Nome del pittore: Giotto
Opera: Fuga in Egitto
Data: 1303-05
Tecnica: Affresco
Collocazione: Cappella degli Scrovegni, Padova
Analisi:
In quest’opera i personaggi si muovono liberamente nello spazio ed esprimono, attraverso i gesti e l’espressione dei volti, le loro emozioni.
Nome del pittore: Giotto
Opera: Crocifisso
Dati: 1288-90 ca
Tecnica: tempera e oro su tavola
Dimensioni: 578 x 406 cm
Collocazione: Santa Maria Novella, Firenze.
Analisi:
In quest’opera si può notare l’espressione, ma anche la profondità.
Nome del pittore: Pietro della Francesca
Nome dell’opera: Dittico dei duchi di Urbino
Data: 1465 ca.
Tecnica: tempera e olio su tavola
Dimensione: 47 x 33 cm ciascuna tavola
Collocazione: Galleria degli Uffizi, Firenze
Analisi:
In quest’opera si può notare l’espressione ma anche i piccoli dettagli come il colore della pelle, il tappeto ei piccoli nei, e il paesaggio, derivano invece dall’influenza dei pittori fiamminghi.
Nome del pittore: Pietro della Francesca
Opera: Flagellazione
Dati: 1459-60
Tecnica: Tempera su tavola
Dimensione: 67,5 x 91 cm
Collocazione: Galleria Nazionale delle Marche, Urbino.
Analisi:
In quest’opera possiamo notare l’espressione e il volume
Nome del pittore: Sandro Botticelli
Opera: Madonna del Magnificat
Dati: 1480-81
Tecnica: tempera su tavola
Dimensione: diametro 118 cm
Collocazione: Galleria degli Uffizi, Firenze
Analisi:
In quest’opera si può vedere la perfezione delle linee, il volume.
Nome del pittore: Sandro Botticelli
Opera: Nascita di Venere
Dati: 1482-85
Tecnica: tempera su tela
Dimensione: 172 x 278 cm
Collocazione: Galleria degli Uffizi
Analisi:
In quest’opera si può notare l’attenzione dei colori, il volume e la perfezione delle linee.
Nome del pittore: Sandro Botticelli
Opera: La primavera
Data: 1478 ca.
Tecnica: Tempera su tavola
Dimensioni: 203 x 314 cm
Collocazione: Galleria degli Uffizi
Analisi:
Le figure sono definite da una linea di contorno netta e precisa, dall’andamento sinuoso e ondeggiante.
I colori sono molto brillanti grazie all’uso della tempera grassa (con aggiunta di olio).
Le piante ei fiori del prato risaltano con i loro svariati colori.
Nome del pittore: Andrea Mantegna
Nome dell’opera: Oculo del soffitto con putti e figure femminili
Data: 1474 ca.
Tecnica: Affresco
Collocazione: Camera degli sposi, Castello San Giorgio, Mantova
Analisi:
In quest’opera si può notare l’illusionismo degli spazi dipinti osservare il suo culmine nel finto oculo aperto sul cielo.
Nome del pittore: Andrea Mantegna
Nome dell’opera: Cristo Morto
Dati: 1470-74
Tecnica: tempera su tela
Dimensioni: 68 x 81 cm
Collocazione: Pinacoteca di Brera, Milano
Analisi:
In quest’opera si può notare un intenso realismo, in particolare nelle ferite sul costato, sui piedi e sulle mani, ma anche nelle rughe, gli occhi.
AFFRESCO:
La pittura di un affresco, comunemente conosciuta Venire affresco , VIENE Chiamata Così Perché si esegue su un intonaco fresco, cioè Appena steso e quindi Saturo d’acqua.
Il colore viene completamente inglobato, nell’intonaco che asciuga, si combina con l’anidride carbonica dell’aria e la forma del carbonato di calcio, acquistando, particolare resistenza all’acqua e al tempo.
PITTURA A OLIO:
Dipingere a olio significa mescolare dei pigmenti a sostanze oleose. I supporti sui quali dipingere possono essere tantissimi: la carta, la tela, il legno, ma anche il cuoio, la seta e metalli (argento, rame, oro, platino).
Per lavorare più facilmente si era soliti preparare il supporto con un particolare procedimento che prende il nome di imprimitura .
L’imprimitura più diffusa per il tele e le tavole era composta da gesso mescolato con colla di caseina di coniglio, inclusa anche con l’aggiunta di olio di lino cotto. Bisogna prestare la massima attenzione alla preparazione della miscela perché dobbiamo essere densi da formare un discreto spessore ma abbastanza fluidi da poter essere stesa.
