ELABORATO by beatrice - Illustrated by Beatrice Rispoli - Ourboox.com
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ELABORATO

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Artwork: Beatrice Rispoli

  • Joined Mar 2021
  • Published Books 5

Nel corso della storia ci sono stati molti autori fantascientifici come Jules Verne che scrisse molti brani tutt’oggi famosissimi ad esempio “dalla terra alla luna”. Questo romanzo è stato scritto da Verne nel 1865 e anticipa le prime fasi dello storico allunaggio avvenuto realmente 104 anni dopo, il 20 luglio 1969. Questo brano parla dei soci del Gun Club, associazione americana di artiglieri con sede a Baltimora che annunciano di aver inventato un cannone capace di sparare un proiettile in grado di arrivare sulla luna. Il progetto prevede che il proiettile sia di forma sferica, costruito in alluminio, e che il dispositivo di lancio, un’enorme bocca da fuoco in ghisa incassata nel terreno, utilizzi come detonatore il Fulmicotone ( Nitrocellulosa ad elevato contenuto di azoto nitrico). Mentre i più illustri scienziati discutono la questione, da tutto il mondo piovono sottoscrizioni per finanziare l’impresa. Michel Ardan, un avventuriero francese, propone di modificare la forma del proiettile da sferica a cilindro conica in modo tale da potervi entrare, offrendosi cosi di diventare il primo astronauta della storia. Questo però, infiamma una disputa tra Impey Barbicane, direttore del Gun Club ed il capitano Nicholl, suo avversario politico e progettista di corazze. Alla fine si arriva ad un armistizio: Ardan fa da paciere e placa gli animi dei due contendenti invitandoli a partecipare anche loro all’impresa, la quale è accompagnata anche da una scommessa: se il proiettile, con a bordo Barbicane, Ardan e Nicholl, riuscirà a raggiungere la luna intatto, senza intoppi di costruzione né di lancio, il capitano Nicholl dovrà a Barbicane quindicimila dollari. Alcuni osservatori, d’accordo con Nicholl, predicono che l’impresa sarà un fallimento, e che persino il lancio si risolverà in un disastro. Tutta via il lancio di prova ha successo. Alla presenza di spettatori arrivati da tutto il mondo il proiettile viene quindi lanciato nello spazio. Ma Barbicane, Ardan e Nicholl non arriveranno a destinazione: la capsula entrerà nell’orbita della luna e le ruoterà attorno come un satellite. Solo l’ingegno congiunto dei tre riuscirà a salvarli da una lunga agonia e dalla morte per asfissia o per fame.

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 Ma oltre a Jules Verne ci furono anche altri personaggi che cambiarono la storia in modo negativo, ad esempio Adolf Hitler. Egli diede inizio a quella guerra che poi prese il nome di seconda guerra mondiale. Dopo essere stato rintracciato e scoperto nel suo bunker sotterraneo, Hitler si suicidò insieme alla sua amante, Eva Braun. Cosi, il 7 maggio 1945 ci fu la resa della Germania. Una volta finita la guerra in Europa, essa continuò nell’oceano Pacifico. Il Giappone fu sconfitto dagli americani nelle battaglie di Iwo Jima e Okinawa. Tuttavia i giapponesi resistevano accanitamente affidandosi ai kamikaze, piloti suicidi che si lanciavano sulle navi nemiche con aerei carichi di esplosivo. La resa avvenne soltanto dopo che due bombe atomiche, oggetti mai usati e di potenza spaventosa, devastano il Giappone. Il 6 agosto 1945 il bombardiere americano Enola Gay sganciò “little boy”, come era stata chiamata la bomba. La città di Hiroshima subì il primo bombardamento atomico della storia. Tre giorni dopo, il 9 agosto, fu la volta di Nagasaki. Il 2 settembre 1945 il Giappone firma la resa: la guerra era finita davvero. Essa si chiudeva con 50 milioni di morti, milioni di disperati e feriti, fra cui i sopravvissuti delle città colpite dall’atomica, contaminati dalle radiazioni. Hiroshima prima della bomba atomica era una città giapponese di medie dimensioni. Circa alle 8:16 del 6 agosto subì il primo bombardamento atomico della storia. Dalla terra si alzò un’immensa colonna di fumo e polvere, che in 3 minuti  raggiunse l’altezza di 9 km e dopo altri minuti superò i 17 km d’altezza. Le 30.000 persone che si trovavano al raggio di 1 km vennero incenerite da un terribile vento caldo causato dallo spostamento d’aria. Poi cominciarono a cadere le scorie radioattive e circa l’80% della città fu distrutto, complessivamente morirono più di 100.000 persone.

