Quando il mistero della magia si fa realtà.......................
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La magica scuola

  • Joined Mar 2022
  • Published Books 2
Quando il mistero della magia si fa realtà.......................

Immaginate voi cosa poteva significare per una docente  umanista insegnare in quel posto fitto di reminescenze epiche e mitologiche! 

Lei poi era una patita insaziabile di miti e di leggende e  quella era inoltre una delle quattro  contrade  di Acicastello dove, insieme ai dintorni , Aci aveva sacrificato  la sua sofferta metamorfosi all’amore  eterno per  Galatea, un luogo di mare e di fiume, di acque ,di riflessi e  di cambiamenti , un continuo divenire di intenti e di effetti . 

Già ,proprio così ,perché la nuova insegnante si sentì ispirata ad arricchire la sua docenza con effetti inattesi e stupefacenti; riflettè da subito che avrebbe  dovuto insegnare in una classe seconda , cui  avrebbe dovuto impartire i precetti danteschi dell’oscuro viaggio nell’Inferno , avrebbe dovuto fare approcciare i suoi ragazzi con i generi fantastici , dal fantasy all’horror, dal comico alle sudate regole della poesia,insomma, avrebbe dovuto letteralmente accendere le piccole e innocenti menti di quei rosei ragazzini alla variegata creatività del lavoro letterario, ma anche alla complicata varietà delle sue fantasie trasformiste…..perchè questo era il sommo problema per lei: da tempo si sentiva stanca di insegnare le solite cose nel solito modo…..sentiva l’inevitabile necessità di cambiare! E aveva deciso: doveva  e voleva cambiare una volta per tutte! 

Spesso quando la Prof. leggeva in classe i brani di Antologia, si divertiva a doppiare e fu così che un giorno, in piena mattinata  di uggia  freddosa per un ciclone che lo Ionio stava per abbattere  su quelle contrade, l’acqua  rimbombava cupa e fragorosa sugli scogli per la burrasca marina, ma nel contempo un sibilo sottile ma penetrante rimbombò nell’aula, il fiume Aci era ormai in piena e straripava sui dintorni, dal cielo contemporaneamente scrosciò una violenta cascata di cenere e lapilli, che l’Etna era solita vomitare tutte le volte che il mare o il maltempo non le consentivano di riposare comodamente indisturbata dentro il suo cratere. La pioggia piroplastica cominciò a  mescolarsi alla pioggia torrenziale che venne giù dal lontano golfo della Timpa, i rumori assordanti dell’acqua battente atterrirono i poveri ragazzi che si abbandonarono ad urla e gemiti indomabili di panico, a nulla erano valse le tante esercitazioni di fuga che avevano  fatto con gli insegnanti sino a quel momento per ovviare in caso di emergenza.

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La magica scuola by Vincenza Oddo - Ourboox.com

La Prof. , nell’istante  esatto del tuono stridente di cenere ed acqua,  stava spiegando l’ingresso nell’ Inferno dantesco , proprio quando Caronte batte col suo remo i poveri dannati per spingerli a destinazione nella voragine della perdizione, sicchè, dinanzi all’incontenibile muggito di paura di cui l’aula traboccava, non sapendo cosa fare in quel momento, ed essendo lei stessa calamitata dal doppiaggio, pensò che la sua immedesimazione mentale avrebbe sortito l’effetto nefasto di risvegliare la natura e di indurla a a sfogarsi sui poveri fanciulli, ragion per cui, smise di doppiare e trasformò la sua voce in uno sdolcinato zufolo di brezza col quale subito assopì la fragorosa  risacca in un ‘onda pacata e dolce, ai ragazzi sussurò uno sciacquio monotono e tranquillo……. era il suono propizio dell’onda divenuta calma che si scioglieva sulla riva col ritmo di una dolce ninna nanna  e nei ragazzi aveva reso l cuore limpido e puro di serena allegria, nei loro occhi rifletteva il sorriso solare del cielo che sorrideva d’allegria , e la Prof., con le mani tutte intinte di morbida cioccolata ,li spingeva alacremente verso un desco pieno di fiori e di bontà succulente, dinanzi al quale i ragazzi si fermavano stupiti e affamati di leccornie  da divorare. Non sapevano che dentro quegli irresistibili pasti, i filtri cerebrali dell’insegnante avevano racchiuso tante pillole di magia e di metamorfosi con cui li avrebbe nutriti per un bel po’…….

La Prof. era soddisfatta: mentre osservava i riflessi solari negli occhi dei suoi ragazzi, meditava pronta sulle trasformazioni da operare , era pronta infatti a operare tante variazioni di forma per ciascuno di loro, ma non  avrebbe fatto tutto da sola!

Ormai i ragazzi assopiti praticamente non si erano resi conto di trovarsi non più a scuola , ma dentro un castello, la felicità improvvisa che pervadeva i loro animi li aveva proiettati fuori dal tempo e dallo spazio, proprio come nelle storie fantastiche che leggevano e analizzavano ogni giorno in classe. Dinanzi a sé vedevano soltanto uno strano seggio, somigliante ad un trono amorfo, interamente dorato con i piedi alati di un ippogrifo, pronto a elevarsi in cielo non appena la Prof. Avesse alzato lo sguardo all’insù, inoltre poggiava su una base girevole  ,stranamente verde di prato, dove spuntavano improvvisamente ad ogni parola che si proferiva bulbi profumatissimi  che  sapevano di candidi gigli di zucchero e di fragranti giacinti al caramello; dalle pareti venivano giù immense cascate di pietre preziose di ogni sorta di colore ed ogni volta che un ragazzino provava a raccoglierne qualcuna , incredibilmente , quella pietra si moltiplicava in molte gemme preziose da non poterle contenere tutte in mano. 

