INDICE:
Prefazione…………………………………………………………3
Vienna i suoi palazzi, la sua arte………………………..8
Gustav Klimt…………………………………………………….10
El Beso……………………………………………………………..12
… Alla street art………………………………………………..13
Banksy……………………………………………………………..15
Vienna capitale della musica…………………………….17
Wolfgang Amadeus Mozart………………………………18
Vienna e la sua cultura……………………………………..22
Gregor Mendel………………………………………………….23
Mendel e la genetica…………………………………………25
Vienna città pulita, energie rinnovabili……………….30
L’energia idroelettrica…………………………………………32
Vienna e lo sport…………………………………………………35
La pallamano………………………………………………………37
Una pagina buia della storia austriaca – Nazismo e
campi di concetramento (Mauthausen)………………41
I campi di concentramento…………………………………46
Primo Levi…………………………………………………………..51
Se Questo un Uomo……………………………………………55
Lialiana Segre costruttrice di pace………………………57
Israele…………………………………………………………………63
Bibliografia………………………………………………………….78
PREFAZIONE
Quest’ anno gli insegnanti avevano organizzato per noi III D una gita a Vienna e al campo di concentramento di Mauthausen.
Devo con rammarico dire “avevano”, perchè purtroppo il virus che ci ha sopraffatti non ci ha permesso di andare.
Non nascondo la delusione: era per me una gita che racchiudeva e concludeva un percorso scolastico non solo didattico, ma anche di condivisione con compagni ed insegnanti.
E’ stato stravolto l’ esame e ci è stata chiesta la presentazione di una tesina ed è proprio da qui che colgo l’ opportunità per fare un viaggio di istruzione diverso: scrivendo, guardando e documentandomi su cosa poteva essere la nostra gita.
Per toccare un po’ tutte le materie ho immaginato cosa avremmo potuto vedere durante la visita di istruzione e aiutandomi con internet ho scoperto che Vienna offre un sacco di possibilità.
Ho scelto come strumento per presentarla ourboox in quanto ho trovato questo software performante, versatile e accattivante.
E’ uno tra quelli che ci sono stati presentati lungo questi 3 anni di scuola 2.0, che ci ha permesso di affrontare in modo più sereno questo periodo.
Un percorso che mi ha insegnato molto: oltre ad arricchire le mie conoscenze didattiche ho scoperto un modo alternativo di lavorare e mi ha insegnato ad utilizzare gli strumenti tecnologici in modo consapevole e costruttivo non solo come gioco.
Il lavoro è stato presentato anche in un elaborato breve utilizzando Google Earth.
Arriveremo a Vienna dove a piedi ci muoveremo in questa splendida città: tra le sue vie e i suoi monumenti…
E’ così che al Belvedere potremmo scoprire le meravigliose opere di Klimt col suo “El Beso” , ma ci renderemo conto che sempre fra le vie possiamo scoprire la street art con Banksy.
Vedremo anche la casa di Mozart e l’ università di Vienna dove insegnò Mendel.
Potremmo renderci conto di come Vienna sia attenta alla natura con una delle sue centrali idroelettriche: Freudenau.
Offre anche svariate opportunità a livello sportivo tra cui la pallamano.
La nostra gita prevedeva anche una sosta al campo di concentramento di Mauthausen e non ho potuto non soffermarmi su questo buio periodo storico e al contempo ricordare il nostro scrittore Primo Levi e Lialiana Segre (che cerca di sensibilizzare noi giovani a non dimenticare).
Per finire ho voluto dare spazio alla popolazione ebraica soffermandomi a descrivere lo stato dove si sono riuniti per vivere speriamo in un futuro prossimo in pace: Israele
Giulia Gaspari
VIENNA I SUOI PALAZZI, LA SUA ARTE
A Vienna possiamo trovare una sacco di palazzi e monumenti.
Tra i tanti ne citeremo solo alcuni che vale la pena di visitare:
La Ringstrasse (o Ringstraße) misura circa 5 chilometri, inizia e termina in un canale del Danubio e ha una caratteristica forma a ferro di cavallo.
La Cattedrale di Santo Stefano è un compendio perfetto della millenaria storia della città. Le tracce di romanico, gotico e barocco testimoniano l’evoluzione degli stili architettonici.
L’Hofburg, residenza invernale della dinastia asburgica.
Il Castello di Schönbrunn è senza dubbio una delle testimonianze più importanti dell’arte barocca in Europa.
Il Belvedere nasce come residenza estiva del principe Eugenio di Savoia (1663-1736). Il palazzo, che insieme al Castello di Schönbrunn. Comprende il Belvedere inferiore (unteres) e il Belvedere superiore (oberes), invece, ospita la più grande collezione al mondo di Gustave Klimt, artista viennese vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo
GUSTAV KLIMT
Gustav Klimt è un pittore austriaco tra i più significativi artisti del Modernismo austriaco.
