Quando tutto ebbe inizio

Tutto ebbe inizio quando avevo circa tre anni, abitavo ancora in Sicilia e passavo intere giornate ballando davanti alla televisione imitando i ballerini dei video-clip. Così iniziava a nascere la mia passione per la danza. Sono sempre stata appassionata dei film sulla danza, tanto che il mio attore preferito è Adam Sevani, meglio conosciuto come Moose, ballerino in alcuni  film di Step Up. I cinque film di Step Up sono quelli che hanno affermato la mia passione per la danza perché riuscivano a farmi trasportare completamente e riuscivo ad immedesimarmi nei personaggi. 

Purtroppo non avevo mai avuto il coraggio di iscrivermi ad una scuola di danza perché non mi ritenevo all’altezza, fino quando nel 2018 ho cambiato idea e mi sono iscritta nel corso di Break-Dance.

Da lì è cambiata la mia vita: ho riscoperto il significato della parola “FELICITA'”, ho riscoperto cosa vuol dire “stare bene”, ho capito cosa significa avere degli amici veri che non ti voltano mai le spalle e soprattutto che non ti deridono, ma anzi ti danno la forza per poterti rialzare ed andare avanti.

Lì, dentro quella stanza, tutto cambia e riesco ad essere me stessa senza aver bisogno di filtri, sentendomi parte di qualcosa, sentendomi importante e fondamentale perché lì tutti siamo fondamentali e nessuno viene dimenticato o messo da parte.

La Break-Dance

Nasce intorno alla fine degli anni ’60 (anche se la data è incerta) nel South Bronx di New York. E’ nata in strada dai giovani afro-americani e latino-americani ed è un sottogruppo dell’Hip-Hop.

Le origini della Break-Dance (o Breaking) sono incerte, perché è nata dalla fusione di passi “in piedi” e “passi a terra” senza una propria struttura e dalla libertà di movimento che si esprime quando riesci a farti trasportare dalla musica.

Dj Kool Herc, il fondatore dell’Hip-Hop, diede il nome di

“B-boys” e “B-girls” (beat-boys e beat-girls) ai ballerini di Break-Dance.

La storia della Break-Dance si può dividere in quattro fasi:

• The Blueprint (1968-1974) questa fase è la base della Break-Dance odierna. In quesa fase la maggior parte dei passi in piedi e a terra non seguivano nessun schema di base. La comunità afro-americana era la protagonista e quella latina (in prevalenza portoricani) era emarginata. La Breaking in questa fase era considerata una cosa prettamente da “neri”.
• Foundation (1975-1979) questa fase inizia con il successo del Dj Charlie Chase che ribaltò lo “stile latino” e gli permise di far parte della comunità “nera”. Alcuni passi odierni vennero presi dalla capoeira e dalla salsa  e vennero modificati ed adattati alla Break-Dance. Se oggi la Break-Dance è così, lo dobbiamo ai portoricani infatti furono proprio loro i reali creatori della “Fountation”. Dei passi, ricordiamo in particolare, i “Six step” e il “Track”, mosse  fondamentali per il “footwork” (passi a terra). Nel 1979 molti avevano lasciato questa danza dedicandosi ad altre della cultura Hip-Hop.
• Powermove Era (anni ’80) negli anni ’80  si scoprì  che vi erano b-boys anche fuori dal Bronx e nacquero molte crew. Negli anni successivi la Break-Dance permise a molti giovani di confrontarsi con questa nuova forma d’espressione. Nella West Coast, a Los Angeles, i b-boys si concentrarono molto sulle powermoves e introdussero molte evoluzioni.  Televisione, pubblicità, cinema, teatro, festival: la Break-Dance era dappertutto e la sua pratica si diffondeva in tutto il mondo.
• Oggi (anni ’90 in poi) nonostante la popolarità di questa danza sia diminuita notevolmente negli anni ’90, è rimasto comunque un fenomeno tradizionale per il grande pubblico grazie a film, pubblicità e talent-show. Per la fenomenologia degli stili, adesso è tornata di moda in tutto il mondo e ora i B-boys e le B-girls sono tornati ad essere migliaia.

Nella Break-Dance ci sono i “Freeze” (movimenti di blocco che richiedono molto equilibrio), i “Footwork” (passi a terra), le “Move” o “Powermove” (categoria di mosse che prevedono la rotazione del corpo) e i “Toprock” (passi in piedi).

