“Ciao Filo”
“Hey Sara” rispondo mezzo assonnato salutando Sara, la mia compagna di banco a scuola, siamo in piazza Vittoria aspettando il pullman per andare al CFP.
“Sono stanchissima!” mi dice Sara per poi darmi una testata sul braccio e finendo per appoggiarsi
“Si, anch’io, ieri sera sono tornato a casa tardi dopo l’evento” le rispondo strofinandomi gli occhi.
“Però dai il servizio è andato bene, è dopo, lavando i piatti che è scoppiato lo scompiglio”
“Ci abbiamo messo tanto perché tutti facevano i fatti propri, e quelli che lavoravano erano rimasti pochi e stanchi”.
Nel mentre è arrivato il pullman e fino a scuola abbiamo parlato del più e del meno ascoltando musica.
Arrivati a destinazione si aggiunge a noi anche Mattia, un altro nostro compagno di classe.
“Sono a pezzi” dice Mattia dopo uno sbadiglio “anche io” rispondiamo in coro io e Sara “Fortuna che oggi è venerdì” “Già”.
Andando nella nostra classe, la 203, abbiamo notato che c’è parecchio scompiglio trai i prof ed in segreteria, chissà cosa starà succedendo, alle 8:15, L’ora di inizio delle lezioni, manca sia la prof Rossini, sia metà classe, ma di questo non me ne sorprendo data l’ora tarda di ieri.
Si sono fatte le 8:25 e della prof nemmeno l’ombra, inizia ad essere strana la situazione, quindi decidiamo che io, Mattia e Fasana andiamo in un’altra classe per informare un prof.
Arriviamo nella 206, penso ci sia una prima, ma anche lì manca la prof, ci giriamo e nel corridoio incrociamo la prof Matarese, che con viso preoccupato ci dice di tornare in classe e che sarebbe tornata tra poco.
10 minuti dopo entra in classe “Ragazzi vi devo comunicare una cosa spiacevole” seguito da “Abbiamo trovato Marco Sciascia morto in fondo alle scale, ora sta arrivando la polizia, chiamiamo noi i vostri genitori per informarli di ciò che è successo e che tornerete a casa”
Siamo tutti scioccati, non sono certo di crederci, sembra uno di quelli scherzi architettati così bene ma così incredibili da non essere credibili, eppure è vero, la prof Matarese non acconsentirebbe mai ad uno scherzo del genere, ed inoltre continua “Ragazzi, se sapete qualcosa vi prego di dirlo. sembra sia caduto dalle scale ha anche una lesione sul viso”.
Nelle nostre teste giravano tantissime domande a cui la prof Matarese non avrebbe saputo rispondere.
Poco dopo ci fanno uscire dalla porta opposta a dove era caduto Sciascia, siamo in fila, con un silenzio tombale, come se fossimo terrorizzati da cos’altro potrebbe succedere, anche se, nella mia testa, sto ricostruendo cosa è successo ieri.
Sciascia usciva prima, di 15 minuti, perché altrimenti non sarebbe più tornato a casa, inoltre i suoi genitori non erano a casa per la notte, e le sorelle ad un pigiama party, quindi nessuno lo avrebbe visto rientrare a casa.
Io Sciascia non l’ho visto più da quando dopo l’ennesima volta che lui si piazzava vicino a me, io non lo ho cacciato via per continuare a farmi lavorare tranquillamente, da quel momento Sciascia sarebbe dovuto uscire 10 minuti più tardi, chissà cosa è successo in quei 10 minuti, e se fosse successo dopo?
Mi serve consultarmi con qualcuno, arrivato a casa chiamo Mattia e Sara.
Driiin driiin “Pronto?”
“Hey Tia come va?”
“Mh, sono abbastanza scioccato, te?” mi risponde Mattia
“Si beh anch’io, però non riesco a stare tranquillo senza sapere cosa sia effettivamente accaduto”
“E perché mi hai chiamato? mica so perché è morto, sennò lo avrei detto alla prof Matarese”
“A dir la verità volevo chiamare anche Sara, ma penso non sia arrivata ancora a casa, comunque, volevo chiederti se ti ricordi se ieri hai visto Sciascia prima che uscisse da scuola”
“Ehm si, mi sembra che dopo essersi cambiato si era messo a girovagare vantandosi del fatto che usciva prima di noi”
“capito, grazie”
“Ma vuoi investigare?” mi chiede Mattia ancora in chiamata con me
“Mi piacerebbe risolvere il caso il prima possibile”
“Hey ragazzi!” è entrata Sara nella chiamata
“Ciao Sara” rispondiamo quasi in coro
“Ciao, Filo cosa volevi chiedermi?” mi dice Sara riferendosi ai messaggi che le avevo mandato poco prima
“Volevo sapere se avevi visto Sciascia prima che se ne andasse da scuola”
“Penso di non esserti utile, l’ultima volta che l’ho visto è quando usciva dal bar dove eri tu”
“Ho capito, allora il mio dubbio non si risolve, non capisco quando potrebbe essere scomparso” penso a voce alta in chiamata con Sara e Mattia
“Comunque sono con te nell’investigazione” mi dice Mattia con voce incoraggiante
Sara lo segue dicendo “conta anche su di me”
“Grazie ragazzi”
Sono speranzoso, insieme ce la possiamo fare
Il giorno dopo Sara mi chiama per dirmi di guardare in un sito che ci dava qualche informazione in più sul delitto, perché si, ci è stato confermato che era un omicidio, il corpo di Sciascia è stato trovato con contusioni gravi sulla spalla destra, sulla schiena e sul polpaccio destro, e sono sicuro che quando ho visto Sciascia per l’ultima volta stava benissimo, ma cosa diamine è successo in quei 10 minuti!?