Nato nel 1862 a Baumgarten, allora sobborgo di Vienna, nel 1897 fonda la Wiener Sezession (secessione viennese), insieme ad altri 19 artisti. L’obiettivo di questa associazione, in contrasto con i canoni accademici, è quello di portare l’arte fuori dai confini della tradizione e di stimolare la rinascita delle arti e dei mestieri.
Nei primi anni del Novecento Klimt costituisce il suo stile originale, raffinato e prezioso. Il suo linguaggio si caratterizza per l’abbondante uso dell’oro, che diventa l’elemento espressivo per eccellenza.
Il 6 febbraio 1918 muore a Vienna.
EL BESO
El tìtulo de este cuadro es El Beso y el pintor es Gustav Klimt.
El cuadro pertenece a la corriente artìstica del Art Nouveau.
Eso representa dos amantes cercanos mientre se besan apasionadamente. Los dos amantes visten tùnicas doradas y decoradas como mosaicos sobre un fondo dorado.
Las lineas son curvas y suaves, los colores principales utilizados son el oro del fondo y de las tùnicas, el verde del prado y el rojo de las flore.
El Beso de Klimt està en Belvedere de Vienna.
Eso me da tranquilidad y paz al ver la pasiòn y el amor de los dos amantes.
… ALLA STREET ART
Camminando tra le strade di Vienna troviamo un dipinto su un muro, siamo davanti e una delle forme d’arte più contemporanee: la street art.
Lo stile è quello di Banksy anche se probabilmente l’opera non è sua.
BANKSY
Banksy (British, born around 1974/1975) is a famous street artist. Banksy is the name used by the artist to protect his identity to the public. Previously he used spray paint and stencil with commercial, political and contemporary images. His works first appeared on the walls of Bristol and London during the mid-1990s. The presentation of a new Banksy work often includes jokes or performances. for example, he secretly added his works to museums such as the Tate Modern in London or the Louvre in Paris, hiding them under a coat and gluing them to a wall. He also opened galleries exhibits with mice running in the corridors to the public. In 2015 Banksy created “Dismaland Bemusement Parke” an amusement park that featured political commentaries on the distribution of wealth, sexism and the UK government. Banksy creates charities and opens exhibitions to a large audience. Lives and works in England.
VIENNA CAPITALE DELLA MUSICA
Tra la fine del ‘700 e la metà dell’800, Vienna era la capitale incontrastata della musica e rappresentava il luogo ideale per un musicista che voleva imparare e fare carriera. La corte degli Asburgo, da sempre molto aperta alla musica, e le numerose case aristocratiche a Vienna presentano eventi importanti per esibirsi. La Vienna del ‘700 pullulava di musicisti di tutti i paesi e persino chi non amava questa città e la cultura di corte fece di tutto per esserci, almeno per un certo periodo.
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Wolfgang Amadeus Mozart nasce il 27 gennaio del 1756 nella “ Casa Hagenauer ” (Getreidegasse 9) a Salisburgo.
A partire dal 1762 il padre inizia a presentare i propri figli alle corti europee. A sei anni Mozart intraprende già grandi viaggi attraverso l’Europa occidentale. In Italia perfezionerà le sue conoscenze musicali.
Mozart trascorre la sua gioventù come primo violino alla corte salisburghese. Nel 1773 la famiglia si trasferisce nella Hannibalplatz, vale a dire nella Casa d’abitazione dei Mozart nell’odierna Makartplatz 8 .
Si trasferisce a Vienna dove vive come artista, compositore di opere e insegnante. Il 4 agosto del 1782 sposa Constanze Weber.
Uno degli ultimi successi è “La clemenza di Tito” (KV 621) eseguita per la prima volta a Praga il 6 settembre 1791. Mozart si ammala poco dopo la prima esecuzione di “Flauto magico” (KV 620) nel Freihaustheater di Vienna di “ febbre militare acuta ”. Muore a Vienna il 5 dicembre del 1791, all’età di 35 anni. Il suo “Requiem” (KV 626) resta incompiuto.
VIENNA E LA SUA CULTURA
E’ camminando sulla Ringstrasse che troviamo la storica università di Vienna.
Fu nel 1884 che l’imperatore Francesco Giuseppe I inaugurò l’edificio principale dell’Università, realizzato su progetto di Heinrich von Ferstel. Lo splendido edificio storico si ispira alle famose università italiane del Rinascimento.
Fu proprio qui che Mendel dopo essere stato allievo divenne anche insegnante.
GREGOR MENDEL
Gregor Johann Mendel nacque a Heinzendorf (oggi Vražné nella Repubblica Ceca, allora parte dell’impero austriaco) il 22 giugno 1822 da una famiglia di contadini. Grazie ai suoi risultati scolastici Mendel riuscì a frequentare il ginnasio e poi entrò in monastero per poter proseguire gli studi, infatti i monaci consideravano lo studio la più alta forma di preghiera.
