Premessa
Questo opuscolo raccoglie i lavori delle classi quinte della scuola primaria Tommaso Vitale . Il laboratorio di fumetto si è svolto nell’ambito del progetto continuità. Si ringraziano le Dirigenti scolastiche Prof.ssa Maria Rosaria Guerriero e Prof.ssa Di Ruocco Biancamaria, le maestre e soprattutto gli alunni delle classi quinte A, B, C, D, E che sono il primo motore di questo straordinario progetto.
Con gratitudine
Prof.ssa Paolina Notaro
Fasi del progetto
Le attività si sono svolte in orario antimeridiano per un totale di 6 ore.
Agli alunni è stato presentato il testo di una breve fiaba, dopo la lettura sono stati individuati gli elementi salienti che hanno contribuito al passaggio dalla favola al fumetto.
Le classi V A, VB e V C hanno lavorato sulla favola “IL PICCOLO PRESEPE“, mentre la VD sul testo “L’albero di Natale“, mentre la V E su ” La vera storia della befana“.
Dopo aver estrapolato i contenuti, gli alunni hanno provveduto a colorare le vignette ed a trasformarlo in fumetto attraverso l’uso di un’applicazione open source.
L’attività, dunque , ha dato agli alunni l’opportunità di mettere in gioco le competenze nella lingua madre e quelle digitali.
I dispositivi sono stati messi a disposizione dalla Dirigente scolastica della Merliano Tansillo, Prof.ssa Maria Rosaria Guerriero.
Il piccolo presepe
Si avvicina il Natale, Arianna e Sabele, due piccoli fratelli, decidono assieme di costruire un piccolo presepe .
Sabele si affretta a realizzare il cielo ed è tutto un grande luccichio di stelle, Arianna invece comincia a posizionare le statuine sopra il piano, poi entrambi sistemano la capanna con al suo interno la Madonna, San Giuseppe e Gesù Bambino.
Di seguito Arianna sistema le luci ed infine posa sopra la capanna una sfavillante stella cometa.
“E’ proprio un bel presepe – commenta Sabele rivolgendosi alla sorella – però sembra mancare ancora qualcosa, ma cosa? chiede all’altro.”
Arianna dà un’occhiata e poi esclama: “Abbiamo dimenticato il bue e l’asinello, sono fondamentali per il presepe, hanno il compito di scaldare Gesù Bambino!” afferma in modo deciso la sorella.
Così i due bambini posizionano all’interno della capanna il bue e l’asinello, dopodiché Arianna afferma: “E’ davvero molto bello, – poi suggerisce a Sabele – metti pure in funzione la ruota del mulino, l’acqua si spanderà presto nel vicino laghetto e donerà al tutto una lieve e dolce atmosfera.”
Una volta terminato il presepe i due bambini lo osservano soddisfatti.
Ogni statuina sembra svolgere il proprio compito, c’è chi si reca a prendere l’acqua alla fontana, chi porta pascolare le pecore, chi offre cesti di frutta e poi ci sono i Re magi, che con i loro cammelli vengono giù dalla montagna, portando in regalo oro, incenso e mirra , donando al tutto un po’ di magia, quella magia che solo il Natale sa offrire e fa si che nei cuori della gente si infonda l’armonia e la pace e soprattutto tanto Amore!
L’albero di Natale
In una verde e grande foresta al nord dell’Europa, vi era una grande distesa di alberi di abeti , alti e maestosi , tranne uno che se ne stava un po’ ricurvo su se stesso, tutti gli alberi attorno lo schernivamo perché non era il massimo della bellezza.
Un giorno un vecchio boscaiolo assieme al figlio, un giovinetto di nome Giò, si misero in cammino alla ricerca di un albero per adornare la loro casa per la festa di Natale. Ne passarono in rassegna alcuni dopodiché il boscaiolo chiese al figlio:
“Che ne dici di questo?- indicandogli un bell’esemplare di abete- Il ragazzino stava per dare una risposta quando all’improvviso una folata di vento lo spinse con forza verso un vicino burrone, prontamente però la sua caduta venne
frenata proprio dall’albero ricurvo che essendo posizionato
all’estremità del precipizio, lo sostenne con i suoi folti rami.
Giò, dopo lo scampato pericolo , comprese che l’albero gli aveva salvato la vita, così si rivolse al padre dicendo:
“Padre questo mi sembra l’albero giusto!”
