Lionel Andrés Messi, detto Leo, è un calciatore argentino centrocampista o attaccante del Barcellona e della nazionale Argentina, delle quali è capitano. Nasce il 24 giugno 1987 a Rosario, Argentina. Spesso paragonato al connazionale Diego Armando Maradona,è ritenuto uno dei più forti calciatori di tutti i tempi, se non il migliore in assoluto.
Nel corso della sua carriera ha vinto 10 campionati spagnoli (2005, 2006, 2009, 2010, 2011, 2013, 2015, 2016, 2018 e 2019), 6 Coppe del Re (2009, 2012, 2015, 2016, 2017 e 2018), 8 Supercoppe spagnole (2005, 2006, 2009, 2010, 2011, 2013, 2016 e 2018), 4 Champions League (2006, 2009, 2011 e 2015), 3 Supercoppe UEFA (2009, 2011 e 2015) e 3 Mondiali per club (2009, 2011 e 2015); i trentaquattro titoli conquistati lo rendono il calciatore più decorato nella storia del Barcellona. Oltre a ciò, è il miglior marcatore di sempre del club catalano, della Liga spagnola e della nazionale argentina.
A livello individuale ha vinto il Pallone d’oro nel 2009 (insieme al FIFA World Player of the Year) e nel 2019, e ha conquistato quattro volte il Pallone d’oro FIFA, record assoluto: nel 2010, 2011, 2012 e nel 2015. Nel 2011 e nel 2015 l’UEFA lo ha insignito del riconoscimento come Men’s Player of the Year. Nel 2013, invece, è stato inserito nella miglior formazione calcistica di tutti i tempi stilata dalla rivista inglese World Soccer.[15] Miglior giocatore del campionato del mondo Under-20 2005, vincitore di numerosi premi accessori, dal 2007 ad oggi ha fatto sempre parte della FIFA FIFPro World XI, è stato inserito undici volte nella squadra dell’anno dell’ESM, mentre l’UEFA l’ha selezionato in 10 occasioni nella squadra dell’anno.
Tra gli altri riconoscimenti ottenuti vi sono diversi titoli di capocannoniere: è stato infatti il miglior marcatore del Mondiale Under-20 (2005), del campionato spagnolo (2010, 2012, 2013, 2017, 2018 e 2019), della Coppa del Re (2011, 2014, 2016 e 2017), della Champions League (2009, 2010, 2011, 2012, 2015 e 2019) e del Mondiale per club (2011).
ed è uno dei marcatori più prolifici della storia del calcio.
Nato a Rosario (provincia di Santa Fe) da Jorge Horacio Messi, un operaio di un’acciaieria, e da Celia María Cuccittini, donna delle pulizie, Lionel Messi è di lontane origini italiane, essendo il suo trisavolo Angelo Messi emigrato da Recanati a Rosario nel 1883, ed è un lontano parente dell’omonimo pugile Luca, con cui condivide le origini familiari. Il bisavolo Angelo era di Ancona.
Messi è padre di tre figli, Thiago, Mateo e Ciro, dati alla luce dalla compagna Antonella Roccuzzo rispettivamente nel 2012, 2015 e 2018. Ha due fratelli maggiori e una sorella, ed è cugino dei calciatori Maxi ed Emanuel Biancucchi. Nell’ottobre del 2011, il quotidiano di Lleida Segre ha inoltre rivelato una probabile parentela tra l’argentino e Bojan Krkić, che sarebbero cugini di 4º grado. Nel 2005 ha ottenuto la cittadinanza spagnola, divenendo cittadino comunitario.
Molto impegnato nel sociale, nel 2007 ha dato vita alla Fundación Leo Messi, una fondazione che si occupa di garantire sostegno, soprattutto medico, ai bambini indigenti. L’11 marzo 2010 è stato nominato ambasciatore UNICEF.Si è distinto per numerose iniziative umanitarie.
È ritratto sulla copertina di numerose edizioni delle serie di videogiochi PES (2009-2011) e FIFA (2012-2016), ed è sponsorizzato dall’azienda tedesca Adidas, per la quale ha anche realizzato diversi spot pubblicitari. Nel giugno 2010, ha siglato un contratto di tre anni con Herbalife, che garantisce un prezioso sostegno alla Fundación Leo Messi.
Nell’aprile 2011, Messi è stato inserito tra i nomi papabili per vincere l’annuale classifica del Time che premia il personaggio più influente dell’anno. Nel luglio 2011 è stato dichiarato “Patrimonio storico-sportivo dell’umanità” insieme a Pelé e al messicano Hugo Sánchez. Nel dicembre dello stesso anno è nominato “Cittadino illustre” e “Ambasciatore” della sua città natale, Rosario.
Il 2 luglio 2014 è presentato in anteprima a Rio de Janeiro il primo film dedicato interamente alla vita di Messi. A dirigere il film biografico è stato lo spagnolo Álex de la Iglesia, e la pellicola è stata realizzata utilizzando immagini esclusive che ritraggono anche il Messi bambino, oltre ai suoi gol migliori e i trofei conquistati.
