1) Cause della Riforma Protestante
Il contesto storico:il Rinascimento
Nel 1855 lo storico Jules Michelet definì il Rinascimento come “la scoperta del mondo e dell’uomo”.Architetti e uomini di genio avevano cominciato a osservare il mondo attraverso una nuova prospettiva, come quella inaugurata dal pittore Piero della Francesca.
La sua, insieme ad altre furono evoluzioni che diedero vita a dipinti in grado di aprire la strada agli studi sull’architettura di Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti.Avrebbero disegnato strutture di palazzi, chiese e cupole che rappresentano il fiore all’occhiello di molte
città italiane.
A racchiudere in sé la summa delle nuove tendenze pittoriche, scultoree, architettoniche e persino ingegneristiche ci penseranno due geni universali.
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Il primo fu Leonardo da Vinci, curioso della vita, con ansia di sapere, capace di essere pittore e patologo, botanico e scultore, scienziato e architetto,ed impareggiabile visionario. Il simbolo della tecnica e dell’arte rinascimentale.
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L’altro, uno scultore mai misuratosi con il pennello, di nome Michelangelo Buonarroti. A Roma durante il pontificato di Alessandro scolpì la Pietà, tornato in Toscana partorì invece il Davide. Sono opere, dalle quali traspariva il tormento e l’estasi di una coscienza inquieta, a cavallo tra Medioevo ed Età moderna, ma ancora turbata dalla morte e terrorizzata dalla dannazione eterna.
Il Giudizio Universale di Michelangelo
2) Martin Lutero e la Riforma Protestante
La critica alla chiesa: Erasmo da Rotterdam e Martin Lutero
Erasmo da Rotterdam non fu l’unico a criticare attraverso le sue opere la degenerazione morale in cui era caduta la Chiesa negli ultimi anni. In Germania, più precisamente a Eisleben, una cittadina della Sassonia, un monaco agostiniano di nome Martin Lutero aveva deciso di prendere i voti dopo aver attribuito a un miracolo.Da qualche tempo aveva cominciato ad avere dubbi a proposito di alcuni dogmi imposti dalla Chiesa.
Lutero: l’elaborazione della critica alla Chiesa parte da una sua crisi interiore
Nato e cresciuto in un tempo e in luogo in cui a dominare era ancora una religiosità medievale, cupa e rigida, basata principalmente sui comandamenti divini e sulla conseguente paura del peccato e della dannazione eterna,Martin Lutero da un certo momento,
sentì crescere dentro di sé una crisi interiore mista a un senso di inadeguatezza per il ruolo di insegnante di teologia che da qualche anno ricopriva all’Università di Wittenberg.
I fondamenti della dottrina luterana
Martin Lutero in quel momento si sentì rinascere, quasi come se fosse entrato in paradiso. La giustizia divina, non andava intesa come giudizio e punizione ma come dono della grazia offerto al peccatore, doveva essere in grado di riconoscere la propria indegnità e affidarsi alla misericordia di Cristo.
Un nuovo modo di approcciarsi alla Bibbia: l’interpretazione personale del testo sacro
Alla luce di questa scoperta luterana, tutta la Sacra Scrittura acquistava un nuovo significato. Ora doveva essere letta e spiegata senza tenere alcun conto delle interpretazioni ufficiali precedenti.”Sola scriptura” era diventato ora il principio luterano, il che si aggiungeva a “Sola fide”
poiché sosteneva: un semplice laico armato della Bibbia deve essere creduto più del Papa o del Concilio che ne siano privi.
3) Le 95 tesi di Martin Lutero e la Riforma Protestante
Il fenomeno della vendita delle indulgenze
A quel tempo
la Chiesa riconosceva che questioni di così fondamentale importanza come Grazia e Salvezza fossero indispensabili all’interno della dottrina cristiana, ma al tempo stesso sosteneva che l’uomo poteva meritarsele anche attraverso le buone opere e contribuire così personalmente alla propria salvezza. Per questo motivo, Papa Leone X, dietro pagamento di 10.000 ducati, conferì la nomina di arcivescovo ad Alberto di Hohnezollern.
