Qualche volta le parole si incontrano casualmente e nascono storie .
Qui raccontiamo questi incontri perchè da ogni incontro nasce sempre qualcosa che val la pena di raccontare.
Sara, Nathaly, Bayram, Vittoria, Ilaria, Sofia, Sara, Alessandra, Pietro, Max, Leonardo, Tea, Luca, Lorenzo, Margherita, Daniele, Samuele, Dario, Raffaele, Alfredo, Emma, Aniss.
LA SIGNORA E IL DIVANO
Nathaly
Un giorno la signora Severini comprò un divano.
Era molto grande. E si fece aiutare da suo figlio per portarlo dentro camera sua.
Il divano le piaceva molto e ogni giorno prima di dormire ci stava sopra per mezz’ora.
Un giorno suo figlio se ne andò di casa per lavoro e lei si sentì molto sola.
Dopo una settimana, mentre era sul divano, successe qualcosa di inaspettato: il divano iniziò a parlare e la signora Severini si spaventò.
Si diede un pizzicotto perché pensava fosse un sogno ma era tutto vero.
Da quel giorno fece amicizia col divano anche se il tutto le sembrava molto strano.
Dopo due anni che il figlio se ne era andato, tornò e la madre gli raccontò tutto.
Lui non gli credette perché quando la madre chiese al divano di parlare esso non disse nulla.
Scoprì poi che solo lei poteva parlarci perché aveva un potere che gli altri non avevano.
MAYA E IL GIRASOLE
Pietro
Un giorno il cagnolino Maya stava facendo una passeggiata, quando all’improvviso vide un girasole che stava per cadere nel Naviglio.
Maya decise di andare a prendere il girasole che stava per cadere. Si buttò in acqua e lo prese al volo.
Quando ritornò sulla terra ferma e lo portò a casa e abbaiò al suo padrone: lui la fece entrare.
Il padrone vide che sulla schiena Maya aveva un girasole, così decise di prendere un po’ di terra, un po’ di acqua e lo piantò.
Maya stava attenta e guardava sempre il girasole e pensava che i girasoli si muovono di continuo.
Ad un certo punto il fiore iniziò a parlare a Maya e disse: “Io giro di continuo perché devo seguire il sole”. Maya si stupì e il fiore continuò: “Se non lo seguo non crescerò”.
Allora Maya iniziò a seguire il sole anche lei ma, visto che non cresceva, disse alla pianta: “Perché io non riesco a crescere? Perché soltanto le piante possono crescere col sole?”
Il padrone tornò con una tanica d’acqua e ne versò un po’ sul fiore.
Maya andò in cucina e prese due croccantini, uno per sé e uno per il fiore ma vedendo che il girasole non lo toccava Maya disse: “Perché non lo mangi?”
Il fiore rispose : “Perché io non mangio, io bevo soltanto eh!”
Maya si stupì perché sapeva che nessuno sarebbe resistito a non mangiare mai.
Il fiore continuò:“Noi siamo piante e non mangiamo mai! Possiamo sopravvivere se abbiamo l’acqua, la terra e la luce. Ma anche noi invecchiamo o secchiamo.“
Maya tornò dentro perché era ora di pranzo.
Iniziò ad abbaiare così magari qualcuno le avrebbe dato qualcosa e se lo sarebbe mangiato.
Sulla tavola c’erano cotolette di pollo, prosciutto cotto, prosciutto crudo, mortadella, pomodori, semi di mais e carne di maiale, con un po’ di wurstel e ketchup, maionese e senape.
Maya iniziò ad abbaiare ma nessuno gli dava nulla, così Pietro,che era il suo secondo padrone, prese per lei un po’ di carne e un pochino di prosciutto. Maya se lo portò vicino alla sua cuccia e pranzò.
Dopo un po’ Maya andò dal girasole e vide che non c’era più. Così andò dal padrone abbaiando: “Cosa possiamo fare?”.
Ma il girasole segue il sole e se ne era andato.
Maya aveva imparato una bella lezione: le piante sono esseri viventi ma non mangiano come gli animali!
Ecco aveva imparato la differenza tra vegetali e animali.
MARCO SULLA LUNA
Aniss
C’era una volta un bambini di nome Marco che frequentava la quinta elementare.
Un giorno quando stava svolgendo la lezione sulla Luna, la maestra chiese ai bambini in quale pianeta volessero andare.
Marco disse: -Sulla Luna con un’astronave personalizzata !
una volta cresciuto Marco riuscì a realizzare il suo sogno.
UN DRAGO NEL BAGNO
Tea
Elisa è una ragazzina di sedici anni.
oggi è sabato e si è svegliata tardi ma verso l’una ha un appuntamento.
