San francesco nacque nel 1182 e visse ad Assisi per tutta la sua vita.
Egli aveva un potere; sapeva comunicare con gli animali. Fu battezzato con il nome di Giovanni ma successivamente lo chiamarono Francesco.
dopo la scuola si indirizzò al commercio
Diacono e fondatore dell’ordine che da lui poi prese il nome, è venerato come santo
dalla Chiesa cattolica e dalla Comunione anglicana. Il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria liturgica in tutta la Chiesa cattolica (festa in Italia; solennità per la famiglia francescana). È stato proclamato, assieme a santa Caterina da Siera, Patrono principale d’Italia il 18 giugno 1986 da papa Pio XII
Profondo ascietico, era conosciuto anche come “il poverello d’Assisi” per via della sua scelta di spogliarsi di ogni bene
materiale e condurre una vita minimale, in totale armonia di spirito. La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di pace , soprattutto dopo aver ospitato i quattro grandi incontri tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da papa Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002, da papa benedetto XVI nel 2011 e da papa Francesco nel 2016. San Francesco d’Assisi è uno dei santi più popolari e venerati del mondo.
IL CANTICO DELLE CREATURE
«Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l’onore e ogni benedizione.
A te solo, o Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di menzionarti.
Lodato sii, mio Signore, insieme a tutte le creature, specialmente per il signor fratello sole, il quale è la luce del giorno, e tu tramite lui ci dai la luce. E lui è bello e raggiante con grande splendore: te, o Altissimo, simboleggia.
Lodato sii o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai create, chiare preziose e belle.
Lodato sii, mio Signore, per fratello vento, e per l’aria e per il cielo; per quello nuvoloso e per quello sereno, per ogni stagione tramite la quale alle creature dai vita.
Lodato sii mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.
Lodato sii mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte. Egli è bello, giocondo, robusto e forte.
Lodato sii mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento e ci mantiene: produce diversi frutti variopinti, con fiori ed erba.
Lodato sii mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore, e sopportano malattie e sofferenze.
Beati quelli che le sopporteranno serenamente, perché dall’Altissimo saranno premiati.
Lodato sii mio Signore per la nostra sorella morte corporale, dalla quale nessun essere umano può scappare, guai a quelli che moriranno mentre sono in peccato mortale.
Beati quelli che troveranno la morte mentre stanno rispettando le tue volontà. In questo caso la morte spirituale non procurerà loro alcun male.
Lodate e benedite il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.»
L’INFANZIA DI FRANCESCO
Francesco, che aveva un fratello di nome Angelo,nacque nel 1182 da Pietro di Bernardone e, secondo testimonianze molto tardive, dalla nobile provenzale Madonna Pica, in una famiglia della borghesia emergente della città di Assisi che, grazie all’attività di commercio di stoffe, aveva raggiunto ricchezza e benessere. Sua madre lo fece battezzare con il nome di Giovanni (dal nome di Giovanni Battista) nella chiesa costruita in onore del patrono della città, il vescovo martire Rufino, cattedrale dal 1036. Tuttavia il padre decise di cambiargli il nome in Francesco , insolito per quel tempo, in onore della Francia che aveva fatto la sua fortuna.
La sua casa, situata al centro della città, era provvista di un
fondaco utilizzato come negozio e magazzino per lo stoccaggio e l’esposizione di quelle stoffe che il mercante si procurava con i suoi frequenti viaggi in Provenza. Il padre Pietro vendeva la sua pregiata merce in tutto il territorio del Ducato Spoleto di cui, all’epoca, faceva parte anche la città di Assisi.
SAN FRANCESCO NELLA PITTURA
San Francesco ha ispirato numerosi pittori. L’opera più antica datata che lo raffiguri è il San Francesco e la storia della sua vita di Bonaventura Berlinghieri nella chiesa di San Francesco a Pescia, eseguita nel 1235, ad appena nove anni dalla morte del santo. Simili a questa tavola sono altre opere duecentesche, come quella del San francesco bardi. Altre opere precoci, utili per capire la fisionomia del santo, sono il ritratto eseguito da Cimabue a lato della Maestà di assisi, nella basilica inferiore, oppure la tavola nel Museo di Santa Maria dei Angeli che si dice stata sul coperchio della tomba del santo.
Tra i cicli completi di storie francescane, a parte le piccole vicende narrate ai lati delle tavole duecentesche, quello del Maestro di San francesco nella basilica inferiore è il più antico (1253 circa), a cui seguì quello celeberimmo di Giotto (secondo l’attribuzione tradizionale) nella basilica superiore, databile agli anni novanta del Duecento. Giotto (questa volta senza dubbi attributivi), sviluppò poi il tema nella basilica francescana di Firenze, Santa croce, alla Cappella Bardi. Nel Trecento le storie francescane vennero affrontate da Taddeo Gabbi (formelle di Santa croce) e nel Quattrocento da Benozzo Gozzoli, nella chiesa di San Francesco a Monte falco, da Domenico Ghirlandaio, nella Cappella Sassetti a Firenze, dal sasseta (politico di sansepolcro)
Published: Feb 4, 2020
Latest Revision: Feb 4, 2020
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