La Bibbia in piccolo 2.0

Che cos’è la Bibbia?

La Bibbia non è soltanto il libro più letto e importante per i credenti nonostante il suo contenuto sia poco conosciuto ma, nella Bibbia Dio entra nella storia, aiutando gli uomini. La parola “Bibbia” significa “i libri” infatti è composto da diversi testi appartenenti a diverse epoche, autori e generi letterali. Il loro numero varia se si parla di Bibbia ebraica o di quella cristiana. La Bibbia può essere letta o in maniera religiosa oppure in maniera storico-letteraria.La Bibbia ebraica e quella cristiana contengono entrambe la storia dell’alleanza tra il popolo d’Israele e Dio e quella tra Dio e tutti gli uomini in Gesù Cristo. Il genere letterario usato maggiormente nelle pagine bibliche è quello storico ma ne vengono anche utilizzati diversi nel corso dei secoli.

Da cosa è formata la Bibbia?

La Bibbia si divide in tre parti: la Legge, i Profeti e gli scritti. La Legge raggruppa i prime cinque libri: la Genesi, l’Esodo, il Levico, i Numeri e il Deuteronomio. I Profeti sono divisi in profeti Anteriori e i profeti Posteriori, gli Scritti invece raccolgono tutti alti altri libri. Questi 39 libri rappresentano il Testamento, che rappresenta solo la prima parte della Bibbia chiamato Antico o Primo per distinguerlo dai libri del Nuovo o Secondo testamento, che hanno al centro l’insegnamento della vita di Gesù. La suddivisione fra i due Testamenti è differente, infatti nell’Antico sono presenti: il Pentateuco, i Libri Storici, i Libri poetici e sapienziali. Nell’antico testamento sono presenti 46 libri: sette in più di quello degli ebrei. Ogni libro dell’antico e del Nuovo Testamento è suddiviso in capitoli e versetti.

Le lingue e le traduzioni della Bibbia

La Bibbia è stata scritta in tre lingue: l’Antico Testamento è scritto quasi del tutto in ebraico, qualche libro in greco e in piccola parte in aramaico. Sebbene Gesù parlasse in aramaico e in ebraico il Nuovo Testamento è stato scritto tutto in greco: il Cristianesimo parla la lingua di chi lo ha raccontato.

All’inizio i testi della Bibbia venivano scritti su: tavolette

d’argilla, pergamene, pelli o papiri.

Nell’ Antico Testamento per conservare i testi, venivano scritti nei rotoli che poi venivano arrotolati e custoditi.

Nel Nuovo Testamento si usava il metodo del “codice”, una forma primitiva del libro dove si scrive su tutte e due le facciate del foglio.

La prima traduzione dell’Antico Testamento fu in Greco; iniziata intorno al lll secolo a.C. e conclusa tra il l-ll secolo d.C. A iniziare questa traduzione fu la comunità ebraica di Alessandria d’Egitto, è detta dei “settanta” perchè, secondo la tradizione, è stata fatta da 70 scribi in 70 giorni.

La traduzione più utilizzata è la “Vulgata” di San Girolamo, che tradusse tutta la Bibbia in latino. Altre traduzioni della  Bibbia sono: in tedesco di Martin Lutero e in Italiano di Martini. Attualmente la Bibbia è tradotta in tutte le lingue.

L’ ispirazione e la verità

La Bibbia l’ha scritta Dio, facendosi aiutare dall’ uomo. Ma come ha fatto a farlo? Dio è entrato nella mente di persone che scrivevano testi sacri per poi farli scrivere quello che lui pensava. Ma le persone scrivevano i testi sacri inserendo le loro esperienze e cio che loro sapevano. Perciò Dio e chi ha scritto i testi sacri sono co-autori, cioè la hanno scritta insieme.

Di cosa parla la Bibbia?

La Bibbia parla delle cose che Dio dice agli uomini, la salvezza, della verità e di come si può riuscire ad avere tutte queste cose.