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Ma la chicca veramente più mirabile e attraente era un’altra cosa: sedeva ai piedi dell’amorfo trono, seduto in modo elegante e impertubabile, col suo manto seducente e candido di bianco-miele, in una posa esterefatta e con un sorriso  invitante, dalla posa resa scultorea e avvenente per le sue proporzioni piccole, ma aggraziate e armoniose : sembrava proprio un peluche ben fatto quando la Prof. Lo tirava fuori dalla toilettattura personale ,con tanto di olio di visone che gli profumava  irresistibimente la dolce groppa e  con la formosa coda che si divertiva a scondizolare dopo aver fatto la pipì ovunque….e la caratteristica più seducente comunque era una sola, al di sopra di tutte : il sorriso aitante dei dolci canini con i quali guardava da un vetro i nuovi inquilini della sua sontuosa dimora……

Si chiamava White , come il suo colore natìo, ed essendo letteralmente impazzito di gioia alla vista dei nuovi ospiti, scodinzolava più forte la sua coda in segno di felicità incontenibile, perché la sua mamma gli aveva spiegato che , per lui ,che amava pasti prevalentemente carnivori, era pronto un pranzo davvero eccezionale: quei teneri fanciulli arrivavano niente poco di meno che ….dalla Collina di Polifemo!

 

Il posto per i ragazzi era talmente incantevole che rinunciarono subito a capire come vi fossero arrivati e a quel punto accadde la cosa più inaudita e inverosimile: un imprevedibile flash back proiettò i ragazzi all’indietro nel tempo, ovvero al primo giorno di scuola…..!

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Verifica Infernale

Noi Emanuele e Francesco cugini e amici da sempre,frequentiamo la seconda media;la nostra eta è un po’ pazza e la scorsa estate ne abbiamo combinate delle belle: giocare e non pensare alla scuola è stato fantastico. Il quindici settembre del duemilaventuno, però, alle sei dell’alba del giorno fatidico sono cominciate le grida di disperazione, un po’ per il molto sonno e un po’ per il pensiero di un nuovo anno da affrontare. Appena siamo arrivati a scuola i nostri compagni, vedendoci, hanno già esclamato: “Sono arrivati quei due pazzi!!!” Siamo entrati in classe e abbiamo conosciuto la nuova Professoressa di italiano di nome V. O. Questa professoressa ci è apparsa strana, particolare per la categoria di appartenenza; immediatamente ci ha fatto conoscere il suo figlioletto White che ci ha odiato da subito, cosa evidente quando abbiamo provato a giocare con lui ed è sembrato ci volesse sbranare! La settimana successiva la professoressa si è presentata con una verifica a sorpresa; preso tra le mani questo foglio magico siamo scomparsi e siamo stati catapultati in un mondo parallelo dove ognuno ha ottenuto un superpotere. 

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Così noi due Francesco ed Emanuele abbiamo ottenuto rispettivamente i poteri di generare disastri naturali e creare oggetti. A Matteo è stato dato il teletrasporto, a Bryan il potere di sparare ragnatele, ad Alessandra la telecinesi. Andrea è diventato capace di volare, Grazia di trasformarsi in qualsiasi cosa volesse, a Jonathan il potere speciale di trasformarsi in un gigante, ad Angela l’invisibilità, a Sofia la velocità, a Giordano la superforza, a Giulia l’arte di creare fiori e a Nicolò di curare. Francesco Raciti è diventato uno spara fuoco, Carmelo un dinosauro e Riccardo il gladiatore di Ficarazzi, infine alla professoressa Oddo tutti i superpoteri del mondo

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Quando a prima ora siamo arrivati la professoressa ci ha messo in guardia: “Sarà una verifica diversa (Infernale!) Vi scontrerete con me”. Così dal momento della consegna interplanetaria abbiamo cominciato a combattere tutti contro di lei. All’inizio lei ha provato a batterci sparando lettere, ma noi le abbiamo schivate e abbiamo continuato a combattere, poi siamo passati in vantaggio fino a quando la professoressa ha sparato una super lettera. Riccardo il gladiatore ha cercato di difenderci ma a quel punto eravamo molto indeboliti. La professoressa, infatti, ha detto: “Ah ah ah prenderete quattro” ma poi … Si è sentito un cane abbaiare e poi dell’alto è spuntato lui, White! Noi due abbiamo attirato la sua attenzione dicendo: “Ciaoooo, aiutaci a combattere la tua mamma così riusciremo ad uscire da questa verifica (infernale)”. Subito White ha risposto al saluto e noi ci siamo meravigliati alla vista di un cane parlante. White ha aggiunto: “Sono qui per aiutarvi e per scusarmi per essere stato sempre scorbutico, vi aiuterò a mangiare la professoressa, però siccome le voglio bene le mangerò solo una coscetta della gamba”. Abbiamo accettato l’offerta. Così White ha mangiato una coscetta della sua mammina e lei è fuggita verso il suo castello a noi sconosciuto.

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“Ma è finita la verifica? E perché la prof se ne è andata?”, abbiamo pensato. Matteo ha aggiunto: “Non penso siamo ancora in questo mondo”  e Jonathan: “Ottima osservazione Matteo”.Poi Andrea ha suggerito “Proseguiamo per la direzione tracciata dalla professoressa”. È calata la notte e la situazione si è complicata; abbiamo creato una villa dove stare per quella notte, perché una semplice tenda non poteva bastare per tutti. Il giorno successivo scatenando un terremoto l’abbiamo distrutta perché non sarebbe stata più utile, poi abbiamo proseguito il tragitto e con il passare del tempo abbiamo trovato una tecnica per camminare più veloci inventando una macchina. Dopo un paio di ore abbiamo trovato un castello enorme con una bandiera avente la faccia della professoressa stampata. Abbiamo capito subito che era la dimora della professoressa e siamo entrati. Al suo interno abbiamo trovato delle teste di White appese ovunque, coltelli affilatissimi da usare per tagliarci il braccio perché alziamo sempre le mani e le merendine sequestrate a tutti gli studenti nella sua carriera.