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Ma vediamo più a fondo le due città. Hiroshima è una città portuale giapponese e capoluogo del Giappone situata a ovest della principale isola di Honshu  rivolta verso il mare interno, nel Giappone  sud-occidentale. Il territorio è collinare, mentre il centro urbano si affaccia sull’omonima baia portuale, verso il mare interno di Aki-nada. Dalla irregolare costa si vedono numerose piccole isole, le più importanti Itsukushima, Ninoshima e Etajima-Nomi. Nell’entroterra, il territorio si fa più impervio, dominato dai monti Gosasou e Shiraki, e da dove scende il fiume Ota, che si sfocia a delta nel mare. La città, completamente ricostruita dopo l’esplosione atomica, ha l’attenzione turistica puntata nel Parco del memoriale della pace, dove è stato costruito il Museo della pace di Hiroshima, ricco di oggetti, foto, plastici, filmati del prima e del dopo bomba. Hiroshima è servita dall’Aeroporto di Hiroshima situato nella città di Mihara poco a nord. I voli nazionali sono per Tokyo, Sapporo, Okinawa e Sendai, mentre quelli internazionali la collegano con Seul, Guam, Bangkok, Taipei, Shanghai, Pechino e Dalian. Hiroshima è la città giapponese con la più estesa rete tranviaria, il tram di Hiroshima chiamata dagli abitanti “Hiroden” (abbreviazione di “Hiroshima Dentetsu”, ferrovia di Hiroshima). La rete è costituita da una metrotranvia suburbana di 16,1 km, la linea Miyajima, e di 19 km di rete urbana distribuita su 8 linee con capolinea davanti alla stazione di Hiroshima. Invece Nagasaki  è una città giapponese anch’essa capoluogo del Giappone , situata sulla costa sud-occidentale della grande isola di Kyūshū. Nagasaki si estende al centro di una lunga baia, che rappresenta il miglior porto naturale dell’isola di Kyūshū, situata nel sud del Giappone. La città dà anche il nome alla più estesa Penisola e Prefettura, che comprende altre località, la cui più importante rimane la Penisola e città di Shimabara, situata più a est.
A nord (distretto di Nishisonogi), Nagasaki confina con la cittadina costiera di Nagayo, che si affaccia sulla baia di Ōmura.
A ovest invece, la città si affaccia sulla baia di Sumo-nada, che prosegue verso sud, puntando verso il Mar Cinese Orientale. Qui si trovano anche i parchi naturali della penisola di Nomozaki (a sud-ovest) e quello di Nomohanto, nell’isola di Kaba. Il nucleo più antico di Nagasaki si sviluppò nella parte occidentale della penisola, a partire dall’XI secolo circa, da un villaggio anticamente chiamato Fukaeno-ura, essenzialmente basato sulla pesca. Rapidamente divenne un riferimento portuale per l’isola, tanto da espandersi anche nell’entroterra, coi nomi di Tama-no-ura e Nigitatsu. Durante il periodo Kamakura (XIII secolo), la cittadina fu poi infeudata all’omonima famiglia Nagasaki, che in giapponese vuol dire piccola penisola allungata, ma, già nel 1568, il Daimyō Ōmura Sumitada, convertitosi dallo shintoismo al cristianesimo, la aprì al commercio con il Portogallo (periodo del commercio Nanban), rendendola così un porto a livello internazionale, pertanto divenne la città che risentì maggiormente dell’influenza europea e cattolica nel Giappone medievale.

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