L’arte nella storia by raffaella lubrano - Illustrated by RAFFAELLA LUBRANO - Ourboox.com
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L’arte nella storia

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Artwork: RAFFAELLA LUBRANO

  • Joined Oct 2020
  • Published Books 7

L’arte rupestre

Le prime forme di rappresentazione risalgono al paleolitico superiore.  Non sono state realizzate per fini estetici né decorativi, il loro significato è ricercato all’interno della magia e dei riti propiziatori.  Le sculture, risalgono in genere al paleolitico superiore, possono essere in pietra, osso, avorio e steatite.  Sono state scoperte delle statuette femminili.  Le caratteristiche comuni di questi reperti sta nell’esagerata accentuazione di alcune parti del corpo della donna (glutei, ventre, seni) e l’inesistenza di volto, mani e dei piedi.  Alte non più di 6-25 centimetri, sono state chiamate “veneri” preistoriche e rappresentano la fertilità.

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Graffito e pittura rupestre

Le prime rappresentazioni figurative sono animali da cacciare. Più raramente anche ci cacciatori, di guerrieri, di stregoni e di figure di femminilità. le tecniche di esecuzione sono due: il graffito e la pittura. I colori sono sempre di tonalità scura (rossi, ocra, bruni) vengono inizialmente stesi con le dita e in seguito con l’aiuto di rudimenti pennelli di legno o di penne d’uccello. Per l’uomo primitivo, raffigurare uno o più animali significa. cercare di impadronirsi, mediante l’immagine, prima ancora di averli cacciati nella realtà.

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Abitazioni di luoghi magici

Nel periodo paleolitico l’uomo non ha una fissa dimora, si rifugia pertanto nelle grotte e nelle caverne naturali. Quando l’uomo scopri l’agricoltura e l’allevamento, conquista la sedentarietà. In montagna era facile trovare caverne ma in pianura era quasi impossibile. Allora l’uomo comincia, per la prima volta, a trovarsi nella necessità di costruire, cioè di fare architetture. Inizialmente scava le cosiddette caverne artificiali, profonde fosse rivestite con corteccia dall’albero. Nel epoca mesolitica compaiono le prime capanne costruite Terramare completamente fuori terra. Fino ad arrivare nel epoca neolitica con le palafitte, una serie di pali conficcati nel fondo melmoso di laghi, fiumi o paludi. Le palafitte sono solitamente riunite in villaggi. Simili alle palafitte ci sono le terramare, costituite da capanna, ma poste sulla terraferma, sono diffuse molte sulla pianura padana.

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Costruzioni megalitiche

L’attività architettonica dell’uomo preistorico, non si limitata esclusivamente all’abitazione. A partite V millennio a.C., infatti, l’intero continente europeo è interessato dalla diffusione di oltre ventimila insediamenti megalitici, costituiti da gigantesche pietre.

La più semplice di queste strutture è il menhir.

La più complessa è la struttura del dolmen.

 

Il menhir è un enorme blocco di pietra conficcato nel suolo e sagomato in modo da assumere una forma aguzza e slanciata.

 

Il dolmen sono delle costruzioni megalitiche costituite da due o più elementi monolitici verticali aventi appoggiato orizzontalmente un enorme lastrone di pietra.

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l cromlech più importante e meglio conservato è quello di Stonehenge presso Salisbury, nell’inghilterra meridionale. Esso consiste in un doppio recinto di Menhir verticali a loro volta sormontati da architravi, disposti a forma di un gigantesco cerchio.

All’interno del cromlech si innalzano cinque dolmen megalitici simbolicamente disposti a “U.

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sumeri

I Sumeri sono i fondatori delle prime grandi città della storia. le città sumeriche sono delle vere e proprie città-stato, ciascuna autonoma e indipendente, ma molto spesso anche in conflitto tra loro.

All’interno delle mura di queste città si ergono costruzioni di proporzioni gigantesche: le ziqqurat

Tali strutture, a pianta rettangolare, sono costruite da più piattaforme sovrapposte, ciascuna accessibile da quella inferiore mediante rampa e scalinate esterne. Le ziqqurat avevano una altezza di 25 metri. Una delle ziggurat in cui i resti si sono meglio conservati è quella che svetta tra le rovine della favolosa città di Ur.

Le ziqqurat sono costruite in mattoni, infatti è proprio con i Sumeri che per la prima volta viene utilizzato questo materiale per le costruzione.

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I Babilonesi

Fra l’inizio del XVIII e la fine del XVI secolo a.C., si iniziarono a sviluppare un nuovo popolo: i babilonesi. Essa prende il nome dalla città Babilonia, sarà uno dei popoli più potenti e ricche di tutta l’antichità.