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A Bryan a quel punto è venuta un’idea geniale, quella di restare nel castello e attaccare la professoressa non appena fosse arrivata. Ci siamo messi d’accordo: avremmo seguito questo piano, ma se la situazione si fosse complicata avremmo dovuto tirare fuori lo spirito di squadra, unendo tutti i nostri super poteri.Si è fatta notte e ad un tratto abbiamo sentito dei passi; era lei che ha cominciato a gridare avendo avvertito la nostra presenza. Dopo anni di lavoro sa riconoscere l’odore di ragazzini, così ha sfoderato i suoi super poteri, cambiando continuamente faccia. Sono apparse davanti ai nostri occhi un gorilla,una befana armata di scopa, una scimmia e una tigre feroce. Eravamo disorientati da quelle apparizioni e da un urlo supersonico, quando ad un certo punto è arrivata la professoressa Tiziana che ha deciso di aiutarci stordendo la Professoressa Oddo, poi tutti noi abbiamo usato i nostri poteri nella speranza di riuscire a sconfiggerla.

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La grande sorpresa è stata che la professoressa, si è calmata improvvisamente ed è diventata buona con noi. La verifica è finita così e tutti noi abbiamo preso dieci, la professoressa infatti ci ha spiegato che a farci vincere è stato il grande impegno e l’unione di tutta la classe.

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video lele ed esco

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La Scuola Encantata

La seconda tornata d’autori toccò a quattro gemelli  che vivevano insieme al nonno in una casetta.

I loro nomi erano: Dano, Shoto, Richi e Frans.

Quella mattina, il nonno era a fare la spesa , quando  accadde

qualcosa di inaspettato.

Mentre i quattro gemelli si stavano rilassando sentirono uno

strano suono che proveniva dal cortile.

Andarono a controllare in cortile e videro un portale. Questo

risucchiò i quattro gemelli che furono teletrasportati in una

dimensione parallela in cui la magia prevaleva.

Frans, stupito, disse:” Dove siamo”??!! e Dano

rispose:” Non lo so!! L’ultima cosa che ricordo è che ci

hanno risucchiati”. Shoto iniziò a cercare aiuto e notò un

mago con una bacchetta.

Gli suggerì di entrare nella scuola di magia perché da soli

non sarebbero riusciti a vivere.

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Il mago chiamò il suo Ippogrifo ovvero un cavallo metà

aquila e salirono in sella e volarono verso la scuola.

Quando entrarono nella scuola scoprirono che era un

castello con grandi torri circondato da un bosco fitto e buio.

Entrarono nella loro aula e incontrarono i nuovi compagni 

I gemelli entrarono nell’ aula e iniziarono a presentarsi:”

Ciao, io sono Dano e mi piace tanto la magia” “Ciao, io

sono Frans e mi piacciono le automobili” “Ciao, io sono

Richi e mi chiamano il gladiatore” “Ciao io sono Shoto

e mi piace fare trucchi di magia” “Ci sono domande”?

Uno degli alunni alzò la mano e chiese:” Io sono Nathan e volevo chiedervi da dove provenite”. 

I gemelli risposero:” Tecnicamente siamo stati risucchiati da un portale e siamo arrivati qui”.

L’ intera classe si mise a ridere finché il professore di turno disse:

“Silenzio! Axel e Kim, mostrate ai compagni la scuola”.

Le ragazze mostrarono loro: la mensa, i dormitori, le classi il cortile e i corridoi.

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Il primo giorno di scuola si concluse nella noia. Ma pochi 

mesi dopo i ragazzi avevano imparato alcune magie 

come: Accio, Virgandium Leviosa e Lumos.

Un giorno durante la lezione di fantamagia Shoto chiese di andare in bagno e lo mandò.

Quando stava per ritornare in classe una ragazza gli

apparve di fronte; indossava un velo bianco lacerato, le

mancava un braccio, aveva il corpo pieno di morsi di cane e

le usciva sangue dalla bocca.

Teo si spaventò e disse:” Ma chi sei”!!?? La ragazza

rispose:” Io ero un’ alunna che faceva parte della tua classe,

ad uccidermi è stata la preside, comunque il mio nome è

Na” “ Di che cosa parli”!!?? La ragazza rispose:” lo

scoprirai in futuro ma ricordati di salvare i miei amici” eo

tremante e impaurito disse:” Ci sono altri come te”?! “Si, ma in particolare 

adesso è andato in Paradiso ma si, il suo nome era Om”.

Shoto piangente corse fuori dal bagno e si nascose

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nello sgabuzzino per il resto della giornata e i prof lo 

sgridarono e gli misero una nota. Shoto ritornò nei 

dormitori e per settimane ebbe incubi sulla ragazza.

Gli anni passarono e impararono a volare sulla scopa e 

a usare tutte le magie.Teo si documentò, cercò indizi e

notizie sul passato della scuola e scoprì qualcosa che non si sarebbe mai aspettato: la scuola un tempo era la 

base della perfida maga del mondo ovvero la preside Eliea .

Un giorno la base fu attaccata e tutti i maghi furono  uccisi ma la leader era sopravvissuta e decise di 

trasformare la sua base in una scuola dove poteva trasformare i ragazzi in maghi cattivi formando un esercito.

Un giorno i gemelli andarono in biblioteca in cerca di indizi.

Trovarono tra i libri una nota insanguinata e vecchia in cui c’

era scritto “Mi chiamo Om, mi sto nascondendo dai

professori cattivi che mi vogliono uccidere, per favore

aiutate i miei am….“.

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I gemelli impararono la verità e corsero con la nota in mano

verso gli altri per mostrargliela.

