by Flavia D antoni
Copyright © 2019
L’inizio del fenomeno del neorealismo propriamente detto si fa canonicamente risalire al 1943, allorquando venne presentato al pubblico italiano il capolavoro di Visconti Ossessione. Le certezze vengono però meno al momento di stabilirne la durata. Il celebre critico francese Georges Sadoul, ad esempio, lo fa dilatare cronologicamente fino alle soglie degli anni sessanta e cita a tale proposito Rocco e i suoi fratelli che egli definisce «une grande tragédie néo-réaliste».
In ambito cinematografico i maggiori esponenti del movimento, sorto spontaneamente e non codificato, furono, negli anni quaranta, i registi Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Pietro Germi, Alberto Lattuada, Renato Castellani, Luigi Zampa, Alessandro Blasetti e gli sceneggiatori Cesare Zavattini e Sergio Amidei, cui si affiancheranno, nel decennio successivo, Luciano Emmer, Luigi Comencini, Gianni Puccini, Antonio Pietrangeli, Francesco Maselli, Carlo Lizzani e Francesco Rosi. In una posizione a sé stante si collocano Federico Fellini e Michelangelo Antonioni, che inizialmente aderì al neorealismo con alcuni celebri documentari (fra cui Gente del Po del 1943/1947 e N. U. – Nettezza urbana, del 1948) e, in qualche misura, con il film Cronaca di un amore (1950), per poi prenderne le distanze nel corso degli anni cinquanta.
Il cinema neorealista è caratterizzato da trame ambientate in massima parte fra le classi disagiate e lavoratrici, con lunghe riprese all’aperto, e utilizza spesso attori non professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle primarie. I film trattano soprattutto la situazione economica e morale del dopoguerra italiano, e riflettono i cambiamenti nei sentimenti e le condizioni di vita: speranza, riscatto, desiderio di lasciarsi il passato alle spalle e di cominciare una nuova vita, frustrazione, povertà, disperazione. Per una maggiore fedeltà alla realtà quotidiana, nei primi anni di sviluppo e di diffusione del neorealismo i film vennero spesso girati in esterno, sullo sfondo delle devastazioni belliche; d’altra parte, il complesso di studi cinematografici che era stato, dall’aprile del 1937, il centro della produzione cinematografica italiana, ossia Cinecittà, fu occupato nell’immediato dopoguerra dagli sfollati, risultando quindi temporaneamente indisponibile ai registi.
I film principali sono:
-Ladri di biciclette (1948)
-Roma città aperta (1945)
-Sciuscià (1946)
-Paisà (1946)
-La terra trema (1948)
-Germania anno zero (1948)
-Roma ore 11 (1952)
-Viaggio in Italia (1954)
-Il bidone (1955)
-Salavatore Giuliano (1962)
Published: May 9, 2019
Latest Revision: May 9, 2019
Ourboox Unique Identifier: OB-624064
Copyright © 2019