CLASSE IIB

OBIETTIVO 15:LA VITA SULLA TERRA.

Il mondo degli animali!

Quest’anno abbiamo fatto un salto nel mondo degli animali e abbiamo capito che sono esseri viventi molto simili a noi e per questo dobbiamo imparare a rispettarli e amarli (anche quelli un pò bruttini e meno simpatici!).

Abbiamo imparato a conoscerli focalizzando la nostra attenzione sul loro aspetto, sui particolari del loro corpo e sul loro modo di vivere.

 Hanno un corpo molto diverso dal nostro, ma sono molto simili a noi per altri aspetti: anche gli animali si emozionano, hanno fame, proteggono i loro cuccioli e se ne prendono cura proprio come le nostre mamme fanno con noi.

Noi amiamo tutti gli animali perché sono come noi!!!

alunni della 2ªC  OLTRERA.

Classi terza A e terza B

Ispirati dalla Carta della Terra, di cui quest’anno prenderemo in considerazione i temi del rispetto e della cura per la comunità della vita e l’ integrità ecologica, abbiamo utilizzato la poesia di Giusi Quarenghi “Se fossi albero” rielaborandola alla luce dei suggerimenti che abbiamo trovato nella carta della Terra. È andata così che nelle tasche dei “calzoni di legno”, abbiamo voluto custodire, dare un rifugio sicuro e protettivo agli elementi della nostra casa comune, la Terra, vale a dire: aria, acqua, suolo, animali e piante; mentre abbiamo affidato ai  “rami piantati nel cielo”,le azioni che sono necessarie per garantire un futuro al pianeta e l’integrità ecologica.

CLASSE 3^C

OBIETTIVO 15:SALVIAMO LE API

ALLA SCOPERTA DELLE API!!!

Quest’anno noi abbiamo conosciuto il mondo delle api. Abbiamo studiato la  struttura anatomica del loro corpo, il loro modo di vivere e di organizzarsi, i loro diversi compiti e ruoli, i loro prodotti.

1. OCCHI COMPOSTI

FORMATI  DA FACCETTE ESAGONALI CHE CONSENTONO DI VEDERE IN TUTTE LE DIREZIONI E LONTANO.

2. TRE OCELLI

OCCHI PRMITIVI CHE GLI SERVOO PER VEDERE AL BUIO E DA LONTANO.

3. DUE PAIA DI ALI

ADATTE A UN VOLO VELOCE E PROLUNGATO.

4. DUE ANTENNE

L’APE NON PUO’ VIVERE SENZA, SONO INFATTI ORGANI DI TATTO, OLFATTO, GUSTO, CAPACI DI PERCEPIRE LA TEMPERATURA, UMIDITA’, TEMPO E SUONO.

5. LINGUA, MASCELLE E MANDIBOLA

L’APE HA UNA LINGUA LUNGHISSIMA PER RAGGIUNGERE IL NETTARE, CON LE MANDIBOLE E LE MASCELLE IMPASTA LA CERA, APRE LE COROLLE DEI FIORI, PULISCE, SPOSTA E AFFERRA I NEMICI.

6. TRE PAIA DI ZAMPE

PRIMO PAIO PER PULIRE LINGUA E ANTENNE;

SECONDO PAIO PER APPOGGIARSI;

TERZO PAIO PER LA RACCOLT DEL POLLINE.

7. INGLUVIE

CAVITA’ NELLA QUALE TRASPORTA NETTARE E ACQUA.

8. GHIANDOLA DI NASONOV

EMETTE UN PROFUMO CHE USANO PER RICONOSCERSI TRA LE VARIE FAMIGLIE.

9. PUNGIGLIONE

CURIOSITA’

I VARI INCARICHI NELLA VITA DI UN’APE OPERAIA

OPERAIA SPAZZINA: PULISCE LE CELLETTE.

OPERAIA NUTRICE: RISCALDA E ALIMENTA LA COVATA.

CERAIOLA: PRODUCE LA CERA USATA PER COSTRUIRE E RIPARARE.

VENTILATRICE: COME UN VERO CONDIZIONATORED’ARIA VIVENTE CON IL BATTITO DELLE ALI REGOLA CLIMA E RICAMBIO DI ARIA NELL’ALVEARE.

PRODUTTRICE E MAGAZZINIERA: PRODUCE MIELE E PAPPA REALE E IMMAGAZZINA IL POLLINE.

GUERRIERA O GUARDIANA: DIFENDE L’ALVEARE DAI PREDATORI COME ALTRI INSETTI O TOPOLINI.

