Alla scoperta di Ceppaloni

by Sebastiano

Artwork: Progetto Servizio Civile

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Alla scoperta di Ceppaloni

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Artwork: Progetto Servizio Civile

  • Joined Feb 2021
  • Published Books 5
Alla scoperta di Ceppaloni
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Indice

La storia di Ceppaloni

Monumenti

Eventi

Ricorrenze religiose

Attività da svolgere

Piatti tipici

Ristorazione

B&B

Uffici e punto info

Parrucchieri, barbieri e centri estetici

Distributori di benzina

Come raggiungerci

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La storia di Ceppaloni

Il borgo di Ceppaloni si estende su una superficie di 23,67 kmq, con circa 3273 abitanti ed incorpora le frazioni di Barba, Beltiglio, San Giovanni, Tufara e Santa Croce. Il territorio è caratterizzato da paesaggi naturali straordinari, che includono secolari castagneti e querce, inoltre è ricca la presenza di funghi e differenti specie di tartufi. In particolare, c’è la presenza abbondante del rinomato tartufo bianco, tale peculiarità è stata riconosciuta dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo.

Le credenze relative alle origini del nome sono tutt’ora incerte, la teoria ritenuta plausibile è associata alla parola “Cepalonis”, derivante dal latino “Cippu leonis” in cui la parola cippo sta per altura o monte; secondo altre credenze invece, il nome si pensa derivi dall’esistenza di grossi ceppi di castagno all’interno del territorio.

Le prime notizie storiche risalgono alla fine dell’VIII secolo e grazie alla posizione strategica del Castello di Ceppaloni, che da sempre ha dominato la valle del fiume Sabato, il paese si è trovato ripetutamente nel fuoco incrociato tra papato e impero.

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Monumenti

Chiesa di San Nicola Vescovo

Risale al XII-XIII secolo e nonostante la sua semplicità domina il centro storico in cui è situata, è stata intitolata così in onore del patrono del paese San Nicola di Bari.

Sulla facciata troviamo due vetrate inserite durante l’ultimo restauro del 1999. Internamente è divisa in tre navate, al di sopra dell’altare maggiore è posta in una nicchia la statua di Maria SS Addolorata, lateralmente invece troviamo la settecentesca statua di San Nicola. Nel sagrato della chiesa, nella metà del XVIII secolo, venne costruito un campanile tuttora presente.

FOTO

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Chiesa della Santissima Annunziata ed ex convento

Anticamente era un piccola chiesetta dedicata all’Annunziata istituita nel XVI secolo. In seguito venne ampliata, dal 1706 al 1720 subì diverse ristrutturazioni e difatti a questi anni è riconducibile lo stile barocco che contraddistingue l’architettura di tale edificio; nel 1960 la Chiesa fu restaurata nuovamente e grazie al pittore Mario Pennino oggi si possono ammirare dei magnifici affreschi sul soffitto.

Nel 1507 venne edificato il convento, a pianta quadrata costituito da quattro ali e da un chiostro al cui centro era presente un pozzo; originariamente era in possesso dei frati francescani, in un secondo momento venne chiuso, ma grazie al parroco Pietro Rossi divenne, negli anni 90, un asilo infantile. A causa di alcune normative l’ex convento e la chiesa passarono nelle mani del Comune, tuttora possiamo ammirare l’ottimo stato di tale struttura utilizzata per ospitare gli uffici comunali.

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Alla scoperta di Ceppaloni

Fontana Meomartini

La fontana situata nella piazza Carmine Rossi fu inaugurata il 15 Ottobre del 1899, anche soprannominata “Fontana storica”, per la sua datazione. Venne costruita per agevolare gli abitanti di Ceppaloni, siccome le fontane – come quella del Rannolo – già esistenti erano distanti dal paese.

Presenta due vasche in cui, in passato, era possibile abbeverarsi o prelevare l’acqua utile per diversi usi domestici. Al di sopra è posta una pietra con un’incisione che ricorda l’avvenimento, l’impresa che la costruì di Vincenzo Monani e l’ingegnere, ovvero Almerico Meomartini.

La sua bellezza anche se semplice, è ritenuta un punto di riferimento storico ed inoltre riesce a dominare l’intera piazza.

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Alla scoperta di Ceppaloni

Chiesa di Maria Santissima Assunta

Attualmente la chiesa è posta nella piazza di Santa Croce, ma in precedenza era stata edificata sull’antica strada di Ceppaloni che conduceva ad Altavilla, anche se di piccole dimensioni era visitata da molti pellegrini provenienti dai paesi confinanti.

A causa di una frana, la chiesa venne completamente distrutta e gli abitanti del posto decisero quindi di costruirne un’altra, utilizzando il materiale rimasto dell’antica chiesetta. Quasi come un miracolo dopo il cedimento della vecchia struttura, l’unica cosa che riuscì a salvarsi fu la statua di Maria Santissima, ancora adesso presente all’interno della chiesa.

Chiesa dell’Immacolata

E’ un edificio posto nella frazione di Barba, è una chiesa molto piccola a pianta rettangolare ed appartenente agli eredi Polcari, in quanto edificata nel 1861 da Egidio e Domenico Polcari.

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Chiesa di Maria Santissima del Rosario

Fondata nel 1629 è il punto focale nella piazza di Beltiglio, fu ampliata e restaurata differenti volte, tra la fine dell’800 e inizio 900 invece la facciata venne trasferita nella zona sud.

