INDICE
1)La vita di Tucidide
2)La peste di Atene
3)La guerra del Peloponneso
4)Boccaccio e Tucidide a confronto
5)Cos’è il covid?
6)Covid e peste di Atene a confronto
LA VITA DI TUCIDIDE
Tucidide, figlio di Oloro, nacque ad Atene, nel 460 a.C. Considerato da molti << padre della storia >>, poiché fu uno dei principali esponenti della letteratura greca. Da giovane subì l’influsso determinante della cultura retorico-filosofica dei sofisti. Eletto fra gli strateghi del 424-23, fu mandato a sorvegliare le mosse dello spartano Brasida che minacciava i possessi ateniesi della Calcidica; poiché non giunse in tempo a difendere Anfipoli sullo Strimone, fu costretto a lasciare la patria per 20 anni. Dopo il lungo esilio, tornato ad Atene, attese all’elaborazione delle sue storie, che furono interrotte dalla morte.L’opera a cui Tucidide dedicò tutta la vita è la storia della guerra del Peloponneso,divisa in 8 libri.La Guerra del Peloponneso, insieme all’opera erodotea costituisce una delle fonti principali a cui gli storici moderni hanno attinto per ricostruire alcuni eventi della storia dell’antica Grecia .
LA PESTE DI ATENE
La Peste di Atene colpì la città durante il secondo anno della Guerra del Peloponneso (430 a.C.), quando una vittoria ateniese sembrava ancora a portata di mano. Si crede possa essere entrata ad Atene attraverso il Pireo, il porto della città e l’unica fonte di cibo e rifornimenti. Gran parte del Mediterraneo orientale venne colpito dal focolaio della malattia. L’epidemia tornò altre due volte, nel 429 a.C. e nell’inverno del 427/426 a.C..Gli storici hanno a lungo cercato di identificare la malattia nota come la peste di Atene. La malattia è stata tradizionalmente considerata un focolaio di peste bubbonica nelle sue molteplici forme, ma la riconsiderazione dei sintomi riferiti e dell’epidemiologia hanno portato gli studiosi ad avanzare ipotesi alternative. Queste comprendono tifo,vaiolo, morbillo e sindrome da shock tossico. Altri hanno suggerito trattarsi di antrace diffuso dalle molte mandrie di bestiame concentrate all’interno delle mura cittadine. Sulla base delle somiglianze descrittive con i recenti focolai in Africa, e visto che la peste ateniese era apparentemente venuta dall’Africa (come pensava Tucidide), si ipotizza potesse trattarsi di ebola o febbre emorragica.
Data la possibilità che i sintomi di una malattia nota possano essere mutati nel tempo o che la peste sia stata causata da una agente patogeno che non esiste più, la natura esatta della peste ateniese non potrà mai essere conosciuta. Inoltre, l’affollamento causato dall’afflusso di rifugiati portò alla scarsità di cibo e delle forniture di acqua e all’accumulo di rifiuti con enorme proliferazione di topi, mosche, zanzare, pidocchi. Queste condizioni avrebbero incoraggiato più di una malattia infettiva durante l’epidemia. Tuttavia il miglioramento delle tecnologie scientifiche può rivelare nuovi indizi.
Nel 2005 è stata fatta una correlazione tra il DNA estratto dalla polpa dentale di tre denti recuperati dal cimitero del Ceramico (dagli scavi del 1994-95) ad Atene scoprendo batteri patogeni di febbre tifoidea.
LA GUERRA DEL PELOPONNESO
Il resoconto della Guerra del Peloponneso di Tucidide si basa su testimonianze dirette dell’autore e su materiale raccolto fin dallo scoppio del conflitto nel 431 a.C. Tucidide voleva arrivare a raccontare la caduta di Atene e la fine del conflitto (404 a.C.). Le Storie però terminano bruscamente con i fatti del 411 a causa della morte dell’autore. Due digressioni interrompono la linearità dell’esposizione: la cosiddetta archeologia, in cui Tucidide tenta induttivamente una ricostruzione sommaria dei primordi della storia greca; e la pentecontaetia , analisi sintetica degli avvenimenti del cinquantennio che precedette lo scoppio della Guerra del Peloponneso. Nelle Storie di Tucidide si elabora un nuovo tipo di storiografia basata su dati concreti .Nel racconto dei diversi avvenimenti Tucidide non concede spazio alle valutazioni personali e ai giudizi sulla moralità o la liceità di un determinato comportamento o gesto. Ogni evento, invece, è oggetto di un’indagine accurata basata su un metodo di studio rigorosamente oggettivo, che risente dell’impostazione metodologica degli scienziati .