Va in fretta in bagno per lavarsi e truccarsi e appena entra della doccia vede un grosso serpente oro e blu.
Spaventata corre dalla madre dicendole che c’è un grande serpente in bagno ma la mamma non le crede.
Allora torna in bagno e vede suo fratello Gabriele, stupito anche lui.
– Non è un serpente, è un drago ! dice Gabry.
Lui non si spaventa perchè è coraggioso anzi, si avvicina e gli chiede: – Ma come sei entrato qua?
Il drago gli risponde: – Voi non ci crederete ma sono vostro padre. Stavo andando al lavoro e ho incontrato una vecchia che non sembrava amichevole. Con una magia mi ha trasformato in un drago , non so ancora perchè.
-Come possiamo aiutarti? chiede Elisa e il padre spiega come fare.
I due ragazzi subito vanno dove il padre aveva detto loro: Gabry ha il compito di distrarre la strega con rumori strani senza farsi vedere mentre Elisa ha il compito di entrare e cercare la pozione.
Presa la pozione escono dalla finestra e si dividono:
Elisa va all’appuntamento, Gabry dal padre a dargli la pozione.
L’ARMADIO DEL CANE
Alessandra
C’era una volta, nel regno dei cani, il signor Bau.
Ovviamente, come tutti gli abitanti del regno, era un cane ma aveva una cosa che tutti i cani del mondo ( tranne lui) non hanno: un armadio.
Sì, proprio un armadio , anche se nel regno dei cani non esistevano i vestiti, certo, ma esistevano i collari.
Tutti gli abitanti avevano solo un paio di collari per questo invidiavano il signor Bau che ne aveva un armadio intero.
Ma il signor Bau era molto gentile, un vero gentilcane, e prestava i suoi collari a tutti così gli dedicarono una statua nel cortile del municipio.
LE FORMICHE DELLA TV
Sara W
Un giorno una bambina di nome Vanessa andò a comprare un cavo per la tv in modo che il giorno dopo lo mettesse alla tv e la guardasse.
Il giorno dopo andò per mettere il cavo ma proprio dove c’era il buco per mettere il cavo trovò un formicaio.
Dalla tv uscivano ed entravano formiche con dei pezzi di mela che lei il giorno prima aveva lasciato vicino al tv.
Quelle formiche avevano creato un formicaio dietro la sua tv.
Vanessa decise di non fare niente; chiamò suo padre e chiese a lui cosa fare.
Suo padre e Vanessa decisero di non usare la tv ma di metterla in terrazza e intanto diedero alle formiche un po’ di pane e mela e decisero di farle vivere in pace.
Le formiche per ringraziarli cercarono di parlare con loro attraverso segni e gesti.
Vanessa si ricordò che una sua amica le aveva detto che c’era un’ app per tradurre le parole degli animali e per parlare con loro.
Lei la aprì, selezionò ” FORMICHE” e parlò con loro.
L’app le diceva che la stavano ringraziando .
Intanto Vanessa e suo padre comprarono una nuova tv.
La guardarono felici e soddisfatti di quello che avevano fatto per le formiche.
IL CANE NELL’ARMADIO
Lorenzo
C’era un cane che stava in una cuccia e un altro bloccato in un armadio.
Il cane nell’armadio non riusciva ad uscire e quindi agitava la coda.
Il cane dalla cuccia sentì un rumore provenire dall’armadio.
Si avvicinò e sentì ancora quel rumore.
Allora con i suoi denti morde la catena e spacca la catena che teneva chiuso l’armadio così salva il cane rinchiuso e se ne vanno insieme contenti.
IL CANE AL COMPUTER
Daniele
C’era una volta un pastore che aveva un cane con un pelo soffice ed era molto intelligente.
il suo padrone a casa aveva un computer e di nascosto il cane entrava in un torneo di Fortnite.
Una volta ci giocò tutta la notte e solo al mattino quando si svegliò si accorse di aver vinto.
nel pomeriggio suonò il campanello di casa; il padrone aprì il portone e un signore che indossava la tuta di Fortnite gli consegnò un grosso pacco con dentro tantissimi soldi.
Il cane disse:
“Ehi! Non ti azzardare! Quei soldi sono tutti miei !”
LA CHITARRA NON PIU’ SOL….A
Sara P
Un giorno la brezza di mare portò una nota musicale vicino alla riva.
In una casetta vicino al mare abitava una chitarra che negli ultimi mesi era molto triste perchè non era più brava a suonare come prima.
Quando la chitarra si affacciò alla finestra vide la nota musicale, scese nel giardino di casa sua e la chiamò.