Tra il 1851 e il 1853 il suo abate gli dette l’occasione di studiare all’Università imperiale di Vienna, dove Mendel divenne assistente all’istituto di fisica, ruolo riservato agli studenti migliori.
Ritornato a Brno Mendel iniziò a lavorare come insegnante del ginnasio e cominciò a coltivare e analizzare le piante di piselli cercando di capire come si trasmettono certe caratteristiche da una generazione a quelle successive.
Infine formulò le “Leggi dell’Ereditarietà di Mendel”.
Nel 1868 divenne abate e fu coinvolto in un’aspra polemica con il governo di Vienna sulle nuove tasse sui monasteri che Mendel rifiutò di pagare. All’inizio del 1883 si ammalò gravemente. Morì il 6 gennaio del 1884 a Brno.
MENDEL E LA GENETICA
tre leggi di Mendel
In tutti i viventi la cui riproduzione è sessuata il nuovo essere ha origine da una cellula frutto della fusione tra il
gamete maschile e il gamete femminile, ciò significa che le caratteristiche del nuovo individuo sono la fusione
delle caratteristiche materne e paterne. Si parla quindi di trasmissione ereditaria dei caratteri.
Prima legge di Mendel
Nei suoi primi esperimenti Mendel incrociò semi gialli e verdi.
Dopo aver ripetuto più volte gli esperimenti si accorse che i semi “ibridi” erano tutti gialli (dominanti), mentre il colore verde non era presente (recessivo)
LA PRIMA LEGGE DI MENDEL, O LEGGE DELLA DOMINANZA, AFFERMA CHE INCROCIANDO DUE PIANTE DI LINEA PURA CHE PRESENTANO DUE VARIANTI ALTERNATIVE DI CARATTERE SI OTTIENE UNA DISCENDENZA CHE HA SEMPRE SOLO UNA VARIANTE, CHIAMATA DOMINANTE.
Seconda legge di Mendel
Dopo di che piantò gli ibridi e li fece incrociare, nacque la seconda generazione. La discendenza aveva un rapporto di 3: 1 tra semi gialli e verdi. Si era ripresentata la variante recessiva.
LA SECONDA LEGGE DI MENDEL, O LEGGE DELLA SEGREGAZIONE DEGLI IBRIDI, AFFERMA CHE INCROCIANDO DUE INDIVIDUI IBRIDI (CHE DISCENDONO DALL’INCROCIO TRA DUE LINEE PURE) SI OTTENGONO SIA INDIVIDUI CON LA VARIANTE DOMINANTE SIA CON LA VARIANTE RECESSIVA, CON UN RAPPORTO DI 3 DOMINANTI E 1 RECESSIVO.
Terza legge di Mendel
Mendel proseguì con i suoi esperimenti incrociando piante che differivano per due diversi caratteri: semi gialli e lisci e semi verdi e rugosi.
Nella prima generazione vennero tutti con i semi gialli e lisci (il carattere dominante) ma nella seconda generazione gli altri caratteri si rimanifestarono, su 16 piantine:
– 9 erano gialle e lisce;
– 3 gialle e rugose;
– 3 verdi e lisce e
– 1 verde e rugosa
Mendel dedusse che tutti i caratteri si trasmettono in maniera indipendente combinandosi in tutti i modi possibili, anche in modo diverso da quello dei genitori .
LA TERZA LEGGE DI MENDEL, DETTA ANCHE DELL’ASSORTIMENTO INDIPENDENTE DEI CARATTERI, AFFERMA CHE DALL’INCROCIO DI DUE INDIVIDUI CHE DIFFERISCONO PER PIU’ CARATTERI LE COPPIE DI FATTORI CHE DETERMINANO I VARI CARATTERI SONO EREDITATE IN MODO INDIPENDENTE LE UNE DALLE ALTRE E SEGUONO LA PRIMA E LA SECONDA LEGGE.
VIENNA CITTA’ PULITA ENERGIE RINNOVABILI
La fonte energetica più importante in Austria è rappresentata dall’energia idraulica. Attualmente sono operative oltre 700 centrali ad acqua fluente e circa 3.100 centrali idroelettriche di piccole dimensioni che forniscono il 60% circa dell’energia prodotta. Pertanto, nello sfruttamento dell’energia idraulica, l’Austria è leader in Europa e offre alle imprese innovative un know-how concentrato e un contesto dinamico.
Negli ultimi anni stanno puntando anche sulle bioenergie, energia eolica, energia solare e fotovoltaico
L’energia idroelettrica
L’energia idroelettrica, dal punto di vista del processo produttivo e, soprattutto, delle emissioni derivate, è tra le forme di approvvigionamento energetico più pulite, con un tasso di rinnovabilità potenzialmente infinito.
Tuttavia, gli impianti a maggior efficienza comportano pur sempre un notevole impatto ambientale.