BOTTINATRICE: SPINGENDOSI ANCHE 6 KM DALL’ARNIA RACCOGLIE IL NETTARE IL POLLINE E LE RESINE.

ACQUAIOLA: RIFORNISCE D’ACQUA L’ALVEARE E AIUTA LA VENTILATRICE A MANTENERE LA TEMPERATURA DELL’ALVEARE A 20 -22 GRADI NELLE GIORNATA TROPPO CALDE.

ESPLORATRICE:  TRAMITE LA SUA DANZA COMUNICA ALLE ALTRE OPERAIE I POSTI CHE HA SELEZIONATO PER IL RACCOLTO O PER REALIZZARE UN NUOVO NIDO.

La classe IV A ha lavorato sul punto n. 7 dell’agenda 2030: “Energia pulita e accessibile”.

Riteniamo che sia fondamentale per le nuove generazioni conoscere le energie rinnovabili e l’importanza che esse hanno per salvaguardare l’ambiente. La nostra Terra ci fornisce tutto ciò che serve per produrre energia“ green”  e le nuove tecnologie ci danno la possibilità per poterla utilizzare.  Allora…viaggiate con noi in questo mondo  ingegnoso e affascinante!!!

Classe 1°A

OBIETTIVO 14: LA VITA NEL MARE

Il nostro percorso alla scoperta della vita nel mare è iniziato cantando e ballando la canzone “un mare di plastica”, che ci ha permesso di prendere consapevolezza di un problema reale: troppa plastica galleggia sui nostri mari, si deposita sul fondo deturpando l’habitat marino o addirittura viene mangiata dai pesci che muoiono per questo o finiscono sulle nostre tavole. Noi bambini abbiamo deciso di fare la nostra piccola parte a partire dalla nostra classe, facendo in maniera responsabile la raccolta differenziata, fino ad arrivare in tutte le nostre case dicendo a tutti quanto sia importante avere un comportamento rispettoso dell’ambiente, consapevoli che “non si è mai troppo piccoli per fare la differenziata”

Classe 1B

Dare un nome… è un modo per prendersi cura!

Spesso diciamo ‘erba’ e disegniamo una serie di fili verdi per fare il prato, pensando che l’erba sia tutta uguale e che sia uguale in tutto il mondo. Questo fa sì che, in fin dei conti, l’erba, per noi, sia poco importante; fa da base, da contorno, da paesaggio per le cose che vogliamo rappresentare nel nostro disegno.

Poi, curiosando in giardino, durante il nostro primo anno di scuola, ci fermiamo ad osservarla meglio quest’erba e scopriamo che è fatta da tanti tipi diversi, con foglie diverse, con dimensioni diverse, di un verde diverso, ecc.

Ecco che comincia la nostra conoscenza di specie che vivono intorno a noi, che non avevamo mai notato e che abbiamo invece spesso calpestato senza rendercene conto.

A questo punto sorgono domande che portano a capire che, forse, l’erba non è uguale dappertutto; già è un po’ diversa quella del giardino della scuola da quella del giardino di casa o del prato in cui siamo stati con gli amici.

Insomma… in questo modo è cominciato il nostro dare un nome alle erbe, almeno ad alcune, perché sono davvero tante e conoscerle tutte ci sembra impossibile!

Ora sappiamo che nei dintorni della nostra scuola e delle nostre case crescono erbe ‘buone’, buone da mangiare ma anche da annusare, da guardare, da toccare, da veder cambiare nel tempo.

Ne abbiamo prese alcune e le abbiamo traslocate in uno spazio del giardino della scuola.

Abbiamo scritto il loro nome, così da ricordarcelo ed imparare a riconoscerle quando le troveremo fuori da qui.

Siamo certi che quando le incontreremo e le riconosceremo, ci verrà spontaneo di salutarle (almeno nella nostra mente) e di rispettarle un po’ più di prima. Magari ne assaggeremo qualche foglia, ne coglieremo qualche fiore, ma sapremo rispettare la pianta.

OBIETTIVO 12 “Consumo e produzione responsabili” – CLASSE 1C

Il percorso della 1C è nato cominciando a guardare dalla finestra, che in realtà erano i nostri occhi, che guardavano fuori…

Per strada, nel parco, abbiamo visto che c’erano cartacce, bottiglie di plastica e ci siamo chiesti: “Come mai la gente li butta qui? Forse non sa dove vanno buttate!” Da qui, la necessità di capire bene dove andassero i rifiuti.