Arriva il lunedì, a scuola mancano ancora molti, penso che sia per la morte di Sciascia che alcuni genitori hanno preferito non mandare i figli a scuola, la prof Matarese ha detto che se preferivamo stare a casa era giustificabile, ma non era il mio caso, e di altri in classe, tra cui Sara e Mattia con cui, durante l’intervallo, mi ritrovo a parlare
“Certo che la scuola è vuota oggi” dice Mattia
“Già” gli rispondo andandomi a sedere sulle scale
Mattia e Sara mi seguono e si siedono vicino a me.
“Secondo voi chi potrebbe essere stato?” chiede Sara
“Per me qualcuno assente oggi, non penso che nella nostra classe ci sia qualcuno che è in grado di uccidere a sangue freddo, inoltre non penso possa essere stato qualcuno fuori dalla nostra classe, in quel momento a scuola c’erano solo il prof Busiello, il prof Scaccabarozzi e la prof Matarese, ed erano tutti e 3 tra la cucina e l’office, e poi con che movente dovrebbero essersi mossi?” do la mia ragionandoci su
“Secondo me il più sospettabile è oscar, sono spesso in conflitto loro 2” dice Mattia
“Non ucciderebbe mai nessuno lo conosco” dice Sara difendendo Oscar
“E allora chi? Elena”
Dovremo investigare ancora un bel po’.
l’unica mia certezza al momento è che è una persona che conosciamo e forse osservando bene la classe riesco a capire qualcosa, essendo seduto nell’ultima fila centrale ho occhio su tutta la classe e soprattutto su chi voglio tenere d’occhio: Fasana, Oscar, Mia e Gaia, terrò d’occhio anche Tamara e Lisa, anche se non penso possano aver fatto nulla, però potrei scoprire qualcosa.
Arriva il mercoledì, molti tornano a scuola, il frutto del mio osservare non è stato granchè, se non il fatto che Mia aveva parecchi attacchi di panico o di rabbia, senza un motivo apparente, voglio parlarle!
Durante l’intervallo nel corridoio la prendo in disparte
“Hey Mia, volevo chiederti una cosa, posso?”
“Certo” mi risponde dopo essersi guardata intorno un paio di volte
“Stavo provando a capirci qualcosa sul caso Sciascia e volevo chiederti se tu sapevi qualcosa, giovedì non ti ho vista per parecchio tempo”
“Aspetta, mi spiazzi, pensi che possa essere stata io?” mi risponde con un tono prossimo all’aggressivo
“No, beh, vedendo i tuoi attacchi di rabbia non mi sorprenderei se per qualche minuto non ti sentissi in te”
sbuffa e mi dice che non ha nulla da dirmi e se ne va, sono convinto ci sia qualcosa ma devo trovare il modo di farglielo uscire.
Durante la quinta ora vengo chiamato dalla prof Matarese, e in quel momento vedo Mia agitarsi e muovere le gambe, quindi dopo che ho parlato con la prof, tornando in classe le sorrido passandole vicino dandole l’impressione di aver saputo qualcosa, e fuori scuola, durante la pausa del rientro accade quello che speravo, Mia mi prende in parte.
