Il pane di matera
Tema legato ai ricordi ed emozioni
Mia madre è pugliese, mio padre è della Sicilia e mia nonna è di Matera. Mia nonna, quando arrivava a Genova, spesso mi portava il riquadro fatto da lei e la spiegava tutti i procedimenti per ore e ore. A me piaceva molto ascoltarla perché ero molto curiosa e volevo imparare la ricetta a tutti i costi. Ogni volta che lei mi portava nel riquadro ero così contenta ed emozionata che anche lei si commuoveva. La prima volta che l’assaggiato è stato come se io e lei avessimo creato un’amicizia a distanza: riuscivo a sentirla vicina anche quando non c’era. Appena finito di mangiarne un pezzo, ne prendevo un altro e poi un altro ancora. Il suo riquadro è come i biscotti, uno tira l’altro.Di solito lo accompagnavo con il ragù, con il pesto e anche con la Nutella quando volevo mangiarlo per merenda. Solo grazie ad un morso potevo sentire mille emozioni, soprattutto positivo. Ora però mia nonna non riesce più a prepararmelo come faceva prima poiché non vede da un occhio. L’altra mia nonna è originaria della Puglia e ogni tanto va giù a trovare i suoi parenti: vorrei accompagnarla perché credo che la sua terra sia bellissima. Lei mi sta preparando sempre la focaccia pugliese con i pomodorini sopra. Ogni volta che andavo a mangiare da lei, sapeva già cosa prepararmi: quella buonaissima focaccia. In realtà da piccola non mi piaceva molto perché i pomodorini non mi facevano impazzire.Quando sono cresciuta sono decisi ad assaggiarli e così ho scoperto questa delizia. È stato come un amore a prima vista. Morso dopo morso mi innamoravo sempre di più del suo gusto. Quando ero da lei, ci divertivamo a prepararla e io le davo una mano. Solitamente la cucina per le occasioni speciali, ad esempio per il mio compleanno. A me piaceva molto aiutarla perché mi sentivo grande e le giornate passavano velocemente. Quando i miei genitori cercano di prendermi, io non volevo andare via. Ora quando vado a trovarla ci sono anche tutti i miei cugini e insieme facciamo da mangiare.Quello che mi piace di più della focaccia pugliese è che è diversa da quella genovese, infatti è più spessa, e l’abbinamento con i pomodorini. Se dovessi scegliere solo uno di questi piatti, anche se la scelta è molto difficile, credo che scegliere la focaccia pugliese perché mi esce più emozioni e ricordi. In estate vorrei andare a visitare entrambe le città di origine delle mie nonne perché non ci sono mai stati prima e vorrei assaggiare altri prodotti tipici. A me piaceva molto aiutarla perché mi sentivo grande e le giornate passavano velocemente. Quando i miei genitori cercano di prendermi, io non volevo andare via. Ora quando vado a trovarla ci sono anche tutti i miei cugini e insieme facciamo da mangiare.Quello che mi piace di più della focaccia pugliese è che è diversa da quella genovese, infatti è più spessa, e l’abbinamento con i pomodorini. Se dovessi scegliere solo uno di questi piatti, anche se la scelta è molto difficile, credo che scegliere la focaccia pugliese perché mi esce più emozioni e ricordi. In estate vorrei andare a visitare entrambe le città di origine delle mie nonne perché non ci sono mai stati prima e vorrei assaggiare altri prodotti tipici. A me piaceva molto aiutarla perché mi sentivo grande e le giornate passavano velocemente. Quando i miei genitori cercano di prendermi, io non volevo andare via. Ora quando vado a trovarla ci sono anche tutti i miei cugini e insieme facciamo da mangiare.Quello che mi piace di più della focaccia pugliese è che è diversa da quella genovese, infatti è più spessa, e l’abbinamento con i pomodorini. Se dovessi scegliere solo uno di questi piatti, anche se la scelta è molto difficile, credo che scegliere la focaccia pugliese perché mi esce più emozioni e ricordi. In estate vorrei andare a visitare entrambe le città di origine delle mie nonne perché non ci sono mai stati prima e vorrei assaggiare altri prodotti tipici. Ora quando vado a trovarla ci sono anche tutti i miei cugini e insieme facciamo da mangiare. Quello che mi piace di più della focaccia pugliese è che è diversa da quella genovese, infatti è più spessa, e l’abbinamento con i pomodorini.Se dovessi scegliere solo uno di questi piatti, anche se la scelta è molto difficile, credo che scegliere la focaccia pugliese perché mi esce più emozioni e ricordi. In estate vorrei andare a visitare entrambe le città di origine delle mie nonne perché non ci sono mai stati prima e vorrei assaggiare altri prodotti tipici.Ora quando vado a trovarla ci sono anche tutti i miei cugini e insieme facciamo da mangiare.Quello che mi piace di più della focaccia pugliese è che è diversa da quella genovese, infatti è più spessa, e l’abbinamento con i pomodorini. 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Storia, folclore, leggende e curiosità
Il pane di Matera
Il pane di Matera I.G.P.(Identificazione Geografica Protetta) rappresenta l’eccellenza gastronomica più rilevante della città di Matera.