La chitarra le chiese come si chiamava e perchè si trovava lì.
La nota rispose che il suo nome era Sol ed era al mare per una vacanza.
La chitarra le spiegò che non aveva più un’amica con cui suonare e da sola suonava male.
Sol le propose di suonare con lei.
Anche Sol era stata abbandonata dal suo amico violino che aveva preferito la nota Re.
A Sol venne un’idea: chiese alla chitarra se potevano diventare amiche e iniziare a suonare insieme.
La chitarra accettò. Era tornata finalmente felice.
Da quel giorno cominciarono ad esercitarsi insieme diventando sempre più brave.
Insieme vinsero per due volte di seguito la gara della musica.
IL CANE E LA FUORISERIE
Samuele
C’era una volta un cane di nome Tod di colore giallo fluo.
Tod mentre passeggia per i parchi della sua città pieni di erba fatta di spaghetti, vede parcheggiata una bellissima macchinina rossa con i padali.
Se ne innamora subito e decide di trovare il modo di provarla senza farsi scoprire.
Il colore del suo pelo non lo aiuta affatto e quindi la sua idea è di nascondersi dietro a una polpetta che trova nell’erba di spaghetti ed aspettare che cali sera.
Mentre la città dorme, Tod entra nella macchina e approfitta della notte per correre, guidare e godersi quella bellissima fuoriserie.
Tod era così felice che restò per il resto della serata a guardare quella fantastica macchinina e dopo poco si addormentò sotto l’albero di broccoli sognando di viaggiare per mesi con il suo gioiello.
IL FRIGORIFERO DEGLI ANIMALI
Leonardo
Una fredda sera d’inverno mentre io e la mia famiglia guardavamo un film comico. Stavo per addormentarmi sul divano quando mio padre mi disse di prendere quattro gelati, io andai ad aprire il frigorifero, lo aprii e vidi una luce brillante in fondo al frigorifero, chiamai mi sorella e le dissi:
-Guarda Giulia, c’e una luce !!!
Giulia mi guardò sbalordita e mi disse: – Andiamo dentro.
Io le risposi di no perché eravamo da soli in cucina e non con mamma e papà.
Giulia andò dai nostri genitori, e dopo un po’ di tempo i miei genitori decisero di venire con noi. Tutti insieme andammo verso la luce del frigo.
Io fui il primo a capire che oltre la luce c’era un altro mondo e fui il primo a vedere tutto al di la della luce del frigo, dove mi apparve uno splendido paesaggio e pensai subito di visitarlo.
Entrammo tutti oltre la luce e durante la visita vidi tanti animali e dopo un po’ io mi girai per abbracciare mio papà perché avevo paura ,ma io vidi non mio papà ma un bellissimo cane è poi mia sorella trasformata da in coniglio, mia madre in lupa e io ero diventato un piccolo orso.
Dopo un po’ decidemmo di procurarci del cibo e creare una casetta. Io e mio padre andammo a caccia di animali per procurarci il cibo, mentre mia mamma e mia sorella cercavano acqua.
Mentre ritornavamo dalla caccia vidi una casetta e una famiglia di animali. Io e mio padre decidemmo di andare a vedere quegli animali.
Arrivati da loro, dalla casetta provenivano della voci; la famiglia di animali uscì, ci riconobbero e loro ci dissero : – Ma voi siete la famiglia Labonia?
Noi rispondemmo di sì e dicemmo: – E voi siete la famiglia Cannarozzi ? Loro risposero di sì.
Mio padre disse alla famiglia Cannarozzi di venirci a trovare alla nostra casetta, loro risposero di sì, e quando arrivarono noi gli dicemmo di scegliere cosa mangiare. Dopo aver cenato decidemmo di farli dormire con noi.
Passate delle settimane decidemmo di cercare l’uscita per tornare nel nostro mondo normale e dopo ore di ricerca io e il mio amico Andrea trovammo in quel paesaggio, la stessa luce del frigorifero.
Noi decidemmo di urlare ai nostri genitori così capirono che avevamo trovato l’uscita e arrivati tutti decidemmo di andare dentro la luce.
Il primo ad andare fui io e poi tutti vennero dietro di me.
Arrivati nel mondo normale ci bloccammo tutti.
In quel momento mi resi conto che mia mamma mi stava svegliando e il mio sogno era finito.
SPIE E CUORICINI
Raffaele
C’ era una volta il signor Cuoricini.
Lo chiamavano così perché lui parlava in codice con i cuoricini.
Una volta delle spie cercarono di scoprire perché parlava così.