Abbiamo fatto una riflessione sui contenitori per i rifiuti, sia a casa che fuori e abbiamo visto che tipo di rifiuti andavano nei diversi cassonetti (verde, azzurro, marrone, etc.)

“Ma dove vanno a finire questi rifiuti?” ci siamo chiesti. “Nella discarica!”. Così abbiamo fatto una ricerca e imparato come vengono riutilizzati quelli correttamente riciclati.

“Cosa possiamo fare per migliorare questo processo?”

Esistono delle regole contenute in un documento che si chiama “Agenda 2030.” Le abbiamo analizzate una per una, decidendo di approfondire l’obiettivo 12: “Consumo e produzione responsabili”.

Con il materiale raccolto, abbiamo deciso di fare un enorme lapbook a forma di finestra (“una finestra sul mondo che vorrei…”) dove, esternamente, abbiamo riportato slogan ed esempi di riciclaggio con tappi di plastica, mentre all’interno abbiamo costruito un percorso obbedendo alle 4R del documento (riciclo, riuso, riduco, rispetto). Da queste, ne abbiamo fatte scaturire altre.

Ogni bimbo ha poi realizzato un lapbook sulle fasi del riciclo il cui lavoro di restituzione ha consistito nell’applicazione di rifiuti ritagliati da volantini sul contenitore adatto. Sono poi stati realizzati: una corona con slogan, Mr. Recycle, un omino in cartoncino con fermacampione, con una poesia sull’ambiente incollata sul retro, tavolozze con tappi di plastica e quadretti con i fiori.

Con questi lavori, abbiamo fatto una sfilata nel giardino della scuola.

Come prodotto finale, abbiamo dipinto di verde una cassetta della frutta dove abbiamo descritto i punti salienti delle 4R e lo slogan sul riciclo, come risultante di ciò che abbiamo capito di tutto il lavoro svolto: “Vietato sprecare, tutto si può riutilizzare!”.

CLASSE IV B

TRAGUARDI DA RAGGIUNGERE ENTRO L’ ANNO 2030

• Arrestare la deforestazione e aumentare il rimboschimento

• Arrestare la distruzione della biodiversità e proteggere le specie a rischio di estinzione

• Mettere fine al bracconaggio, cioè alla caccia illegale, e al commercio del legname protetto, cioè quello che è vietato abbattere

• Fare in modo che i governi inseriscano la protezione della biodiversità nei loro progetti nazionali e locali

• Aiutare tutti i Paesi a conservare le proprie foreste

Commentiamo la canzone

• Si può vivere felici anche con poco se si è in pace e in armonia con il mondo che ci circonda.

• Dagli alberi si può imparare a vivere insieme andando d’accordo e aiutandoci l’uno con l’altro nei momenti di bisogno.

• Noi siamo liberi di fare ciò che vogliamo, ma nel rispetto degli altri esseri viventi.

• Dobbiamo pensare che siamo una piccola parte dell’immensa biodiversità sulla terra.

• Noi non siamo i padroni della terra e non possiamo permetterci di distruggere tutto ciò che tocchiamo. Questo è quello che ci insegnano gli alberi.

     I NOSTRI TESTI

Caro Sindaco,

vorrei che non si usasse più la macchina ma il monopattino o lo skateboard per non inquinare ma le macchine e le fabbriche inquinano quindi chiederò di non buttare più cose in terra ma buttarli in un cestino

cari saluti

STEFANO TERRENI

In futuro vorrei vivere a Grosseto, immaginandola che sia: ogni giorno con il sole, che abbia il mare, una piscina nel giardino …

Non mi può tanto facilitare la vita perché ci saranno cose che non so usarle.

Non so ancora come me la caverò ma presto vi dirò.

ANDREA BARONI

Vorrei vivere in un palazzo in Campania a Napoli con dei vicini gentili e rumorosi. Vicino al palazzo un supermercato davanti un parco pubblico su un terreno collinare, senza rifiuti.

Vicino ci vorrei le mie cugine con le mie zie e davanti al parco pubblico la scuola e vorrei che i miei vicini riciclassero la plastica nel parco.

Grazie di aver letto questo testo descrittivo della città che vorrei!

Giada.

Ciao, vi presento la mia vita in città.

Partiamo dalla casa, vivo con mia mamma, mio papà, e mio fratello.

