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La pittura parietale

  • Joined Mar 2019
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La pittura parietale by terza primaria Tromello - Ourboox.com

Nell’ arte del Paleolitico, si distinguono due categorie fondamentali di opere:


1. L’ arte rupestre o parietale. Comprende incisioni , pitture e rilievi eseguiti sulle pareti o sui soffitti delle caverne, molto raramente sulle pareti sotto le rocce o su superfici rocciose all’ aperto.

L’ arte mobiliare che comprende piccoli oggetti e manufatti raggruppabili in quattro categorie principali : ornamenti ( pendagli, rondelle, figure intagliate nell’ osso e nel corno di renna ) ; armi e utensili ( arpioni, propolsuri, zagaglie , bastoni forati , decorati con incisioni , rilievi o piccole figure di animali scolpite a tutto tondo ); placchette in pietra o in osso con figure incise; statuette di animali o umane in pietra , in osso, corno , avorio e argilla . A differenza dell’ arte parietale , l’arte mobiliare è presente in tutta Europa e in Siberia Meridionale , là dove nel Paleolitico esistevano le abitazioni .

 

LA PITTURA PARIETALE
L’UOMO PREISTORICO VIVEVA A DIRETTO CONTATTO CON LA NATURA, A RIPARI SOTTO ROCCIA OA SEMPLICI CAPANNE. LA SUA GIORNATA ERA PER LA MAGGIOR PARTE IMPEGNATA A PROCURARE IL CIBO ATTRAVERSO LA CACCIA E LA RACCOLTA DEI FRUTTI.
COMUNQUE L’UOMO DEDICÒ UN PO ‘DEL SUO TEMPO ANCHE PER RAPPRESENTARE LA PROPRIA QUOTIDIANITÀ MEDIANTE DISEGNI E PITTURA, CHE COSTITUISCONO LA PRIMA FORMA DI ESPRESSIONE SCRITTA NELLA STORIA DELL’UMANITÀ.
NON AVENDO A DISPOSIZIONE ALCUN TIPO DI CARTA, L’UOMO PRIMITIVO RAPPRESENTÒ IL PROPRIO MONDO DIPINGENDO LE PARETI ROCCIOSE DELLE CAVERNE E, FORSE, ALTRI MATERIALI CHE NON SONO GIUNTI FINO A NOI.
DELLA PITTURA PREISTORICA RESTANO TESTIMONIANZE SULLE PARETI DI NUMEROSE GROTTE: TRA LE PIÙ SPETTACOLARI E SIGNIFICATIVO SI CITANO QUELLE DI LASCAUX IN FRANCIA ED ALTAMIRA IN SPAGNA.
I DIPINTI RAFFIGURANO PREVALENTEMENTE ANIMALI: LA CACCIA ERA INFATTI ESSENZIALE PER LA SOPRAVVIVENZA.
È QUINDI POSSIBILE CHE LA PITTURA PREPARASSE IL MOMENTO DELLA CACCIA E CHE IL PITTORE, RAFFIGURANDO L’ANIMALE, VOLESSE DIMOSTRARE LA PROPRIA SUPERIORITÀ SULLA PREDA E “POSSEDERLA”, SCONGIURANDO OGNI PERICOLO PER IL CACCIATORE.
L’ARTE PALEOLITICA RAPPRESENTA DI CONSEGUENZA ASPETTI DI VITA QUOTIDIANA, MA ESPRIME ANCHE SIGNIFICATI RITUALI, MAGICI E SIMBOLICI: LA CAVERNA È PERCIÒ UN LUOGO EMBLEMATICO, DA PARAGONARE AD UN TEMPIO.
IL PITTORE DIPINGEVA RACCOGLIENDO TERRE E MINERALI: OSSIDI DI FERRO PER I ROSSI EI GIALLI; MANGANESE O CARBONE PER IL NERO. NON RIMANGONO
INVECE TRACCE DI EVENTUALI COLORI VEGETALI.
