l’arte italiana
L’arte italiana è sempre stata vista di buon occhio dai turisti stranieri, le motivazioni sono diverse, ma la principale è rappresentata dal fatto che l’ Italia è il paese con più siti UNESCO, che fanno riferimento alla cultura letteraria che si unisce all’arte (le tombe dei poeti italiani più importanti della nostra storia, i borghi antichi); un altro punto di forza è sicuramente l’architettura che è presente soprattutto nelle chiese, le quali contengono al loro interno mosaici e dipinti (Sant’Antonio).
un po’ di storia
L’arte italiana è caratterizzata da mutamenti, che passano attraverso i vari secoli.
In Italia, le prime tracce di arte risalgono all’epoca del Paleolitico, e consistono in alcune incisioni rupestri, effettuate sulle pareti delle grotte dove i nostri antenati risiedevano. La prima forma di architettura che è giunta fino a noi risale, invece, all’era del Bronzo e si tratta della “civiltà nuragica” in Sardegna, legata alle tradizioni megalitiche mediterranee.
Con il passare dei secoli sono stati elaborati diversi stili, che spesso si basavano anche su le tradizioni delle popolazioni dominanti del momento.
I pittori più conosciuti dell’arte italiana sono Leonardo da Vinci, Giotto, Sandro Boticelli, Caravaggio e Michelangelo.
LA CREAZIONE DI ADAMO
Dio creò l’uomo a sua immagine
1511 circa
La Creazione di Adamo è collocata nella parte più alta del soffitto a volta della Cappella Sistina in posizione centrale.
E’ il momento della creazione dell’uomo che Michelangelo raffigura in questo dipinto, che come pochi altri destò l’attenzione dei contemporanei, prima ancora che dei posteri. Nel riquadro sono rappresentati Dio e Adamo in contrapposizione.
La parte destra è riservata al Creatore, la sinistra al creato, Adamo. L’uomo appare racchiuso in un triangolo rettangolo, forma stabile e riconducibile al terreno. Quello su cui poggia Adamo è l’unico frammento di natura che si riscontra nelle opere di Michelangelo. Dio, al contrario, è inserito in una forma aerea tondeggiante, più complessa. Ha le sembianze di un uomo anziano dallo sguardo serafico e appare trasportato dagli angeli.
LA NASCITA DI VENERE
La nascita di Venere di Botticelli è databile tra il 1482 e il 1485; è attualmente conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
A differenza di quanto recita il titolo, l’opera non rappresenta Venere che sorge dal mare ma il suo approdo, dopo la nascita, sull’isola di Cipro o forse di Citera.
Venere, dea della bellezza, è in piedi sopra una valva di conchiglia (simbolo di fecondità).
Ha la carnagione chiara e delicata.
È nuda, in parte coperta dai fluenti capelli biondi. Riprende la tipologia della Venere pudica (tipica delle sculture ellenistiche), perché con le mani si copre il seno e il pube.
Lo schema compositivo dell’opera richiama quello tradizionale del battesimo di Gesù. La posizione di Flora, infatti, è simile a quella del Battista che versa l’acqua sul capo di Gesù.
Il capolavoro di Botticelli e, in particolare, il nudo di Venere hanno quindi carattere spirituale e non sensuale e intendono celebrare la “vera bellezza”, quella cioè prodotta dall’unione della materia (natura) con lo spirito (idea).
DAMA CON L’ERMELLINO
Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci è un dipinto a olio su tavola databile al 1488-1490.
L’opera ritrae la giovane nobile milanese appena sedicene, ovvero Cecilia Gallerani, che soregge un’ermellino, il quale rappresenta purezza e incorruttibilità.
Con quest’opera Leonardo innova profondamente la tradizione del ritratto lombardo, fino ad allora basata soprattutto sulla rappresentazione di profilo.
Attraverso la postura e l’espressione del volto continua la sua ricerca nella resa dei moti dell’animo, lasciando immaginare emozioni e situazioni piuttosto che descriverle esplicitamente. Grande rilievo è dato al movimento della mano, che accarezza l’animale con le dita affusolate sottolineandone grazia e purezza, mentre un impercettibile sorriso aleggia sulle labbra della donna.
NARCISO
Narciso di Caravaggio fu dipinto tra il 1597 e il 1599, con una tecnica a olio su tela.
Il quadro raffigura il personaggio mitologico di Narciso, ragazzo di grande bellezza, che in seguito a una punizione divina si innamora della propria immagine riflessa in uno specchio d’acqua.
In quest’opera Caravaggio affronta il tema mitologico, accentuandone la drammaticità. Non mostra infatti nulla dell’ambiente che circonda il soggetto, una persona così bella da far innamorare persino se stessa, vedendosi riflessa nell’acqua. Ma la storia di Narciso finisce male: cade e muore annegato, vittima della propria vanità.
L’opera si distingue per l’insolito schema compositivo, concepito quasi come una “carta da gioco”, di cui il ginocchio in piena luce è il fulcro ideale. La parte inferiore è speculare a quella superiore come se il pittore avesse ribaltato di 180° la metà superiore della tela per ottenere la figura riflessa.