Di seguito allego dei link in cui si possono vedere alcuni passi:

https://images.app.goo.gl/LsipRiGAsR6DhsgU8  link gif animata del six step (footwork)

https://images.app.goo.gl/HRVjAj8A5SeKQrjB6   link immagine del freeze

https://images.app.goo.gl/21PPvsnzeByjh8if9   link gif  animata di una powermove

https://images.app.goo.gl/ncjtU4pj88uXSqgs5   link gif animata di una serie di toprock

Cos’è la Break-Dance per me

La Break-Dance è l’unica cosa che mi fa stare bene, è un momento di evasione dal mondo. Per gli altri quella sala è semplicemente una sala, ma per me è come un bunker dove non posso essere bombardata da pensieri negativi e posso essere IO senza avere il bisogno di cambiare i miei modi di fare e la mia persona per essere accettata. La mia crew è fondamentale per la mia vita, con ognuno di loro ho instaurato un rapporto di amicizia diverso ma sono tutti fantastici. Non cambierei la mia crew non nessun’altra sulla terra. Loro mi hanno accettato così come sono dal primo momento, imparando ad apprezzare prima i miei difetti rendendoli punti di forza e poi i miei pregi. Loro sono la ia seconda famiglia. In questo periodo di quarantena mi mancano troppo. Lo so che è  molto strano ma Jonny, il mio insegnante, per me non è un semplice insegnante, ma per me è il fratello maggiore che non ho mai avuto. Lui è sempre pronto ad incoraggiarmi e a non farmi mollale la presa. Lui mi ha fatto vedere con altri occhi la paura di cadere e farsi male, adesso questa paura è una ragione in più per rialzarsi, provarci ancora e ancora, andando avanti nonostante le difficoltà. La Break-Dance è la mia risorsa in cui posso aggrapparmi quando non ho le forze per andare avanti.

Io posso solo essere grata alla

Break-Dance per quello che mi ha portato ad essere e ad avere.

Ovviamente non la amo solo per questi motivi, ma la amo anche come danza perché essa mi rispecchia molto e quando ballo riesco ad esprimere a pieno tutte le mie emozioni e riesco a sentirmi libera mentre la musica mi trasporta sulle sue note. Un particolare importante è che nella mia scuola di danza oltre al ballo si fanno anche delle lezioni di teoria ogni tanto e questo mi ha permesso di fare questo elaborato con più sicurezza. 

L’abbigliamento di questa disciplina

I primi ragazzi a segnare la moda hip-hop furono proprio i B-Boy, ovvero i ballerini di break dance che per le loro esibizioni durante i block party (feste del Bronx) necessitavano di una grande libertà di movimento e che per questo si affidarono ad un abbigliamento comodo composto da tute sportive dai colori accesi e scarpe da ginnastica quasi sempre di colore bianco. 

Il primo gruppo musicale che componeva musica per B-boys , ad utilizzare questo stile furono i Run Dmc che indossavano tute larghe Adidas e le iconiche Adidas Superstar a cui dedicarono anche una canzone: “My Adidas”.

L’abbigliamento è libero, ma la regola principale è che ti consenta di muoverti senza problemi.

Si usano molto i vestiti larghi e comodi che valorizzano i movimenti e se vi abbiniamo ad un cappello con o senza visiera dona quello stile “street” a chi lo indossa.

Le scarpe devono essere sportive e con la suola che ti permetta di rimanere attaccato al suolo, poi sta a chi balla imparare con le proprie tecniche a posizionare il piede in modo da farlo “ancorare” a terra o a farlo ruotare. 

Break-Dance e sport

Come tutti gli sport, la Break-Dance, prevede un riscaldamento iniziale che rende i muscoli più elastici come, per esempio, saltelli sul posto e skip (falcate sul posto con sollevamento delle ginocchia).

A questo si aggiunge lo stretching che allunga i muscoli e previene gli infortuni. 

I muscoli coinvolti sono tanti: tricipiti e deltoidi, quadricipiti, glutei, addominali, lombari.

In questa disciplina, si balla per lo più a terra, coinvolgendo l’articolazione gleno-omerale (dalla scapola all’omero). Bisogna quindi, proteggere questa parte bloccando le scapole e deprimendo le spalle per evitare di logorare gli arti superiori.

La coordinazione svolge un ruolo importante infatti per essere un vero B-boy, devi coinvolgere tutto il corpo mentre balli. Essa insieme all’equilibrio ci permette di realizzare una coreografia perfetta.

