La riforma protestante e la controriforma by Andrea Spiller - Illustrated by Spiller Andrea - Ourboox.com
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La riforma protestante e la controriforma

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Artwork: Spiller Andrea

  • Joined May 2020
  • Published Books 1

1) Cause della Riforma Protestante: il
Rinascimento e l’alleanza di un nuovo mondo.

Il Rinascimento è stato definito come l’epoca di artisti, architetti e uomini di genio che osservavano il mondo attraverso una nuova prospettiva. Un racchiudere in sé la somma delle nuove tendenze pittoriche, scultoree, architettoniche e
persino ingegneristiche ci penseranno due geni universali.

Il primo fu Leonardo da Vinci, che divorato dall’ansia di sapere, divenne il simbolo vivente della tecnica e
dell’arte rinascimentale.
L’altro, un giovane scultore mai misurerà con il pennello, di nome Michelangelo Buonarroti. Sono opere, le sue, dalle quali trasparenti il ​​tormento e l’estasi di una coscienza inquieta, un cavallo tra Medioevo ed età moderna, ma ancora turbata
dalla morte e terrorizzata dalla dannazione eterna.

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2) Martin Lutero e la Riforma protestante

In Germania, e più precisamente a Eisleben, una piccola cittadina della Sassonia, un giovane monaco agostiniano di nome Martin Lutero – che aveva deciso di prendere i voti
dopo aver attribuito un voto miracoloso ucciso – da qualche tempo aveva inviato a nutrire seri dubbi a proposito di alcuni dogmi imposti dalla Chiesa tradizionale.

Peter Sloterdijk spiega il fondamentalismo di Lutero - l'Espresso

Fondamenti della dottrina luterana

La giustizia divina, al dunque, non andava intesa come giudizio e punizione ma come dono della grazia offerto al peccatore, il quale doveva essere in grado di riconoscere la propria indegnità e affidabilità alla misericordia di Cristo.
L’onnipotente, e lui solo, ci è concesso la Grazia e la Salvezza giustificandoci. È questo il punto centrale di tutta la dottrina luterana: Lutero infatti per «giustificare» intende il senso letterale del termine: essere resistente, visto che per natura siamo ingiusti e nasciamo con il peccato originale.

Un nuovo modo di approvazione alla Bibbia; interpretazione personale del testo sacro

Alla luce di questa scoperta luterana, tutta la Sacra Scrittura acquistava un nuovo significato. Ora dobbiamo essere letta e spiegata senza tenere alcun conto delle interpretazioni
ufficiali precedenti.

 

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3) Le 95 tesi di Martin Lutero

A quel tempo anche la Chiesa riconosciuta che tratta di così fondamentale importanza come la Grazia e la Salvezza sono indispensabili all’interno della dottrina cristiana, ma al tempo stesso sosteneva che l’uomo avrebbe meritato e anche attraverso le buone opere e gli interventi
così personali alla propria salvezza. Per questo motivo, Papa Leone X, dietro pagamento di 10.000 ducati, conferisce la nomina di arcivescovo ad Alberto di
Hohnezollern. In cambio dell’ingente somma, necessaria a finanziare la Basilica di San Pietro ancora in costruzione, il pontefice gli concesse l’appalto di una vendita di indulgenze. In pratica Alberto potrebbe promettere il paradiso a chiunque si fosse mostrato prodigo del proprio denaro nei suoi confronti. In risposta a questa scandalosa condotta, fino alla fine di ottobre del 1517, Martin Lutero inviò ad Hohenzollern un documento scritto da suo pugno in cui presentava 95 tesi attraverso cui denunciava il traffico di indulgenze, negava la facoltà di papa di rimettere le pene e affrontava i problemi della penitenza, del peccato e della grazia. Queste
95 tesi, che poi rappresentarono il manifesto della Riforma protestante, dopo essere stato affascinato anche alla porta della chiesa del castello di Wittenberg.

 

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4) La Riforma Protestante e la sua diffusione in
Europa

L’entusiasmo generato dalla Riforma luterana cominciò a diffondersi in molti Paesi europei, e il primo che fu influenzato dalla vicina Svizzera. Proprio lì, nei pressi di Zurigo, il teologo e umanista Huldrych Zwingli, all’inizio degli anni Venti del Cinquecento cominciò un commento pubblicamente il Vangelo attaccando la curia avida di denaro, al fine di giungere un un necessario rinnovamento etico-religioso della vita
cristiana . Zwingli predicava l’abolizione del culto dei santi e degli ordini religiosi degenerati, da quella promozione in poi, con l’appoggio delle autorità locali, cominciò ad attuare un piano di
riforme politiche e religiose, in chiave antipapale e anticuriale.

 

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5) La Controriforma

Le mire espansionistiche della Spagna di Carlo V assistono impiegato poco tempo a raggiungere la penisola italiana dove, una folta e agguerrita truppa di mercenari reclutati in Germania, entrò nella città eterna senza incontrare
resistenza. Giunti a Roma, posero l’urbe sotto assedio e il saccheggiarono mentre il pontefice trovava rifugio a Castel Sant’Angelo dove vi rimase diversi mesi, prigioniero di sé
stesso. I ragioni che indussero i mercenari germanici e abbandonarono un così barbaro saccheggio e per così lungo tempo, cioè per circa un anno, risiedevano soprattutto
nell’acceso odio che nella maggior parte di essi, luterani, nutrivano per la Chiesa. Di fronte a una così grande tragedia patita e agli innumerevoli cambiamenti in corso, il
mondo cattolico fu investito da una moto di rinnovamento interno che nel corso del Cinquecento ha portato un esame di coscienza e una sorta di ritorno e una vita religiosa più vicina all’insegnamento di Cristo e degli apostoli. Questa organizzazione, dottrinale e politica, prende il nome di Controriforma.

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5) Il Concilio di Trento (1545-1563)

Concilio di Trento, sintesiTrento fu scelta come sede del  Concilio  perché si trovava al confine tra l’Italia e l’Impero, e dunque per sottolineare la volontà di giungere a un compromesso con il mondo riformato.

Il Concilio  ebbe una vita travagliata, piena di interruzioni e rinvii. Dal 1545 al 1563, tra le principali questioni affrontate vi furono quelle sulla riforma disciplinare e dottrinaria. In ambito disciplinare vennero regolati i sinodi provinciali e

diocesani, che dovevano tenersi a intervalli regolari e ravvicinati ed essere accompagnati da visite nelle diocesi.

Si promosse la nascita di seminari per istruire in modo adeguato i sacerdoti, i quali ebbero l’obbligo di residenza e del celibato ecclesiastico. Per quanto riguarda le questioni dottrinali, il Concilio definì posizioni nettamente
contrarie a quelle della Riforma protestante in merito alle Scritture e al ruolo esclusivo della Chiesa nell’interpretazione dei testi sacri, ribadì l’esigenza del culto dei santi, delle reliquie e il valore delle indulgenze. Nel complesso, con la  Controriforma  la Chiesa ne uscì più disciplinata e per questo
più potente. Il primato papale affermò con sempre maggiore fermezza la sua infallibilità in materia di fede (fino al 1870) e il carattere monarchico della chiesa. Il tutto senza che
nessun rappresentante del mondo riformato vi prese mai parte.

 

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