Nome opera: l’imperatore Giustiniano ei suoi sudditi
Tecnica: Mosaico
Dati: 540-547
Artista: Sconosciuto
Dimensioni: 540- 547
Sede: Basilica di San Vitale, Ravenna.
Analisi: Il quadro ha delle Caratteristiche dell’arte bizantina (i colori: oro, verde, bianco, e Porpora). quest’opera raffigura Giustiniano e Teodora alla consacrazione della chiesa. alla Destra dell’Imperatore ci Sono dovuti Diaconi e l’arcivescovo Massimiano dalla croce Che tiene in mano.
Nome opera: Teodora e il suo seguito
Tecnica: Mosaico
Dati: 546-548
Artista: Sconosciuto
Dimensioni: h 5,40 m
Sede: Basilica San Vitale, Ravenna.
Analisi: Il mosaico Teodora e il suo seguito manifestano in modo simbolico l’unione tra l’Impero bizantino e la Chiesa di Ravenna. L’imperatrice porta il calice del vino (il calice è d’oro e tempestato di gemme); è accompagnata dal corteo delle dame. A sinistra, sono anche raffigurati due eunuchi. Teodora è rappresentata con l’aureola, come se fosse un essere divino; indossa la corona regale di perle e splendidi gioielli.
Nome opera: Omaggio di un uomo semplice
Tecnica: affresco
di dati: 1290-1295
Artista: Giotto
Dimensioni: 270×230 cm
Sede: Basilisa Superiore di San Francesco d’Assisi
Analisi: L’affresco indica Lo Studio di Giotto per la resa naturale della luce, del volume dello spazio e delle emozioni . La Scena e ambientata a Luogo un concreto venire il Palazzo Comunale e la Torre del Popolo
Nome opera: Ritratto di principessa estense
Tecnica: T empera su tavola
Dati: 1435-1440
Artista: Pisanello
Dimensioni: 43×30 cm
Sede: Museo del Louvre, Parigi
Analisi: Il ritratto raffigura forse Lucia o Ginevra D’Este. Il volto rigorosamente di profilo mette in risalto la linea del fronte ei capelli acconciati secondo la moda del tempo. La figura della giovane si staglia contro la macchia scura del cespuglio fiorito, animato dal volo delle farfalle.
Opera Nome: Fuga in Egitto.
Tecnica: affresco.
Dati: 1303-1305.
Artista: Giotto.
Sede: Cappella degli Scrovegni, Padova.
Analisi: La collina Rocciosa incornicia la figura della Madonna ponendola in risalto, Oltre alle linee oblique delle Rocce SEMBRA indirizzare verso Destra Il percorso dei personaggi. Gli alberi Sono descritti con precisione, Cosi Come L’Asino posto al centro della scena.
Nome opera: Natività di Maria
Tecnica: Affresco
Dati: 1303-1305
Artista: Giotto
Dimensioni: 200×185 cm
Sede: Cappella degli Scrovegni, parte Sinistra
Analisi: L’affresco illustra l’episodio della Natività di Maria tratto Dai Vangeli apocrifi. Le figure creano Una robusta plasticità grazie al chiaroscuro del colore. Il volume di delle PERSONE E Indicato dal panneggio dei Vestiti. L’umanità dei personaggi E resa Attraverso l’Intensità degli Sguardi e la trama dei gesti.
Nome opera: I coniugi Arnolfini.
Tecnica: Jan Van Eyck.
Dati: 1434
Artista: Jan Van Eyck.
Dimensioni: 82×59 cm
Sede: Galleria Nazionale, Londra, Regno unito
Analisi: Il dipinto ritrae Giovanni Arnolfini Insieme alla moglie, all’interno della Loro Camera da letto; Gli sposi indossano abiti molto eleganti, Che mostrano il Loro prestigio sociale Cosi Come Tutti Gli Altri dettagli del dipinto. I coniugi Sono rappresentati nell’atto della promessa di matrimonio, che sì effettuaava Unendo le mani Davanti: ai testimoni
Nome opera: Madonna con il Bambino, angeli e santi
Tecnica: tempera e olio su tavola
Dati: 1,472-74
Artista: Piero della Francesca
Dimensioni: 248 x 170 centimetri
Sede: P inacoteca di Brera, Milano
Analisi: Il soggetto e Una “Sacra conversazione” tra Maria, gli angeli ei santi. Al centro C’è Maria con Un’Espressione assorta, Con gli occhi semichiusi, Vieni in Adorazione del bambino Sulle Sue Gambe.