Io devo condividere la camera con mio fratello a volte litighiamo ma poi dopo un po’ stiamo insieme nella mia casa vorrei una piscina e un giardino e un campo di pallone per giocare con mio fratello

partiamo dalle cose che mi piacciono della mia vita in città

mi piacciono i parchi per andare a giocare con i miei amici, a volte ci vado con la bici ma spesso più con la macchina. Mi piace andare a scuola per imparare cose nuove e mi diverto con i miei compagni. Mi piace giocare a calcio, e guardare serie tv.

Passiamo alle cose che non mi piacciono.

Non posso uscire da solo perché sono ancora piccolo, non mi piace che il tempo passa subito

Christian

Io vorrei che la mia città sia sempre pulita.  Con 200, 300 persone, piccolina con tantissimi negozi   per il calcio e per altre cose. Poi vorrei che quando mi alzo dal letto tutta la gente sia giù a fare una giratina. e io vorrei che le cose costassero dimeno.                                                                                       E vorrei abitare in un posto tranquillissimo, calmo e che c’è il mare .                                                                                                                                                                                                          DENNIS.

La città che vorrei cambiare è Hiroshima perché alla fine della Seconda guerra mondiale su questa città è stata buttata una bomba atomica che l’ha resa radioattiva quindi inquinatissima.

In questa città, spero che le radiazioni vadano via.  Così si potrebbe mettere case, negozi e molti parchi, così ci sarebbe tanto verde                                                                   DECLAN.

La città del futuro……….secondo noi

Lo sviluppo industriale ha portato molti benefici ma non ha tenuto conto dell’inquinamento e della distruzione che sta causando. Le grandi città stanno diventando un male per il pianeta. Possiamo ancora rimediare, e fare di loro delle città ecosostenibili e nello stesso tempo funzionali con tutti i servizi che una città dovrebbe avere.

 La mia città ecosostenibile sarebbe così: prima di tutto le strade saranno lastricate per ridurre l’uso di catrame, poi al centro della città ci sarà un centro commerciale naturale, comodamente raggiungibile da tutte le abitazioni solo con negozi attenti alla sostenibilità dei propri prodotti. Al centro commerciale si venderanno cose strettamente necessarie; il supermercato sarà rifornito dal mercato alimentare che si troverà nel parco verde vicino dove si potranno acquistare solo prodotti a Km 0 coltivati, pescati e allevati nelle vicinanze della città. Poi ci sarebbero molti servizi facilmente raggiungibili riducendo l’uso delle macchine come: scuole di tutti i gradi, ospedali, lavanderie, il comune e servi per la sicurezza dei cittadini. In fine ci sarebbero bici comunali e colonnine per ricaricare macchine elettriche. Invece le case sarebbero tutte a due piani per ospitare più cittadini costruite con materiali naturali con pannelli solari sul tetto e un giardino comune per i due residenti e un sistema di recupero dell’acqua piovana. Le case saranno dipinte con pigmenti naturali che assorbono lo smog. Ci saranno tanti parchi dove divertirsi con gli amici e fare una passeggiata con il cane. In questa città le persone saranno più felici con l’uso quasi esclusivo delle bici. Ai senza tetto verrà trovata una sistemazione. Insomma, aumenterà la qualità della vita, e con essa anche quella del pianeta.

Sofia Ciampi

Per me, città ecosostenibile, vuol dire una città che rispetta l’ambiente, ma allo stesso tempo è efficiente e accessibile a tutti. Per rendere le città migliori, io, farei eliminare le costruzioni vecchie e ormai abbandonate, tipo vecchi magazzini a pezzi, per poi rimpiazzarli con giardini, parchi o terreni da utilizzare per orti e coltivazioni varie. Farei pulire le strade dai rifiuti, farei aggiungere più spazzi verdi, metterei in uso biciclette pubbliche e farei aprire corsi per imparare ad andarci, così che tutti possano usarle al posto di macchine e altri mezzi.

Credo di avere già un’idea su come riuscire a cambiare le città: inizierei a manifestare, così, magari qualcuno si unisce a me per questa causa. Magari, poi, da grande potrei iniziare a investire in aziende che lavorano sull’ ecosostenibilità e potrei anche scrivere una lettera al sindaco raccontandogli le mie idee.

Nella lettera scriverei questo:

Egregio signor sindaco,

le sto scrivendo questa lettera per condividere con lei le mie idee su come rendere più ecosostenibile la nostra città.  So che tutto ha un prezzo, e che quindi non sarà troppo facile riuscirci, ma si potrebbe iniziare con l’organizzare più eventi per sensibilizzare la gente sulla questione dell’inquinamento, poi magari aggiungere più spazzi verdi nella città…. (elencherei le mie idee).