Questa forma di energia si ottiene sfruttando il potenziale delle masse d’acqua movimentate dalla gravità o convogliate in apposite opere costruite dall’uomo, grazie a dighe, chiuse, canali e ponti.
L’acqua viene diretta ad azionare il movimento meccanico delle turbine, il cui movimento rotatorio aziona gli alternatori: in questo modo l’energia potenziale dell’acqua in caduta o in movimento, convertita in energia meccanica nel momento in cui aziona le turbine, diventa energia elettrica.
Nelle centrali a sbarramento ad alto dislivello il funzionamento avviene secondo questi passaggi:
- Fase 1: l’acqua viene raccolta in conche artificiali, presenti nelle dighe, dette anche bacini idroelettrici;
- Fase 2: partendo da questi bacini, l’acqua viene direzionata a valle attraverso delle condutture apposite dette condotte forzate, raggiungendo in questo modo una velocità molto elevata;
- Fase 3: un sistema di turbine viene messo in moto dall’acqua proveniente dalle condotte forzate e gli alternatori, ad esse collegati, trasforma l’energia cinetica dovuta al movimento delle turbine in energia elettrica.
VIENNA E LO SPORT
Data la peculiarità del suo territorio lo sport più praticato in Austria è senza dubbio lo sci alpino e in generale tutti gli sport invernali.
Non mancano nemmeno gli altri sport tra i quali, quello che risulta essere anche la mia passione, la pallamano.
E’ stato durante il torneo città di torri del 2018 che una squadra austriaca maschile vi ha partecipato: il Linz.
La scorsa estate,inoltre, ho fatto un’ esperienza in Croazia in un camp internazionale; tra le varie squadre femminili una con cui ci siamo confrontate è stata la mga-handball proprio di Vienna.
E’ da 4 anni che pratico questo sport. Quest’ anno ho preso parte ai campionati under 17 e pink 20 dove gioco come ala e inoltre sono stata convocata (fino al lockdown) agli allenamenti riservati alla selezione nazionale dell’ area nord under 15 dove gioco nel ruolo di pivot.
LA PALLAMANO
La Pallamano è considerato uno degli sport di squadra ad elevata spettacolarità; è veloce, dinamico e prevede, seppure nel rispetto del regolamento, il contatto fisico tra giocatori avversari che si affrontano in un incessante duello per chi segna più goal. Sono richieste doti di rapidità di esecuzione, ottime capacità coordinative, potenza, precisione, visione di gioco, acutezza e prontezza di riflessi.
Il campo
– Le dimensioni del campo: 40 m x 20m
– A 9 metri dalle porte c’è una linea semicircolare che delimita la zona dalla quale si effettuano le rimesse in gioco dopo i falli non gravi.
– La linea a 7 metri dalla porta è il punto dal quale vengono tirati i rigori
– La linea a 6 metri dalla porta delimita la zona dei 96 metri o area di porta.
Ruoli
Nella Pallamano vi sono i seguenti ruoli: il portiere, il centrale, il pivot, il terzino destro, il terzino sinistro, l’ala destra e l’ala sinistra.
Il portiere: è l’unico ad avere il diritto di giocare nell’area dei 6 metri; è , inoltre, l’unico a poter toccare la palla con i piedi ma solo nella sua area.
Il centrale: è un ruolo cruciale, per il quale sono richieste una buona resistenza fisica e velocità. Deve avere buona tecnica e visione di gioco poiché è colui che smista il pallone e dirige le azioni di gioco.
Terzino destro e sinistro: i due terzini, oltre ad avere ottima predisposizione difensiva, devono avere un buon tiro dalla distanza, anche dai 9 o 10 metri.
Ala destra e sinistra: occupano generalmente gli angoli del campo e la loro abilità sta nel tentare velocemente azioni di contropiede. Data la loro posizione defilata rispetto all’asse centrale del campo, sono costretti il più delle volte a tirare verso la porta da angoli molto stretti.
Pivot: è il giocatore fisicamente più potente della squadra. In genere segna poco, ma è cruciale nel gioco della squadra poiché determina le espulsioni degli avversari e occasioni di rigori. Attira a sé i difensori e crea grandi spazi per il tiro dei terzini e/o per le ali. È posizionato sulla linea dei 6 metri a contendersi la palla con i difensori avversari.
UNA PAGINA BUIA DELLA STORIA AUSTRIACA
NAZISMO E CAMPI DI CONCENTRAMENTO (MAUTHAUSEN)
La maggiore persecuzione di razza messa in atto nel nostro secolo è quella avvenuta nella Germania nazista capitanata da Hitler che, prima di dare inizio al nazismo, era un perfetto sconosciuto di origini austriache. Le sue iniziali aspirazioni erano quelle di poter diventare un artista ma il suo sogno fu infranto quando fu bocciato all’ Accademia di Vienna.