La pianta è rettangolare e la facciata ha uno stile “neoromanico”, internamente invece sono presenti una navata principale e due laterali con un altare in stile barocco dedicato al cardinale Vincenzo Maria Orsini.

Chiesa di San Giovanni Battista

Ha una fondazione molto antica, in quanto venne nominato in un documento del XII secolo, precedentemente la forma era rettangolare, ma in seguito venne ingrandita e quindi assunse la forma attuale.

All’interno è presente un altare in stile barocco, molteplici statue ed un soffitto decorato con un affresco del Battesimo di Gesù, ad opera di Mario Pennino.

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Castello di Ceppaloni

Il paese di Ceppaloni è contraddistinto da piccoli vicoli storici che gravitano attorno al famoso Castello normanno, quest’ultimo ha da sempre dominato la valle del fiume Sabato grazie alla sua posizione strategica, infatti era possibile controllare l’accesso alla città di Benevento dalla valle del fiume Sabato, poco lontano dallo Stretto di Barba, un’antica via romana, che collegava Benevento a Salerno passando per Avellino e chiamata nel Medioevo “Antique Maiore”.

Il suo passato è collegato alle diverse battaglie tenutesi tra papato e impero, divenne inoltre anche la base di vari attacchi a discapito dei beneventani. Nel corso degli anni venne bruciato e distrutto numerose volte, ma sempre “risorto”, la sua struttura infatti, in seguito alle varie ristrutturazioni, presenta molteplici sovrapposizioni architettoniche.

La sua ubicazione offre una vista straordinaria sul panorama circostante, con un gioco di luci e colori che accostati alla tranquillità del luogo, permettono di godere appieno tutta la sua bellezza.

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Stretto di Barba

Lo stretto di Barba è una valle stretta che si originò grazie all’azione erosiva delle acque del fiume Sabato situata sul confine tra il comune di Ceppaloni, in provincia di Benevento, e il comune di Chianche, in provincia di Avellino.

Il nome Barba deriva da valva o balba riconducile alle valve di una conchiglia e questo per l’aspetto delle pareti rocciose della valle.

Lo stretto di Barba era conosciuto per l’antica via romana, che nel Medioevo prese il nome di “Antique Maiore”, che conduceva da Benevento a Salerno, passando per Avellino.

Una leggenda narra che nello stretto di Barba si trovava il noce di Benevento, dove le streghe beneventane praticavano i loro riti. Tali streghe o anche chiamate Janare, erano solite riunirsi lungo il fiume Sabato per invocare il demonio, uscivano la notte e rubavano i cavalli dalle stalle, per evitare che ciò avvenisse, era solito lasciare davanti alla porta un sacco di sale o una scopa, poiché non riuscivano ad evitare di contare ogni singolo granello o filo, facendo così sorgere il sole ed inevitabilmente la fuga di esse.

Secondo la tradizione, le janare potevano essere catturate, bisognava afferrarla per i capelli, reputato il suo punto debole, a quel punto alla domanda “che tie’ n man?” bisognava rispondere “fierro e acciaro” per non farla liberare, se invece si rispondeva “capiglie”, la strega avrebbe risposto “e ieo me ne sciulio come a n’anguilla” e quindi si sarebbe liberata e di conseguenza scappata. Una volta catturata, avrebbe offerto in cambio della su libertà, la protezione sulla famiglia per sette generazioni.

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Eventi

Carnevale Ceppalonese

A Ceppaloni viene messa in scena l’antica rappresentazione popolare della “Mascherata” . Si tratta dell’infinita e affascinante sfida tra il bene e il male con un finale emozionante e sorprendente. Fuochi d’artificio, antichi costumi, grandi scenografie e tanto altro renderanno indimenticabile una delle più famose rappresentazioni popolari delle nostre zone.

Le mascherate sono un “dono” che arriva dal passato, precisamente dal secondo dopo guerra quando nei vari paesi venivano messe in scena le varie rappresentazioni.

Poi questa tradizione era stata smarrita, ma grazie all’intenso lavoro del compianto Ingegnere Giuseppe Di Donato, a cui è intitolata la Pro Loco, è stata recuperata tra la fine degli anni ’80 e l’inizio del decennio successivo.

Le mascherate di Ceppaloni, sono entrate a far parte del Museo delle feste e delle tradizioni popolari.

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Porziuncola

Dal 31 luglio al 3 agosto viene organizzata nel paese di Ceppaloni, la consueta kermesse gastronomica organizzata dalla Pro Loco “Ing. Pino di Donato” che rappresenta l’evento clou dell’estate ceppalonese. L’evento è inaugurato dalla Fiera che andrà va in scena nella mattinata del 31 luglio. La Sagra dei Fusilli invece impegna Piazza Carmine Rossi per quattro sere. Il paese indossa il vestito della festa per diventare la capitale del gusto e della musica popolare consentendo ai visitatori di vivere un lungo e intenso viaggio all’interno del gusto e della tradizione del popolo ceppalonese abbinando della buona musica popolare ai piatti della cucina locale. La manifestazione è giunta alla 39° edizione e nel 2020 non si è svolta per la prima volta per l’emergenza sanitaria da covid-19.

Dal 2018, all’interno della manifestazione, va in scena anche il Cippofest, festival della musica popolare ideato dal direttore artistico Luigi Blaso che si va ad integrare all’ormai consolidata Sagra con l’intento di unire, tramite i suoni e la danza, tante culture e tanti paesi diversi.

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