Nome dell’opera: Annunciata
Nome dell’autore: Antonello da Messina
Dati: 1474-75
Tecnica: olio su tavola
Dimensioni: 45 x 35 cm
Collocazione: Galleria regionale di Palazzo Abatellis, Palermo
Analisi attiva:
In quest’opera possiamo notare colori brillanti di olio, prospettiva, espressione di umanità, chiaro scuro e volume, forte realismo ed annunciazione a maria.
Nome del pittore: Antonello da Messina
Nome dell’opera: Ritratto d’uomo
Dati: 1475-1476
Tecnica: olio su tavola
Dimensione: 25,5 cm x 35 cm
Collocazione: National Gallery, Londra
Analisi:
In quest’opera si può notare la perfezione delle linee, un intenso realismo, in particolare nella barba, negli occhi.
Descrizione:
L’opera ritrae un uomo sconosciuto, di rango sociale medio-alto a giudicare dall’abbigliamento. La giubba in pelle lascia intravedere la camicia bianca, mentre in testa l’uomo tiene una berretta rossa di panno. La posa è di tre quarti, lo sfondo scuro e la rappresentazione essenziale derivano dai modelli fiamminghi. La luce è radente ed illumina l’effige come se si affacciasse da una nicchia, facendo emergere ampliamente i lineamenti e le sensazioni del personaggio. Usa poi i colori e l’olio, poi, un’acuta definizione della luce, con morbidissimi passaggi tonali, che riescono a restituire la diversa consistenza dei materiali.Una differenza delle opere fiamminghe però Antonello imposta anche una salda impostazione volumetrica della figura, con semplificazione dello stile “epidermico” dei fiamminghi che controlla di concentrarsi su altri aspetti, quali il dato fisiognomico individuale e il componente psicologico. Un’analisi a raggi X ha rivelato che gli occhi erano originariamente girati diversamente. Forse originariamente esisteva un parapetto dipinto da cui il personaggio si affacciava, poi tagliato via in epoca imprecisata. Alcuni hanno anche ipotizzato che l’opera potrebbe essere un autoritratto
Nome del pittore: Leonardo da Vinci
Nome dell’opera: Uomo Vitruviano
Data: 1490 ca.
Tecnica: penna e inchiostro su carta
Dimensione: 34,4 x 24,5 cm
Collocazione: Gallerie d’accademia, Venezia.
Analisi / relazione:
Il cerchio simboleggia il cielo e il quadrato la terra.
Il disegno illustra le proporzioni del corpo umano in forma geometrica ed è accompagnato da due testi esplicativi, nella parte superiore e nella parte inferiore della pagina, ispirata ad un passo di Vitruvio.
Analisi di tutte le opere:
In tutti e tre i dipinti è presente il chiaro scuro, il volume.
Queste tre opere hanno anche lo stesso significato, è chiamato dal concepimento e la nascita di Gesù che viene fatto a sua madre Maria.
Artista: Beato Angelico
Nome dell’opera: Annunciazione
Data: 1435 ca.
Tecnica: tempera su tavola
Dimensioni: 154 × 194 cm
Collocazione: museo del Prado, Madrid
Analisi:
In quest’opera possiamo notare la prospettiva, il volume, il chiaro scuro e l’espressione attenta.
Nome dell’opera: Annunciata
Nome dell’autore: Antonello da Messina
Dati: 1474-75
Tecnica: olio su tavola
Dimensioni: 45 x 35 cm
Collocazione: Galleria regionale di Palazzo Abatellis, Palermo
Analisi:
In quest’opera possiamo notare colori brillanti di olio, prospettiva, espressione di umanità, chiaro scuro e volume, forte realismo ed annunciazione a maria.
Artista: Leonardo da Vinci
Nome dell’opera: Annunciazione
Data: 1472-1475 ca.
Tecnica: olio e tempera su tavola
Dimensione: 98 x 217 cm
Collocazione: Galleria degli Uffizi, Firenze.
Analisi:
In quest’opera possiamo notare la perfezione delle linee, il volume, il chiaro scuro.
Nome del pittore: Leonardo da Vinci
Nome dell’opera: Vergine delle Rocce
Dati: 1483-1486
Tecnica: olio su tavola
Dimensioni: 199 x 122 cm
Collocazione: museo de Louvre, Parigi.
