Il 9 febbraio 2019 è la data dove tutto ebbe inizio.
Come tutte le mattine andai a scuola ed ancora prima di entrare in classe la mia attenzione si SOFFERMO ‘ su una persona sconosciuta che vidi all’ingresso: era un uomo adulto con degli occhiali squadrati con le lenti spesse, una camicia a quadri proprio fuori moda ed una di quelle orrende ventiquattrore di pelle molto anni
Settanta. Ho subito pensato: “Oh no… non sarà mica il supplente del prof. di Etica !? ” Purtroppo, la mia supposizione era fondata.
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In effetti il vecchio prof. non si era più presentato da metà del primo quadrimestre, non ci era mai stata
comunicata nessuna notizia su di lui e anche contattandolo via mail non ci aveva mai risposto. Devo dire la verità, ci ero rimasta molto male perché avevo un bellissimo rapporto con quel professore e quella sua assenza senza più notizie o anche un semplice saluto mi aveva lasciato un po l’amaro in bocca.
Era l’ora di conoscere questo nuovo professore: arrivò in classe e cominciò a guardarci tutti con un’aria minacciosa, “mamma mia, mi sta già antipatico e ancora non ha parlato!” pensai.
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Poi si avvicinò alla lavagna e scrisse: “LA VERITÀ ‘TI COLPISCE ALLE SPALLE QUANDO MENO TE LO ASPETTI”. In quel momento mi si gelò il sangue il vecchio prof aveva iniziato la SUA prima lezione con la medesima frase.
Durante l’intervallo decidemmo di cercare qualche informazione sul nuovo prof ED OSAMMO APRIRE LA SUA ventiquattrore, MA trovammo solo una foto di lui con il nostro vecchio prof., Così presi dalla curiosità,
il giorno dopo chiedemmo al prof se conoscesse quello precedente e lui ci disse di no. PENSAI FOSSE UNA risposta molto sospetta.
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Era nostro dovere indagare perché la preside alla quale era raccontato della foto sospetta, si era dimostrata restia a credere alle nostre parole e ci aveva esortato a mettere più la testa nei libri che nell’investigazione. Quindi, noi 22 ragazzi della 2E ci mettemmo sulle tracce del professore scomparso e di un ipotetico sospettato.
Ci venne l’idea di cercare nella sua macchina… ma come? Rubare le chiavi sarebbe stato troppo rischioso quindi, durante la pausa mensa, come il nostro compagno Andrea aveva visto fare in Suburra, scassinammo la serratura sua auto con una forcina.
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Quello che trovammo nel bagagliaio ci sconvolse: una Revolver arrotolata nella sciarpa che portava sempre il nostro prof., “Non l’avrà mica ucciso vero?” pensammo tutti guardandoci. Non ci restava che andare a casa del nuovo prof. Dalla finestra vedemmo un sacco nero appoggiato contro la parete, subito pensammo al peggio. Non esitammo un attimo a chiamare la polizia… purtroppo quello che sembrava solo essere una stupida supposizione di ADOLESCENTI quindicenni era divenuta realtà, era il corpo senza vita del nostro caro prof. “Ma perché uccidere una persona tanto gentile?” Questa curiosità ci riportò in quella casa degli orrori per
cercare il movente delitto.
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Trovammo tra tante scartoffie una foto che ritraeva il nuovo prof. con quella che sapevamo essere la moglie del nostro caro prof. Questo ci aprì gli occhi: doveva trattarsi di vendetta per gelosia. Scoprimmo parlando con la vedova che i due erano stati fidanzati da ragazzi ma che quando lei all’Università aveva
conosciuto il nostro professore e se ne era perdutamente innamorata, aveva lasciato il nuovo prof. proprio una settimana prima delle nozze. Questa offesa non era mai stata dimenticata dal nuovo prof., Che per anni aveva stalkerizzato il vecchio prof studiando ogni suo passo per compiere nel momento più giusto il suo delitto. È proprio vero: “LA VERITA ‘TI COLPISCE ALLE SPALLE QUANDO MENO TE LO ASPETTI”.
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Published: Dec 14, 2020
Latest Revision: Dec 14, 2020
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