E’ una notte di luna piena di inizio autunno, mi trovo ad Altamira, una città situata nella Spagna settentrionale a passeggio nel bosco con mia figlia Sara e il nostro cane Jack, ad un certo punto sentiamo un forte boato che proviene dal fitto bosco, dove la vegetazione è molto rigogliosa.
Jack si spaventa dal rumore e scappa ed io e mia figlia lo inseguiamo, con un passo veloce.
Sara esclama: “Papà, ho trovato Jack!”
Lo vediamo che scava e abbaia sopra un terreno franato, ci armiamo di torcia e pala e notiamo un ingresso di una grotta e un pipistrello volare via da essa.
Entriamo nella grotta, e dopo pochi metri rimaniamo estasiati dalla bellezza artistica dei dipinti che ci sono all’interno.
Pieno di gioia ed euforia telefono ai miei colleghi archeologi a New York e racconto loro la mia scoperta e li invito a raggiungermi in Spagna il prima possibile per un confronto a quattr’occhi.
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In attesa del loro arrivo, svolgo alcune indagini tra le persone del luogo sull’esistenza di grotte in quel territorio. Mi fermo al bar della cittadina per una pausa caffè e continuo ad indagare sulla presenza delle grotte e la barista mi indica con la mano tre uomini distinti seduti a un tavolino poco distante, li raggiungo e chiedo la loro attenzione e disponibilità ad ascoltarmi. Sono molto curiosi e interessati all’argomento ma la conversazione prende una brutta piega, vengo calunniato di essere un impostore e un falsario di dipinti e che loro sono a conoscenza di ogni centimetro quadrato del territorio e ribadiscono con certezza che non ci sono grotte con reperti artistici ad Altamira.
Molto deluso dal loro atteggiamento poco collaborativo, telefono a nonna Gilda e la metto al corrente della situazione.
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Gilda non perde tempo e interpella l’accademia delle belle arti di Firenze e i migliori professionisti del settore di New York.
All’appuntamento fissato sono presenti, le autorità politiche della zona, gli archeologi di Altamira, i colleghi di Firenze e New York, mia figlia Sara, nonna Gilda ed io e dopo aver appurato tutti insieme l’autenticità dei dipinti, viene divulgata la notizia con un comunicato stampa a livello mondiale.
Questa magnifica scoperta è stata resa possibile grazie al fiuto del mio cane Jack per un pipistrello, alla curiosità di mia figlia Sara ed alla telefonata tempestiva di nonna Gilda.
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La grotta con i dipinti di Altamira è patrimonio dell’umanità ed è la più visitata al mondo.
A distanza di un anno dal ritrovamento del sito archeologico ad Altamira mi trovo nuovamente a passeggiare alla luce della luna…….
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Published: Dec 15, 2021
Latest Revision: Dec 15, 2021
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