Un esempio significativo delle qualità artistiche dei babilonesi è dato dalla Stele di Hammuràpi. Si tratta di un blocco di basalto I! alto 225 centimetri sul quale il potente re Hammurapi, nuovo riunificatore della Mesopotamia, fece incidere in caratteri cuneiformi 282 leggi che tutti avevano l’obbligo di rispettare. La stele rappresenta anche la prima testimonianza storica dell’applicazione del diritto.

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L’accesso a Nuova Babilonia veniva garantito da nove porte monumentali, la più importante delle quali, aperta sulle mura settentrionali, era dedicata a Ishtar, dea dei Sumeri, dea dell’amore e della guerra. L’enorme struttura delimitata da quattro poderosi torrioni merlati, è oggi ricostruita al Pegamonmuseum di Berlino. Essa era rivestita da mattonelle di ceramica invetriata di colore azzurro intenso, sulle quali sono raffigurati vari animali mostruosi, avendo la funzione simbolica di proteggere le porte della città.

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Gli Assiri sono presenti in Mesopotamia fin dall’epoca sumerica, ma è solo verso il 1100 a.C. che riescono a fondare un proprio stato con capitale Assùr. L’arte assira rispecchia pertanto il carattere aggressivo e guerresco di questo popolo, le loro città avevano delle vere e proprie fortezze inespugnabili. Le importanti porte lignee del Palazzo reale di Balawat, presso l’attuale Mosùl. Erano costruite da due giganti ante realizzate in legno di cedro e rinforzate da 16 fasce orizzontali in bronzo decorate con rilievi che narrano le gloriose imprese guerresche dei re. Nonostante la parte lignea sia andata perduta nel corso dei secoli, molti dei pannelli bronzei sono oggi conservati al British Museum di Londra.

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Gli Egizi

La civiltà egizia nasce e si sviluppa lungo il fiume Nilo, un fiume molto importante per gli egizi. Per gli egizi rappresentava la principale fonte di vita e di ricchezza. L’architettura, la pittura e le sculture erano sempre dedicate agli dei o ai faraoni. I più antichi esempi di architettura egizia di cui siamo pervenuti i resti, sono le cosiddette màstabe, tombe monumentali risalenti alla primi dinastie faraoniche. Erano usate inizialmente per la sepoltura dei faraoni o dei loro familiari. La màstabe si compone di due parti:

La prima parte è costituita da un pozzo, dove viene calato il sarcofago del defunto e vengono deposti gli oggetti di cui gli potranno servire nell’aldilà. Gli egizi credevano che la vita proseguisse dopo la morte, il cadavere veniva mummificato e accanto ai sarcofaghi venivano messi, cibi, utensili..

la seconda parte della màstabe, è in superficie, ha la funzione di chiudere per l’eternità il pozzo di accesso. Questa parte esterna della màstabe era costruita in mattoni crudi o più duratura pietra calcarea. Presenta una pianta rettangolare, I spesse mura alte 5-6 metrí e inclinate verso l’esterno. Coperta con un tetto piani, la màstabe egizia assume quindi la forma di un massiccio tronco di piramide.

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Le piramidi

E nel corso dell’Antico Regno si incomincio a costruire le piramidi. Si tratta di una delle strutture architettoniche più perfette e razionali mai realizzate e riassume simbolicamente, nella sua grandiosa semplicità, lo spirito di tutta la civiltà egizia. La più grande e celebre piramide egizia a facce lisce è quella che i faraone Chèope si fece costruire da un architetto, sull’altopiano di Giza a Sud-Ovest del Cairo. I piramide fu chiamata: La piramide di Chèope.

Nei pressi della piramide di Chèope in seguito sorgeranno anche altre piramidi. La costruzione occupava una superficie di oltre 5 ettari, aveva una base quadrata di 230 metri e una altezza di 146 metri. Le sue quattro facce triangolari sono rivolte simbolicamente ai quattro punti cardinali e hanno un’inclinazione di 52 gradi. II rivestimento, con il lungo andare, è andato del tutto perduto, era in lastre di calcare bianco, il calcare dava alla piramide grande splendore quando veniva colpita dai raggi del sole.

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I Cretesi

All’inizio dell’età del bronzo nell’isola di Creta si inizio una avvio un espansione economia. La civiltà cretese si sviluppo in modo autonomo tanto da elaborare una scrittura propria, la lineare A, in seguito dando vita alla lineare B. In base ai reperti trovati la civiltà cretese si suddivise in quattro periodi:

Periodo prepalaziale: il periodo dove iniziarono a costruire edifici in mattoni crudi dipingevano le pareti dei vani interni.

Periodo protopalaziale: il periodo in cui vennero costruiti i primi grandi palazzi, nelle città di Cnosso, Mallia e Festo.

Periodo Neopalaziale:

Il palazzo di Cnosso venne scoperto e restaurato da John Evans tra il 1900 e il 1932 a.C.

Il palazzo di Festo fu scoperto nei primi del novecento mentre il palazzo di Mallia fu scoperto nel 1915.

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