L’eccezionale situazione che ha vissuto tutta la scuola italiana ha messo sotto i riflettori l’urgenza di attivazione modalità di didattica a distanza.
Ma la scuola a distanza non può sostituirsi a una relazione educativa in aula, in cui studenti e docenti comunicano non solo con le parole, con i libri, con i video, con gli strumenti tecnologici, ma soprattutto con gli sguardi, con l’incontro (e abbiamo lo scontro …). Negli edifici scolastici poi ci sono altri operatori, le amate “bidelle” e gli amati “bidelli”, che, soprattutto nella scuola primaria, usano spesso fonte di conforto e supporto psicologico per molti dei nostri studenti. Non dimentichiamoci, infine, dei genitori: pur non essendo quotidianamente a scuola, la loro presenza costante nei consigli di classe, nel ricevimento dei genitori o da solo nell’accompagnamento dei propri figli, usando l’abbraccio dell ‘“essere scuola” ed “ essere una scuola ”.
https://youtu.be/u1VyORkvQIk La distanza imposta dall’isolamento sociale, ha portato gli insegnanti a riconfigurare le proprie pratiche lavorative, oltre che didattiche. Tutto è cambiato nel giro di pochi giorni: le lezioni sono diventate virtuali, le lezioni, le voci dei ragazzi, i libri ei compiti puri. Uno stravolgimento completo, che ha trasformato la realtà in realtà virtuale. Gli insegnanti, quindi, hanno cercato di sopperire a queste gravi mancanze usando la tecnologia attualmente disponibile, frequentando corsi di formazione attivati dalle scuole e non, alla fine di implementare le proprie conoscenze e competenze di progettazione della DaD.
La grandezza della DaD è poter continuare ad avere un rapporto con i propri allievi, poterli vedere, seppure attraverso uno schermo, dotato di un minimo di normalità nelle nostre giornate, in attesa di ritornare nei laboratori naturali di ogni scuola: le aule.
Published: Jun 5, 2020
Latest Revision: Jun 5, 2020
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