Nome opera: La madonna del magnificat
Tecnica: Tempera su tavola
Dati: 1.480-81
Artista: Sandro Botticelli
Dimensioni: 1 18 cm
Sede: Galleria degli uffizi, Firenze
Analisi: La raffinatezza ed eleganza tipiche dell’arte botticelliana emergono nella Madonna del magnificat. La madonna, con il capo coperto da veli trasparenti e abbigliata con una veste rossa ricoperta da un manto azzurro, sta intingendo la penna nel calamaio, per scrivere sul libro.
Nome opera: La nascita di Venere
Tecnica: Tempera su tela
Dati: 1.482-85
Artista: Sandro Botticelli
Dimensioni: 172 x 270 cm
Sede: Galleria degli uffizi
Analisi: La brillantezza dei colori è resa possibile dalle pennellate sottili che lasciano trasparenti la preparazione della tela una base di polvere di alabastro, che da un tono traslucido. Botticelli accennò questa tecnica con la tempera magra e aggiungendo la polvere d’oro, usata per rendere il colore biondo brillante dei capelli di venere.
Nome opera: La Primavera
Tecnica: Tempera su tavola
Dati: 1.478 CA
Artista: Sandro Botticelli
Dimensioni: 203 x 314 cm Sede: Galleria degli Uffizi, Firenze
Analisi: Il soggetto E un Carattere mitologico, rappresentato le divinità: Zefiro cioè l’impersonificazione del vento, Clori Che rappresenta la linfa e DOPO la Riunione si Trasforma in Flora dea della primavera, Venere dea dell’amore, Cupido dio dell’amore e mercurio.
Nome opera: Cristo Morto
Tecnica: Tempera su tavola
dati: 1.475-1478 circa
Artista: Andrea Mantegna
Dimensioni: 68 x 81 cm
Sede: Pinacoteca di Brera, Milano
Analisi: In this dipinto VIENE rappresentato Cristo morto in un intenso realismo con colori scuri e opachi. Nel opera circostante le Espressioni Sono Le più Importanti Insieme alla Prospettiva. Nelle tre PERSONE Che osservano Cristo Si Può Notare la tristezza nia Volti e le linee facciali Sono molto dettagliate
Nome opera: Uomo Vitruviano
Tecnica: Penna e inchiostro su carta
di dati: 1940 circa
Artista: Leonardo
Dimensioni: 34,4×24,5 cm Sede: Gabinetti dei Disegni e delle Stampe Analisi: La figura Umana E inserita in un quadrato e cerchio in un, Le Due forme simboleggiano la Terra e il cielo.
Nome opera: Ritratto d’uomo
Tecnica: Olio su tavola
dati: 1475-1476
Artista: Antonello da Messina
Dimensioni: 25,5×35 cm Sede: Galleria Nazionale, Londra Analisi: L’opera ritrae un uomo Sconosciuto, la giubba in pelle Lascia intravedere la camicia bianca, MENTRE in testa L’Uomo ha Una berretta rossa di panno. La posa e Di Tre Quarti contrariamente alla tradizione dell’epoca, La Luce e radente ed illumina il volto Venire se si affacciasse da Una nicchia, Facendo Emergere gradualmente i lineamenti e le sensazioni del Personaggio. Lo sguardo acuto e penetrante, rivolto verso l’Osservatore, mostra Una personalità viva.L’uso dei colori a olio permette un’acuta Definizione della Luce, con morbidissimi passaggi Tonali.