Allora le tre spie andarono a casa sua; viveva in una villa con giardino e piscina
C’erano le guardie con l’armatura e loro pensarono che era impossibile entrare però videro la scala antincendio e salirono da là.
Quando riuscirono ad entrare però si trovarono davanti a tantissime stanze .
Ad un certo punto si trovarono davanti alla stanza del signore Cuoricini. La riconobbero perché la porta era un po’ aperta e il signor Cuoricini mandava messaggi segreti alla sue guardie del corpo.
I messaggi dicevano questo : catturate le spie e buttatele fuori!
L’ELEFANTE NEL FRIGORIFERO
Sofia
C’era una vota un elefante africano che aveva molto caldo.
Voleva stare al fresco, ma intorno non c’era nemmeno un pochino d’acqua, dato che il sole asciugava tutto.
Pensò di andare in montagna, ma nei dintorni non ne vide nemmeno una, per cui escluse l’idea.
Però vide un frigorifero. Decise dei infilarvisi dentro: lo aprì e ci infilò la testa, mentre il grosso sedere rimaneva fuori.
Chiese allora consiglio agli altri animali: la giraffa gli disse di togliere le altre cose all’interno prima di entrare.
L’elefante seguì il consiglio: con la lunga proboscide tolse tutto, e aiutato dagli altri animali riuscì ad entrare. Appena dentro però si rese conto di avere freddo, e allora volle uscire.
Uscì. Ma allora aveva caldo, e volle rientrare.
Rientrò ma ancora rimase incastrato e per poter uscire chiese aiuto a tutti gli animali.
Dopo molti sforzi e molti barriti riuscirono a disincastrarlo e non provò più ad entrare nel frigorifero.
LA PENNA E IL KETCHUP
Luca
C’era una volta una graziosa penna di colore bordeaux.
a lei non piaceva il suo colore, era affascinata dal rosso luminoso del ketchup e chiese al ketchup:
-Come posso diventare come te ?
Il ketchup disse:
-Certo, ti aiuterò! La prossima volta che sarò a tavola io ti verserò un po’ del mio colore.
La penna era così gioiosa che non stava più nella pelle.
Finalmente arrivò il grande giorno e la penna riuscì a diventare di un rosso splendente.
IL FAGIANO SENZA UN TETTO
Max
Un giorno un fagiano senzatetto desiderava smettere di vivere così, senza un tetto dove ripararsi.
Pensò di farsi una casetta.
Riflettè ed era convinto che senza una persona o un amico non sarebbe riuscito a costruirla.
Come prima cosa andò dal suo amico anche lui senzatetto ma non capiva il fagianese.
Allora andò dal suo amico fagiano Robert che gli disse che poteva aiutarlo quindi andarono su un albero e la casetta che costruirono andò alla perfezione.
Un gruppo di ragazzi però fece cadere l’albero con un’ascia e il fagiano ritornò a vivere senza un tetto.
(Questa storia è ispirata ad una storia vera perchè la mattina vedo un signore senzatetto che ha sempre accanto a lui un corvo e sono amici)
UNA ZEBRA NELL’ARMADIO
Margherita
C’era una volta un bambino di nome Tommy che si era appena trasferito a Pelifix, una cittadina piccola e stramba.
Tommy si era trasferito un una casa graziosa, blu e molto ampia.
Quando Tommy entrò in casa sentì un rumore provenire dalla stanza vicina.
Entrò nella stanza.
Il rumore proveniva dall’armadio.
Si avvicinò .
Lo aprì e vide una zebra all’interno.
– Cosa ci fa una zebra nel mio armadio ? Si chiese Tommy.
La zebra, che si chiamava Puntino, rispose:
-Mi cambio le strisce !
Tommy era sbalordito.
-Come fa una zebra a parlare? Chiese Tommy
-Tutto è possibile a Pelifix ! Rispose Puntino.
I due diventarono così amici che la fsmiglia di Tommy adottò Puntino.
LA FORMICA E IL PANINO
Ilaria
Cominciò tutto in una bella giornata di sole.
Le formiche si stavano riposando al sole.
Ogni giorno si riposavano senza neanche muovere un dito.
Col tempo, giorno dopo giorno, arrivò l’inverno e si accorsero che avevano finito completamente tutte le scorte.
Il capo delle formiche le calmò.
Passarono ancora due giorni senza che le formiche mangiassero qualcosa.
-Che stupide che siamo! Dovevamo raccogliere le scorte in estate al posto di rilassarci e adesso che faremo? Moriremo di fame?.
-No, state tranquille. Fulmine ci salverà la vita- disse il capo delle formiche.
