GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI
Sono quelle paroline che accompagnano il nome e ne indicano le qualità rispondendo alla domanda: “com’è?”.
Le parole che dicono com’è una persona, un animale o una cosa sono qualità e si chiamano aggettivi qualificativi.
“La bella farfallina aveva lunghe ali rosa, verdi e azzurre e volava nell’aria calda e profumata della primavera”
In pratica sono quelle che rispondono alla domanda “com’è?”.
Ad esempio: ho comprato un vestito elegante, costoso, rosso, bello.…
Nota bene: l’aggettivo segue il nome nel genere (maschile o femminile) e nel numero (singolare o plurale). L’aggettivo e il nome sono come dei fratelli!!
Ad esempio:
il cane peloso (singolare) – i cani pelosi (plurale)
la maestra laboriosa (femminile) – il maestro laborioso (maschile)
Gli aggettivi che però finiscono in -e cambiano desinenza solo nel numero (dal singolare al plurale) e non nel genere.
Ad esempio: il bambino felice; la bambina felice
i bambini felici, le bambine felici
Esistono alcuni aggettivi che rimangono invariati anche se cambia il genere e il numero.
Ad esempio: il pigiama rosa; la vestaglia rosa
il fiore rosa; i fiori rosa.
Quando l’aggettivo si riferisce a più nomi di genere e numero diversi, l’aggettivo viene espresso per lo più al maschile.
Ad esempio: Carlo e Maria sono simpatici
I GRADI DELL’AGGETTIVO
- GRADO POSITIVO: È l’aggettivo nella sua forma base.ES: BELLO, CATTIVO, BASSO, LARGO, SCURO, FORTE…
- GRADO COMPARATIVO: Indica un paragone, un confronto, tra due elementi (il primo ed il secondo termine di paragone).
La comparazione può essere di 3 tipi:
- Comparativo di maggioranza: Stabilisce che il primo termine di paragone, possiede una qualità in misura maggiore rispetto al secondo termine di paragone. ES: Mio papà (1° termine di paragone) è PIÙ ALTO di mia mamma (2° termine di paragone).
- Comparativo di minoranza: Indica che il primo termine di paragone possiede una qualità in misura inferiore rispetto al secondo termine di paragone. ES: Maria è MENO GRANDE di Paola
- Comparativo di uguaglianza: Si manifesta quando entrambi i termini di paragone detengono in egual misura la qualità riportata.ES: Saverio è bravo a giocare a calcio TANTO QUANTO Paolo.
- GRADO SUPERLATIVO: Indica il grado massimo di possedimento di una certa qualità
- Superlativo relativo: Quando un elemento della frase possiede in misura maggiore una qualità rispetto ad un gruppo di persone o di oggetti: ES: Katia è la giocatrice PIÙ FORTE DELLA SQUADRA.
- Superlativo assoluto: Quando un elemento della frase possiede una qualità al massimo livello, senza confronti con altri termini di paragone.ES: “Giacomo è INTELLIGENTISSIMO“. “La mia insegnante è ESTREMAMENTE preparata“.
GLI AGGETTIVI POSSESSIVI
Gli aggettivi possessivi specificano a chi appartiene la cosa, l’animale o la persona espressi dal nome; sono sei e concordano nel genere e nel numero con il nome di riferimento.
Nella lingua italiana si usano, inoltre due aggettivi possessivi: proprio ( propria, propri, proprie) che si usa al posto dei possessivi di 3° persona singolare e plurale, e altrui ( è invariabile e significa degli altri).
GLI AGGETTIVI DIMOSTRATIVI
Gli aggettivi dimostrativi specificano posizione e tempo del nome a cui si riferiscono. Infatti:
-
questo indica una persona, un animale o una cosa vicini nello spazio e nel tempo a chi parla;
-
codesto indica una persona, un animale o una cosa vicini nello spazio e nel tempo a chi ascolta;
-
quello indica una persona, un animale o una cosa lontani nello spazio e nel tempo sia da chi parla che da chi ascolta.
Anche gli aggettivi dimostrativi concordano nel genere e nel numero con il nome. Davanti ai nomi che iniziano con vocale è possibile usare la forma apostrofata.
Sono Aggettivi dimostrativi anche stesso, medesimo e tale. Stesso, medesimo e tale hanno il significato di uguale, identico.
GLI AGGETTIVI INDEFINITI
Gli aggettivi indefiniti indicano quantità imprecisate o qualità in senso generico.
Gli aggettivi indefiniti sono tantissimi, i principali sono:
-
quantità indefinite: ogni, qualche, alcuno, ciascuno, tale, certo, altro, nessuno, poco, parecchio, molto, alquanto, tanto, troppo, tutto,…ecc.
-
qualità in senso generico: qualunque, qualsiasi, qualsivoglia, diverso, vario.
Alcuni di essi concordano con il nome nel genere e nel numero come: troppo tempo, troppi guai, troppa luce, troppe persone.
Altri sono invariabili come: ogni bambino, ogni bambina, qualche giocattolo, qualche donna, … ecc.
Gli aggettivi indefiniti, come tutti gli aggettivi, devono essere sempre seguiti dai nomi a cui si riferiscono.
GLI AGGETTIVI NUMERALI
Gli aggettivi numerali si dividono in: cardinali, ordinali.
Gli aggettivi numerali si scrivono in lettere nei testi narrativi, espositivi, descrittivi e in alcuni documenti ufficiali. Si scrivono in cifre: nelle date, nei testi tecnico scientifici o in presenza di numeri molto lunghi, nelle operazioni matematiche, nelle misurazioni, nei numeri civici.
E’ obbligatorio servirsi delle cifre romane per indicare i secoli, i millenni, i sovrani e i papi.
GLI AGGETTIVI NUMERALI CARDINALI
Gli aggettivi numerali cardinali sono invariabili sia nel genere che nel numero e sono : uno, due, tre , quattro…., sedici,…centocinquanta,…ecc.)
Solo uno (una, un, un’) e mille( che al plurale ha la forma -mila) non rispettano la regola.
Dammi un solo minuto, Mi compri una palla? Vorrei mille baci. A quel concerto c’erano ventimila persone.
Per stabilire se uno è un aggettivo o articolo indeterminativo bisogna prestare ben attenzione al suo significato:
-
se si fa riferimento alla quantità precisa: è aggettivo numerale: Ho comprato 6 mele è un melone.
-
se non si fa riferimento alla quantità precisa allora è articolo indeterminativo: Una bambina diventerà donna.
Il numero tre si scrive senza accento. Vogliono invece l’accento i suoi composti: ventitrè, trentatrè,…centotrè, ecc.
GLI AGGETTIVI NUMERALI ORDINALI
Gli aggettivi numerali ordinali indicano il posto di una persona, un animale o una cosa e concordano nel genere e nel numero con il nome a cui si riferiscono come primo, secondo decimo….
Ha attaccato il primo francobollo della seconda pagina.
Gli ordinali si possono scrivere anche usando i numeri romani: XV secolo, Vittorio Emanuele II…
Spesso sono preceduti dall’articolo. Tra gli aggettivi numerali si considerano anche ultimo, penultimo, terzultimo,… e così via.
Published: Mar 30, 2020
Latest Revision: Mar 30, 2020
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