by Coralie
Artwork: Elena Romeo e Coralie Darbelley
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C’era una volta una piuma nascosta sotto un’ala di una cicogna. Stava lì sotto al calduccio, insieme alle sue sorelle piume. Un bel giorno la cicogna che ospitava la piumetta si scrollò le ali e si alzò in volo. Da sotto l’ala la piumetta vedeva la terra diventare sempre più piccola, la cicogna volava proprio in alto!
Era finita l’estate e la cicogna, come tutti gli anni migrava verso i paesi caldi, dove non c’è mai l’inverno. La piumetta era contenta di andare al caldo, nello stagno dove avevano vissuto fino a quel momento cominciava proprio a fare freddo.
Ad un certo punto, una grande folata di vento investì la cicogna che sbatté forte le ali per contrastare la corrente. La piumetta non era pronta a quel movimento forte e improvviso, perse l’equilibrio e si staccò dall’ala della cicogna. Cominciò a roteare su sé stessa, su e giù, su e giù… finché non arrivò a terra dove si posò dolcemente al suolo. Si guardò intorno e vide che era in una piccola radura illuminata dal sole, in un boschetto silenzioso. La piumetta si trovava ai piedi di un grande albero, una quercia, e ai piedi della quercia c’erano una piccola porticina dipinta di rosso e una minuscola finestra tonda con un vaso di gerani appeso fuori. La piumetta era curiosa e approfittò di una lieve brezza per appoggiarsi al vaso e sbirciare dentro alla quercia.
Dentro alla casetta nel tronco c’era un piccolo gnomo con un grande cappello a punta rosso. La piumetta aveva freddo e batté un colpo sul vetro della finestra. Lo gnomo si girò e si stupì di vedere una piuma sul suo davanzale: oramai tutti gli uccelli erano migrati nei paesi caldi! La fece entrare, così si scaldò un po’.
La piuma era un po’ spaesata perché non aveva mai visto nient’altro che la prateria dove viveva la cicogna e, incuriosita, chiese allo gnomo dove si trovasse. Lo gnomo le spiegò che si trovava in un bosco e che il vento che l’aveva portata fin lì si chiamava vento Maestro ed era il vento che annunciava l’inverno. Infatti, d’ora in avanti, la piumetta avrebbe dovuto fare attenziona ad uscire altrimenti sarebbe volata via. Lo gnomo era contento di avere compagnia e, siccome la piumetta era molto curiosa, cominciò a raccontarle tutto ciò che conosceva sul bosco, sulle stagioni, sulle piante e sugli animali suoi amici.
La piumetta penso che fosse strano che nel bosco ci fossero così tanti animali perché non ne aveva visto neanche uno e così lo gnomo le spiegò che stava arrivando l’inverno e che tutti gli animali erano in letargo.
“Andare in letargo significa dormire nella propria tana dall’autunno alla primavera” le spiegò gentilmente gnomo.
Tutto ad un tratto bussarono alla porta. “Strano- pensò lo gnomo- dovrebbero essere tutti profondamente addormentati”
Aprì la porticina e si trovò davanti il signor Riccio che gli disse: “Stavo facendo gli ultimi preparativi per andare in letargo nella mia tana, ma il nocciolo ha deciso di perdere tutte le sue foglie proprio oggi. Non riesco più a trovare la porta di casa: ci sono troppe foglie!”
Lo gnomo prese il suo zaino, si legò la piuma sulla schiena per non farla volare via e andò con il riccio ai piedi del nocciolo.
Era vero: c’erano talmente tante foglie gialle sul terreno che non si capiva più da che parte fosse la porta della tana del riccio. Lo gnomo non si perse d’animo e fischiò forte nella sua tromba per chiamare il vento Maestro. “Tieniti forte!” disse alla piumetta.
In un secondo il vento arrivò e spazzò via tutte le foglie. Finalmente il signor Riccio poteva rientrare nella sua tana e addormentarsi pacificamente per l’inverno.
Lo gnomo e la piumetta si avviarono verso casa: faceva freddo e non vedevano l’ora di sedersi davanti al fuoco.
Improvvisamente, però, sentirono un gran baccano: era Madame Grenouille che gracidava a più non posso.
“Qual è il problema? – chiese lo gnomo
“Non riesco più a tuffarmi nello stagno perché è completamente ghiacciato! E per di più tutti gli aghi del larice hanno ricoperto la superficie e io non ho le unghie per scavare!”
Lo gnomo prese il suo piccone e fece un foro nel ghiaccio. La ranocchia tutta contenta si tuffò nell’acqua, fece un buco profondo nel fango e si addormentò.
“La rivedremo a primavera.” Disse lo gnomo.
Quella sera la piumetta e lo gnomo guardavano la neve che cadeva dalla finestra.
In lontananza lo scoiattolo stava rintanato in cima al suo abete.
“Perché quel grosso albero non perde le foglie come il larice e il nocciolo? – chiese la piuma curiosa.
-Perché è un abete e gli abeti tengono le foglie per proteggere dalla neve e dal vento gli animali che fanno la tana nel loro tronco” rispose lo gnomo.
La piumetta rimase tutto l’inverno con lo gnomo che le insegnò tutto quello che bisognava sapere sul bosco. Le mostrò anche i suoi preziosissimi bulbi di tulipano che aveva disposto in cassette piene di terra e riposto in cantina per salvarli dalle rigide temperature invernali.
Piumetta era così contenta di vivere lì che a primavera decise di rimanere e cominciò ad aiutare tutti gli animali del bosco che si stavano pian piano risvegliando. Le piaceva moltissimo volare insieme ai suoi amici pettirossi e accoccolarsi nel loro nido per tenere al caldo le uova.
Published: Mar 12, 2021
Latest Revision: Mar 20, 2021
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