Il nazismo nasce nel 1921 e si diffuse grazie all’amarezza e alle condizioni imposte dall’Intesa. Il Nazismo si basava sulla teoria della superiorità della razza ariana. Il progetto che si proponeva era la sottomissione e l’eliminazione delle razze considerate inferiori.
Le linee guida del nazismo (contenute nel Mein Kampf) furono:
· Superiorità della razza ariana;
· Respingere ai margini della società i non ariani, (soprattutto gli ebrei);
· Per garantire un futuro al popolo tedesco era necessario conquistare uno spazio vitale.
La Grande Guerra aveva determinato la fine dell’impero tedesco e la nascita della repubblica di Weimar. La nuova repubblica dovette accettare le durissime condizioni imposte dai Trattati di pace che provocarono in Germania una gravissima crisi economica ed un aumento della disoccupazione. Questa situazione alimentò la formazione di movimenti nazionalisti e di estrema destra verso i quali si orientò, in modo sempre più massiccio, l’elettorato tedesco.
Tra i partiti nazionalisti più forti vi era il partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori, che aveva come leader Adolf Hitler. Hitler riuscì a guadagnare consensi tra i grandi industriali, proprietari terrieri, militari ma anche tra i ceti più poveri della popolazione. Una volta raggiunto il potere Hitler demolì le istituzioni democratiche e instaurò un regime dittatoriale fondato sul suo potere personale: sospese il Parlamento e la Costituzione di Weimar, dichiarò fuori legge tutti i partiti tranne quello nazista, sciolse i sindacati e chiuse i giornali non allineati con il regime. Hitler, inoltre, istituì la GESTAPO, un corpo speciale di polizia che aveva il compito di reprimere ogni forma di opposizione e diede inizio alla discriminazione contro gli ebrei.
Il 30 Giugno 1934 ci fu la c.d. Notte dei lunghi coltelli dove Hitler si sbarazzò degli avversari interni al partito e assunse sia la carica di Cancelliere sia quella di Capo dello Stato, con il titolo di Fuhrer, nacque così il Terzo Reich. Il regime hitleriano avviò un processo di “nazificazione” della Germania attraverso l’uso di strumenti come la propaganda. Nel 1935 furono promulgate le Leggi di Norimberga che erano delle leggi razziali contro i cittadini ebrei. Nel 1936 Hitler strinse con l’Italia un patto d’amicizia:l’Asse Roma – Berlino.
Nel 1938 ci fu la Notte dei cristalli durante la quale ebbe inizio la persecuzione contro gli Ebrei, di cui vennero distrutti negozi e sinagoghe. Hitler voleva conquistare uno “spazio vitale” e iniziò quindi una politica espansionistica, ma questa politica portò solo guai, perché procurò la Seconda Guerra Mondiale.
I CAMPI DI CONCENTRAMENTO
Tra il 1933 e il 1945, la Germania Nazista e i loro alleati crearono più di 40.000 campi di concentramento e altre strutture carcerarie. Questi campi furono usati per diversi scopi, tra i quali i lavori forzati, la detenzione di chi era considerato nemico dello Stato, e l’eliminazione in massa dei prigionieri.
Fin dal suo avvento al potere, avvenuto nel 1933, il regime Nazista aveva cominciato a realizzare una serie di strutture destinate a imprigionare e poi eliminare i cosiddetti “nemici dello Stato”. La maggior parte dei prigionieri, in quel primo periodo, era costituita da cittadini tedeschi: comunisti, socialisti, social-democratici, Rom (Zingari), Testimoni di Geova, omosessuali, e individui accusati di comportamenti ritenuti asociali o devianti.
Queste strutture venivano chiamate “campi di concentramento” in quanto servivano a “concentrare” fisicamente i prigionieri in un unico luogo.
Dopo l’annessione dell’Austria alla Germania, nel marzo 1938, i Nazisti cominciarono ad arrestare gli Ebrei tedeschi ed austriaci e ad imprigionarli nei campi di concentramento di Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen, in Germania. Dopo i violenti pogrom della Notte dei Cristalli (Kristallnacht) nel novembre del 1938, i Nazisti cominciarono ad arrestare in massa gli Ebrei adulti di sesso maschile, incarcerandoli poi nei campi per brevi periodi.
Dal 1939 i Nazisti costruirono diversi campi dove i prigionieri erano costretti ai lavori forzati e dove migliaia di loro morirono a causa della fatica, della malnutrizione o dell’esposizione alle intemperie. In alcuni di essi, i medici nazisti usarono i prigionieri come cavie per i loro esperimenti.
Dopo l’invasione dell’Unione Sovietica, iniziata nel giugno del 1941, i Nazisti aumentarono il numero di campi destinati ai prigionieri di guerra, costruendoli accanto ai complessi già esistenti nella Polonia occupata, come ad esempio quello di Auschwitz.
