Gianni Rodari ha inventato una storia partendo dalle parole PIANTA e PANTOFOLA.
Non ha però scritto il finale.
Ci abbiamo provato noi con la nostra fantasia.
Aniss, Emma, Alfredo, Raffaele, Dario, Samuele, Daniele, Margherita, Lorenzo, Luca, Tea Leonardo, Max, Pietro, Alessandra, Sara, Sofia, Ilaria, Vittoria, Nathaly, Sara, Bayram.
LA PIANTA DELLE PANTOFOLE ( Gianni Rodari)
Il contadino Pietro andò un mattino nel suo frutteto con l’intenzione di cogliere delle mele. La pianta delle mele era in mezzo a un prato e mentre si avvicinava Pietro vide tra le foglie delle macchie di diversi colori: blu, giallo, rosa, viola.
«Diavolo, – pensò, – non ho mai visto delle mele azzurre, cosa sarà?»
Giunto vicino alla pianta il mistero diventò chiaro d’un tratto: tra i rami e le foglie penzolavano in bell’ordine, dondolando al fresco vento, centinaia di pantofole.
«A chi sarà venuto in mente di attaccare tante pantofole alla mia pianta?» si domandò Pietro.
Salí sulla pianta per esaminare bene la cosa, e si accorse che le pantofole erano attaccate ai rami per mezzo di un gambo sottile, insomma che le pantofole erano cresciute sulla pianta al posto delle
mele.
Pietro non credeva ai propri occhi. Si pizzicò forte una gamba per sentire se era ben sveglio. Non c’era dubbio, non stava sognando.
Pietro considerò a lungo quelle belle e strane pantofole. Ce n’erano di tutti i tipi: con il fiocco, con la fibbia, con la doppia suola, con il pelo dentro e cosí via.
Che fare?
Pietro raccolse tutte le pantofole e si domandò:
– Che cosa me ne faccio di tutte queste pantofole?
Gli venne una bellissima idea.
– Le venderò al mercato della città !
Appena ebbe finito di raccogliere le pantofole Pietro andò al mercato e vendette tutte le pantofole.
Finito il mercato Pietro se ne andò a casa con un mucchio di soldi e diventò ricco.
Margherita
Grazie a quella pianta Pietro decise di aprire un negozio che si chiamò LE PANTOFOLE DI PIETRO.
Però al contadino rimase sempre una domanda in testa : come era successo che nascessero delle pantofole sull’albero al posto delle mele?
Un giorno si presentò da lui uno scienziato che gli chiese di fargli studiare le sue pantofole e il suo albero.
Un po’ di tempo dopo lo scienziato si ripresentò a casa di Pietro e gli spiegò che aveva mischiato il DNA di una pantofola fatta con materiale vegetale con i semi di una mela e così era nato l’albero delle pantofole.
Grazie a quella pianta lui diventò anche molto ricco.
Con quei soldi decise di mettere in vendita i suoi semi e così diventò ancora più ricco.
Di tutti quei soldi a lui non importava.
Decise di fare due cose: comprare una casa molto bella per la sua famiglia , comprare anche degli animali e il resto lo diede in beneficenza.
Le pantofole erano state la sua fortuna ma lui non volle sprecarla.
Pietro
Pietro allora pensò a cosa fare con tutte quelle pantofole e subito gli venne una bella idea.
Molto felice iniziò a raccogliere tutte le pantofole e dividerle in base al loro aspetto, in questo modo organizzò un negozio di pantofole all’aperto.
Passarono i giorni e il negozio di Pietro diventava sempre più bello e colorato grazie a tutti i colori delle pantofole.
Col tempo il negozio di Pietro diventò il più conosciuto di tutto il paesino, e per aiutare tutti, Pietro decise di regalare le pantofole a chi non aveva abbastanza denaro per comprarle.
Così grazie all’albero delle pantofole la comunità dove viveva Pietro diventò la più colorata di tutte, e le persone vissero felici, contente e con i piedi al calduccio.
Leonardo
Le pantofole sono cadute sulla sua testa perchè il contadino Pietro aveva cercato di prenderle tutte.
Così si è arrabbiato perchè si è fatto male e poteva svenire.
Infatti è andato in ospedale dove lo hanno aiutato e guarito.
Pietro ora è contento : qualcuno ha tagliato l’albero e le pantofole non ci sono più.
Alfredo
Quando la mogli lo scoprì all’inizio sgridò il povero Pietro che, per farsi perdonare, anche se non era colpa sua, le regalò un paio di pantofole.
La moglie appena le vide se ne innamorò e le disse:
– Caro Pietro, abbiamo avuto una grande fortuna. Cosa ne dici di venderle?
Pietro non ci aveva pensato; di sicuro sarebbero diventati ricchi.
Lo diventarono e un giorno la moglie disse al marito:
– La pianta sta per morire, sotterra la mia pantofola e ne
nascerà una nuova.
Alessandra
Pietro pensò per un momento e poi capì che cosa fare.
– Raccoglierò le pantofole – disse Pietro – e poi le venderò per fare qualche soldo. Concluse.
Allora, a lavoro finito, dopo aver preso le pantofole, si avviò in città e le dispose su un tavolo.
In un lampo vendette tutte le pantofole, tranne una, per fare un esperimento.
Tornato a casa piantò una pianta dentro una pantofola.
Due anni dopo la pianta fece i frutti ma non erano frutti normali, erano pantofole !
Quindi dopo tanti anni diventò ricco grazie a quelle fantastiche pantofole.
