Un’intensa attività endogena caratterizza il nostro territorio nazionale, sul quale sono distribuiti numerosi vulcani. Ma cosa sono i vulcani? Come sono fatti? Cosa succede durante un’eruzione?
Un fenomeno senza dubbio affascinante, ma che può distruggere città come Pompei.
In Italia ci sono almeno 10 vulcani attivi: Etna, Stromboli, Vesuvio, Ischia, Lipari, Vulcano, Pantelleria, Colli Albani, Campi Flegrei, Isola Ferdinandea.
Gli unici due che per il momento danno eruzioni continue, separate da brevi intervalli, sono però l’Etna e lo Stromboli, che si sono fatti sentire anche in questi ultimi mesi (maggio e giugno 2021).
Il vulcano è una frattura della crosta terrestre da cui fuoriesce il magma, dando origine ad un fenomeno, detto eruzione vulcanica.
Dall’esperimento, alla realtà.
Due dei vulcani attivi italiani presentano un’attività persistente, proprio in questi ultimi mesi.
Lo Stromboli, che si trova sull’omonima isola dell’arcipelago delle Eolie, ha un’altezza massima di 926 m s.l.m., ma due terzi della montagna si trovano sotto il livello del mare. E’ a forma di cono la cui cima termina con il cratere centrale.
L’isola di Stromboli è ubicata nel bacino Tirreno del Mar Mediterraneo occidentale, a nord della Sicilia ed è l’isola nord-orientale delle Eolie. E’ compresa nella provincia di Messina.
E’ un vulcano con attività esplosiva, che dà il nome ad uno dei tipi di eruzione.
Le “eruzioni stromboliane” sono caratterizzate dall’emissione quasi continua di bolle di lava sparate a piccole distanze in aria come “fontane di fuoco”. Possono essere viste al meglio durante la notte.
La lava è meno fluida e ristagna periodicamente nel cratere, dove inizia a solidificare. Al di sotto della crosta solida si accumulano i gas che si liberano dal magma. La loro pressione aumenta a causa delle elevate temperature fino a far saltare la crosta con modeste esplosioni che lanciano in aria brandelli di lava fusa. Quando la pressione dei gas è conclusa, la lava ricomincia a ristagnare sul fondo del cratere formando una nuova crosta solida, finchè un altro accumulo di gas farà ripetere il fenomeno.
La storia dello Stromboli risale a circa 200.000 anni fa, con la prima bocca emersa dal mare, dopo un’importante eruzione vulcanica, in posizione nord-est rispetto all’isola attuale che, invece, emerse circa 40.000 anni più tardi Lo stratificarsi di emissioni di lava e piroclasti diedero origine al cono che vediamo oggi.
L’episodio storico più rilevante che toccò il territorio è un avvenimento drammatico: l’eruzione dell’11 settembre 1930, che portò la popolazione al declino. Esplosioni violente, colate di lava, flussi piroclastici, tsunami, numerose case distrutte; 6 vittime e 22 feriti.
Negli ultimi 20 anni si sono verificate numerose eruzioni, con forti esplosioni, danni agli edifici e ferimenti di persone.
Il 19 maggio 2021, lo Stromboli erutta e in questo video si possono vedere lo scenario diurno, con la colonna di fumo che circonda il vulcano, e i pennacchi e le spettacolari fontane di lava, di notte.
L’Etna si trova sulla costa orientale della Sicilia, e rientra nel territorio della città metropolitana di Catania, all’interno del Parco dell’Etna, area protetta di 59.000 ettari. E’ attraversato dal 15° meridiano est, che prende il nome dal vulcano.
E’ il vulcano attivo più alto d’Europa. Grazie ai 2700 anni di attività eruttiva, l’altezza massima del cono vulcanico oggi è di circa 3340 metri di altitudine su una base di circa 1600 km quadrati. Queste dimensioni lo rendono il vulcano terrestre più imponente d’Europa ed è uno dei vulcani più studiati e monitorati al mondo.
Nel corso dei secoli, le eruzioni hanno modificato le forme del vulcano che è passato da una base a scudo, all’attuale forma di cono, derivante dall’evoluzione in uno strato-vulcano. Oltre al cratere centrale, ci sono circa 260 crateri minori sparsi lungo le fratture del cono vulcanico.
Dal 2013 è diventato Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
L’Etna è sempre stato considerato relativamente poco pericoloso per via delle sue manifestazioni effusive, che danno origine a colate di lave fluide, con poco materiale sparato in atmosfera. Dal 1971, però, l’attività ha assunto un carattere esplosivo, diventando quindi più pericoloso.
Dai dati giunti agli studiosi la prima eruzione certa sarebbe stata nel II millennio a.C..
Ci sono state circa 150 eruzioni di cui buona parte disastrose: nel 1669 una colata lavica distrusse gran parte della città di Catania. In anni più recenti le manifestazioni da parte del vulcano non sono mancate: nel corso dell’estate del 2001 l’Etna ha registrato un’eruzione di carattere esplosivo seguita da terremoti e colate laviche che ha messo in allerta gran parte della popolazione dei paesi circostanti. L’eruzione più lunga durò dal 14 dicembre 1991 al 30 marzo 1993 (472 giorni).
Nelle immagini dell’eruzione dell’Etna del 30 maggio 2021 sono visibili fontane di lava terminanti in una immensa colonna di cenere, con forti boati in sottofondo.
Nelle immagini notturne dell’eruzione del 21 giugno 2021 ecco sprigionarsi il fascino della lava che scende in colate infuocate.
L’attività vulcanica è effettivamente spettacolare, come mostrato nei video delle recenti eruzioni di Stromboli e Etna.
Sappiamo, però, che è molto pericolosa e distruttiva.
Conoscendo l’ubicazione dei vulcani, si possono fare interventi di previsione e prevenzione che consentirebbero di gestire eventuali eruzioni. Chiaramente, è vietato costruire nuove abitazioni in zone a rischio vulcanico.
Le eruzioni di tipo effusivo, a causa della limitata velocità di flusso delle colate laviche, sono le meno pericolose per la vita delle persone: si ha, infatti, tutto il tempo necessario per evacuare la zona, mentre, per salvaguardare l’ambiente, si potranno deviare le colate laviche (grazie a cariche esplosive), come avvenuto per l’eruzione dell’Etna nel 1983.
Nelle eruzioni di tipo esplosivo la situazione è ben più grave, in quanto sono caratterizzate dall’emissione di grandi quantità di
piroclasti e di gas.
Possono aiutare occhiali e un fazzoletto bagnato, per filtrare fumo, gas e polvere.
Se ci si dovesse trovare in prossimità di una caduta di piroclasti, l’unica cosa da fare è trovare un corso d’acqua e tuffarvisi, trattenendo il respiro per alcuni secondi, dato che la nuvola passa velocemente (oltre 480 Km/h).
E’ stato molto interessante guadare i diversi video delle eruzioni vulcaniche pubblicati sul web. Ma bisogna ammettere che queste immagini mozzafiato, che evidenziano la potenza e la bellezza della natura, fanno decisamente paura.
Published: Jun 24, 2021
Latest Revision: Jul 5, 2021
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