“Filo, va bene ti racconto tutto ma tienilo per te”
Bingo! alla prof Matarese non ho chiesto nulla, perciò io non so nulla, ma fingere di sapere qualcosa è una cosa che mi riesce particolarmente bene
“Si è vero, giovedì mi sono arrabbiata con Marco, faceva lo sbruffone vantandosi del fatto che usciva prima e ad un certo punto mi ha anche insultata e colpita con una forbice, cosi ho preso una bottiglia e l’ho colpito 2 o 3 volte e ho provato ad inseguirlo, ma lui è salito sulle scale e io lo ho aspettato giù, ma un minuto dopo… un minuto dopo sento un rumore forte, era lui che è caduto da sopra, ma ti giuro che non ho fatto nient’altro”
“E perché non hai detto nulla a nessuno?” le chiedo
“ero presa dal panico, alcuni mi avevano visto colpirlo, se fosse stato trovato morto sarei stata per forza la colpevole! inoltre stava passando di là la prof Matarese e la ho allontanata per paura che mi incolpasse, ti prego non dirlo a nessuno”
E ora come faccio? come è caduto? non penso si sia lanciato da solo, Mia mi ha detto che se non le credevo Gaia può testimoniare il tutto, quindi non penso che abbia mentito, inoltre la storia era architettata bene e mi ha anche mostrato il cerotto sul braccio per via del taglio lasciato con le forbici da Sciascia, non penso che si sia inventata tutto ciò.
dopo essere rientrati in classe la prof Matarese ci dice che venerdì avremo avuto tutti un interrogatorio individuale, ci rassicura e ci chiede di dire semplicemente quello che sappiamo.
Finito scuola mi avvio verso la fermata quando incontro Mattia
“hey Fil, stavo per cadere prima, c’era il pavimento bagnato e stavo andando contro la prof Camagni, che imbarazzo”
“certo che tu tendi a cadere ovunque” mentre dico questa frase mi si accende una lampadina nel cervello
“GRAZIE TIAA” e corro alla fermata
noto Mattia parecchio confuso e poi dirmi urlando “so di essere un genio ma perché?”
Il pavimento era bagnato! quindi era diventato scivoloso e quindi è caduto, essendo tardi i bidelli avevano già passato lo straccio e Sciascia ci è inciampato e colpendo con la testa il corrimano deve aver perso i sensi così che non ha urlato cadendo
Scrivo subito a Mia dicendole questo, e proponendole di dare una storia simile all’interrogatorio, così da avere una storia che chiude il caso e senza far passare nei guai Mia.
alla fine decidiamo di dire che Mia lo ha colpito come autodifesa, che Gaia può testimoniare il tutto e di dire anche che i pavimenti bagnati erano molto scivolosi e potrebbe essere caduto da solo.
Informo anche Mattia e Sara, e becco anche Gaia per assicurarmi che lei dicesse di aver visto la scena, però quando gliel’ho detto mi ha risposto come se lei non abbia visto nulla, e mi ha anche detto che non avrebbe detto il falso alla polizia.
La situazione mi ha stranito molto, ma ho pensato che semplicemente, in ansia per parlare con la polizia, non sia riuscita a pensare lucidamente a quel giorno, quindi ci sono passato sopra.
è il mio turno.
Mezz’ora dopo sono uscito dall’interrogatorio, ho paura di aver dato l’impressione del “so tutto io” al poliziotto dando la mia versione e dicendo ciò che sapevo, ma sembra che sia andato come previsto, il caso dopo una settimana è stato dichiarato risolto, il funerale è stato fatto un paio di giorni dopo la dichiarazione del caso come incidente.
Non sono un tipo che piange facilmente, ma ammetto che al discorso che ha fatto la sorella sono diventato una fontana, c’erano tantissime persone, soprattutto della scuola, invece della mia classe mancavano solo Mia, Gaia e pochi altri che non sono spesso presenti, penso che sono rimaste a casa perché non reggevano tutto il tempo al funerale, in particolar modo Mia.
Il giorno dopo a scuola sento parlare due mie compagne di classe del fatto che Mia e Gaia non c’erano al funerale, io da brava persona che sa fare i fatti propri mi sono aggiunto alla conversazione difendendole, dicendo che per le persone state così vicino alla morte di Sciascia, come Mia e Gaia potrebbe essere più difficile venire e restare tranquille.
La loro risposta mi ha sconvolto, mi hanno detto che quel giorno hanno visto Gaia tutto il tempo con Mia, ma nel momento in cui ho idealizzato la morte, Gaia non c’era, mi hanno saputo assicurare questo perché erano al ristorante a sistemare le giacche, quando passando per andare verso la presidenza videro Mia da sola arrabbiata nera, ma non sapevano dov’era finita Gaia, e sicuramente non era andata ne al bar, dove ero io, ne al ristorante.
questo pensiero mi tormentò tutte le 3 ore prima del intervallo, fino a quando, alla fine dell’intervallo trovai un biglietto scritto con la penna rossa sul mio banco.
“Davvero hai creduto a tutto quello che ti ho raccontato? che sciocco”.
Il biglietto diceva questo, nel momento in cui lo ho letto ho pensato che era stata Mia al 100% a scriverlo, perché è con lei che ho parlato, è a lei che ho creduto senza delle prove fondate, ma non riesco a capacitarmene, Mia era davvero così tanto geniale di aver ideato quel piano? e poi perché scrivermi questo, perché dovrebbe voler essere incriminata?
