L’ingresso nella Terra Promessa:il tempo dei giudici

Mosè morì sul monte Nebo, prima di entrare nella terra Promessa.

Il suo posto fu preso da Giosuè che ricevette da Dio il compito di condurre il popolo nella terra di Canaan.

Attraversato il fiume Giordano, Giosuè si trova dinanzi alla città di Gerico che impedisce l’occupazione della Terra Promessa.

Gerico aveva delle mura alte e robuste, difficili da superare.

Gli israeliti invocarono l’aiuto di Dio e per sette giorni girarono intorno alle mura della città, suonando i corni e portando  l’Arca dell’Allenza .

Al settimo giorno le mura della città crollarono.

Questa storia è narrata nel libro di Giosuè .

Dopo la conquista della terra di Canaan gli israeliti si organizzarono in dodici tribù, discendenti dai figli di Giacobbe.

A ogni tribù fu assegnata una parte del territorio.

Nota bene

La cartina mostra i nomi dei figli di Giacobbe e di Giuseppe, Efraim e Manasse. Ma non cita la tribù di Levi , perché era la tribù alla quale fu affidato il compito di occuparsi del tabernacolo e dell’Arca dell’Alleanza. In seguito i leviti prestavano servizio presso il Tempio e le sinagoghe e non avevano una terra propria, erano infatti dispersi sul territorio.

Per molti anni gli ebrei vissero senza capo comune.

Erano uniti dalla fede nello stesso Dio e obbedivano alla sua Legge.

Gli israeliti, durante questo periodo, non sempre furono fedeli a Dio e alle sue Leggi. Infatti spesso si allontavano da Lui e dalla Sua Alleanza.

Nei momenti di maggiore difficoltà il governo era affidato a uomini giusti e coraggiosi scelti da Dio, chiamati GIUDICI .

Uno dei giudici più famosi fu SANSONE .

La vicenda di Sansone è narrata nel libro dei  GIUDICI nei cap. 13-16.

Il popolo d’Israele continuava a disobbedire ai comandi di Dio, e così il Signore permise ai filistei, un popolo che gli ebrei non furono riusciti a scacciare dalla Terra Promessa, di sottometterlo.

Un giorno Manoach, della tribù di Dan, e sua moglie ricevettero la visita di un angelo.

I due sposi non avevano figli, ma l’angelo annunciò loro la nascita di un bambino straordinario. Il figlio sarebbe diventato un NAZIREO, cioè un uomo consacrato a Dio.

I nazirei non si tagliavano mai i capelli e non bevevano sostanze alcoliche. Quando nacque il bambino fu chiamato  Sansone e  aveva una forza straordinaria.

Diventato adulto, Sansone iniziò a combattere contro i filistei. Un giorno catturò trecento volpi, legò delle torce alle loro code e le fece correre nei campi dei nemici, facendo bruciare tutti i loro raccolti.

I filistei cercarono di catturare Sansone e ucciderlo, ma non ci riuscirono perché era un nazireo e lo Spirito del Signore gli concedeva una forza straordinaria.

Attraverso Sansone, infatti, Dio aveva deciso di liberare il popolo di israele dall’oppressione dei filistei.

I filistei cercarono di scoprire con l’inganno l’origine della sua forza.

I filistei ha inviato una donna molto bella di nome Dalila ,  Sansone se ne innamorò e lo svelò il suo segreto: lui era un nazireo, consacrato a Dio, e nessuno aveva mai tagliato i suoi capelli. Dio ha perso la forza.

Lei lo fece addormentare e gli tagliò i capelli.

Dalila chiamò i filistei che catturano facilmente Sansone, perchè lo Spirito del Signore lo aveva abbandonato.

Filistei lo accecarono e il condussero prigioniero nella città di Gaza, dove lo fecero lavorare come schiavo facendogli girare la macina del grano della prigione.

Durante la festa del dio Dagon, filistei lo fecero condurre tra le colonne del tempio per poterlo deridere.

Sansone, a cui intanto erano ricresciuti i capelli, invocò il Signore e le chiese di ridargli la forza. Appoggiò le mani alle colonne del tempio e fece crollare tutto l’edificio sui filistei.

Morirono tutti, anche Sansone, che diede la sua vita affinché gli israeliti fossero liberi.