C’era una volta, in una galassia lontana, un pianeta molto simile ad una città del futuro ed il suo nome era BLU.
Il cielo era sempre azzurro, gli alberi erano a forma di quadrato e i fiori avevano i petali triangolari.
Gli abitanti di questo strano pianeta erano fatti così…
Nell’aria circolava sempre lo stesso SUONO METALLICO, simile al cigolio prodotto da un CAMION.
Clicca su play se vuoi ascoltare il suono…
Gli adulti trascorrevano tutto il giorno a lavorare per produrre pezzi di ricambio per le parti del corpo che si inceppavano o che non funzionavano più.
Bambini e ragazzi andavano a scuola dove imparavano a contare ma in uno strano modo…
L’insegnante ripeteva ogni giorno la stessa frase:<<Io sono il Robot Maestro: attenti quando spiego!>>.
Il maestro era un robot super sapiente che insegnava che i numeri e la matematica sono molto importanti per la sopravvivenza del pianeta.
Il maestro insegnava ai bambini a contare, ma non di dieci in dieci bensì di otto in otto, perché sul pianeta Blu tutti avevano 4 dita per mano!
E allora?
Allora devi sapere che le cifre che puoi usare sono solo 8.
Se sul pianeta Terra ci sono 11 oggetti, sul Pianeta Blu devo scrivere 1 e 3 e leggo UNO TRE e non tredici!
Infatti 11:8 = 1 e il resto è 3
Quindi sul pianeta Blu ho un gruppo da 8 ed il resto è proprio 3.
In realtà non sempre è così semplice…anche i bambini del pianeta Blu imparavano con calma e il maestro mostrava loro questa immagine…
Una mattina, un dipendente dell’Osservatorio Astronomico, di nome Ottagono, notò una strana navicella rotonda che si avvicinava al Pianeta Blu.
Mentre quella strana bolla girava, tutto il pianeta era in allerta.
La navicella atterrò incastrandosi su un albero; erano tutti spaventati ma anche incuriositi.
Si sentì un fortissimo frastuono e da una nube di fumo piano piano sbucò e si illuminò questo strano mezzo di trasporto: rosa, altissimo e con in cima due lunghe antenne simili a quelle di un grillo.
All’improvviso si aprì il portellone e si vide sbucare un insolito essere che avrebbe preferito non uscire perché si vergognava: era vestito di tutto punto, aveva una cravatta con il nodo messo piuttosto male, una camicia turchese, dei pantaloni a sigaretta tutti sgualciti e teneva tra le mani un violino.
Aveva l’aria disorientata e barcollando leggermente si diresse verso la folla più sconvolta di lui.
Il suo nome era Harry ed era un umano proveniente dall’America.
Il ragazzo era alto, con capelli mori e occhi verdi.
Il suo sogno era sempre stato quello di diventare un astronauta e sin da piccolo aveva creduto all’esistenza di creature diverse dall’essere umano.
L’astronauta non muoveva un muscolo per lo stupore e i robot non spostavano gli ingranaggi per lo stesso motivo.
Harry iniziò a guardarsi intorno, il cielo era azzurro e tutti gli elementi lì presenti, anche quelli naturali, avevano forme geometriche, ma la cosa più strana erano gli abitanti: tutti robot, nessuno escluso.
Si udiva poi uno strano rumore di ferraglie…
All’improvviso Harry vide che piccoli robot si disponevano in fila indiana al seguito di un robot più grande.
Era incuriosito, così prese coraggio e decise di chiedere al robot più grande informazioni.
<<ALT!>> disse il grande robot; tutti si fermarono.
Spiegò al ragazzo che quello era il pianeta Blu e che lui era il maestro che insegnava la numerazione ottale alla PERFEZIONE!
I genitori di questi giovani robot lavoravano nella fabbrica per produrre pezzi di ricambio per robot “rotti”.
Harry rimase stupefatto da tutto ciò e in seguito decise di esplorare il pianeta e non ci volle molto poiché non era così grande.
Un giorno decise di andare a scuola…
Seduti su sgabelli quadrati c’erano alunni dall’aspetto originale, tutti intenti a seguire una lezione.
I piccoli robot odiavano tremendamente la scuola, le lezioni erano monotone e l’insegnante robotico tale ad esse.
Alla vista del ragazzo, rimasero tutti sbigottiti e ci fu silenzio assoluto: era troppo diverso da loro, non potevano certo accettarlo.
Ad un certo punto si alzarono tutti in piedi pronti a cacciarlo via ma egli, con un sorriso, fece capire che le loro abitudini non erano poi così diverse: i robot andavano a scuola perché un giorno avrebbero creato pezzi di ricambio per gli anziani ed i meno fortunati e gli umani studiavano per migliorare le condizioni in cui vivevano.
Il sorriso accompagnato da poche semplici parole fu la chiave della loro amicizia!
Passarono i giorni ed il cielo rimaneva sempre azzurro, non si fece mai buio.
Dopo alcuni mesi il ragazzo si ambientò e con lui il pianeta divenne meno robotico e soprattutto più allegro.
Arrivò il compleanno di Harry e i robot della scuola decisero di fargli un regalo…
Chiesero ad Harry, con l’approvazione del robot maestro, di diventare il loro secondo maestro affinché insegnasse loro la vita sul pianeta Terra.
Il ragazzo ne fu entusiasta e accettò.
Nella scuola del pianeta Blu c’era ora un nuovo insegnante, adorato da tutti, che insegnava ai robot-alunni come si svolgeva la vita sul suo pianeta, gli oggetti che si usavano e la storia di molte persone famose, come ad esempio quella del PRIMO UOMO SULLA LUNA.
Arrivò il giorno in cui gli abitanti del pianeta Blu riconsegnarono ad Harry la sua navicella: era tornata come nuova, finalmente poteva ripartire per tornare a casa.
Harry quando la vide si mise a piangere, ma le sue non erano lacrime di gioia!
Arrivò così per Harry il momento di salutare i suoi amici speciali: lasciò loro la sua cravatta, i suoi pantaloni sgualciti, la sua camicia turchese e la melodia del suo violino e portò con sé un profondo insegnamento:
La diversità è una grande ricchezza!
Scuola Secondaria I grado “E. Fermi”
Alunni delle classi 1^A e 1^C
con gli insegnanti
Laura Di Battista, Ilenia Di Pascasio, Rosangela Polsoni, Roberta Rea, Pierluigi Taccone e Loredana Tacconella
Published: Dec 1, 2020
Latest Revision: Jun 13, 2021
Ourboox Unique Identifier: OB-949066
Copyright © 2020