Un caloroso benvenuto a coloro che desiderano conoscere il nostro viaggio alla scoperta della qualità dell’ambiente naturale.
Vi trovate davanti ad una rappresentazione digitale.
Questa relazione poteva essere contenuta in un semplice dépliant, ma abbiamo cercato di presentarla portandovi nel luogo dove noi studenti abbiamo vissuto la nostra esperienza di apprendimento.
Questo piccolo ebook digitale è animato da immagini interattive 2D e 3D creati con Thinglink. In fondo all’ebook potete trovare le istruzione per la visione tramite la realtà virtuale.
Il viaggio d’istruzione ci ha portato nella zona di Dobbiaco e San Candido per eseguire le analisi delle acque e calcolare l’indice di biodiversità lichenica allo scopo di valutare la qualità dell’ambiente naturale. In questa presentazione si fa riferimento principalmente ai dati ricavati nella zona circostante ai Bagni Wildbad. Per raggiungere questo luogo si percorre la strada statale che porta da San Candido a Sesto imboccando, dopo circa 1.5 km, una via forestale situata sulla destra.
La zona denominata Bagni di San Candido è caratterizzata dalla presenza di sorgenti di acqua minerale che, fin dal Medioevo, sono note per la loro capacità di rimediare a dolori di diversa natura. Le testimonianze dell’esistenza di uno stabilimento termale risalgono al XVI, dove successivamente, nel 1856, vi sorse il sanatorio del dottor Johann Scheiber. A cavallo del XX secolo il sanatorio fu trasformato nel Grand Hotel Wildbad che godette di grande popolarità tra i ceti più alti dell’aristocrazia prussiana ed austriaca; qui i nobili e gli aristocratici trascorrevano i loro soggiorni di cura. La struttura fu in parte distrutta nel corso della Prima Guerra Mondiale e verso il 1939, l’imponente fabbricato fu venduto all’asta e abbandonato alle ingiurie del tempo. Nel corso degli anni ci sono stati diversi progetti per ripristinare i bagni, ma ancora oggi, il futuro resta incerto. Attualmente, pur essendo solo un rudere, il complesso risulta molto affascinante in quanto testimone dell’antico splendore del tardo romanticismo. In particolare l’area circostante, con le sue sorgenti e i meravigliosi prati, costituisce un’autentica ed affascinante bellezza naturale del territorio.
DEFINIZIONE & STRUTTURA DEL LICHENE
COS’È UN LICHENE?
I licheni sono organismi simbionti derivanti dall’associazione di due individui: un autotrofo (un cianobatterio o un’alga) e un eterotrofo (fungo).
I licheni assorbono le sostanze nutritive dall’aria e sono particolarmente sensibili all’inquinamento atmosferico; proprio per questo sono usati da anni come indicatori di inquinamento in campagne di monitoraggio dell’alterazione dovuta a gas tossici, principalmente anidride solforosa e ossidi di azoto.
Luoghi di Ricerca Virtuali
FLICKR & WIKIMEDIA COMMONS
Imparare a studiare i licheni nei Social
Collegamenti disciplinari: Lingua Inglese / Informatica
Imparare a classificare, indicare e riconoscere i licheni
including: a Biatora sp., Cliostomum griffithii, Hypogymnia physodes, Lecanora carpinea, Lecanora sp., Lecanora strobilina, Melanohalea (exasperatula I think), Parmelia sulcata, Physcia adscendens, Xanthoria candelaria, Xanthoria polycarpa, and some crust with yellow soralia
See here for index to numbers. Cladonia retipora (Floerke) = Cladia retipora (Labill.) Nyl. Cladonia perfoliata (Hooker) = Cladonia perfoliata Cladonia verticillata (Achard) = Cladonia cervicornis ssp. verticillata (Hoffm.) Ahti Cladonia squamosa (Hoffmann) = Cladonia squamosa (Scop.) Hoffm. Cladonia fimbriata (Fries) = Cladonia fimbriata (L.) Fr.Cladonia cornucopiae (Fries) = Cladoniaceae sp.? Sticta pulmonaria (Achard) = Lobaria pulmonaria (L.) Hoffm. Parmelia stellaris (Fries) (non (L.) Ach.: preoccupied) = Physcia stellaris or Physcia aipolia (Ehrh. ex Humb.) Fürnr. Parmelia olivacea (Achard) = Melanohalea olivacea (L.) Essl. Parmelia caperata (Achard) = Flavoparmelia caperata (L.) HaleHagenia crinalis (Schleicher) = Anaptychia crinalis (Schleich.) Vězda
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CLASSIFICAZIONE DEI TALLI
Esistono diversi tipi di talli nei licheni*
Crostoso: forma una crosta sopra al substrato al quale è fermamente adeso.
Foglioso: si sviluppa in due dimensioni presentando dei lobi a forma di foglia con tessuti differenziati.
Fruticoso: si sviluppa in tre dimensioni e manifesta forme variabili.
Gelatinoso: include licheni sia fogliosi che crostosi che contengono cianobatteri / alghe ed è indifferenziato.
Leproso: composto prevalentemente da un film di granuli con poca matrice.
Squamuloso: presenta scaglie piatte, piccole e ammassate.
Composto: tallo primario crostoso o foglioso associato ad un tallo secondario formato da strutture erette dette podezi.
* si osservano da sinistra a destra dall’alto in basso
RIPRODUZIONE DEL LICHENE
BIOMONITORAGGIO & IL METODO IBL
I licheni epifiti possono essere utilizzati per la bioindicazione in quanto: sono sensibili agli agenti atmosferici (non possedendo una cuticola superficiale assorbono direttamente le sostanze presenti nell’aria); non possiedono un apparato escretore, perciò non possono eliminare le sostanze inquinanti; presentano un’ampia diffusione in natura; hanno un lungo ciclo vitale; sono caratterizzati da uniformità genetica.
VANTAGGI:
* poco costosa
*rileva gli effetti di tutti gli inquinanti
*rileva gli effetti combinati di più inquinanti
SVANTAGGI:
*non dà informazioni sui singoli inquinanti
*non è possibile determinare il momento della presenza dell’inquinante
I licheni possono essere utilizzati come bioaccumulatori.
Questa metodologia si basa sulla raccolta di talli lichenici per determinare la quantità delle sostanze inquinanti presenti in essi. I campioni raccolti vengono essiccati, ripuliti, polverizzati, omogeneizzati e vengono analizzati o chimicamente o con tecniche come la gascromatografia/ spettrofotometria per determinare la concentrazione delle varie sostanze tossiche.
MAPPATURA DEI LICHENI su GOOGLE MAPS e GOOGLE EARTH
MONITORAGGIO DELLE ACQUE
Published: May 31, 2019
Latest Revision: May 31, 2019
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