Tucidide nella sua opera racconta anche come la peste invase Atene e i sintomi di essa..Egli descrive la peste arrivata ad Atene, nel 430 a.C e come i suoi abitanti, padroni del mare, si erano rinchiusi nelle Grandi Mura, pensando di stare al sicuro. Ma il nemico, la peste, venne dal mare, ignoto ai più: ci sono i sintomi ben descritti da Tucidide: starnuti, raucedine, tosse violenta, dolori allo stomaco, spesso lancinanti. Poi egli racconta che il morbo avanzava manifestandosi sul fisico: fuoco nel corpo, piccole piaghe e ulcere, tanto da voler bere continuamente acqua, anzi buttarsi dentro nella speranza di trovare un consolatore refrigerio. Si poteva diventare ciechi, ma anche c’era chi guariva: il prezzo era una completa amnesia, al punto da non riconoscere la propria famiglia.
BOCCACCIO E TUCIDIDE A CONFRONTO
La descrizione della peste di Atene del 430-429 a.C.. da parte di Tucidide è una descrizione da vero storiografo: è obiettiva, precisa, scrupolosa, come se parlasse un medico, ne enumera le cause, i rimedi, gli effetti e mostra quindi tutta la sua bravura nell’osservazione acuta e all’attenta analisi degli eventi. Tutto è impregnato di una forte ricerca della descrizione reale, storica, vera di ciò che è accaduto.
Tucidide fu molto oggettivo anche nella descrizione della causa della peste: a differenza di molti suoi contemporanei e successivi scrittori, egli non intese la peste come punizione divina, entrando in ambito teologico, ma si attenne strettamente all’ambito storico, affermando come essa fosse nata in Etiopia e, prima di giungere in Grecia, avesse imperversato in Persia ed Egitto.
Anche Giovanni Boccaccio, nel suo Decameron , racconta la peste, quella che scoppiò in tutta Europa nel 1348.
A differenza di Tucidide, Boccaccio dichiara di non sapere la causa di questo flagello, se sia dovuta all’ira di Dio o sia scaturita da forze celesti.
Con Tucidide, Boccaccio ha però un aspetto in comune: la visione animalesca della peste e della conseguente disgregazione sociale che si ha. Ovvero, oltre ad un decadimento fisico, si assiste ad un decadimento della morale, dei costumi, del buon senso e addirittura della legge.
COS’ E’ IL COVID-19?
I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate. Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie. I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, seppur raramente, possono evolversi e infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione. Un nuovo coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. In particolare quello denominato provvisoriamente all’inizio dell’epidemia 2019-nCoV, non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina a dicembre 2019. Nella prima metà del mese di febbraio l’International Committee on Taxonomy of Viruses, ha assegnato al nuovo coronavirus il nome definitivo: “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2” (SARS-CoV-2). Ad indicare il nuovo nome sono stati un gruppo di esperti appositamente incaricati di studiare il nuovo ceppo di coronavirus. Secondo questo pool di scienziati il nuovo coronavirus è fratello di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVa), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2.
sintomi
I sintomi più comuni di un’infezione da coronavirus nell’uomo includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. I sintomi possono includere:naso che cola,mal di testa,tosse,gola infiammata,febbre,una sensazione generale di malessere. Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie preesistenti, quali diabete e malattie cardiache. Dato che i sintomi provocati dal nuovo coronavirus sono aspecifici e simili a quelli del raffreddore comune e del virus dell’influenza è possibile, in caso di sospetto, effettuare esami di laboratorio per confermare la diagnosi ,ovvero bisogna effettuare un tampone. |
COVID E PESTE DI ATENE A CONFRONTO
Le differenze tra corona virus e peste sono numerose . I Greci a quel tempo non avevano nemmeno il concetto di cosa fosse un vaccino, noi invece proprio grazie a questo siamo riusciti a debellare il virus. I nostri stati sono dotati di un sistema sanitario pubblico (almeno in Europa) e si sforzano di coordinare le cure ai malati; il numero di deceduti in rapporto alla popolazione fu immensamente superiore sicuramente nell’Atene di Pericle e questo fece dilagare la disperazione: come dice Tucidide, tutti si convinsero che sarebbero morti; ed anche i disordini sociali ebbero un’origine diversa: ad Atene nacquero dalla constatazione che non ci sarebbe stato un domani, e dunque nessuno sarebbe stato punito; al contrario le avvisaglie che si sono avute nelle nostre città sono nate dal disagio economico piuttosto che da un timore per la propria vita.
Un’analogia che possiamo riscontrare sicuramente è quella che come ai tempi di Atene quando ci fu lo scoppio della pandemia nessuno sapeva cose fosse ,tutti eravamo stati disorientati e disarmati da questo virus, proprio come accadde ad Atena durante la peste.
Published: May 31, 2022
Latest Revision: May 31, 2022
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