Quelllo che c’è scritto è tutto vero. La bibbia infatti è una verità religiosa diversa da quella scientifica.

Il canone biblico

Il canone biblico è quell’ insieme di libri che la fede crede che siano ispirati da Dio. Il caone quindi è una regola della chiesa.

La formazione del canone

Il canone ebraico è stato creato a Jamnia fra il 90 e il 100 d.C.,è composto da 39 libri scritti in ebraico.

Il canone cristiano dell’ A.T proviene dalle prime comuità cristiane e hanno ricevuto dalle sinagoghe dei libri ispirati all’A.T.

Il canone alessandrino, formato da 46 libri, usato nelle sinagoghe ebraiche.

Tra il 180 e il 200 d.C Ireneo di Lione fissò le regole, cioè i canoni della fede.

Il canone dell’N.T è formato da 3 criteri:

• La provenienza dei testi della testimonianza degli Apostoli,
• L’autorevolezza religiosa, perché sono usati nella preghiera cristiana,
• La fede della chiesa.

Il canone era comune ai cristiani, ma poi nel XVII sec. Martin Luthero fece la riforma protestante e quindi escluse dei libri dal canone. Dopo il Concilio di Trento decise che il canone bibblico cattolico era formato da quello alessandrino e da quello di Origene.

Capire la bibbia

L’amore è l’unico principio ermeneutico per la comprensione della Bibbia. I testi della Bibbia sono stati scritti in lingue diverse dalla nostra e sono nati in cultura lontana. I rischi sono una lettura fondamentalista o una interpretazione eccessivamente simbolica e allegorica. Va ricordato che i testi biblici sono contemporaneamente:

• Parola di Dio
• Testi scritti da uomini in epoche precise, segnati da una determinata cultura
• Espressione della fede di una comunità credente

Nell’ultimo secolo, i biblisti hanno messo a punto metodi scientifici di interpretazione che si basano sullo studio delle forme letterarie, delle redazioni e delle tradizione; si servono di altre scienze, fanno molta attenzione ai costrutti grammaticali e ai generi letterari.

Per affrontare i testi bibblici senza banalizzarli né deformarli, è indispensabile:

• Conoscere il senso di alcune parole chiave
• Conoscere i passaggi fondamentali della storia della salvezza
• Conoscere i temi portanti dell’A.T e dell’N.T
• Conoscere una sintesi adeguata dell’immagine di Dio

I generi letterari

• Genere storico: racconta le vicende facendone un resoconto ordinato, ma più che offrire una cronaca evidenziata come Dio, per questo spesso ricorre all’iporbole o al paradosso ricomponendo alcuni avvenimenti modificandone l’ordine cronologico. Lo scopo non è produrre una cronaca, ma fornire una letture religiosa leggendo in essi un significato che supera l’accadimento dei fatti per fornire “lezioni” di vita.
• Genere poetico: utiliza il linguaggio della poesia ed è ricco di simboli e immagini per esprimere la lode, il pianto e il dolore, la lamentela, la speranza, la fede. Utilizza il parallelismo e l’iperbole.
• Genere sapienzale: è una riflessione sul significato della vita e sui grandi interrogativi dell’uomo.Lo scopo è la realizzazione della propria vita,evitando il male.Si servono di esempi, similitudini, domande, ammonimenti, regole e proverbi.
• Genere normativo: è costituito da leggi e norme che riguardano il comportamento, la morale o il culto.
• Genere profetico: è un genere ricco di simboli da decifrare. Questo genere è fatto per invitare alla fedeltà dell’alleanza.
• Genere dell’epopea:un avvenimento storico viene ampliato ed esaltato per sottolineare un particolare messaggio.
• Genere apocalittico:presenta lo scontro tra Dio e il male ed è ricchissimo di simboli da decifrare.
• Genere epistolare:ha lo stile della lettera e l’autore si rivolge ai lettori in forma diretta.