Con uno stipendio da € 65 milioni al 2015, è il calciatore più pagato del mondo, mentre l’anno precedente, secondo quanto riportato dalla rivista statunitense Forbes, ha guadagnato $ 73,8 milioni, piazzandosi al 4º posto nella classifica degli sportivi più pagati.
Alto 170 centimetri e con il baricentro del corpo più basso rispetto a corporature più longilinee, Messi è un giocatore tecnico, veloce e molto agile, che ha ottime qualità nel controllo della palla e nell’accelerazione.[35][37][38] Secondo il Centro di Medicina Sportiva dell’Università Brunel di Londra, per uno studio della FIFA, l’argentino avrebbe raggiunto la velocità massima di 32,5 km/h. Mancino, con l’esterno sinistro si porta avanti il pallone, cambia direzione di movimento in pochissimo tempo ed esegue dribbling, mentre con l’interno del piede fornisce per lo più assist per i compagni di squadra e finalizza le sue azioni calciando verso la porta avversaria. Durante la carriera ha saputo migliorarsi anche col piede destro.
A livello tattico, gioca su entrambe le fasce del campo cercando spesso l’azione solitaria in contropiede. Nasce ala destra, posizione che gli permette di accentrarsi e tirare col piede sinistro o di effettuare cross per i compagni; è stato impiegato anche come prima o seconda punta e addirittura come trequartista e regista di centrocampo per la nazionale argentina, posizione che mette in mostra la sua generosità e le sue qualità di impostazione. Al Barcellona, sotto la dirigenza dell’allenatore Josep Guardiola, trova la sua consacrazione nel ruolo di falso centravanti, una posizione più centrale che, grazie anche alla sua visione di gioco e al suo fiuto del gol, gli permette di effettuare fraseggi più frequenti con i centrocampisti e trovare più agevolmente inserimenti vincenti in area di rigore. È anche in grado di interpretare e sfruttare i “tagli” nella difesa avversaria, trovando quindi più facilmente la via del gol. Messi è inoltre un buon rigorista, nonché ottimo tiratore di calci di punizione a giro.
Soprannominato La Pulga (in italiano “la pulce”), per via della sua statura, inizia a giocare a calcio all’età di quattro anni nel Grandoli. Il padre decide di farlo giocare con i ragazzi di 6 anni e «alla seconda palla iniziò a dribblare come se avesse sempre giocato». Nel 1995, a otto anni, gioca qualche partita con la maglia del Central Córdoba (R), per poi passare al Newell’s Old Boys, dove esordisce realizzando un poker di reti.[17] A 9 anni debutta in un campo a 11. All’età di 11 anni, gli viene diagnosticata una forma di ipopituitarismo (deficienza di secrezione di somatotropina).[49] Il Newell’s non riesce a pagare le cure, il River Plate mostra interesse nei suoi confronti, ma non ha abbastanza denaro per pagargli le cure necessarie da $ 900 al mese e il trasferimento dal Newell’s Old Boys. È quindi il Barcellona, attraverso il direttore sportivo Carles Rexach, a interessarsi al suo talento dopo averlo visto giocare in un provino ottenuto grazie a dei parenti in Catalogna e ad assicurarsi le prestazioni sportive del ragazzo, rendendosi disponibile a pagargli le cure, qualora si fosse trasferito in Spagna; non avendo a disposizione della carta su cui scrivere, Rexach gli fa firmare il contratto su un tovagliolo di carta.
Nel periodo in cui milita nel Newell’s Old Boys, dal marzo 1994 all’ottobre del 1999, mette a segno 234 gol in 179 partite: in quattro anni la squadra perde una sola partita, guadagnandosi il soprannome de La macchina dell’87, perché tutti i giocatori erano classe 1987. Messi arriva quindi in Europa insieme alla sua famiglia, venendo aggregato alle formazioni giovanili dei blaugrana e firmando il suo primo contratto ufficiale il 1º marzo 2001. L’arrivo in Spagna è inoltre facilitato dal fatto che Messi avesse dei cugini a Lleida, in Catalogna. Comincia la sua carriera con il Barcellona a 13 anni, giocando con le categorie Infantil B, Infantil A e Cadete A, tra il 2000 e il 2003, segnando complessivamente 61 gol in 45 partite. All’età di 14 anni, è segnalato da Renato Favero, osservatore in Argentina del Como di Enrico Preziosi: il cartellino di Messi costa $ 50 000, ma Preziosi decide di non puntare su di lui poiché è «giovane e un po’ gracile». È poi aggregato alla terza squadra, il Barcellona C, militante nella quarta categoria spagnola. Debutta in partite ufficiali il 29 novembre 2003, nella gara interna contro il CE Europa, terminata 2-1 in favore dei padroni di casa. Il 4 gennaio 2004, in casa del Gramenet B, arriva la prima rete ufficiale della carriera, assieme alla prima tripletta personale, che decide l’incontro per 3-2. Il 17 dello stesso mese decide con una rete la sfida interna contro il Palafrugell, finita 2-1. L’8 febbraio seguente, nella sfida in casa del Badalona, terminata in pareggio per 1-1, sigla la 5ª e ultima rete nella squadra, prima di passare, in marzo, alla seconda squadra, il Barcellona B. Chiude la prima esperienza in carriera con 10 presenze e 5 reti. Esordisce nel Barcellona B, militante nel terzo livello del campionato spagnolo, il 6 marzo 2004 nella gara interna contro il Mataró, conclusasi sul punteggio di 1-0. Termina questa prima breve stagione con la nuova squadra totalizzando 5 presenze.