In cambio dell’ingente somma, necessaria a finanziare la Basilica di San Pietro ancora in costruzione, il pontefice gli concesse l’appalto di una vendita di indulgenze. In pratica si concedeva il privilegio di dispensare indulgenze nei suoi territori per un periodo di sei anni, ovverosia Alberto poteva promettere il paradiso a chiunque si fosse mostrato prodigo del proprio denaro nei suoi confronti.
Le 95 tesi di Lutero e la denuncia della vendita delle indulgenze
In risposta a questa scandalosa condotta, alla fine di ottobre del 1517, Martin Lutero inviò ad Hohenzollern un documento scritto di suo pugno in cui presentava 95 tesi attraverso cui denunciava il traffico di indulgenze, negava la facoltà del papa di rimettere le pene e affrontava i problemi della penitenza, del peccato e della grazia. Queste 95 tesi, che avrebbero poi rappresentato il manifesto della Riforma Protestante , dopo essere state affisse anche alla porta della chiesa del castello di Wittenberg, avrebbero acceso nel corso degli anni un enorme e duraturo dibattito accademico negli ambienti religiosi di tutta Europa.
La risposta di Leone X: la bolla papale “Exurge Domine” contro Lutero
Papa Leone X fece recapitare a Martin Lutero una bolla papale, la risposta di Lutero fu provocatoria e plateale: bruciò pubblicamente la bolla papale.
Le conseguenze delle tesi di Lutero: un anticlericalismo diffuso
Frattanto, però, la battaglia di Lutero aveva suscitato in tutta la Germania un’immensa eco. Furono stampate oltre trecentomila copie dei suoi scritti e dove non arrivava la parola scritta c’erano le predicazioni dei numerosi ecclesiastici convertiti che dipingevano il papa come l’anticristo, la Chiesa di Roma come una meretrice, Lutero come il profeta inviato da Dio per il grande cambiamento dell’umanità. Il messaggio di Lutero aveva toccato corde profonde, quelle dell’anticlericalismo diffuso e dell’esasperazione suscitata dalla rapacità della Chiesa e della sua degenerazione morale e spirituale.
4)La Riforma Protestante e la sua diffusione in Europa
Il protestantesimo in Svizzera: Huldrych Zwingli
L’entusiasmo generato dalla Riforma luterana cominciò a diffondersi in molti Paesi europei, e il primo che ne fu influenzato fu la vicina Svizzera. Proprio lì, nei pressi di Zurigo, il teologo e umanista Huldrich Swingli — che in gioventù si era lungamente cibato delle opere di Erasmo da Rotterdam — all’inizio degli anni Venti del Cinquecento cominciò a a commentare pubblicamente il Vangelo attaccando la curia avida di denaro, al fine di giungere a un necessario rinnovamento etico-religioso della vita cristiana.
Lo scontro tra Enrico VIII e Clemente VII
Ma il caso forse più peculiare delle conseguenze politiche della Riforma si registrò in Inghilterra. Nel 1509 era salito al tronoEnrico VIII che, sulla scia del padre, avrebbe contraddistinto la sua attività regia concentrandosi soprattutto sulla politica estera e distaccandosi dalla Chiesa romana rappresentata in quel momento da Papa Clemente VII.
Il declino del Rinascimento
Per tentare di sopravvivere a tutto ciò, l’italiano non disdegnava di mostrarsi accomodante con il protettore e l’invasore di turno, francese o spagnolo che fosse. Ed è in questo periodo che «Franza o Spagna purché se magna» diventa la frase simbolo di una condizione drammatica e intramontabile. E assieme al Paese declinerà anche quella che ne era stata la sua massima espressione: il Rinascimento. Un episodio su tutti lo avrebbe testimoniato: il Sacco di Roma del 1527.