Per realizzare la “Soluzione Finale” (il genocidio o eliminazione di massa degli Ebrei) i Nazisti costruirono diversi campi di sterminio in Polonia, il paese con la popolazione ebraica più numerosa. I campi di sterminio furono progettati con l’obiettivo di creare un’efficiente macchina per l’eliminazione in massa dei prigionieri.
I Nazisti costruirono le camere a gas (cioè ampi vani in cui i prigionieri venivano uccisi con il gas velenoso) per attuare lo sterminio in modo efficiente, ma anche perchè questo metodo rendeva il processo più impersonale per coloro che dovevano portarlo a termine.
Nell’ olocausto, si stima, vennero stermiti 6 milioni di ebrei
PRIMO LEVI
La vita
Primo Levi è stato un chimico, scrittore e poeta di origine ebraica.
Nacque a Torino, nel 1919, dove frequentò il liceo e successivamente nel 1941 si laureò in chimica con una tesi sull’inversione di Walden.
Per aiutare la famiglia trovò impiego in una cava di amianto, ma non poté essere assunto regolarmente a causa delle leggi razziali. Da questa esperienza nacque più tardi il libro “Il Sistema Periodico” diviso in capitoli ognuno col titolo di un elemento chimico.
Qualche anno dopo lasciò la cava per impiegarsi a Milano presso una ditta farmaceutica.
Dopo l’armistizio dell’8 Settembre 1943 Levi entrò in un gruppo partigiano, ma venne arrestato e trasferito prima nel campo di concentramento di Fossoli e poi ad Auschwitz dove rimase per circa un anno riuscendo a sopravvivere superando un esame chimico che gli permise di lavorare nella produzione di gomma sintetica fino al 27 gennaio 1945, quando i soldati sovietici liberarono il campo.
Dopo essere tornato a Torino scrisse il libro “Se Questo è un Uomo” dove raccontò la terribile esperienza vissuta nel campo di concentramento.
Nel 1947 trovò lavoro in una fabbrica di vernici, la Siva, dove rimase per quasi trent’anni.
Nello stesso anno sposò Lucia Morpurgo da cui ebbe due figli, Lisa Lorenza e Renzo.
Nel corso degli anni, anche se impiegato presso la Siva, Levi lavorò anche come scrittore, collaborando con riviste scientifiche e con la casa editrice Einaudi, che nel 1963 pubblicò “La Tregua” un romanzo in cui Levi racconta il lungo viaggio di ritorno da Auschwitz all’Italia.
Fu un lungo e tortuoso tragitto durato quasi un anno che dalla Polonia lo portò prima in Unione Sovietica, Romania, Ungheria, Austria e infine in Italia. Dal giorno della liberazione, il 27 Gennaio 1945, Primo Levi riuscì a tornare a Torino solo il 9 ottobre 1945.
Nel 1977 si licenziò dalla fabbrica di vernici Siva per dedicarsi soltanto alla scrittura.
Nel 1979 iniziò a scrivere il libro “I Sommersi e i Salvati” nel quale voleva raccontare le differenze tra i prigionieri dei campi di concentramento: i sommersi sono quelli che non trovarono il modo di sopravvivere e i salvati quelli che invece ci riuscirono.
La scrittura di questo libro fu molto lunga e fu pubblicato solo dopo la morte di Levi, suicida a Torino l’11 Aprile del 1987.
SE QUESTO E’ UN UOMO
Se questo è un uomo descrive l’epopea vissuta da Levi, dalla deportazione in un campo di lavoro di Monowitz, un lager satellite di Auschwitz, alla successiva liberazione nel gennaio del 1945. Il libro, pensato come una testimonianza nei confronti dei “sommersi” (ovvero di chi non è sopravvissuto alle atroci condizioni di vita del campo), viene scritto di getto da Levi e, dopo essere stato rifiutato dall’editore Einaudi, viene pubblicato da De Silva nel 1947. Il successo arriverà nel 1958, quando “Se questo è un uomo”, con l’aggiunta di alcune pagine, verrà ripubblicato da Einaudi. Il testo è suddiviso in diciassette capitoli.
Alcune citazioni di “Se Questo è un Uomo”
“Accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso.”
“Pochi sono gli uomini che sanno andare a morte con dignità, e spesso non quelli che ti aspetteresti.”
“A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che «ogni straniero è nemico.”
“Se dall’ interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui.”
LILIANA SEGRE COSTRUTTRICE DI PACE
Come Primo Levi anche Liliana Segre durante la sua adolescenza fu deportata nei campi di concentramento.
E’ stata nominata dal presidente Mattarella il 19 gennaio 2018 senatore a vita.
E’ da tempo che la Segre porta la sua forte esperienza di vita nelle scuole tra i giovani in modo da non dimenticare.
E’ per questo suo operato che posso considerarla come costruttore di pace.