Analisi:
Questo paesaggio modula la luce in modo originale creando riflessi e sfumati. È già un inizio di prospettiva aerea e dello sfumato. L’ambiente naturale nella quale è ambientata la scena è un paesaggio roccioso. Distribuite in primo piano e in profondità si apprezzano piante di ogni tipo, terrestri e acquatiche. Sullo sfondo, tra le rocce, si intravede un corso d’acqua.
Il colore che ricopre dipinto è una risultante di verde e marrone tendenti al grigio. Su questa base emergono i toni dorati degli incarnati dei volti e dei corpi. Il colore che domina per intensità è il rosso del mantello indossato dall’angelo seguito dalla piccola porzione di blu del manto di Maria. Nel dipinto sono presenti due fonti di illuminazione. Quella calda e proveniente da sinistra che colpisce la figura e quella fredda e brumosa del paesaggio di fondo.
In quest’opera si può notare l’espressione serena dei volti, la perfezione delle linee.
Artista: Giotto
Nome dell’opera: Madonna d’Ognissanti
Dati: 1306-1310
Tecnica: pittura a tempera
Dimensione: 325 x 204 cm
Collocazione: Galleria degli Uffizi, Firenze
Analisi:
I colori sono modulati con chiaroscuro che crea la zona di colore chiaro e scuro per rappresentare le ombre.
La luce è frontale e, ancora di tipo ideale.
La composizione è simmetrica e centrata in modo determinato sulla Vergine in trono che crea una nicchia, virtuale, centrale.
La Madonna di Ognissanti è importante perché è stata dipinta con una nuova idea dello spazio.
Le linee prospettiche convergono verso un asse centrale.
Nome del pittore: Cimabue
Opera: La Madonna Rucellai
Dati: 1280 ca.
Tecnica: tempera su tavola
Dimensione: 424 x 276 cm
Collocazione: Museo del Louvre, Parigi, Francia
Analisi:
I colori sono ideali e molto saturi. Viola, rosa e rosso sono colori preziosi.
La luce è ideale e proviene frontalmente, vieni in un bassorilievo.
Lo spazio è in bilico tra la bidimensionalità del fondo dorato e la figura degli angeli e la rappresentazione del trono.
La Vergine è alimentata dal manto che la ricopre interamente e annulla il volume del corpo.
Gli angeli non poggiano su un piano ma sembrano sospesi e ritagliati dal fondo in oro.
Autore: Michelangelo
Opera: Pietà
Dati: 1498-1499
Materiale: marmo bianco di Carrara
Dimensione: 174 x 195 x 69 cm
Collocazione: Basilica di San Pietro, Città del Vaticano.
Analisi:
In questa scultura si può notare la perfezione delle pieghe del vestito, anche l’espressione fatta perfettamente e che trasmette dolore.
Opera: Doriforo
Autore: Policleto
Data: 440 a.C
Dimensioni: H 212 cm
Collocazione: Museo Archeologico Nazionale, Napoli.
Analisi:
La muscolatura è delineata in modo dettagliato. La forma della testa è esaltata dalle ciocche dei capelli finemente scolpite. Il volto appare idealizzato e lo sguardo, distaccato, esprime calma e sicurezza.
Oltre alle perfette proporzioni, l’armonia della statua è data anche dalla sua struttura “incrociata”: a ogni movimento o flessione si contrappone il dinamismo della parte opposta.
Opera: David
Autore: Michelangelo
Data: 1501-1504
Materiale: marmo
Collocazione: Galleria dell’Accademia, Firenze
Dimensione: 517 x 199 cm
Analisi:
La postura è quella tipica della scultura greca, esprime equilibrio e armonia.
Ha una posa solo apparentemente statistica: infatti, la testa ruota intorno alle spalle e anche il busto compie una leggera rotazione rispetto alle gambe, suggerendo la tensione del giovane che si sta preparando allo scontro.
David, armato di sasso, fissa l’avversario con un atteggiamento carico di tensione fisica e psicologica. Il suo corpo appare immobile, ma pronto a scattare: lo si percepisce dai dettagli anatomici che lo scultore riproduce con precisione, come il disegno dei muscoli tesi e quello delle vene in rilievo. Lo sguardo è concentrato e la fronte corrugata.
Analisi delle due opere:
La postura delle due opere da al corpo un andamento naturale.
La muscolatura è delineata in modo dettagliato.
Perfette proporzioni.
Published: Mar 4, 2020
Latest Revision: Apr 29, 2020
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