ENRICO VIII
5) La Controriforma
I lanzichenecchi a Roma e la fuga del Papa a Castel Sant’Angelo
Le mire espansionistiche della Spagna di Carlo V avevano impiegato poco tempo a raggiungere la penisola italiana dove, una folta e agguerrita truppa di mercenari reclutati in Germania, che si facevano chiamare lanzichenecchi (da land che significava “terra, patria”, e knecht che significa “servitore”), entrò nella città eterna senza incontrare alcuna resistenza. Giunti a Roma, posero l’urbe sotto assedio e la saccheggiarono mentre il pontefice trovava rifugio a Castel Sant’Angelo dove vi rimase diversi mesi, prigioniero di sé stesso.
Gli effetti della Riforma sul modo di pensare collettivo
È importante notare che questo lungo processo produsse nel suo insieme effetti rilevanti non solo sulla vita religiosa della società cristiana ma anche sul modo di pensare collettivo, sulla morale quotidiana, sulle rappresentazioni simboliche e artistiche, sui modelli ideologici e politici della civiltà europea e in particolare di quella italiana.
La lotta contro l’eresia e l’istituzione della Santa Inquisizione
Contemporaneamente, la Controriforma lottò contro l’eresia, non soltanto attraverso un’opera polemica in difesa dei propri principi, ma soffocando con mezzi repressivi ogni focolaio di protesta nei paesi cattolici. Quest’opera fu in particolare modo affidata all’Inquisizione, meglio conosciuta come la Congregazione per la dottrina della fede, incaricata di giudicare le convinzioni religiose dei fedeli, che tra le tante vittime conterà pure Giordano Bruno e Galileo Galilei. Accusata talvolta per l’eccessiva crudeltà delle sentenze, si pensò di avviare un’attività di prevenzione che si esplicò soprattutto nel campo librario con l’istituzione dell’Indice dei libri proibiti, cioè l’elenco dei testi considerati eretici e che non era lecito leggere o possedere.
Lanzichenecco a cavallo
6) Il Concilio di Trento (1545-1563)
Carlo V chiede la pace fra Impero e Chiesa
La lotta fra cattolici e protestanti era divenuta ormai la principale questione a tenere banco in tutta Europa. Carlo V, che da tempo cercava di organizzare un incontro per fare accordare e conciliare le due opposte fazioni religiose, non ebbe sempre risposte positive in tal senso. Per il suo disegno imperiale, però, la pacificazione della Germania e la riforma della Chiesa cattolica risultavano essenziali, ma la Santa Sede finché ne fu in grado aveva declinato più volte l’invito, perché temeva di non potervi esercitare il suo totale controllo. Dunque in campo c’erano sia problemi di natura religiosa sia di natura politica.
Una nuova Chiesa Cattolica, fra dogmi, dottrina e nuovi ordini religiosi
Si promosse la nascita di seminari per istruire in modo adeguato i sacerdoti, i quali ebbero l’obbligo di residenza e del celibato ecclesiastico. Il latino fu imposto come lingua ufficiale della Chiesa all’interno della quale bisognava tenere in maniera scrupolosa il registro battesimale. Fiorirono nuovi ordini religiosi, tra cui la Compagnia di Gesù (gesuiti), i cappuccini, i carmelitani scalzi, i romitani scalzi di Sant’ Agostino.
La Chiesa esce dalla Controriforma ancora più potente
Nel complesso, con la Controriforma la Chiesa ne uscì più disciplinata e per questo più potente. Il primato papale affermò con sempre maggiore fermezza la sua infallibilità in materia di fede (fino al 1870) e il carattere monarchico della chiesa. Il tutto senza che nessun rappresentante del mondo riformato vi prese mai parte.
QUESTO E’ STATO IL MIO LIBRO. SPERO CHE VADA BENE, CLAUDIA.
Published: May 22, 2020
Latest Revision: May 22, 2020
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