L’equilibrio migliora la postura e riduce gli infortuni e migliora lo sviluppo del sistema neuromuscolare soprattutto dei bambini. Esso è la base della Breaking, dipende tutto da lui. Se non si ha equilibrio non si possono eseguire molti passi, move e freeze.

La respirazione è fondamentale, non può esistere armonia negli altri movimenti se manca o è errata.  Bisogna imparare a gestirla nel modo coretto.

A scuola abbiamo anche parlato del fatto che lo sport migliora l’umore perché facendo movimento fisico aumenta l’endorfina (ormone della felicità) nel corpo.

Io dopo il movimento

Dopo aver fatto movimento fisico sto molto meglio, soprattutto se ho ballato.

La Break-Dance per me è motivante, sfidante e inclusiva.

Quando faccio qualcosa correttamente sono più felice, ho più autostima e provo soddisfazione.

La Break-Dance mi ha dato la possibilità di essere me stessa, cosa che a scuola non è possibile.

Devo dire GRAZIE alla Break-Dance e a chi mi è stato vicino nei momenti più bui!!!

Una giornata nella mia sala preferita💕

Io ho lezione due volte a settimana: il lunedì dalle 16.00 alle 18.00 e il giovedì dalle 17.00 alle 18.00.

Già dalla mattina, quando mi sveglio, sono felice perché so che il pomeriggio andrò a ballare e starò bene.

Quando è quasi ora di andare, inizio a prepararmi e quando sono pronta, vado nella mia scuola di danza. Entrando cambia tutto, cambia il mio umore semplicemente vedendo la mia crew.

I primi dieci minuti li passiamo a salutarci e a fare il punto della situazione e poi, finalmente, si inizia. Iniziamo con il riscaldamento e lo stretching per dieci o quindici minuti, il tutto accompagnato dalla musica e poi abbiamo due possibilità:

• o creiamo una nuova coreografia, quindi mettiamo insieme un po’ di idee, impariamo i passi e quando li sappiamo bene, iniziamo col provare la coreografia con la corretta canzone e andando a tempo;
• oppure andiamo avanti a provare delle coreografie, modificandole e sistemandole .

Gli ultimi quindici minuti li passiamo perfezionando alcuni passi, ma singolarmente: ognuno sceglie un punto della sala e si concentra in un passo o powermove o freeze e lo prova fino a quando non gli riesce o fino a quando finisce il tempo.

Quando, dopo tante prove, riesco a fare correttamente un passo o un freeze (non posso ancora fare le powermove perché devo migliorare in alcune cose o rischierei di farmi veramente male) ho più autostima e provo una soddisfazione enorme.

Durante la lezione ci sono piccoli momenti in cui ci fermiamo e parliamo un po’ e ci divertiamo mentre riprendiamo fiato. Io durante tutta la lezione sono al “settimo cielo” perché nulla può buttarmi giù e sopratutto mi sento parte di qualcosa, mi sento parte di un gruppo!

Grazie alle lezioni di Jonny, l’anno scorso, la mia crew ha vinto il primo premio come miglior tecnica in una gara a Milano. Io non c’erano andata perchè avevo iniziato da poco e non sapevo bene le coreografie, per cui non mi sentivo di andarci.

Break-Dance a tempo di musica

La musica per la Break-Dance è nata negli anni ’70 nel Bronx di New York.

La caratteristica più comune per la musica per Break-Dance consiste nei break, cioè frammenti di brani uniti fra loro, dove il tempo varia fra 120/135 bpm (misura ritmica di un brano).

I dj per creare nuovi break-beat si rifanno a diversi generi musicali come per esempio: soul, funk, jazz, r&b, disco o qualsiasi altro genere in cui è presente un beat (ritmo della musica).

Per creare questa musica occorre una console da dj con le varie attrezzature e un computer per modificare i pezzi.

Negli anni ’70, quando ancora non c’erano i computer, si utilizzavano direttamente le console o ci si aiutava con le musicassette.

Di seguito allego dei link di canzoni che abbiamo usato durante le lezioni o per il saggio o per la gara:

https://youtu.be/QYU18mrBB54

https://youtu.be/JBNs4q3uNAE

https://youtu.be/QK8mJJJvaes

Il mio primo saggio❤️

Dopo quattro mesi di prove, finalmente arrivò il 18 giugno, cioè il giorno del mio primo saggio ispirato alle fiabe. Iniziavo ad avere l’ansia da un mese prima, ma ero ance felicissima.