I compagni erano scioccati e iniziarono a cercare un modo

per scappare e dopo mesi di ricerca ne trovarono uno ed

era andare nel mondo degli umani normali.

Dopo mesi riuscirono a trovare un modo per creare il portale

ma ci voleva un’ anima umana con un grande cuore.

Tutti iniziarono a piangere perché uno degli alunni di nome

Bin decise di sacrificarsi per lasciare scappare gli altri.

Ci fu un momento di tristezza finché i professori sentirono

tutto e insieme alla preside con il suo cane dalla 

 pelliccia bianca di nome White; iniziarono a inseguirli

con le loro scope.

La lotta fu dura e fece molte vittime : 

 Alla fine solo i quattro gemelli riuscirono a sopravvivere:

sanno che Eliea riuscirà a conquistare il mondo insieme a White; inoltre scoprirono che il secondo portale era stato creato dall’anima gentile del nonno e vissero felici ma anche tristi.

FINE

 

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La scuola infestata

 

Un giorno un gruppo di studenti, mentre facevano la loro serena lezione , si accorsero che il cielo si faceva sempre più nuvoloso e tempestoso. Ad un certo punto, la professoressa Oddo, nell’ora di grammatica , si senti’ male e disse che doveva andare urgentemente in bagno e che non si sentiva di continuare la lezione . La professoressa andò in bagno , e non tornò più. Ad un certo punto gli alunni cominciarono a chiedersi dove fosse finita , quindi tutti gli alunni andarono a cercarla , ma solo Nicolò e Andrea videro, con la coda dell’occhio, delle scale che portavano in uno scantinato . Arrivati in questo scantinato si accorsero di una gabbia coperta da un velo scuro in modo da non far vedere la vittima nascosta. Nicolò scherzando diede uno spintone ad Andrea facendolo inciampare in un ferretto di metallo , che aggrappandosi al velo lo fece cadere e scoprirono che li’ dentro c’era una vittima. La vittima era un cane, ed era proprio il cane della professoressa . Vedendo il cane legato, decisero di liberarlo , e per aprire la gabbia  avevano bisogno di trovare la chiave magica , iniziarono,così, a cercare la chiave per tutta l’area circostante e videro un bigliettino dove c’era un indizio fondamentale per trovare la chiave . In quell’indizio c’era scritto che la chiave si trovava sotto ad un tappeto impolverato, quindi  andarono a controllare sotto al tappeto e la trovarono.Cosi’  liberarono il cane dalla gabbia e lo slegarono perchè era legato, dopo il cane,misteriosamente, comiciò a parlare, e a raccontare come fosse finito li’ dentro. Il cane raccontò che la sua padrona , sotto incantesimo, lo aveva rinchiuso dentro la gabbia.

 

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Liberato il cane , salirono le scale per andare a controllare se la professoressa fosse tornata in classe. Quando Andrea , Nicolò e White,così si chiamava il cane, tornarono in classe , non trovarono nessuno , e questo li insospettì.Si incamminarono per andare a cercare i compagni.Fecero un primo giro di perlustrazione della parte esterna della scuola , ma non trovarono nessuno , fecero un secondo giro all’interno ma arrivati alla palestra della scuola , White ebbe una strana sensazione su di sè , siccome lui aveva il potere di poter vedere i fantasmi , vide un fantasma fuoriuscire dagli spogliatoi.White riferì ad Andrea e Nicolò che c’era in circolazione un fantasma .Andrea ,Nicolò e White si incuriosirono e andarono a controllare la porta dello spogliatoio , che era aperta, poi White con il suo potere vide che c’era un fantasma più grande degli altri, e White scopri’ che questo fantasma era la regina di tutti i fantasmi . Così  si accorsero che il fantasma non era solo uno ma tanti quanti i loro compagni scomparsi poco prima dalla classe.  Videro poi una stanza dove trovarono degli attrezzi , Andrea disse a Nicolò di non far rumore, ma Nicolò per sbaglio fece cadere un attrezzo , Andrea disse a Nicolò di nascondersi , ma non ci riuscirono perchè arrivò subito la regina . Arrivata nella stanza si accorse di loro tre, riusci’ a catturare Andrea e Nicolò , ma non riusci’ a catturare White perchè scopri’ di avere un secondo potere ovvero il potere (dell’invisibilità). Quindi la regina portò loro due dentro lo spogliatoio e li rinchiuse dentro ad una gabbia .

 

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White grazie al suo super potere riusci’ ad entrare dentro lo spogliatoio mentre che gli altri fantasmi lo cercavano  riuscendo a liberare Andrea e Nicolò dalla gabbia. Quindi Andrea e Nicolò fuggirono insieme a White e riuscirono a rientrare dentro la stanza dove trovarono gli attrezzi , ma stavolta White disse che in lontananza riusciva a vedere una cosa luccicante , cosi’ loro tre si incuriosirono e si incamminarono verso questo oggetto . Arrivati lì videro che era un oggetto fondamentale per loro , ed era un acchiappafantasmi . Quindi presero questo oggetto e andarono a cercare i fantasmi che gironzolavano per la scuola . Cercando per la scuola, finalmente ,trovarono un fantasma e lo presero con l’acchiappafantasmi , che si trovava nel giardino esterno . Andarono nel bagno e ne trovarono un’altro e catturarono anche questo .  man mano che venivano catturati i fantasmi  a poco a poco si ritrasformavano  in umani. Tra questi c’erano i loro compagni di classe , così cercarono di acchiapparli tutti , dopo tante ricerche ci riuscirono , ma mancava   la regina dei fantasmi . Cercarono di trovare anche lei ma non ci riuscirono perchè ,sapendo che i suoi fantasmi erano stati catturati, lei aveva deciso,di nascondersi .Dopo tanti giorni di ricerche , mentre White giocava con il suo pupazzetto , gli cadde dentro lo scantinato e scoprirono che li’ c’era la regina dei fantasmi , quindi finalmente la trovarono e la catturarono e scoprirono che la regina era la professoressa Oddo . Cosi’ tutti i fantasmi tornarono umani e proseguirono regolarmente a continuare le loro lezioni, felici e contenti .