” Ma come ! – Esclamò il boscaiolo – è tutto curvo su se stesso , non farebbe certo una bella figura nella nostra casa. ”
“Una volta sistemato nella stanza, lo adorneremo di tutto punto- aggiunse deciso il figlio -così non si noterà più la sua imperfezione ”
L’albero ricurvo ascoltava ciò che diceva ragazzo , si chiedeva come mai lo avesse scelto tra tanti. Giò pregò tanto il padre che alla fine egli accettò.
Così estrassero l’abete dal terreno , lo sistemarono su un piccolo mezzo di trasporto, dopodiché si avviarono verso casa.
Una volta giunti, collocarono l’albero in un grosso vaso , l’abete felice ce la metteva proprio tutta per mostrarsi dritto, ma dopo un po’ stanco dalla fatica, si curvava nuovamente su se stesso. Giò per nulla scoraggiato seguitò ad addobbarlo, una volta terminata la decorazione, soddisfatto se ne andò a letto.
Accadde che, durante la notte avvenne qualcosa di straordinario, un fascio di luce fece capolino nella stanza, si diresse verso l’albero, dopodiché lasciò cadere su di esso una polvere scintillante per poi dissolversi silenziosa nella notte.
Il mattino seguente Giò, si recò nella sala dove era stato sistemato l’abete, incredulo scorse che l’albero era perfettamente dritto.
“Ma come è potuto accadere?” si domandò stupefatto
Ad un tratto una voce esclamò:
“Sei tu Giò che hai potuto fare tutto ciò , dandomi la possibilità di partecipare a questa splendida festa, hai
trasferito in me lo Spirito Natalizio, per questo te ne sarò per sempre grato!”
” Ma chi parla ? ” chiese meravigliato il ragazzo
” Sono lo Spirito dell’albero, nel tuo cuore alberga la bontà , non ti soffermi a guardare l’ apparenza , sei buono e generoso. Dopodiché gli chiese di avvicinarsi ai piedi dell’albero e di ritirare un piccolo regalo.
Egli prontamente lo aprì, al suo interno vi era una splendida stella luccicante, la posizionò in cima all’albero, ora l’abete era completo , era al massimo della sua bellezza.
Venne Natale, la neve scendeva leggera, Giò e la sua famiglia festeggiavano felici il giorno più bello dell’anno, nella grande sala, l’albero di natale orgogliosamente dritto, splendeva con le sue luci colorate, infondendo nel cuore una dolce e incantevole atmosfera Natalizia.
La vera storia della befana
C’era una volta una casetta che sorgeva un po’ discosta dal villaggio.
Era una casetta piccola e un po’ malconcia, e ci viveva una vecchina che usciva ogni mattina per fare legna nel bosco.
Poi tornava a casa e si sedeva accanto al focolare insieme al suo gattino. Raramente vedeva delle altre persone: nel villaggio aveva la fama di essere una strana vecchina, un po’ maga, e nessuno si spingeva fino a quella casetta isolata, soprattutto in inverno, quando venti gelidi colpivano a raffica la regione.
Una sera, una fredda sera di gennaio, la vecchina (che si chiamava Befana) sentì all’improvviso bussare alla sua porta.
Naturalmente si spaventò: chi poteva essere a quell’ora e con quel tempo?
All’inizio non voleva aprire, ma poi la curiosità la vinse. E, quando aprì… oh, meraviglia! Davanti a lei c’erano tre orientali riccamente vestiti, che erano scesi dai loro cammelli per chiederle la strada per Betlemme. La vecchina era stupefatta: perché mai volevano andare a Betlemme? I tre viandanti – sì, proprio loro, i Re Magi! – le raccontarono allora che stavano andando a portare i loro doni al Bambino Gesù e la invitarono ad unirsi a loro.
La Befana ci pensò un po’ su, ma… chi se la sentiva di partire con un freddo simile? Così li lasciò andare, dopo aver dato loro le indicazioni che chiedevano.
Poi però si pentì. Aveva commesso un grande errore! Presto, doveva raggiungerli! Così uscì a cavallo della sua scopa (sì, la Befana un po’ maga lo era davvero!) per cercarli e andare con loro a rendere omaggio a Gesù, ma non riuscì più a trovarli. Perciò ebbe un’idea: si fermò in tutte le case, lasciando un dono a ogni bambino, nella speranza che uno di loro fosse Gesù.
E da allora ha continuato, anno dopo anno, a portare i suoi doni a tutti i bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.
Published: Nov 6, 2023
Latest Revision: Nov 6, 2023
Ourboox Unique Identifier: OB-1512672
Copyright © 2023
Bravi a tutti i bambini e grazie alle maestre ❤️
Complimenti