla prima rappresentazione cinematografica del 28 dicembre 1895, rimase colpito dall’invenzione dei fratelli Lumière. Intuendo le potenzialità del nuovo mezzo nell’intrattenimento e nella realizzazione di giochi di prestigio, cercò di farsi vendere un apparecchio, ma al rifiuto degli inventori se ne fece costruire una copia dal suo ingegnere.

 

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I suoi primi film imitavano quelli dei Lumière (Partie de cartes), ma presto trovò un proprio stile, trasferendo nel cinema i trucchi del suo mestiere, filmando rappresentazioni di spettacoli d’intrattenimento. Nel film Escamotage d’une dame chez Robert-Houdin si vede per la prima volta un trucco possibile solo con la macchina da presa, cioè una donna che nascosta sotto un telo viene fatta sparire, interrompendo la ripresa, facendola andare e riprendendo a filmare come se non ci fosse stato nessun intervallo: si tratta del più antico esempio di montaggio nel cinema (1896). Nel 1897 attrezzò uno studio a Montreuil, uno dei primi teatri di posa cinematografici.

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Il suo film più noto è Viaggio nella Luna (Le Voyage dans la Lune), è un film muto del 1902. Questo e altri suoi film richiamano direttamente o indirettamente l’opera di Jules Verne e sono considerati i primi film di fantascienza e fu il primo successo cinematografico mondiale.

Il film è una parodia basata liberamente sui romanzi dei due padri del genere fantascientifico: Dalla Terra alla Luna di Jules Verne e I primi uomini sulla Luna di H. G. Wells.

 

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Fu distribuito sia in bianco e nero che a colori. L’unica copia di quest’ultimo tipo di cui sia nota l’esistenza è quella donata nel 1993 alla Filmoteca de Cataluña da un anonimo. La pellicola era in condizioni prossime alla decomposizione,La pellicola, della durata di 15 minuti, venne prima realizzata nel canonico bianco e nero, per poi essere interamente colorata in fase di post-produzione fotogramma per fotogramma, impresa compiuta principalmente da uno staff di donne impegnate in un lavoro certosino e di gran pazienza. Il risultato, di certo non privo di qualche ovvia sbavatura, si rivelò straordinario.

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SITOGRAFIA

 

WIKIPEDIA
YOUTUBE
TRECCANI
GOOGLE IMMAGINI
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