Convocato per la Copa América 2015, disputatasi in Cile, il 20 giugno 2015 raggiunge le 100 presenze in nazionale: Messi è il più giovane calciatore argentino della storia a tagliare questo traguardo, quinto in generale dopo Javier Zanetti, Roberto Ayala, Javier Mascherano e Diego Simeone.[126] Nonostante un percorso fatto di sole vittorie, la squadra di Martino si arrende anche in quest’occasione in finale, perdendo contro il Cile ai calci di rigore, dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari. Nonostante il solo gol segnato al Paraguay su rigore, Messi è ritenuto il miglior calciatore dell’edizione: tuttavia, decide di non presentarsi a ritirare il premio.
Nel 2016 viene convocato per la Copa América Centenario, che, essendo un’edizione celebrativa, viene disputata negli Stati Uniti d’America. In questa competizione, dove non riusciva a realizzare una rete su azione da quasi 9 anni, nonostante riposi la prima gara a causa di un infortunio non del tutto superato, subentra a partita in corso e segna una tripletta nel 5-0 inflitto a Panama valevole per la seconda giornata. Durante i quarti di finale, nella sfida contro il Venezuela, segna il gol del momentaneo 3-0, agganciando così in vetta alla classifica dei marcatori all-time con la maglia dell’Albiceleste Gabriel Batistuta, fermo a 54 centri. Si ripete pochi giorni più tardi, marcando una delle 4 reti con cui l’Argentina si qualifica alla finale sconfiggendo gli Stati Uniti padroni di casa e grazie alla quale approda, in solitaria, in cima alla lista dei marcatori della Selección argentina. Come nell’edizione precedente della Copa América, in finale l’Argentina si ritrova contro il Cile: dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e di quelli supplementari, ai rigori Messi fallisce il primo tiro dal dischetto e l’Albiceleste perde dagli undici metri 4-2.
Al termine del match Messi annuncia il suo ritiro dalla nazionale, ma dopo un colloquio avuto con il nuovo CT Edgardo Bauza il giocatore decide di tornare a vestire la maglia della Selección.
Tornato in nazionale, Messi è convocato per la prima gara delle qualificazioni sudamericane al campionato del mondo 2018, contro il Venezuela.
Alla vigilia dell’ultimo turno delle eliminatorie, l’Argentina occupa il sesto posto del girone sudamericano, rischiando così, per la prima volta da Messico 1970, di restare clamorosamente fuori dalla fase finale del mondiale. Il 10 ottobre 2017 Messi realizza una tripletta decisiva per consentire all’Albiceleste di rimontare e battere l’Ecuador a Quito (dove peraltro gli argentini non vincevano dal 2001): grazie ai suoi gol, la nazionale si qualifica per la rassegna iridata e Messi diventa il primatista di gol nelle qualificazioni sudamericane, con 21 reti, insieme all’uruguaiano Luis Suárez, superando nella graduatoria il connazionale Hernán Crespo.
Messi esordisce nella fase finale del Mondiale di Russia il 16 giugno, fallendo un calcio di rigore nella partita pareggiata contro l’Islanda (1-1). Nella sfida successiva, persa nettamente contro la Croazia (0-3), il talento Albiceleste non emerge, portando la squadra a un passo da una prematura eliminazione; tuttavia nella terza e ultima partita del girone, grazie anche ad un suo gol, l’Argentina si impone sulla Nigeria per 2-1 centrando la qualificazione agli ottavi di finale, dove viene estromessa dalla Francia, al termine di una rocambolesca partita conclusasi 4-3 in favore dei transalpini. Messi, inoltre, oggi nel 2019 vince il suo 6° Pallona D’Oro.
Il calcio per me non solamente uno sport, per me può essere un lavoro, uno stile di vita. Ho scoperto questo sport grazie a mio padre e da lui discendo la mia squadra del cuore ovvero l’Inter. Mio padre mi ha fatto innamorare di questo sport sin da piccolo portandomi a una partita del Cosenza e da quel giorno non ho mai più lasciato questo sport. Da grande vorrei diventare come il mio idolo Leo Messi e vorrei anche incontralo per darmi dei consigli su come giocare al meglio.
Published: Dec 12, 2019
Latest Revision: Dec 12, 2019
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