-Fulmine, tu sei la più veloce, la più muscolosa e la formica che resiste al freddo più di ogni altra.
-Va beh! Se lo dici tu va bene, vado subito.- rispose Fulmine.
-Evviva, evviva ! Non è ancora tutto perduto – urlarono di gioia tutte le formiche-
-Aspetta! – disse il capo – stai molto attenta e prendi qualcosa che basti per tutti e per tutto l’inverno.
La formichina continuò a girare finchè finalmente trovò un panino, anzi un bel pezzo di pane grande grande.
Cercò di prenderlo la non ci riuscì perchè il vento lo portò via.
La formichina lo inseguì finchè vide una signora che lo prendeva per darlo agli uccellini ma vedendo la formichina agitarsi capì che ne aveva bisogno lei.
Il panino, però, era troppo grande per una formichina così piccola!
La signora diede un pezzettino di pane a Fulmine e la seguì fino al formicaio e lasciò il panino vicino all’ingresso del formicaio.
Le formiche ringraziarono Fulmine e festeggiarono:avevano abbastanza scorte per superare l’inverno.
IL GIOCATORE NEL MONDO
Alfredo
C’era una volta un giocatore di calcio che era il più forte del mondo perchè era riuscito a fare un goal di testa da 9 metri.
Dopo la partita era contento ed è andato a casa a dormire.
Quando si è svegliato ha mangiato le scarpe perchè erano di cioccolata poi ha fatto gli allenamenti e quando ha finito ha bevuto una bottiglia d’acqua.
A cena ha mangiato il pollo, le patate, insalata, pomodori, pasta tipo farfalle con mozzarella.
Poi ha visto la tv e dopo non ha dormito perchè stava male.
Forse aveva mangiato troppo?
Il giorno dopo ha saltato gli allenamenti, ha dormito tutto il giorno ed è stato meglio.
Ma la cosa che è servita di più é che ha preso una medicina e soprattutto ha giocato con il lego coi suoi figli piccoli.
IL LUPO E L’ASTUCCIO
Vittoria
-Domani è il primo giorno di scuola !- disse mio fratello
-Dobbiamo andare in cartoleria!-finii io
In cartoleria presi un nuovo astuccio; era bellissimo: rosa con delfini azzurri e zip bianca. Lo adoravo.
Poi, dato che mio padre era amico dei cartolai, essi mi regalarono un peluches.
Tornati a casa andai a sistemare le cose, mio fratello mi aiutò e finimmo in un’ora.
Il giorno dopo andai a scuola. La scuola era vicino ad un bosco.
Durante la lezione dalla finestra vidi un lupo che guardava l’astuccio. Alzai la mano e dissi alla maestra: – Scusi, posso andare in bagno, per favore? – Sì.
Non andai in bagno ma andai fuori dalla scuola con l’astuccio e dissi al lupo:
-T-ti p-piace i-il l m-mio a-astuccio?
Appena lo dissi il lupo mi venne addosso, prese l’astuccio e corse nel bosco.
Io, impaurita e piena di vergogna per la bugia, corsi dentro e dissi tutto alla maestra che non si arrabbiò e chiamò i suoi amici cacciatori.
Quando essi arrivarono andai con loro nel bosco.
Io trovai il lupo ma non dissi niente ai cacciatori. Lui era felice quindi dissi ai cacciatori:
– Non ho trovato il lupo , non fa niente, lasciamo stare la ricerca.
Tornai a scuola e i miei genitori vennero a prendermi.
Raccontai cosa era successo e loro mi promisero che avremmo adottato il lupo.
Ero felicissima ! Tornai a casa l’astuccio ….lupo compreso.
L’ARMADIO DEL MAGO
Emma
C’era una volta un mago molto cattivo che abitava in una caverna e ogni giorno inventava magie pericolosissime.
Un giorno un cacciatore che era da quelle parti lo uccise. Durante la lotta tra il cacciatore e il mago nel suo
laboratorio una pozione canterina si rovesciò su un suo armadio.
L’armadio incomincio a cantare e ballare e tutti gli altri mobili incominciarono a copiarlo.
Tutti i mobili uscirono da quella brutta caverna, ma quando uscirono per loro quello che stavano vedendo era il paradiso nero.
Infatti tutte quelle vie si chiamavano proprio cosi.
Da quel giorno i mobili canterini diventarono una band che si chiamava “Buon Giorgio”.
Io e Tea siamo andate mille volte ai loro concerti anche perché il nome Buon Giorgio, l’ha inventato Tea.
Io e Tea siamo diventate famose per quella band e per quel nome divertentissimo
Published: May 8, 2020
Latest Revision: May 9, 2020
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