Nicolò e Andrea

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Save the Prof

 

Era un lunedì normale , sembrava tutto apposto, ma ad un tratto sentimmo un forte boato provenire dall’aula della 1^G . Davanti a noi ci fu un bagliore fortissimo, una nebbia fitta e opaca, dalla quale ci si presentò una figura bianca,

disse:

A”Oh valorosi guerrieri, la vostra missione sarà ardua, vi consegno le vostre armi, fatene buon uso, *come per magia comparirono ai nostri piedi le diverse armi al nostro comando *, cercherò di aiutarvi nel vostro compito.”

Noi:”Ma in cosa? Cosa dovremmo fare?”

A:”lo scoprirete da soli, buona avventura”

Noi:”Almeno un indizio ce lo potresti dare!”

A:”La storia comincia, più alto di una montagna sarà il vostro compito.”

Ci voltammo istintivamente verso la 1^G dalla quale uscivano colpi ripetitivi e urla. 

Ryan, con i suoi raggi laser, forzò la serratura della porta, entrammo nella stanza, vedemmo una sorta di gigante nano, ora capivamo cosa intendeva la figura bianca. Lo affrontammo, all’inizio avemmo dei problemi, appunto per la grandezza del nostro avversario. Dopo aver trovato il suo punto debole, appunto il suo collo, io lo bloccai, Nathan lo congelò, e Axel con la sua falce gli sferrò un colpo alla gola, così liberammo gli alunni e iniziammo a cercare la chiave per aprire la porta successiva. Non la trovammo, e questo ci fece arrabbiare e innervosire. Tutti i componenti della classe cominciarono una rissa, per quanto riguarda me , Axel, Nathan e Ryan invece eravamo in un angolo con una faccia da “Sip on tea”, allora proponemmo di cominciare a cercare la chiave meglio, svuotare i cassetti e l’armadio, ma non trovammo nulla nulla di nulla! Quando sembrava che tutto fosse perso, la figura bianca ci apparve e ci indicò la cattedra dove qualche secondo dopo, come per magia comparì la chiave, era una chiave vecchio modello, un po’ consumata e arrugginita ma che ci avrebbe permesso di aprire la porta successiva.

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La prendemmo e velocemente entrammo nell’altra aula. 

La figura bianca ci disse

A;”Vola sulla scopa il vostro prossimo nemico, per sconfiggerlo c’è bisogno di rompergli il mignolino”.  Arrivati nella classe trovammo una strega, grazie alla conoscenza del suo punto debole, la sconfiggemmo molto più velocemente. Prendemmo la chiave, quasi uguale alla precedente; Andammo avanti con un altro indovinello.

A:” Di solito vostro amico è, ma stavolta assalirà proprio te!”

Aperta la terza porta ci trovammo davanti a due casse acustiche aggressive, che ci minacciavano a tutto volume, tanto da spaccarci i timpani per stordirci alcuni membri della classe si ritrovarono ben presto a terra, cominciai ad agitare le fruste per interrompere le onde sonore, per permettere al resto della squadra di staccargli la spina e neutralizzarli. Continuammo a cercare l’ennesima chiave per la prossima stanza. 

A:”Troverai bianco che bianco non è, ma a non fidarti di lui meglio farai.”

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Appena aprimmo la porta trovammo White, il prezioso cane della professoressa che fin da stamattina era smarrita nel nulla. Sembrava accoglierci scodinzolando allegramente, ma appena ci avvicinammo la sua bocca si apri come quella di una tigre, per assalirci.

Capimmo immediatamente che non era White, io provai invano a domarlo con le fruste, a questo punto intervenne Nathan con l’ascia congelante e bloccò White, che dopo aver esalato una nube di fumo nero che piano piano presa la forma di un corpo umano, e si volatilizzò prima che potessimo realmente capire chi fosse.  

Ci girammo vero il cortile dove improvvisamente si innalzò un castello dove la nube di fumo si rintanò.

A:”Se 2+2 fa 4 lo risolve sempre un’operazione.” Era talmente semplice che non comprendemmo subìto. Dopo aver recuperato la chiave del castello ci siamo catapultati tutti insieme all’interno. 

Salimmo le scale e arrivati in un salone gigantesco trovammo i 2 professori che da stamattina erano scomparsi. La professoressa Eliea era legata a una sedia, il professor Elo a stile Piton, alla lavagna cercava di risolvere una equazione impossibile ai nostri occhi e alle nostre menti. Alla fine della equazione il risultato fu 2+2, fu allora che capimmo che significato aveva quell’indovinello. 

Entrammo in silenzio facendo segno alla professoressa di non fare nessun rumore. Ci avventammo tutti e 16 sul professore e lo bloccammo e all’improvviso si ritrasformò nella nube nera che prontamente con l’unione delle nostre armi disintegrammo. A quel punto liberammo la professoressa in un tripudio generale di gioia e il sole come d’incanto illuminò tutti noi. 

Tornati in classe la professa premiò il nostro impegno e coraggio nell’affrontare i Villain con un 10 generale. 

