by Zaccaria Francesco
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Un secolo fa il silenzio della Marmolada, Regina delle Dolomiti, venne infranto dal rombo dei cannoni: Italiani e Austro-Ungarici si affrontarono in una dura ed estenuante guerra di posizione, combattuta a 3000 metri nelle più proibitive condizioni ambientali. Le sue creste ed il ghiacciaio furono teatro di aspri scontri, i soldati italiani e austriaci combatterono con grandi sacrifici e a centinaia caddero nella maestà di quelle vette.
Talvolta più dei combattimenti poté la “morte bianca”. Negli anni 1915-1917 la Marmolada cambiò volto: un groviglio di gallerie nella roccia e nel ghiaccio, ovunque trincee, reticolati, camminamenti, ricoveri… Due eserciti trasformarono i loro uomini in “talpe” tormentate, oltre che dal fuoco delle mitragliatrici e dei cannoni, anche dalle bufere di neve e dal gelo.
Gli Austro-Ungarici nello spessore del ghiacciaio realizzarono la mitica “Città di Ghiaccio”, un complesso di caverne e cunicoli, invisibile agli avversari ed impenetrabile alle bombe. Sul fronte opposto gli Italiani si fortificarono sul Serauta dove nel 1917, per conquistare la contesa Forcella V, scavarono nella roccia di quota 3065 una lunga galleria d’approccio, poi chiamata “Galleria Rosso” in memoria del Ten. Flavio Rosso che insieme ad altri 14 Fanti fu travolto dallo scoppio di una mina austriaca il 26 settembre ’17.
Quei soldati non fecero più ritorno a casa e la loro sorte resta ancora oggi avvolta nel mistero: sepolti lassù o altrove, sotto le rocce o tra i ghiacci.
Published: Apr 23, 2019
Latest Revision: Apr 23, 2019
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