Esso è parte integrante della storia della città dei Sassi, prodotto ancora seguendo la tradizione, tramandata di generazione in generazione, portata avanti da un ristretto gruppo di panificatori che ha costituito l’Associazione Panificatori di Matera.
L’elemento cardine che permette al pane di Matera di essere un elemento unico nel suo genere è il “grano duro Senatore Cappelli”, che dà origine ad una semola di elevatissima qualità. Gli altri ingredienti sono acqua, sale e lievito madre, quest’ultimo derivato dalla frutta fresca di stagione. La fermentazione dei batteri del lievito madre provoca la produzione di anidride carbonica, in quantità maggiore rispetto agli altri tipi di lievito, determinando una maggiore crescita del prodotto.
Leggenda sul pane di Matera
Si narra in alcune leggende locali che nelle grotte vicino Matera dimorassero delle fate che insegnarono ad una donna a fare il pane utilizzando acqua di fonte purissima e farina di grano che proveniva proprio dall’ultimo raccolto. La donna partecipava in religioso silenzio cercando di sfruttare tutti i segreti mostrati. Ancora oggi in molte zone della Basilicata la lavorazione del pane, che assume un fortissimo connotato religioso, inizia alla mezzanotte e finisce con le campane serali dell’Ave Maria. L’impasto segue i quattro componenti della natura: acqua di sorgente, farina di grano, aria e fuoco.
Le donne iniziano a lavorare il pane tracciando una croce sull’impasto e trasformano una massa di acqua, farina e lievito in corone, cuori, ghirlande, fiori, frutti che solo le donne della Basilicata possono tramandare di generazione in generazione.
Ricetta: ingredienti e preparazione
Ingredienti
● 600 gr di semola rimacinata di grano duro + la farina per la spianatoia
● 400 gr di acqua circa
● 180 gr di lievito madre rinfrescato
● 10 gr di sale
Preparazione:
Rinfrescate il lievito, setacciate la farina. In una ciotola sciogliete il lievito madre in acqua tiepida ed aggiungetelo a filo alla semola rimacinata di grano duro, impastate per qualche minuto. Continuando a lavorare, incorporate un po’ per volta il sale ed impastate fino ad ottenere un impasto liscio, omogeneo ed elastico. Formate una palla e fate lievitare per due ore a temperatura ambiente (se la temperatura fosse bassa, ponete l’impasto nel forno spento con luce accesa). Trascorso questo tempo, rovesciate l’impasto su una spianatoia infarinata e lavorate l’impasto facendo un giro di pieghe aggiungendo, se necessario , dell’altra farina. Formate di nuovo una palla e fate riposare l’impasto ancora per due ore.
Passate le ultime ore di lievitazione, riprendete l’impasto e date al pane la forma tipica del pane di Matera.
Published: May 2, 2019
Latest Revision: May 2, 2019
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