 

-THE END-

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Un giorno come un altro

Un giorno come un altro Sia,Dea e Lia esploriamo un nuovo luna park decidiamo di fermarci a giocare con la macchina pesca pupazzi,

quindi andiamo a prendere le monete per giocare Lia non riesce a prendere nulla prova Dea e non prende nulla,prova Sia e riesce a prendere

un orso di peluche molto grande.Quindi felici,andiamo a posarlo a casa dato che e molto pesante.La sera torniamo a giocare un po ma non riusciamo a prendere nulla perché il peluche resta attaccato a terra! Proviamo ancora tutte e tre e nulla da fare

ma L nota che gli occhi dell’orso pescato sono dei pulsanti.Cliccandoli si apre un portale gigante,che ci teletrasporta in questo posto magico una piccola isoletta con delle ametiste qua e la incamminandoci troviamo una fata che con un fischio chiama il suo drago azzurro e viola;questa fata ci dice di salire e voliamo! Sorvoliamo l’isola e vediamo tante altre isole poi chiediamo alla fata che isole sono e la fata dice queste sono le isole del vento del fuoco dell’aria della terra e dell’acqua.Dopo mezz’ora atterriamo nell’isola delle fate chiamata pure isola magica.

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a fata molto gentilmente ci offre di abitare in questa casetta all’interno ha una piccola cucina e un piccolo bagno e una stanza da letto il salotto un po più grande e proprio li troviamo una sacca bella grande con una mappa una bussola e una corda andiamo a visionare meglio la mappa e notiamo delle X rosse ma siamo molto stanche e andiamo a dormire la mattina dopo partiamo subito per cercare questi tesori e ci incamminiamo

aiutandoci con la bussola.dopo ben 2 ore di strada arriviamo alla prima X , che si trova in un campo di ametiste tutte viola luccicante…tranne una che e comunque luccicante ma gialla e verde ,ovviamente la portiamo con noi. Poi mentre andiamo avanti notiamo anche un castello molto grande n delle guardie attraversiamo una  piccola montagna quando ci cade l’ametista verde e gialla e si spacca in mille pezzi

Osserviamo che dentro c’e un biglietto con un codice,cioé 2. Oltre questa montagna c’e un’altro campo di ametiste e prendiamo un’altra ametista verde e gialla e decidiamo di fare la stessa cosa, cioé spaccarla per poi trovare un nuovo codice,347.

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Ma non sappiamo dove inserirlo e ritorniamo nella nostra piccola casetta. Ma prima di andare a cenare andiamo a chiedere spiegazioni alla fata riguardo a questo codice,lei ci dice che va messo nel castello perché la strega Amelie ha preso un orso di peluche, a forma di orso!!!

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Noi molto spaventate ci incamminiamo durante la notte verso questo castello.Prendiamo la corda trovata nella sacca e ci arrampichiamo sul tetto ed in un batter d’occhio siamo dentro il castello abbiamo molta paura che ci scoprono ma andiamo a cercare questa cassaforte.Proviamo in tutte le stanze tranne una alla fine entriamo ed é proprio la stanza di Amelie.Subito entrando si vede la cassaforte ed amelie dorme. Noi a passi felpati andiamo verso la cassaforte e proviamo a inserire il codice 2347 ma non funziona.Proviamo 0000,1234 a giulia viene l’idea di scriverlo al contrario ed era 4321 e si apre !! 

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E dentro c’é proprio il peluche. Lo prendiamo e corriamo fuori… Appena uscite torniamo nella nostra casetta come al solito,lo sistemiamo per terra,dopo cinque minuti clicchiamo sugli occhi e si apre questo portale gigante in cui entriamo tutte e tre e ritorniamo nella nostra casa a Ficarazzi….

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Sofia Pappalardo
Grazia- Giulia-Angela
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La mia Prof di Italiano Limerick La mia Prof di italiano 

ha una soave voce dal tono piano. 

A volte la facciamo impazzire  

e il mal di testa le facciamo venire. 

La mia Prof di italiano 

ha un cuore tanto dolce e tanto umano.

 

Matteo Allatta

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La primavera è sbocciata, 

i fiori colorati di passione 

con i loro intensi profumi di vita 

 inebriano l’aria umana,  

assomiglia a un manto vellutato del cuore. Ecco che la primavera sboccia di felicità.

Matteo Allatta

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La Mafia è Un Fenomeno
Umano e Come Tutti i 

fenomeni umani ha un

principio,una sua 

evoluzione e avrà

quindi anche una fine

(GIOVANNI FALCONE)

La mafia è come un cancro per la società:

ribelliamoci e la mafia nessuna vittima più farà!

Della mafia noi odiamo l’atteggiamento intimidatorio che influenza la vita di molte persone e riteniamo che sia una malattia che ucciderà tutta la popolazione se non decidiamo di alzare la testa e dire no alla mafia. La malavita va combattuta con i gesti quotidiani:

  • non bisogna chiedere aiuto ai più forti
  • non bisogna prendersela con i più deboli
  • bisogna farsi guidare da esempi positivi di eroi che hanno combattuto la mafia come Giovanni Falcone,Paolo Borsellino e Carlo Alberto Dalla Chiesa,che morirono per mano della mafia.
  • è necessario seguire la via dell’onestà anche nella vita scolastica e nei rapporti in famiglia e tra amici

Combattiamo la mafia per fare giustizia e seguire la strada del progresso!

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LA MAFIA NON ESISTE
(Cosa Nostra)

 

 

I giovani sono il punto di non ritorno 

che sconfiggerà la mafia per sempre

(PAOLO BORSELLINO)

Francesco D’Ambra e Scordo Emanuele

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favola e mito......

Video: la poesia.

 

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Le giornate del FAI

 

 

Guide per un giorno ad Aci Trezza

I Maestri d’ascia e il cantiere Rodolico

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Giacomo di cristallo e la magia del Natale…………..

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Creare e narrare…anche multimediale.

Quando la fantasia cresce, si può giocare Con Favola e Mito insieme.

 

 

 

 

614.070 Fiaba: immagini, foto stock e grafica vettoriale | Shutterstock

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Fiabe immagini e fotografie stock ad alta risoluzione - Alamy Personaggi

                                      Azioni

                                 Morale

                         Metamorfosi

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La fonte: Giacomo di cristallo di Gianni Rodari

Testo favolistico riadattato e rielaborato con il genere del mito

Le bacche di Goji e Las flores de la noche buena

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Frasi Di Fiabe - Frasipedia

 

Espansione contenuti della favola con l’argomento  e il caso di due miti rielaborati sulla tematica natalizia.

