Crêpe Suzette
Nel 1895, il Principe di Galles cenò al Cafè de Paris.
Durante la preparazione, l’apprendista Henri Charpentier ci versò per errore del liquore.
Il dolce piacque molto, e il principe propose Suzette come nome del dolce, in onore della donna più bella al tavolo.
Tarte Tatin
Le sorelle Tatin, una domenica agli inizi del ‘900, decisero di preparare una torta alle mele. Durante la preparazione, si dimenticarono di stendere l’impasto prima delle mele, quindi esse si caramellarono. Al termine della cottura, aggiunsero l’impasto, e capovolsero la torta. Nacque cosi la Tarte Tatin.
Corn Flakes
Esattamente l’11 aprile del 1894 il dottore John Kellogg e il fratello cucinarono della minestra di mais per dei pazienti.
Durante la preparazione, furono chiamati d’urgenza, e al loro ritorno la trovarono rafferma. Schiacciarono il risultato e ottennero delle foglie di mais, che tostate e inzuppate nel latte, furono un successo.
Pop Corn
Nello Yucatan, Messico, si scoprì il pop corn grazie ad un fortuto accaduto diecimila anni fa, quando un chicco di mais cadde su della cenere ardente.
I nativi li usarono per spaventare i conquistadores, ma anche per collane e altri accessori commestibili.
Grissini
Nel 1679, a Torino, Carlo Amedeo II, futuro duca dei Savoia, ebbe un problema intestinale.
Egli non digeriva la mollica lievitata del pane, quindi chiesero al fornaio di corte, Antonio Brunero, di trovare una soluzione.
Brunero, quindi, su consiglio del medico di corte, creò i gheresin (oggi chiamati grissini).
Essi furono ispirati dalla ghersa, un tipo di pane con poca mollica e tanta crosta.
Grano Arso
Intorno alla metà dell’800, in Puglia, i sottofondisti bruciavano i campi di grano dopo la mietitura per ripulirli.
I contadini raccoglievano i chicchi bruciati rimasti nei campi, poi li univano alla farina bianca per averne una quantità maggiore.
La Farinata
A San Sisto, Pisa, nel 1284, accadde uno scontro fra flotte genovesi e pisane. I genovesi vinsero, e caricarono una nave di prigionieri. Una tempesta colpì la nave, e il carico di ceci e olio si mischiò con acqua di mare.
I marinai, per non sprecare il cibo, lo cucinarono su scudi di rame, oggi chiamato “testo”.
Questa è la prima farinata della storia.
Il Caffè
Un giorno, un pastore di nome Kaldi portò le sue capre a pascolare sull’altopiano Kaffa.
Vede le capre mangiare delle bacche rosse, ed esse diventarono particolarmente vispe.
Kaldi prende le bacche, le abbrustolisce e mette la polvere ottenuta in acqua calda; così nacque il caffè.
La diffusione del caffè
Il caffè si diffuse dalla città di Mokha, in Yemen, da cui deriva il nome Moca.
In medio Oriente, il caffè è legato al mondo Musulmano; attraverso il commercio con l’oriente, arriva anche a Venezia. Inizialmente viene vietato dalla Chiesa, ritenuta una bevanda musulmana, e quindi inventata dal demonio.
In francia il caffè si diffuse all’inizio del XVII secolo, in Inghilterra alla fine del XVIII, in italia nel XIX. A torino fu inventata la prima macchina del caffè.
Il gianduiotto
Nel 1806, Napoleone blocca le navi inglesi in Europa, ferma quindi il commercio di prodotti dall’America come il cacao e lo zucchero di canna.
Nessun problema per lo zucchero, perché nel 1747 inizia la coltivazione della barbabietola da zucchero in Europa, mentre il cacao era scarso e costoso.
La soluzione è stata di sostituire una percentuale di cacao con nocciole prodotte in Piemonte, nacque così il cioccolato gianduia.
Nel 1865, a Torino, il maestro cioccolatiere Michele Prochet inventa un piccolo cioccolatino da essere mangiato in un boccone, su indicazione di un giovane apprendista.
Per conservarli, lo incarta con un foglio di carta stagnola dorata. Fu il primo cioccolatino incartato del mondo.
Ha forma triangolare come il cappello della maschera di carnevale Gianduia.
Il panettone
A Milano, alla fine del 1400, Ludovico Sforza organizzò una cena di Natale.
Lo chef dà il compito ad un apprendista di nome Toni di togliere il dolce principale dal forno al momento giusto.
Toni si dimentica, il dolce brucia e lo chef è disperato, quindi Toni propone l’utilizzo di un suo impasto di farina, burro, uova, scorza di cedro e uvetta.
I due modellano l’impasto a forma di cilindro, lo mettono nel forno e lo servono caldo.
Così nacque il pan de Toni.
Published: Oct 7, 2020
Latest Revision: Oct 7, 2020
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