LILIANA SEGRE
Liliana Segre è una testimone della Shoah, sopravvissuta all’orrore di Auschwitz, un ebrea italiana colpita dalle Leggi razziste. Fu nominata dal presidente della Repubblica Mattarella senatrice a vita. E’ nata a Milano il 10 settembre del 1930 in una famiglia ebraica laica, figlia di Alberto e Lucia Foligno, che muore quando lei ha meno di un anno.
Liliana era una ragazza italiana come tante su cui nel 1938 si abbattè la violenza della discriminazione razziale.
A 8 anni venne espulsa dalla scuola. Nei primi giorni del dicembre del 1943, Segre con il padre e due cugini prova a scappare in Svizzera. “Fu la prima volta che sentii questa parola: ‘scappare’, è così terribilmente negativo come termine… è un ladro che scappa, è qualcuno inseguito che scappa. Beh, noi non eravamo ladri, ma certamente eravamo inseguiti”. Catturata dai gendarmi svizzeri, venne rispedita in Italia e arrestata, venne richiusa prima nel carcere di Varese, poi in quello di Como e infine a Milano, a San Vittore, dove rimane per 40 giorni. Nel gennaio successivo venne consegnata alle SS e deportata con il padre in Germania:fu internata nel campo di sterminio di Birkenau-Auschwitz e rinchiusa nella sezione femminile insieme a ragazze e donne di tutte le nazionalità.
Le venne tatuato un numero di matricola sul braccio (n.75190): non aveva ancora 14 anni. Nel 1945 i nazisti, in fuga dall’avanzata dell’Armata Rossa, sgombrano il campo trasferendola verso la Germania nella terribile ‘Marcia della Morte’. Internata prima nel campo femminile di Ravensbruck e poi in quello di Malchow, nel nord della Germania, Liliana venne liberata dai sovietici il 30 aprile del 1945.
Rientra a Milano nell’agosto del 1945. Ci sono voluti 45 anni a Liliana per “rompere il silenzio” sulla Shoah, come è accaduto a molti sopravvissuti: solo nel 1990 comincia a raccontare incontrando studenti e professori. Da allora non si è più fermata.
“Spero che almeno uno di quelli che hanno ascoltato oggi questi ricordi di vita vissuta – ha detto in sua testimonianza – li imprima nella sua memoria e li trasmetta agli altri, perché quando nessuna delle nostre voci si alzerà a dire ‘io mi ricordo’ ci sia qualcuno che abbia raccolto questo messaggio di vita e faccia sì che 6 milioni di persone non siano morte invano per la sola colpa di essere nate. Altrimenti tutto questo potrà avvenire nuovamente, in altre forme, con altri nomi, in altri luoghi, per altri motivi. Ma se ogni tanto qualcuno sarà candela accesa e viva della memoria, la speranza del bene e della pace sarà più forte del fanatismo e dell’odio”.
ISRAELE
Il 14 maggio 1948 nasce lo stato di Israele, le Nazioni Unite dividono la Palestina in due: uno stato arabo e uno stato ebraico Israele appunto.
Già negli ultimi anni del XIX secolo molti ebrei si erano insediati in queste terre (movimento sionista) e qui molti ebrei vi si rifugiarono durante la persecuzione degli anni del nazismo.
Non fu una nascita pacifica infatti la popolazione araba e gli stati confinanti diedero inizio a quella che viene chiamata guerra arabo-israeliana per la lotta per i confini.
Posizione
Lo Stato di Israele si sviluppa lungo una striscia di terra che si affaccia a Ovest sul Mar Mediterraneo e a Sud sul Mar Rosso.
Confina a Nord con il Libano e la Siria, a Est con la Cisgiordania e la Giordania e a Sud-Ovest con l’Egitto.
Il suo stato giuridico non è riconosciuto da tutti i Paesi arabi e i confini settentrionali sono contesi tra Libano e Siria.
Al suo interno vi sono territori autonomi governati dall’ANP: la Striscia di Gaza, Gerico, Hebron, Nablus e Betlemme.
Clima
Al suo interno vi sono climi diversi:
mediterraneo: lungo la costa
fresco o freddo: sulle alture
torrido e secco: lungo la valle del Giordano
desertico: nel Negev (deserto)
Territorio
Israele è prevalentemente montuoso.
Lungo la costa mediterranea vi è una fascia fertile e pianeggiante.
Al centro vi sono colline e montagne, a Nord la vetta più alta è il Meron, a Sud vi sono i sistemi montuosi della Samaria e della Giudea e il vasto altopiano desertico del Negev.
Il confine è segnato dal fiume Giordano, che si immette prima nel Lago di Tiberiade e poi nel Mar Morto, per sfociare poi nel Mar Rosso. Lungo il corso del fiume vi è la depressione più profonda del pianeta: il Ghor.
La costa mediterranea è bassa e sabbiosa.