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Significado de la Flor de Nochebuena

 

 

Flor de Nochebuena es el nombre que recibe en México una planta cuyo nombre científico es euphorbia pulcherrima, palabra que en latín significa ‘la más bella’. También se conoce como flor de Pascua, estrella federal y pastora.

 

La planta suele utilizarse con fines decorativos durante las fechas festivas relacionadas con la celebración de la Navidad y la Nochebuena.

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La leggenda messicana della stella di Natale, la pianta in grado di conquistare il cuore delle persone

Sapevate che la stella di Natale è una pianta originaria del Messico? Siamo abituati a prenderci cura di piccole stelle di Natale da coltivare in vaso ma nel suo habitat naturale questa pianta ornamentale può raggiungere i 4 metri di altezza.

Non mancano le leggende dedicate alla stella di Natale che nel corso del tempo è diventata uno dei simboli più conosciuti di questa festività e uno dei regali più diffusi per l’occasione.

Tra le storie più famose dedicate a questa pianta troviamo la leggenda messicana della stella di Natale. Secondo la leggenda messicana, la stella di Natale è una pianta speciale, in grado di conquistare il cuore delle persone.

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La leggenda racconta che in un piccolo villaggio messicano viveva una bambina povera che non aveva nessun dono da offrire a Gesù per il giorno di Natale. Tutti gli abitanti si stavano recando alla chiesetta del villaggio con i loro doni ma la bambina non avendo nulla da portare con sé decise di rimanere a casa.

La bambina era molto triste, non sapeva davvero come fare per trovare un dono da portare a Gesù. Allora le apparve un Angelo che le disse di raccogliere delle frasche dai bordi delle strade per portarle in chiesa. L’Angelo le assicurò che il suo dono sarebbe stato il più bello di tutti perché era accompagnato dal sentimento più importante, cioè dall’Amore.

 

 

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La bambina allora seguì le istruzioni dell’Angelo, raccolse le frasche e le portò con sé in chiesa per offrirle come dono. Ne depose un mazzo vicino all’altare e cominciò a pregare. Le frasche si trasformarono in una pianta dai meravigliosi fiori rossi e fu così che secondo la leggenda nacque la stella di Natale così come la conosciamo oggi.

Da quel giorno le stelle di Natale in Messico vennero chiamate “Flores de la Noce Buena”, cioè fiori della Notte Santa. Al di là della leggenda sappiamo che storicamente nel 1825 Joël Poinsett, ambasciatore americano in Messico, portò in America dei semi della stella di Natale e così fece conoscere questa meravigliosa pianta in tutto il mondo.

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miracolo stella di natale 3

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miracolo stella di natale 2

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BACCHE DI GOJI: QUAL È LA LORO ORIGINE?

Chi non conosce oggi le bacche di goj

i? Sono deliziose bacche rosse che racchiudono al loro interno una grande quantità di sostanze utilissime per il nostro organis

mo.

Ma sai qual è la loro origine? 

 

Il goji (goji è l’approssimazione cinese della parola bacca) è un arbusto che cresce spontaneamente in molte regioni asiatiche, come la valle himalayana, la Mongolia, il Tibet e la Cina.

Predilige terreni alcalini ricchi di sostanze minerali e sopporta importanti sbalzi climatici (dai -26° a +39°), temperature che aiutano la pianta a irrobustirsi e a produrre particolari sostanze che la rendono più forte e ricca di principi attivi.

È proprio grazie a queste sue importanti proprietà che il goji è da migliaia di anni una delle basi della medicina tradizionale cinese, che attribuisce all’intera pianta (corteccia, radici, foglie e bacche) molte proprietà curative, alcune delle quali confermate anche da ricerche scientifiche. Non per niente il goji è conosciuto anche con i nomi di “frutto del paradiso”, “diamante rosso” o “frutto della longevità”.

Tutto questo grazie a una piccola leggenda…

 

 

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IL GOJI NELLA LEGGENDA

 

 

Secondo un’antica leggenda, esisteva un pozzo vicino a un tempio tibetano intorno al quale crescevano tanti arbusti di goji. Molte delle bacche finivano nell’acqua del pozzo, dove i pellegrini usavano abbeverarsi. Con il passare degli anni notarono che chi beveva l’acqua in quel pozzo godeva di una salute più che ottima: superati gli 80 anni avevano ancora tutti i denti e nessun capello bianco!

Questa è solo una leggenda, ma fa capire bene perché oggi le bacche di Goji sono così popolari!

 

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goji pianta - Bacche di Goji

 

La pianta di Goji

 

 

 

 

 

La pianta di Goji

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PIANTA DI GOJI Nr.20 Semi Lycium Barbarum Sementi Strane Bacche Vitamine Sali EUR 2,00 - PicClick IT

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Bacche di goji - TrainingPedia

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Giacomo di cristallo e la magia del Natale

Almeno 100 anni fa, in una città messicana , comparve nel cuore verde del  parco urbano,  un bambino di colore azzurro trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l’aria e l’acqua, i suoi occhi erano dei meravigliosi specchi riflettenti, anche la sua voce era una corda sottile che vibrava nellaria appena emetteva qualche piccolo suono di saluto o di stupore. Era fatto di carne e d’ossa , ma il colore azzurro diafano lo rendeva simile al vetro, e se cadeva non andava in pezzi, ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente e dei piccoli tagli che somigliavano a tante delicate rughe di zucchero velato. Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca, le esclamazioni di gioia del suo viso sembravano farfalle variegate pronte a spiccare il volo più arguto verso lalto dei desideri . Una volta, per isbaglio, il bambino disse involontariamente  una bugia, trovandosi a piedi e da solo, necessitava di qualche soldo per comprare un biglietto del tram e comprare qualcosa da mettere subito in pancia per la fame acuta, sicchè, pensò bene di chiedere ai passanti un po di denaro motivandolo per ragioni di salute e subito la gente poté vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: allora impauritosi per limprevisto, si pentì della sottile bugia e ammise  la verità , così la palla di fuoco si dissolse e tornò il sereno nel suo cuore. Per tutto il resto della sua vita non osò più pronunciare una sola  bugia.

