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  • Joined May 2019
  • Published Books 4

L’informatica

 

L’informatica è la scienza che si occupa del trattamento dell’informazione mediante procedure automatizzate. In particolare ha per oggetto lo studio dei fondamenti teorici dell’informazione, della sua computazione a livello logico e delle tecniche pratiche per la sua implementazione e applicazione in sistemi elettronici automatizzati detti quindi sistemi informatici. Come tale è una disciplina fortemente connessa con l’automatica, l’elettronicaed anche l’elettromeccanica.

Si accompagna e si integra o è di supporto a tutte le discipline scientifiche e no, e come tecnologiapervade pressoché qualunque “mezzo” o “strumento” di utilizzo comune e quotidiano, tanto che (quasi) tutti siamo in qualche modo utenti di servizi informatici. La valenza dell’informatica in termini socio-economici ha scalato in pochi anni la piramide di Anthony, passando da operativa (in sostituzione o a supporto di compiti semplici e ripetitivi), a tattica (a supporto della pianificazione o gestione di breve termine), a strategica. In tale ambito l’informatica è diventata talmente strategica nello sviluppo economico e sociale delle popolazioni che il non poterla sfruttare, uno status ribattezzato con l’espressione digital divide, è un problema di interesse planetario.

Assieme all’elettronica e alle telecomunicazioniunificate insieme sotto la denominazione Information and Communication Technology (ICT), rappresenta quella disciplina e allo stesso tempo quel settore economico che ha dato vita e sviluppo alla terza rivoluzione industriale attraverso quella che è comunemente nota come rivoluzione digitale.

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Etimologia e significato

 

Il termine italiano “informatica” deriva da quello francese “informatique”, contrazione di informat(ion) (automat)ique, coniato da Philippe Dreyfus nel 1962. Il primo utilizzo italiano risale al 1968.

Nei paesi anglofoni, “informatica” si dice “computer science”, espressione che appare per la prima volta in un articolo del 1959 in Communications of the ACM, nel quale Louis Fein discute la creazione di una Graduate School in Computer Sciences analoga alla Harvard Business School, giustificando il nome dicendo che, come la management science, la computer science è per sua natura una materia di studio applicata e interdisciplinare, avendo allo stesso tempo le caratteristiche tipiche di una disciplina accademica. I suoi sforzi, e quelli di altri come l’analista numerico George Forsythe, saranno ricompensati: le università istituiranno tali corsi, a partire da Purdue nel 1962. In Gran Bretagna è utilizzato anche il termine “informatics”.

Il calcolatore, lo strumento base dell’informatica, è diventato insostituibile nei campi più disparati della vita e della scienza, grazie alla velocità di calcolo e alla notevole flessibilità della sua architettura-tipo, il modello di Von Neumann. È importante anche notare il differente significato di origine tra queste tre lingue nel denominare il computer: elaboratore (o calcolatore), in italiano, per le sue svariate capacità di elaborazione (anche se oggi il termine più utilizzato è computer);
ordinateur, in francese, a sottolineare le sue capacità di organizzare i dati e le informazioni;
computer, in inglese, letteralmente calcolatore, in diretta discendenza delle calcolatrici, prima meccaniche, poi elettromeccaniche, poi elettroniche.

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Il principio fondamentale dell’informatica, che è anche il significato della parola stessa, è che attraverso un calcolatore l’utente ottiene delle informazioni a partire da dati, per mezzo di una elaborazione automatica (mediante una procedura stabilita in precedenza, cioè il programma). Il programmatore organizza e scrive le istruzioni del programma (attraverso specifici linguaggi di programmazione), il programma viene installato su un calcolatore e infine quest’ultimo ne esegue le istruzioni programmate, rispondendo agli input dell’utente. Un input è una immissione, inserimento, ingresso di dati, a cui segue l’elaborazione, che si conclude con l’output, ovvero una uscita di informazioni organizzate in modo tale da trarne conoscenza. Dunque, l’attività di un calcolatore è essenzialmente l’esecuzione di calcoli logico-aritmetici, che vengono svolti eseguendo istruzioni precedentemente impartitegli da un programmatore.

Il calcolatore non è dotato di una qualche forma di autocoscienza, poiché possiede una forma di intelligenza sui generis che prescinde dalla consapevolezza. Secondo Yuval Noah Harari non occorre, per portare a termine un compito che richiede l’elaborazione di dati, che un dispositivo di calcolo restituisca un risultato valutando anche esperienze soggettive. Egli scrive che «oggi stiamo sviluppando nuovi tipi di intelligenza non cosciente che possono portare a termine tali compiti [giocare a scacchi, guidare automobili, ecc.] in modo assai più efficace degli umani, poiché tutti questi compiti sono basati sul riconoscimento di pattern», e che «le esperienze soggettive di un tassista in carne e ossa sono infinitamente più ricche di quelle di un’auto a guida autonoma, che non prova assolutamente nulla. […] Ma il sistema non ha bisogno di niente di tutto questo da un tassista. Tutto quello che vuole davvero è che i passeggeri siano portati dal punto A al punto B nel modo più veloce, sicuro ed economico possibile. E l’auto a guida autonoma sarà presto in grado di fare meglio di un conducente umano, anche se non può godere della musica o rimanere impressionata dalla magia dell’esistenza».

Una branca specifica dell’informatica, l’intelligenza artificiale (IA), si occupa di creare tecniche, algoritmie programmi atti a simulare processi di pensiero e ragionamento. Queste tecniche non sono meno algoritmiche e deterministiche nei loro esiti di quelle usate in altri settori dell’informatica, tuttavia hanno il potenziale di catturare conoscenza e farne uso per fornire risposte spesso di qualità superiore a quella ottenibile mediante l’uso di esperti umani. Secondo i filosofi, l’intelligenza artificiale delle macchine non è vera e propria intelligenza, in quanto a esse mancano la coscienza di essere-nel-mondo e un rapporto concreto con l’ambiente circostante, caratteristiche tipiche dell’essere umano. Di recente lo studio dell’informatica ha anche assunto rilevanza multidisciplinare nel cercare di chiarire o giustificare processi e sistemi complessi del mondo reale, quali ad esempio la capacità del cervello umano di generare pensieri a partire da interazioni molecolari (studi facenti capo alla bioinformatica).

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