Popolazione e società
Il 75% della popolazione è ebrea; le maggiori ondate di immigrazione sono state quelle fra il 1919 e il 1939, nel 1948 (fondazione Stato di Israele) e dopo il crollo dell’URSS nel 1991. La popolazione è variegata: vi sono ebrei ashkenaziti provenienti dall’Europa centro-orientale (lingua yiddish), ed ebrei sefarditi (Paesi mediterranei).
Il resto della popolazione è araba (20%) o di altre etnie (5%).
Lingua e religione
L’orientamento religioso rispecchia la composizione etnica: il 75% è di fede ebraica, il 16% è musulmana, il 2% è cristiana e il 7% di altre religioni.
Le lingue ufficiali sono l’ebraico e l’arabo, l’inglese viene usato per gli affari e per le indicazioni stradali; gli ebrei ashkenaziti parlano l’yiddish e in più sono diffusi il russo e il polacco.
Le città
Israele ha un’altissima densità abitativa, la popolazione si concenta a Gerusalemme, Tel Aviv-Giaffa, Haifa e Rishon LeZion.
Gerusalemme, la capitale, è considerata città santa dalle tre religioni monoteistiche (ebraismo, cristianesimo e islamismo).
Tel Aviv è il centro economico e finanziario del Paese, è stata fondata nel 1909 alla periferia di Giaffa.
Haifa è il principale scalo portuale di Israele, è situata nella costa settentrionale del Paese.
Economia
Israele è uno dei Paesi economicamente più avanzati e dinamici del Medio Oriente.
Grazie ad aiuti statunitensi e delle varie comunità ebraiche, Israele ha investito molti capitali nell’innovazione della tecnologia e nelle ricerca; è secondo per numero di startup companies ( imprese del settore delle nuove tecnologie che cercano di guadagnare capitali da investire per acquistare stumenti per i processi produttivi).
Risorse
Israele possiede giacimenti petroliferi e di gas naturale, ma essi non bastano a coprire il fabbisogno del Paese e quindi dipende dalle importazioni con l’Egitto (le tensioni con questo Paese potrebbero determinare una crisi energetica).
Altro motivo di attrito tra gli Stati è quello dell’approvvigionamento dell’acqua dolce.
La maggiore riserva è quella del Lago di Tiberiade; per risolvere il problema Israele ha iniziato a costruire impianti di desalinificazione.
Settore primario
In Israele l’agricoltura è praticata soprattutto sulla costa, ma negli ultimi anni ampie aree di deserto sono state trasformate in terreni coltivabili con impianti di irrigazione e desalinizzazione.
Ad eccezione della produzione del grano il resto del fabbisogno interno agricolo è soddisfatto internamente. Si esportano: cotone, agrumi, uva, ortaggi e legumi.
Il modello agricolo israeliano per eccellenza è il Kibbutzim; sono piccole aziende agricole gestite da piccoli gruppi di persone. Questo modo di organizzare le terre è nato negli anni del primo Novecento.
La comunità è organizzata nel seguente modo: al centro le case dei coltivatori e intorno i campi da coltivare; tra i cittadini è stato bandito il denaro in quanto ritenuto inutile.
Settore secondario
Le attività tradizionali (chimica, petrolchimica, metallurgia, alimentare e tessile) sono concentrate a Haifa e Tel Aviv-Giaffa.
Negli ultimi anni hanno acquisito importanza: l’alta tecnologia, l’esportazione, l’industria bellica (bellum=guerra, produzione di armi e munizioni) e quella diamantifera (tagliare i diamanti).
Settore terziario
I principali settori sono il commercio, la finanza e il turismo.
Quest’ultimo è ostacolato dai frequenti attentati terroristici e dai rapimenti, comunque i turisti sono attirati nelle città israeliane, come Gerusalemme, per motivi religiosi. Due importanti mete turistiche sono:
- La Moschea di Omar: per i musulmani è il terzo luogo santo per importanza dopo La Mecca e la Moschee del Profeta a Medina. Il califfo Omar fece costruire la moschea sulla roccia da cui Maometto si è mosso nella sua ascensione miracolosa. Secondo la tradizione, è la stessa roccia in cui Abramo stava sacrificando il figlio Isacco.
- Il Muro del Pianto: è ciò che rimane delle recinzione del Secondo Tempio costruito dagli ebrei quando tornarono dall’esilio in Babilonia. Questo luogo fu raso al suolo da Tito e non fu più ricostruito.
BIBLIOGRAFIA:
wien.info.it; arteworld.it; settemuse.it; skuola.net; edison.it; surgenia.it; figh.it; wikipedia.it; studenti.it;
doc.studenti.it
Prospettive di popoli & scenari
Fino a Quando la Mia Stella Brillerà
oltre alle lezioni di:
Alessandra Lapis, Maria Carmela Polese, Gabriella Antonacci,
Massimo Fioretti, Paola Pivato, Elena Zancan, Barbara Zattra, Enrico Arten, Ivano D’Este
Published: Apr 29, 2020
Latest Revision: Jun 2, 2020
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