Grazie per la sua attenzione, spero che questa lettera per lei non sia stata una perdita di tempo e che approvi questa iniziativa.

Egregi saluti

Gloria Ciotta.

Insomma, cosa c’è di meglio di una città bella e ecosostenibile?

Il futuro delle città e soprattutto del mondo dipende da noi!

GLORIA  CIOTTA

Ciao mi chiamo Ayman, vivo a Pontedera e vorrei diminuire l’inquinamento qui in questa città.

 La vorrei senza immondizia, meno macchine che passano e meno tecnologia.

 Non so se ce la faremo ma tutti insieme forse sì.

Io, per iniziare, cercherò di inquinare il meno possibile.

Ayman

Vorrei una città non inquinata e con tanti spazi verdi.

Niente macchine, solo monopattini elettrici e biciclette comunali, molti orti, e niente ragazzi o ragazze che inquinano.

Una città sostenibile come Portland.

Così il mondo non sarà inquinato come ora ma sarà pulitissimo.

Vorrei vedere bambini andare a scuola in bici e vedere cassonetti così pieni di rifiuto da esplodere perché le persone non buttano più niente in terra.

Questo è il mio sogno datemi una mano.

Giorgio

Una “città eco-sostenibile” per me vorrebbe dire una città in cui l’inquinamento è minimo e dove gli spazzi verdi sono molti.

Per esempio, della mia città cambierei più che altro i cittadini, perché molti usano la macchina anche per spostarsi di soli 100 metri.

Di parchi ce ne sono, ma molte volte sull’ erba si trovano dei rifiuti lasciati dalle persone.

Se i cittadini cambiassero modo di vivere si sentirebbero tutti SIA MEGLIO ESTERIORMENTE CHE INTERIORMENTE.

L’ ARIA SAREBBE PIU’ PULITA, SI FAREBBE PIU’ ESERCIZIO FISICO, IL CIBO SAREBBE PIU’ PULITO DALLE PARTICELLE INQUINANTI…

LA MIA CITTA’ COME TUTTE LE ALTRE POTREBBE DIVENTARE UN VERO PARADISO, CON PIANTE DAPPERTUTTO, MENO TRAFFICO PER LE STRADE E SOPRATTUTTO GENTE FELICE DOVUNQUE.

FORSE SIAMO ANCORA IN TEMPO PER SALVARE IL NOSTRO PIANETA.

ALBERTO

Secondo me nelle città c’è troppo inquinamento. Si deve fare qualcosa per cambiare, e subito!

Finché siamo in tempo dobbiamo fare tutto il possibile per rendere le nostre città più ecosostenibili, come ad esempio mettere pannelli solari sopra le case, utilizzare macchine elettriche o bici, e ridurre drasticamente il disboscamento.

Le città ormai sono numerose e vicine ad un punto di non ritorno, quindi non si può più aspettare. Secondo me nelle città si dovrebbe dare più spazio alla natura, alla flora e alla fauna, perché esiste un solo mondo, che non possiamo buttar via.

Un’ultima cosa per concludere, chi ama il mondo dia il suo piccolo contributo, perché se tutti facciamo il possibile ,il punto di non ritorno non arriverà mai.

RUGGERO

Io vorrei vivere in una città dove l’ambiente fosse rispettato. In essa vorrei sostituire le macchine con biciclette, mettere dei fiori a tutti i balconi e che tutte le persone si impegnino a salvaguardarla magari con piccoli gesti.

Nel nostro mondo ci sono migliaia di fabbriche che danneggiano l’ambiente soltanto che le persone non se ne rendono conto e continuano a crearne nuove; non dico che bisogna toglierle tutte ma al meno quelle meno importanti.

Io spero che le persone capiscano che questo non è un gioco ma una cosa seria che bisogna affrontare a tutti i costi.

AZZURRA

Secondo me nel mio piccolo paesino dove abito si dovrebbe usare di più la bicicletta, lo skateboard, il monopattino o la macchina elettrica, così da non inquinare.

Fra qualche anno vorrei che il mio paesino avesse più parchi. Come detto in precedenza vorrei diminuire l’uso della macchina perché dove abito io non ha senso fare poche centinaia di metri con essa, a meno che uno non sia anziano e non ce la faccia ad usare la bici.

