Cappuccetto Ricco by monica giunchi - Illustrated by Filippo, Riccardo, Matteo Montesi - Ourboox.com
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Cappuccetto Ricco

by

Artwork: Filippo, Riccardo, Matteo Montesi

  • Joined Mar 2019
  • Published Books 26

CAPPUCCETTO RICCO

 

C’era una volta una bambina che si chiamava Cappuccetto Ricco perchè i suoi genitori avevano molti soldi. Vivevano nell’ultimo piano del grattacielo più alto della città di Milano, in un meraviglioso attico con vista sulla grande metropoli. Milano era piena di gente, con macchine che affollavano le strade.

Il babbo chiese a Cappuccetto di andare dalla zia povera, che abitava in una misera casetta di periferia, con un cesto pieno di soldi. Cappuccetto non esitò un secondo e si avviò sul marciapiede con il suo monopattino.

Per strada incontrò un poliziotto che, vedendola andare così veloce, la fermò e le fece una multa per eccesso di velocità. Cappuccetto, dispiaciuta, si scusò e pagò la multa con una parte dei soldi che le aveva dato il babbo. Poi ripartì per andare dalla zia.

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Ad un certo punto vide un mendicante che le faceva molta pena. Il mendicante la pregò più volte di dargli un po’ di soldi per comprarsi da mangiare, ma in un primo momento Cappuccetto rifiutò. Disperato non smise di pregarla, perciò la bambina, commossa, gli fece l’elemosina e si rimise in cammino per andare dalla zia.

Cappuccetto era quasi arrivata, ma poco prima della casa della zia incontrò un cattivo ladrone che la minacciò dicendo: “Se non mi darai tutti i tuoi soldi, ti ucciderò”, e Cappuccetto, impaurita, gli diede tutto ciò che aveva rimasto scappando via di corsa.

Arrivata al cancello della casa della zia, si mise seduta, e disperata pianse perché non aveva più i soldi da darle.

All’improvviso comparve una fatina che le disse: “Cosa ti è successo, perché piangi?” “Dovevo portare i soldi a

mia zia che è povera, ma non mi è rimasta neanche una banconota.”.

 

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“Non ti preoccupare, ti aiuto io,” disse la fatina, “sei una bambina davvero altruista e buona d’animo. Hai aiutato tutte le persone che ti hanno chiesto aiuto e voglio premiarti”. Magicamente nel cesto ricomparvero i soldi. Cappuccetto non credeva ai suoi occhi, finalmente poteva consegnare la somma che suo padre le aveva dato per la zia. La zia, incredula della bontà di suo fratello, pensava che Cappuccetto avesse rubato i soldi al padre, perché suo fratello si era sempre vantato della sua ricchezza e non aveva mai mostrato generosità nei suoi confronti. Per questo non li accettò.

Cappuccetto, quando torno a casa, capì l’importanza di una famiglia tutta unita, e invitò i suoi genitori ad andare a trovare la zia.

Il padre di Cappuccetto Ricco donò una parte dei loro soldi alla sorella, e vissero tutti felici e contenti.

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