Che cos’è il salto in lungo?
Il salto in lungo è una specialità sia maschile che femminile dell’atletica leggera, in cui gli atleti, dopo una rincorsa, raggiungono la zona limite dove poter saltare, detta “asse di battuta”, cercando di atterrare il più lontano possibile nella buca riempita di sabbia.
La lunghezza del salto viene misurata dal limite di battuta, indipendentemente dal punto esatto dove l’atleta ha staccato.
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Come si svolge?
Il salto in lungo fa parte dei salti in estensione come il salto triplo. Di conseguenza, come gli altri salti, anche questo si compone di 4 fasi: RINCORSA –STACCO – VOLO – ATTERRAGGIO
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1^ FASE – LA RINCORSA
Lo scopo della rincorsa è quello di raggiungere la massima velocità controllabile per effettuare uno stacco e anch’essa si suddivide in più fasi:
• Lunghezza
• Corsa veloce
• Tecnica di corsa
La lunghezza varia a seconda degli atleti e in rapporto all’accelerazione e alla velocità che raggiunge. L Se la rincorsa è troppo breve non è possibile esprimere a pieno l’efficacia del salto.
Per quanto riguarda la tecnica, la partenza può avvenire da fermi (per centrare meglio l’asse di battuta), o con qualche passo di avvio (per una migliore decontrazione), ma in tutti i casi a partire da una linea di riferimento. La corsa deve essere elastica e progressivamente accelerata, mantenendo il busto eretto e ginocchia alte, aiutando così un buon movimento rotatorio delle gambe, al fine di ottenere un’alta velocità con una buona stabilità
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2^ FASE – LO STACCO
Subito prima dello stacco gli ultimi tre appoggi devono essere accelerati.
Il piede poggia su tutta la superficie di battuta con la massima forza, spingendo verso il basso, anche con una leggera rullata, che serve, assecondando il movimento del corpo, a utilizzare al massimo la superficie di spinta del piede. Segue la decisa salita del ginocchio libero per ottenere un ulteriore slancio verso l’alto.
Bisogna inoltre ricordare che la lunghezza del salto dipende dall’insieme di tutte le sue parti e lo stacco non deve servire principalmente ad una spinta in avanti (già data dalla corsa) ma, appunto all’elevazione.
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3^ FASE – FASE DI VOLO
I movimenti compiuti durante la fase di volo possono variare in funzione dell’atleta.
La direzione dello sguardo deve essere verso avanti e un po’ in alto sempre per evitare eventuali rotazioni del busto. In tutta la fase di volo le azioni devono essere fluide e decontratte al fine di evitare di farsi male nel momento dell’atterraggio.
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4^ FASE – L’ATTERRAGGIO
Quest’ultimo deve avvenire con le gambe protese in completa estensione. Dapprima gli arti sono flessi per poi allungarsi un attimo prima del contatto col suolo, e il busto deve essere leggermente inclinato in avanti. Quando i piedi toccano la sabbia, le ginocchia si piegano, ed il busto passa sopra le orme lasciate dai piedi con la testa che si avvicina il più possibile alle ginocchia.
Se eseguito correttamente il primo segno che rimane sulla sabbia è solo quello dei talloni. In questo modo si evita di cadere all’indietro e di perdere centimetri che in gare professionali possono essere decisivi.
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Published: Jun 4, 2021
Latest Revision: Jun 4, 2021
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