MOSAICO DELLA NAVICELLA
La Navicella è un mosaico frammentario realizzato su disegno di Giotto, commissionato da Jacopo Stefaneschi, nel 1305-1313 circa. Oggi i resti si trovano nell’atrio della basilica di San Pietro.
La scena mostra Cristo che salva gli apostoli dai flutti, con a destra la visione di una città in riva al mare e un pescatore e a sinistra, in primo piano, Cristo che salva san Pietro, un evidente riferimento al papato e alla sua derivazione da Cristo.
Il mosaico originale doveva essere a fondo oro, completamente nascosto dalle ridipinture e rifacimenti dei secoli successivi.
SITI UNESCO PER CUI L’ITALIA VIENE AMATA DAI TURISTI STRANIERI
VENEZIA
Venezia è famosa in tutto il mondo, tanto appunto da essere riprodotta in 5 paesi diversi, ma perché è così conosciuta?
Questa città è famosa in tutto il mondo per la sua architettura unica, caratterizzata da canali e ponti, per il Carnevale e per il festival cinematografico in cui si avvicendano moltissime star, Venezia ha molto da offrire oltre alle attrazioni turistiche conosciute in tutto il mondo. Per evitare che questo gioiello diventi un’Antlantide europeo, il mondo sta collaborando per trovare modo per preservarla. Dal progetto Mose a eventi per raccogliere fondi come il “Save Venice Ball” a New York.
Ma una forma d’arte che caratterizza Venezia, sono le sue maschere, infatti, le maschere di Venezia hanno origine antichissime: il primo documento che testimonia l’uso di travestimenti è del 1094, venivano usate non solo a Carnevale, ma anche durante le feste e gli appuntamenti galanti da chi voleva mantenere il totale anonimato.
TOSCANA
La Toscana presenta nel suo territorio ben 7 luoghi dichiarati patrimoni dell’UNESCO.
Il sito più visitato dai turisti è sicuramente il centro storico di Firenze, con oltre un milione di turisti all’anno, che è una sorta di museo aperto ricco di arte, storia e cultura. Viene considerato il centro della nascita del rinascimento e culla dell’architettura.
L’insieme urbano di Firenze, che presenta la più forte concentrazione di opere d’arte conosciute in tutto il mondo, è di per sé una realizzazione artistica unica, un capolavoro assoluto, frutto di una continua creazione durata sei secoli che include musei, chiese, edifici e opere d’arte di incommensurabile valore che hanno avuto influenza sullo sviluppo dell’architettura e delle belle arti sia in Italia che in Europa.
COSTIERA AMALFITANA
La Costiera Amalfitana, estesa lungo la costa ad est della Penisola Sorrentina, può essere definita come uno straordinario paesaggio di eccezionale valore culturale, grazie all’incredibile lavoro dell’uomo e della natura. La sua drammatica topografia ed evoluzione storica hanno prodotto un complesso eccezionale di valori culturali e naturali. In questa zona la natura è al tempo stesso incontaminata e armoniosamente fusa con i risultati dell’attività dell’uomo. Il paesaggio è caratterizzato da zone rocciose, boschi, macchia mediterranea, ma anche da alberi di agrumi e vigneti, coltivati ovunque gli uomini potessero trovare un punto adatto per la coltivazione.
Si compone di quattro principali aree costiere (Amalfi, Atrani, Reginna Maior, Reginna Minor) e alcune zone secondarie (Positano, Praiano, Cetaa, Erchie), con i caratteristici paesi di Scala, Tramonti e Ravello, e i comuni di Conca e Furore. Molti di questi centri storici, ospitano notevoli capolavori artistici e architettonici, alcuni dei quali nati dalla fusione di elementi orientali e occidentali, nota come stile “arabo-normanno”.
L’arte italiana spopola all’estero, gli italiani la ignorano. Una meraviglia che non meritiamo
L’Italia ospita quasi il 60 per cento del patrimonio artistico del mondo intero. Il Bel Paese è meta ogni anno di milioni di turisti, e istituzioni come la Galleria degli Uffizi e il Museo di Capodimonte portano alta la bandiera culturale italiana. Ma il discorso sulla tutela e la valorizzazione dei beni culturali sembra faticare ad imporsi, soprattutto fra gli italiani stessi.
L’Italia, sembra ancora impegnata a fare i conti con una cultura illustre, e con un’eredità che molto spesso non viene tutelata e apprezzata adeguatamente dal pubblico italiano stesso. L’arte italiana è, ancora oggi, conosciuta e apprezzata molto di più all’estero che nel nostro paese. Il breve sguardo alle agende culturali straniere testimonia questo paradossale fenomeno: nessun museo italiano appare ancora fra i 10 più visitati al mondo, benché l’attenzione del pubblico straniero sia evidente, mentre il 70 per cento degli italiani i musei non li visita affatto.
Per questo motivo l’arte italiana è stata anche vittima di saccheggi, furti e svendite ai migliori offerenti, la ragione per cui molte opere italiane si trovano all’estero.
Published: Nov 17, 2021
Latest Revision: Nov 17, 2021
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