Per il saggio avevo anche inventato una coreografia per le ragazze sulle note della canzone “Con calma” di Daddy Yankee & Snow.

La mia giornata è iniziata con l’ansia e ho mangiato e mi sono preparata io e lo zaino con tutto l’occorrente per la giornata. Ho pranzato e alle 14.30, mio padre mi ha accompagnata al teatro municipale di Piacenza dove si sarà svolto il saggio alle 21.00. Abbiamo passato le ore successive a provare e a sistemare ogni piccola cosa, tutto doveva essere perfetto.

Finalmente dopo acconciatura e trucco era arrivato il nostro turno con le 4 coreografie dei burattini di “Pinocchio”, tutto andò al meglio tranne qualche piccolo giramento di testa a causa dell’ansia. Poi una pausa di mezz’ora e toccava di nuovo a noi con la coreografia delle carte di “Alice nel paese delle meraviglie”, lì abbiamo avuto un piccolo problema, ovvero una mia amica mi doveva salire sulle spalle, ma le si era incastrata la scarpa nei miei capelli ed era scivolata, fortunatamente sembrò fatto volutamente!!!

Io e la mia famiglia tornammo a casa a mezzanotte, io ero distrutta, avevo avuto giusto il tempo di pubblicare qualche  foto e poi crollai in un sonno profondo, ero stanchissima.

Non so descrivere l’emozione che ho provato perché erano troppe, era un misto di felicità, ansia, preoccupazione, gioia, divertimento. Una cosa è certa: lo rifarei altre mille volte!!!

Un pezzetto del mio cuore

Questo è una coreografia dei burattini di “Pinocchio”.

https://drive.google.com/file/d/1CSniAEq0JTzL80zUDhIWnUBaO_-ub1_e/view?usp=sharing

Ci tengo tantissimo a questo video perché è uno parte di me, è una parte del mio cuore.

In questo video c’è la mia crew, quindi c’è tanta gioia e tanto divertimento, anche se si può evincere la nostra ansia.

Essendo il mio primo saggio, io non ero brava come gli altri, ma sicuramente mi sono impegnata e ci ho provato mettendoci tutta me stessa. Ho perso tante ore provando quella coreografia, ma ne è valsa la pena e ne perderei altre tante perché è indescrivibile l’emozione e la soddisfazione che si prova quando si è su quel palco. Il termine “perdere”, in realtà non è il termine più corretto perché quelle ore passate a provare, sono servite tantissimo e sicuramente non potrò mai dire che sono state sprecate.

Questo video è perfetto nella sua imperfezione: anche se ci sono alcuni sbagli, per è è perfetto perché lì io ero felicissima insieme ai miei amici e soprattutto ero IO!

IO♡

In queste foto si può chiaramente vedere la felicità nei miei occhi.

Io sono trasparente perché con loro e con la danza riesco ad esprimere le mie emozioni come con nessun altro!♡

Io amo la danza!!!

E alla fine…

Alla fine posso dire che la danza è la mia vita!!!

La danza e la musica sono la mia terapia, mi curano dal bullismo e dai momenti più brutti.

Per me la parola “danza” significa cura, significa sorriso e felicità, significa “ragione di vita”!!!

Grazie a questo elaborato ho imparato tante cose e mi a aiutato a spiegare quello che sono!

Asia Mignano , 3^D

NOTA BENE: le immagini riprodotte con i miei compagni hanno le autorizzazioni dei genitori dei minori e le altre non sono coperte da copyright.

Informazioni sulla storia: http://ilpizzu.blogspot.com/2008/04/cos-la-breakdance.html

Informazioni sullo sport: 

 barigotflavacrew.wordpress.com/…/la-break-dance-migliora-lequilibrio-dei-bambini

http://www.istitutoitalianoarteedanza.it/il-ruolo-della-respirazione-nella-danza/

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.itsmachinalonati.it/2019-03-hip-hop-fashion-evolution&ved=2ahUKEwi08au81tHpAhWConEKHYOMDHsQFjAAegQIAxAB&usg=AOvVaw20pGS-tbxs9wUXPq5mvpx9&cshid=1590501156566

Informazioni sulla  musica:  it.wikipedia.org/wiki/Hip_hop