Artista: Antonello da Messina
Analisi: Il Quadro E raffigurato con un ottima Prospettiva , Il Ritratto fa Capire Che Si sta Parlando dell’ Annunciazione di maria . Il dipinto rappresenta un forte realismo Che da Vita Una delle Espressioni di umanità, Antonello da Messina ha usato il Chiaro Scuro e il volume di EI colori a olio .
Pittura a olio
La pittura a olio, inizialmente stesa su supporto ligneo, dal XVI Secolo si Affermo anche su tela, dando origine delle Nazioni Unite Quasi una Modalità Esclusiva (la locuzione ‘olio su tela’ esprime la quasi Totalità della Produzione figurativa a olio sino al XIX secolo) Che Nella tecnica pittorica Muto solista con la comparsa dei colori acrilici.
affresco
L’affresco E un’antichissima tecnica pittorica Che Si Realizza dipingendo con pigmenti generalmente di origine minerale stemperati in acqua su intonaco fresco: in this modo, una volta Che si nell’intonaco SIA Completato Il processo di carbonatazione, il colore ne Sarà Completamente inglobato , acquistando Così Particolare Resistenza all’acqua e al tempo.
Opera Nome: Annunciazione
Tecnica: olio e tempera su tavola
dati: 1472
Artista: Antonello da Messina
Dimensioni: 98×217 cm
Sede: Galleria degli Uffizi, Firenze
Analisi: Nel dipinto sono presenti gli Errori di Prospettiva: il braccio Destro della Vergine risulta Più lungo del sinistro, le gambe corte Sono RISPETTO all’altezza del busto e Il Cipresso si confonde con l’edificio quattrocentesco facendolo più spesso Grande. CIO E dovuto, vieni Già accennato, alla Diversa Collocazione delle gambe e delle Spalle della Vergine RISPETTO al leggio: Guardando solista La Meta Superiore Maria SEMBRA lontana Dallo Spettatore, in angolo, Guardando Quella inferiore invece Appare In Primo Piano. Non è possibile confrontare quest’opera con L’Altra versione dell’Annunciazione, Il Che SI TROVA Oggi al Louvre, in Quanto a osservare la Vergine e rappresentata con le braccia incrociate sul petto.
Artista: Antonello da Messina
Tecnica: Olio su tavola
dati: 1474-1475 circa Dimensioni: 43×35 cm
Sede: Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, Palermo
Analisi: La scena e ambientata in Una stanza descritta attentamente, con un soffitto a travi Dove si TROVA UN architrave decorato da Cartocci e Rosetta, retto da due colonne Che separano anche Idealmente La Meta Destra (della Vergine) da Quella Sinistra (dell’Angelo ). Più una terza parte Un’altra strofa Che Si intravede un Destra. Fine e la descrizione degli oggetti e degli arredi della stanza, dal letto della Vergine Nella stanza nel secondo piano, allo scranno-leggio su cui è inginocchiato Fino al vaso da fiori con Decorazione azzurra su fondo bianco In Primo Piano, Oggi molto spesso.
Artista: Beato Angelico
Tecnica: Affresco
dati: 1440
Dimensioni: 230×321 cm
Sede: Convento di San Marco, Firenze
Analisi: La scena e COMPOSTA in maniera simile alle Altre previste Annunciazioni, con ALCUNE Differenze. Venite nell’Annunciazione Cortonese la superficie dipinta E tripartita in tre zone (il giardino, L’Arcata dell’Angelo e l’arcata della Vergine), Ma Venite nell’Annunciazione di San Giovanni Il Punto di fuga E all’interno della casa invece Che all’esterno, concentrando principalmente L’attenzione dello spettatore sull’Annunciazione. Ne risultavano Meno evidenti Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso terrestre, Che nella pala cortonese Sono Vicini Al Punto di fuga, per questo angolo ingrandito le Loro cifra notevolmente.
