Oriolo, alle falde del Pollino, è un centro abitato di origini antiche che è cresciuto intorno al Castello Aragonese, oggetto di recenti restauri Le origini del luogo sono molto antiche, se è vero che il kàstron Orzoulon, nome antico di Oriolo, era una Le venticinque città che la potente Sibari teneva sotto di sé all’apice del suo splendore.Il borgo di Oriolo, al pari di altri borghi calabresi, nacque come fortezza per difendere gli stati in fuga dalle coste a causa delle continue incursioni dei saraceni.
Di aspetto aragonese, il castello, una pianta quadrangolare fu dapprima feudo dei Sanseverino da Salerno, poi, nel XVI secolo, divenne marchesato dei Pignone del Carretto, il cui stemma, con le cinque pigne, sovrasta l’ingresso della fortezza. Recentemente restaurato, il castello eretto dai Sanseverino conserva la vecchia struttura con due torri di guardia e il mastio.Il castello divenne rifugio per i costieri costieri terrorizzati dai pirati fino a tutto il Seicento. La storia ricorda la devastazione portata nel 902 da Ibrahim Ibn Ahmed, il condottiero musulmano che praticava la guerra santa contro gli infedeli. Le torri d’avvistamento costruite sulle rive dell’Alto Jonio, come quelle di Albidona e Villapiana, avevano lo scopo di segnalare l’arrivo dei Saraceni.
Considerato la porta d’ingresso della Calabria, Rocca Imperiale è un borgo medievale tra i più pittoreschi dell’intera regione.
Non a caso nel 2018 è entrato a far parte dei Borghi più belli d’Italia .
Le bellezze naturali del paesaggio e del mare, unite al patrimonio architettonico e storico, al clima, alla posizione geografica tra il Parco Nazionale del Pollino , la Piana di Sibari e l’area del Metapontino, costituiscono un richiamo turistico affascinante fra gli itinerari della Calabria .
L’imponente Castello Svevo di Rocca Imperiale è posto sulla sommità del colle sul quale si estende il centro abitato. La fortezza fu fatta costruire da Federico II di Svevia , chiamato Stupor Mundi per la sua personalità carismatica che cerca a farne un mito, che ordinò la costruzione o la ristrutturazione di ben 200 castelli a scopo difensivo nell’Italia meridionale.
Una delle colonie della Antica Sybaris, Roseto Capo Spulico deve il suo nome alla fiorente produzione di rose, i cui petali riempivano i guanciali delle principesse sibarite.
Oggi Roseto si presenta come una delle mete turistiche più ambite della Calabria, grazie al mare incantevole , alla natura incontaminata, ea una politica di governance del territorio che negli anni ha portato risultati apprezzabili.
Roseto Capo Spulico offre paesaggi mozzafiato , un mare cristallino, un clima temperato e bellezze naturali di ineguagliabile valore.
Published: Feb 16, 2021
Latest Revision: Feb 16, 2021
Ourboox Unique Identifier: OB-1046455
Copyright © 2021