LA VITA
Giuseppe Arcimboldo nacque a Milano il 5 aprile 1526. Presso la bottega paterna Giuseppe iniziò la sua attività artistica all’età di 23 anni.
Nel 1556 lavorò nel duomo di Monza, Nel 1558 fu impegnato nella cattedrale di Como. Paolo Morigia, amico di Giuseppe, parla di lui come di “… pittore raro, e in molte altre virtù studioso, e eccellente…” ;Arcimboldo fu interprete della cultura magico-cabalistica del XVI secolo e fu, per molti versi, esponente di quel manierismo nel quale andò a confondersi con la pittura rinascimentale.
Giuseppe Arcimboldo morì a Milano l’11 luglio 1593.
LO STILE
Lo stile della pittura di Arcimboldo è quella dell’ inquietudine trasmessa dal gusto del “mostruoso” che ritroviamo nei disegni.
La sua pittura fa parte della pittura surrealistica.
Le teste di Arcimboldo sono muostruose e richiamano Inquietudine.
Arcimboldo utilizza frutta, verdura e fiori per creare delle immagini.
Arcimboldo nei suoi quadri la tecnica che utilizza di più è l’ olio su tavola.
LA PRIMAVERA
La Primavera è una donna composta da una grande varietà di fiori, con il capo rivolto verso sinistra come l’Autunno. Tutta la figura ha origine da una composizione floreale, la pelle del viso e le labbra sono petali rosa, boccioli e corolle, i capelli sono un bouquet variopinto e rigoglioso, gli occhi sono bacche di belladonna. Sul collo c’è una collana di margherite, mentre il corpo è coperto da una vasta selva di foglie di differenti alberi.
Il dipinto è ricoperto di fiori con una valenza simbolica molto evidente, in particolare lontana da quella italiana.
Dimensione: 66×50 cm
Tecnica: olio su tavola
Posizione: Madrid,Real Accademia
L’ESTATE
L’Estate è il solo dei dipinti a portare la firma di Arcimboldo, il soggetto è ancora una donna, ma, a differenza della Primavera, ha il viso rivolto verso destra.
Il volto, a differenza della primavera, è costituito non di fiori ma di frutti, verdure e ortaggi: le ciliegie ornano la capigliatura e si ritrovano anche sul viso a comporre il labbro superiore; la guancia è formata da una pesca, il naso è un cetriolo, l’orecchio da una melanzana, e il sopracciglio è una spiga di grano.
Il vestito è formato interamente da grano, sul collo si nota la scritta GIUSEPPE ARCIMBOLDO mentre sulla manica è inciso l’anno 1573; dal petto spunta un carciofo.
Dimensione: 66×50 cm
Tecnica: olio su tavola
Posizione: Museo di Vienna
L’AUTUNNO
L’Autunno rappresenta un uomo; come la Primavera, egli guarda verso sinistra. Il collo, formato da due pere e da alcuni ortaggi, spunta un tino parzialmente distrutto mentre le doghe di legno che lo formano sono tenute legate tramite dei rami di salice.
La faccia è formata da pere e mele, in particolare sulla guancia e per il naso; il mento è una melagrana, mentre l’orecchio, un fungo, regge un pendente a forma di fico. Le labbra e la bocca sono formate dal riccio della castagna mentre la peluria del viso è resa tramite del grano. La capigliatura è composta esclusivamente da uve e viti, sulla sommità si trova una zucca.
Dimensione: 66×50 cm
Tecnica: olio su tavola
Posizione: Louvre,Parigi
L’INVERNO
L’Inverno è rappresentato come un vecchio la cui pelle è un tronco rovinato, le deformazioni insistono nel rappresentare quindi le rughe e la pelle rovinata dall’età. La barba, rada e poco curata, è resa tramite radici o piccoli rami; la bocca è formata da due funghi. L’occhio visibile è una spaccatura nera del legno, così come l’orecchio è ciò che resta di un ramo spezzato; i capelli sono un groviglio di rami, accompagnato sul retro da una serie di piccole foglie. l’inverno è la stagione in cui la natura non è rigogliosa e non dà frutti.
Dimensione: 66×50 cm
Tecnica: olio su tavola
Posizione: Museo di Vienna
Published: May 13, 2019
Latest Revision: May 13, 2019
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