Vittoria
Pietro disse “ E adesso cosa me ne faccio di tutte queste pantofole”?
Gli venne un’idea: decise di regalarle a chi era povero così andò in giro per tutta la città per dare le pantofole ai poveri.
Tutti i poveri lo ringraziarono e da quel giorno Pietro diventò generoso , così quando una cosa non gli serviva la regalava a chi ne aveva bisogno.
Emma
Pietro allora decise di raccogliere tutte le pantofole per venderle nella sua bancarella.
La gente incuriosita iniziò ad osservare tutti i tipi di pantofole e le acquistarono tutte.
Pietro felice tornò all’albero per prendere altre pantofole ma al posto delle pantofole ritrovò le mele.
Aniss
Il contadino Pietro raccolse le pantofole dall’albero e decise di andare in paese e regalarle.
Regalò le pantofole col fiocco rosso a sua figlia perché il colore preferito di sua figlia era proprio il rosso .
Quelle con la fibbia alla figlia del panettiere perché il panettiere gli dava sempre il pane bianco e fresco.
Le pantofole con la doppia suola alla sua mamma perché camminava tanto e così non le facevano più male i piedi.
Quelle con il pelo alla nonna Linda perché si lamentava sempre che aveva molto freddo.
Il resto delle pantofole le regalò a tutti quelli che incontrava per strada.
Tutte le persone del paese per ringraziarlo gli organizzarono una festa a sorpresa che fece molto felice il contadino Pietro.
Sara P.
Un giorno passò un signore a cui facevano male i piedi, allora Pietro gli diede un paio di ciabatte.
Il giorno dopo passò un altro signore e Pietro gli diede un altro paio di ciabatte.
Ogni persona che passava di là riceveva un paio di ciabatte.
Pietro diventò famoso e la sua città venne chiamata Ciabattolandia.
Daniele
Pietro si rese conto che erano pantofole così decise di raccoglierle e portarle ai poveri che non avevano le pantofole così tutti erano felici e contenti.
Lorenzo.
Pietro decise di raccogliere tutte le pantofole con il suo cestino e di donarle ai più bisognosi, agli amici e ai familiari.
Ce n’erano davvero tante, di molti colori e tagli diverse !
Anche lui riuscì a tenersi un paio di pantofole di colore blu.
Luca
Siccome lui vendeva le mele e nell’albero continuavano a crescere pantofole, non poteva più venderle.
Quindi il giorno dopo gli venne un’idea: visto che non c’erano più mele, e al loro posto c’erano delle pantofole così decise di venderle per guadagnare un po’ di soldi.
Pietro diventò famoso nel suo paese perché le sue pantofole erano comode e belle.
Un giorno però Pietro si accorse che l’albero non stava più facendo pantofole.
Il giorno dopo vide una mela e si accorse che era tornato tutto come prima.
Da quel giorno si continuava a domandare come fosse successo tutto ma senza risultato.
Nathaly
Pietro voleva andare fino in fondo perciò chiamò i suoi amici Ciro e Giovanni
Il giorno dopo chiamò tantissimi botanici ma neanche loro sapevano come mai la pianta facesse nascere pantofole.
Le cose erano due: o qualcuno le aveva scambiate o era una pianta magica.
Ci pensò tutta la notte e gli venne in mente che lui mentre piantava i semi del melo perse una pantofola.
Ah ! ecco che cos’era il segreto !
Raffaele
Pietro decise di tenerne un paio.
La scelta non fu facile, ma scelse un paio di pantofole con il pelo dentro.
Poi andò in un paesino vicino e lasciò le pantofole davanti ad ogni porta.
Sofia
Allora Pietro prese una decisione: trovare il seme e ripiantarlo in un posto segreto.
Però prima prese un paio di pantofole e le diede a sua moglie, altre paia ai suoi figli e ne avanzarono un pochino.
Un’ora dopo arrivò un amico di Pietro, vide le pantofole sul tavolo e ne chiese una da provare.
Pietro disse: – Ma certamente, sono supernaturali, se vuoi te le regalo.
– Sì. Gli rispose gentilmente il migliore amico.
Poco dopo arrivò il capo di Pietro, non si sa perché, e gli chiese delle pantofole.
– Ma certo! – rispose Pietro – sono a chilometro zero !
Allora il capo le prese e se le mise ai piedi.
Da quel giorno Pietro diventò un “pantofolaio”.
Tea
Decide di togliere le pantofole ma il giorno dopo sono ancora lì!
Samuele
Il contadino salì sulla scala, staccò tutte le pantofole e si recò in paese dopo averle accoppiate.
Arrivato, bussò a tutte le porte di famiglie bisognose e le regalò ai loro figli.
Dario
Pietro fece un negozio di pantofole da dare a quelli senza scarpe.
Max
A Pietro sembrava strana la faccenda, allora prese una lente d’ingrandimento e riesaminò un’altra volta bene le pantofole e la pianta per essere più sicuro ma non c’era niente che non andasse.
Pietro decise comunque di abbatterlo.
Poi, però , cambiò idea: in fondo non era male avere una pianta che produceva ciabatte così alla fine non lo abbattè.
Raccolse dei semi in caso la pianta si ammalasse e raccoglieva le ciabatte che nel corso del tempo crescevano.
Un po’le raccolse per sé e la sua famiglia e le altre le vendeva.
Sara W
Pietro prese alcune pantofole.
Alcune le prese per usarle, altre le vendette e altre le esaminò.
Ilaria
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Bayram
Published: May 5, 2020
Latest Revision: May 5, 2020
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Molto bello lo trovato creativo