Artista: Leonardo Da Vinci
Nome Opera: Dama con ermellino
Tecnica: Olio su tavola
dati: 1488-1490
Dimensioni: 54,8 x 40,3 cm
Sede: Museo nazionale di Cracovia
Analisi: In quest’opera lo schema del ritratto quattrocentesco, un mezzo busto e di tre quarti, è passato da Leonardo, che concepisce una duplice rotazione, con il busto rivolto a sinistra e la testa a destra. Vi è corrispondenza tra il punto di vista di Cecilia e dell’ermellino; l’animale infatti sembra identificarsi con la fanciulla, per una sottile comunanza di tratti, per gli sguardi dei due, che sono intensi e allo stesso tempo candidi. La figura slanciata di Cecilia trova riscontro armonico nell’animale
Artista: Leonardo da Vinci
Nome opera: Gioconda
Tecnica: olio su tavola di pioppo
dati: 1503-1504 circa
Dimensioni: 77 x 53 cm
Sede: Luovre
Analisi: Il ritratto mostra una donna seduta a mezza figura, girata a sinistra, ma con il volto pressoché frontale, ruotato verso lo spettatore. Le mani sono dolcemente adagiate in primo piano, mentre sullo sfondo, oltre una sorta di parapetto, si apre un vasto paesaggio fluviale, con il consueto repertorio leonardesco di picchi rocciosi e speroni. Indossa una pesante veste scollata, secondo la moda dell’epoca, con un ricamo lungo il petto e maniche in tessuto diverso; in testa indossa un velo trasparente che tiene fermi i lunghi capelli sciolti, ricadendo poi sulla spalla dove si trova appoggiato anche un leggero drappo a mo ‘di sciarpa.
Artista: Tiziano Vecelio
Nome opera: Venere di Urbino
Tecnica: olio su tela
dati: 1503-1504 circa
Dimensioni: 119 x 165 cm
Sede: Galleria degli Uffizi, Firenze
Analisi: Tiziano rappresenta la sua Venere inserendo in secondo piano i riferimenti mitologici, trasponendola anzi in un ambiente domestico moderno. La sensuale dea, completamente nuda, è infatti distesa su un letto coperto da un lenzuolo bianco, appoggiando il busto e un braccio su due cuscini, mentre guarda lo spettatore e con la sinistra si copre il cubo, mentre con la destra lascia cadere rose rosse, fiore sacro alla dea. Ciò indica il passare del tempo: infatti, proprio il fatto che sia una bella dea come la Venere a tenere in mano un simbolo con la storia significa che vuol dire che la bellezza svanisce con l’avanzare della vecchiaia e che quindi bisogna basare la propria esistenza su altre qualità più durature, quali, appunto, la fedeltà.
Artista: Duccio di Buoninsegna
Nome opera: Madonna rucellai
Tecnica: tempera e oro su tavola
dati: 1285 (commissione)
Dimensioni: 480 x 290 cm
Sede: galleria degli uffizi, Firenze
Analisi: La Madonna Rucellai di Duccio è più aristocratica e raffinata. I volti di tutti i personaggi, tuttavia ancora enigmatici, sono più dolci e gentili, secondo un distacco dall’opera di Cimabue che non era ancora evidente nell’antica Madonna Gualino di Duccio (1280-1283), divenendo percettibile nella Madonna di crevole ( 1283-1284) e che in questa opera del 1285 diventa più evidente: la Vergine sembra quasi abbozzare un sorriso. Ciò dà all’immagine un senso di maggiore aristocraticità, innestata sulla solida maestosità e l’umana rappresentazione di Cimabue.
Artista: Buonarroti Michelangelo
Nome opera: Pietà di Michelangelo
Il soggetto del gruppo scultoreo è definito nel contratto: «Una Pietà di marmo, cioè una Vergine Maria vestita con un Cristo morto nudo in braccio». I gruppi scultorei della pietà, prima di Michelangelo, erano su supporto essenzialmente ligneo e diffusi soprattutto in area nordica (col nome di vesperbila), dove erano collegati alla liturgia del venerdì santo, ma piuttosto rari in Italia, tutt’al più presenti in area ferrarese: ciò fa pensare a un’esplicita richiesta “speciale” del committente, da cui anche la chiarificazione del soggetto nel contratto.
Published: Jan 5, 2020
Latest Revision: Apr 22, 2020
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