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Un’altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale. Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, quando gli faceva una domanda, prima che aprisse bocca. Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava “Giacomo di cristallo”, e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili. Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi. La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze. Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente ripensava alle idee e ai pensieri di Giacomo e tornava a  sperare.

 

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Ad un certo punto, Giacomo venne a sapere del drammatico caso di una famiglia perseguitata da regime per la sua opposizione e ridotta ormai in piena miseria, al punto che la moglie, essendo in attesa di un bambino ,versava in pericolo di vita non avendo nulla da mangiare . La figlia della donna si chiamava Lucia e andava peregrinando per le strade in cerca di una sparuta elemosina che potesse garantire la sopravvivenza almeno alla mamma in quelle condizioni così delicate, ma purtroppo non riusciva ad ottenere molto, sino a che incontrò Giacomo. Il ragazzo constatò lestrema costernazione che gli occhi disperati della bambina tradivano a viso aperto e non esitò a procurare un po di spesa alla povera famiglia; ma le autorità scoprirono Lucia intenta a portare il cibo a casa e immediatamente le  sequestrarono i viveri. Mancavano pochi giorni al Natale e Lucia si rimise in strada disperatamente a cercare Giacomo. Purtroppo il tiranno lo aveva  fatto  arrestare e  aveva ordinato di gettarlo nella più buia prigione. E solo allora successe una cosa straordinaria.

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I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri

Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire. Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano. Passarono pochi giorni dallarresto e finalmente anche Lucia lo vide, pianse ai suoi piedi invocando a gran voce cosa avrebbe dovuto fare per risparmiare la vita alla sua mamma, Giacomo le sussurò di tornare a casa tranquilla e cercare  in dispensa , avrebbe trovato delle bacche rosse che appartenevano ad un gigantesco albero che sorgeva di fronte alla loro abitazione e una volta raccolte quelle bacche , avrebbe dovuto in parte cuocerle e in parte seminarle.

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Lucia rincasò e difatti si accorse subito delle bacche sparse per terra, ebbe cura di raccoglierle e introdurle a casa, le divise in due manciate , versò la  prima in una casseruola di coccio e subito le bacche si sciolsero in un intenso colore rosso vermiglio che cominciò ad emanare un inebriante profumo di dolce e speziato; quando furono ben sciolte, Lucia preparò subito un piatto per la madre e appena costei le ebbe assaggiate, il suo viso ridivenne roseo e disteso, le sue braccia si rinvigorirono e trovò la forza immediata di alzarsi e cominciare a riprendere le faccende domestiche.

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Non sapendo  che nome botanico avessero quelle bacche, la madre di Lucia, pensando al nome della nuova creatura che da lì a poco, avrebbe dato alla luce, scelse di chiamarle le bacche di Goj, proprio in omaggio al nome del suo futuro figlio. Quanto alle altre ,Lucia le interrò in un piccolo vaso verde che ripose dietro il piccolissimo presepe che la madre aveva allestito per il Natale imminente, e avvenne un miracolo soprendente: la notte di Natale, mentre Lucia pregava il piccolo bambinello che stava per nascere ringraziandolo per il dono di Giacomo , le bacche improvvisamente germogliarono dando origine a delle splendide foglie rosse circondate di piccole foglie verdi striate, il fiore rosso con le sue foglie leggermente striate e a punta di cuore, somigliava ad una meravigliosa stella che allo scoccare della magica mezzanotte ,divenne una incantevole pianta ,i cui semi , qualche anno dopo, alla caduta della dittatura, lambasciatore americano in Messico avrebbe esportato negli Stati Uniti dove il papà di Lucia avrebbe trovato lavoro grazie a costui, e da quel momento la pianta di Giacomo divenne per il mondo la magica stella di Natale,  ovvero las Flores de la Noche Buena.

 

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Io scrivo

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La mia favola….

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Il Mare e l

Ecco il video che ci porta nel cuore di Aci Castello

 

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STORYTELLING 2023/24

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 Se ami il mistero non puoi non conoscerla: la Rocca di Aci ...

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Che cosa è una fiaba?!?!?!?!……..

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La favola in video doc.

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Cosa è la Poesia….

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Che cos’è il Fantasy….

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Cosa sono il racconto e il romanzo storico

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Che cos’è l’avventura….

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Che cos’è il Fantastico…

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Che cos’è il mito…

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Che cos’è la fantascienza….

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Che cos’è il giallo…..

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Che cos’è l’horror….

164

Che cos’è il romanzo di formazione…..

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E adesso a noi la parola:

Divento Autore!</pTraduttrice donna che lavora a un documento - Foto stock royalty-free di Scrivere

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Ecco il testo comico-umoristico

 

 

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nero amazon e book reader

 

Buon lavoro !

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La magica scuola by Vincenza Oddo - Ourboox.com

 

…..alla scoperta del tragitto ignoto…..

 

 

63.600+ Strada Tortuosa Foto stock, immagini e fotografie ...

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Labirinto di cespugli verdi - Foto stock royalty-free di Labirinto

Un labirinto esiste solo se è la mente a crearlo…….

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il genere fantastico surreale

 

 

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Foto Elf, Immagini e Vettoriali

Creator e i suoi compagni

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