Era la sera del 18 aprile 2020, la famiglia Rossi di Firenze è rinchiusa in casa da più di un mese a causa del coronavirus. Loro sono una famiglia di tradizioni, infatti fin da subito in cui sono stati in casa per via del virus, hanno fatto la tradizione di giocare a cento giochi diversi. Però quella sera era stregata, come se stesse succedendo qualcosa che scombussolasse il centesimo gioco da fare, infatti proprio quando la famiglia si riunì per iniziare il gioco, anche per tenere un po ‘su il morale vista la situazione, mancò qualcuno, quel qualcuno era il fratello maggiore tra i tre figli della famiglia. Il padre, insieme alla famiglia, si misero a cercarlo, fino a trovarlo a letto disteso. Non riusciva a muoversi dal dolore delle ossa.Il padre era sbalordito, prese subito il termometro per misurare la febbre, 40 di febbre, tosse e mal di ossa e testa. La famiglia cominciò a preoccuparsi e decisero di chiamare il medico di famiglia per evitare di influenzare qualcun’altro. Il medico consigliò di stare a casa e bere bevande calde e soprattutto di prendere la tachipirina per abbassare la febbre. La settimana seguente, la situazione non cambia, anzi peggiorava, aumentava la tosse e faceva fatica a respirare, allora dovettero chiamare l’ambulanza per andare in ospedale perché non respirava bene. Arrivati lì, hanno fatto l’assistenza del sangue per capire se fosse un’influenza normale o esito positivo al coronavirus.I risultati, purtroppo sono rivelati drammatici, essendo infetto al coronavirus. Dopodiché lo portarono in terapia intensiva, per tariffa le cure adeguate. Man mano che i giorni passavano la situazione migliorava, fino alla guarigione avvenuta due settimane dopo l’aggiornamento. La fortuna del ragazzo è che aveva anticorpi buoni. Dopo che la guarigione è risultato negativo al tampone, e quindi poté tornare a casa insieme alla famiglia.
Published: Apr 27, 2020
Latest Revision: Apr 27, 2020
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