Poi mi venne un lampo di genio che mi mise insieme tutti i pezzi del puzzle, io fino ad adesso avevo pensato che era morto da solo, ma in effetti anche il pavimento bagnato era una cavolata, sicuramente il pavimento si era già asciugato da tempo, c’è molta ventilazione nei piani di sopra, specialmente in info.
Era stata Gaia, che per qualche motivo che ancora non conosco voleva incolpare Mia, ecco perchè fingere di non averla vista, ecco il perché del biglietto nel mio astuccio per farmi sospettare di Mia, ecco perchè non si è presentata al funerale, e di certo non è scomparsa nel nulla quando Sciascia era salito, ne tantomeno sarebbe uscita fuori, si gelava, lei è salita sulle scale prima di Sciascia, aspettandolo su, e poi con una bottiglia uguale a quella che ha usato Mia lo ha colpito spingendolo giù e senza lasciare impronte.
Ora però, COME LO SPIEGO ALLA POLIZIA
Non posso andare senza delle prove schiaccianti, quindi me ne procurerò una super schiacciante.
Siamo nel laboratorio, è giovedì, abbiamo quasi finito e stiamo sistemando il tutto, oggi mancava il prof Mondini, quindi facevamo tutti sala con il prof Busiello.
Ero nel ristorante solo con Mia e Gaia, e attacco.
“Mia, il caso si è risolto, ma penso che ci sia stato un killer, mi ha lasciato un bigliettino nel astuccio dandomi dello sciocco” le dico guardandola e parlando con superiorità e con fare di chi ha capito tutto
Gaia aggiunge “In effetti cosa ci dice che non sei stata tu? eri la sola lì potresti avere raccontato a tutti delle cavolate!”
Bingo
“In realtà, Gaia, Mia ha sempre detto la verità, sei tu quella che non la ha detta, dicendo di non averla vista, volevi solo incolparla, così ti toglievi 2 pesi in uno, ti smollavi Sciascia e Mia in una botta sola, ma sei tu che l’ha ucciso, eri di sopra in aula info con una bottiglia pronto per farlo cadere giù con un colpo secco in fronte, e così è stato” accuso.
La vedo impallidire ma poi anche scoppiare di rabbia, insultandomi e dicendomi che non lo sopportava più, e che senza di lui si stava meglio in classe, aggiungendo anche che senza le continue scenate di Mia avremo davvero raggiunto la pace nella nostra classe, finendo il discorso dicendo “mi dovresti ringraziare per quello che ho fatto, sei tu quello che vuole una classe tranquilla e poco numerosa no?”
“Si, la vorrei tanto una classe tranquilla, ma non è questo il modo” lo dico estraendo il telefono che avrei dovuto consegnare ad inizio scuola, ma per l’occasione ne avevo consegnato uno vecchio, essendo che sono sempre stato corretto nessuno ha fatto particolar caso a me, e quindi nessuno se n’era accorto.
Mostrandole la registrazione che stava ancora andando dico “adesso consegnerò questo audio alla polizia e verrai arrestata”
la vedo impallidire nuovamente, ma in quel momento entra il prof Busiello e lei scoppia a piangere, insultandomi, per poi venirmi in contro per colpirmi, il prof la ferma prendendosi anche uno schiaffo al posto mio, lo aiuto a bloccarle le mani ma facendolo mi sono preso qualche calcio.
il prof non capendo la situazione ci manda entrambi in presidenza
Bingo
Arrivato in presidenza solo, spiego la situazione alla preside facendole anche sentire l’audio e le dico “può chiamare la polizia? Gaia è la colpevole della morte di Marco Sciascia”.
La vedo venire arrestata e mando la registrazione alla preside, così che si occupi lei della situazione.
Dato il mio scopo da giustiziere non mi hanno neanche detto nulla per aver consegnato il telefono, non so se è perché in quella situazione sembrava la cosa più normale o no, so solo che per un mesetto dopo mi hanno controllato attentamente alla consegna del telefono.
Ah si mi stavo dimenticando di dirvi di Mia in tutto questo, durante la scenata di Gaia per poco non perdeva le staffe, e per le settimane successive se l’è vissuta proprio male, lei teneva molto a Gaia, e scoprire quelle cose la ha distrutta dentro.
La classe dopo l’accaduto ha perso molta capacità di prestare attenzione e di fiducia reciproca, ma in fondo ce la caviamo ancora, ci hanno fatto diventare tutto più facile, le verifiche erano quasi sul banale, ma fare sbagli stupidi era all’ordine del giorno per tutti.
Comunque questa volta posso dirlo per davvero.
Caso Sciascia risolto.
Published: Jan 25, 2023
Latest Revision: Mar 30, 2023
Ourboox Unique Identifier: OB-1409905
Copyright © 2023