Per diminuire l’inquinamento devo stare attenta, per esempio in spiaggia è facile farsi scappare una bottiglietta o qualcos’altro. Perciò quest’anno al mare ho deciso di portare una busta riciclabile, così che se trovo qualche rifiuto lo metto lì e poi nell’apposito cestino.

Penso sia molto caotica questa situazione però se tutti collaboriamo ce la possiamo fare.

LARA

Secondo me ecosostenibile vuol dire rispettare l’ambiente e la natura. Per esempio, usare di più le biciclette per andare a scuola, invece di prendere sempre la macchina per spostarsi ecc.… Le cose belle che vorrei in città sono molte, una sarebbe non inquinare per il bene di tutti noi.

 Io vorrei che la nostra città, ovvero la nostra casa, fosse un posto in cui stare meglio, vivere una vita ancora più ecosostenibile.

Spero che nel futuro non si inquinerà più.

VERONICA

Pontedera è una città molto bella, ma sfortunatamente ci sono tante cose da cambiare. Io vorrei che tante persone smettano di usare la macchina perché si può usare la bicicletta (la macchina solo quando è necessario). Voglio pure che la gente non butti più le cose per la strada.

 Per riciclare, per esempio, la mia mamma le bottiglie di plastica le utilizza due volte, quindi si può fare.  Comunque, se ci impegniamo, la nostra città miglioriamo.

                                                                                                           ZARA SALL

Non avrei nessuna città da scegliere dove vivere perché tutto il mondo è inquinato, è ridotto male perché c’ è plastica ovunque, ma non è solo questo il problema .

Per fortuna in questo mondo ci sono Stati che si impegnano per tenere l’ambiente pulito e per rendere la vita migliore.

Io vorrei cambiare il mondo facendo ritornare il verde dei parchi, dei boschi e così altri posti.

Ci vorrà un po’ di tempo perché il mio desiderio anzi il desiderio di tutte le persone che vogliono bene al mondo, si avveri.

 Spero che questo messaggio arrivi a tutti.

ALESJA

Egregio Sindaco,

a me questa città piace: la disposizione degli edifici, l’organizzazione della città e la quantità di popolazione che ci vive. Le cose belle, secondo me, finiscono qui.

Le industrie che inquinano di più sono ammassate in alcune zone della città e quando ci passo vicino sento solo rumore delle macchine in funzione e l’aria pulita è piena di gas, gas e gas.

Quindi, egregio, vi chiedo, se possibile, di cambiare questa città come ve la descriverò adesso:

le industrie non devono essere ammassate tutte insieme, ma due o tre qua e là per la città e aggiungere un paio di parchi o giardini in cui possono viverci degli animali.

Vi prego di accettare questa richiesta.

Spero tanto che il mio desiderio si avveri presto!

Saluti Chiara.

CHIARA

Io, vorrei cambiare assolutamente 5 cose della mia città. Sapete quali?

1)parchi troppo piccoli e non curati.

2)pochi mezzi di trasporto pubblici disponibili.

3)troppo inquinamento per colpa delle macchine in continuo passaggio.

4)piste ciclabili corte e tenute male.

5)non rispetto dell’ambiente (rifiuti a terra ecc.)

È impossibile vivere così.

Immaginatevi un futuro se niente cambiasse ora, nessuna pianta che cresce sana per colpa dell’inquinamento, rifiuti che ricoprono marciapiedi e parchi, nessuno che va in bici o a piedi anche per andare al bar dietro casa.

Anche la tecnologia può aiutarci, come per esempio le macchine elettriche, i monopattini a noleggio o anche l’ingegneria dei boschi verticali per sfruttare gli altissimi grattacieli.

E se tutto questo diventasse realtà?

Anche noi dovremmo impegnarci a tenere puliti i prati e andare in macchina il meno possibile.

E allora sì che diventerebbe una bella città del futuro.

DEMETRIO

Ciao! Oggi v i voglio parlare di come possiamo migliorare la nostra città in futuro.

Pensandoci io ho in mente una specie di progetto in testa. Quindi iniziamo!

Io vorrei che nella mia città gli abitanti usassero di più la bici invece che la macchina. E che là fuori ci sia più verde.

A me nella mia città piace tutto ma quello di più è il centro comunque cercherei di migliorarlo, metterei dei cestini per buttare i rifiuti.

Secondo me potrei aiutare la mia città iniziando a fare io del bene per l’ambiente e così anche gli altri abitanti, speriamo, mi seguiranno.

Mi auguro che nel 2030 la situazione sia sempre sotto controllo  che non succede una gran confusione.

SARA

CLASSE VB