PESTAVA IL MATERIALE RACCOLTO CON LA PIETRA, RIDUCENDOLO IN POLVERE FINISSIMA.
MESCOLAVA OGNI POLVERE CON IL GRASSO DI ANIMALE (CHE AVEVA SCOPO FISSATIVO) O CON ACQUA, FINO AD OTTENERE UN IMPASTO DELLA GIUSTA
CONSISTENZA. IN ALCUNI CASI, MEDIANTE PEZZI DI CARBONE, PREPARAVA IL DISEGNO SULLA PARETE ROCCIOSA.
INFINE STENDEVA I COLORI: PER FARLO, USAVA LE MANI, OPPURE LE PENNE DEGLI UCCELLI, OPPURE SOFFIAVA IL COLORE MOLTO DILUITO ATTRAVERSO UNA CANNUCCIA VEGETALE.
FABBRICAVA DA SÉ ANCHE I PENNELLI, CHE REALIZZAVA CON CORTECCIA DI TIGLIO O ALTRE ESSENZE. INOLTRE USAVA TAMPONI DI DIVERSI MATERIALI, AD ESEMPIO I MUSCHI E LE PELLI.
IL PERIODO DI PREISTORIA DELL’UOMO DI LASCAUX SI CHIAMA PALEOLITICO, CHE VUOL DIRE ETÀ DELLA PIETRA ANTICA O SCHEGGIATA. A QUEL TEMPO, L’USO DEI METALLI ERA ANCORA SCONOSCIUTO.
PER OGNI ATTIVITÀ, COMPRESA LA CACCIA, L’UOMO USAVA UTENSILI REALIZZATI PREVALENTEMENTE A PIETRA, MA ANCHE IN OSSO, CORNO E LEGNO.
UTENSILI CHE LUI STESSO PREPARAVA CON GRANDE ABILITÀ, RENDENDOLI ADATTI ALLO SCOPO.
GRAFFITI ED INCISIONI RUPESTRI CON IL PASSARE DEI MILLENNI, L’UOMO DELLA PREISTORIA IMPARÒ A SERVIRSI DEL FUOCO, CHE UTILIZZÒ PER CUOCERE IL PROPRIO CIBO.
DISBOSCÒ LE FORESTE, DISSODÒ E COLTIVÒ I CAMPI ED INIZIÒ AD ALLEVARE GLI ANIMALI, CONQUISTANDO PROGRESSIVAMENTE L’AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE.
RAGGIUNTO UN MAGGIOR BENESSERE, PER L’UOMO PASTORE E CONTADINO MIGLIORARONO LE
CAPACITÀ DI DIFENDERSI DAI PERICOLI E DI DOMINIO DEL TERRITORIO.
PIÙ TARDI, LE CIVILTÀ PRIMITIVE APPRESERO ANCHE L’USO DEI METALLI.
DALLA PREISTORIA IN POI, L’UOMO HA LASCIATO I PROPRI SEGNI E DISEGNI SULLA PIETRA, INCIDENDOLA O
GRAFFIANDOLA.
COME NELLA PITTURA, LE INCISIONI ED I GRAFFITI RAPPRESENTANO IL MONDO ALLORA CONOSCIUTO E
VISSUTO: ECCO COMPARIRE I SIMBOLI CHE RAPPRESENTANO L’UOMO (ANTROPOMORFI), GLI ANIMALI DEL GREGGE E LE LORO PREZIOSE PELLI, I CAMPI COLTIVATI, LE ARMI, GLI ATTREZZI DA LAVORO.
PROBABILMENTE L’UOMO RAFFIGURAVA GLI ELEMENTI PRINCIPALI DELLA PROPRIA VITA PER COMUNICARE A TUTTI CHE QUELLA TERRA, QUEI CAMPI COLTIVATI E QUELLE MANDRIE ERANO SUOI.
ERA UN MESSAGGIO PER SE STESSO E PER GLI ALTRI, CHE FORSE VOLEVA TENERE LONTANI I NEMICI, MA
ANCHE RICHIEDERE LA PROTEZIONE AGLI DEI.
IN EUROPA, LE OPERE DI INCISIONE E DI GRAFFITO PIÙ SIGNIFICATIVO ED ESTESE SONO LONTANE DAL BUIO
DELLE GROTTE ED ESPRIMONO LA CONOSCENZA ED IL POSSESSO DEL TERRITORIO ALLA LUCE DEL SOLE.
TRA LE PIÙ IMPORTANTI OPERE DI INCISIONE E GRAFFITO RUPESTRE SI CITANO QUELLE DELLA VAL ROYA
(FRANCIA) E DELLA VAL CAMONICA (ITALIA).
LE INCISIONI RUPESTRI ERANO REALIZZATE SU ROCCE MODERATAMENTE DURE COLPITE RIPETUTAMENTE
CON PIETRE APPUNTITO FINO AD OTTENERE UN SEGNO LARGO E PRECISO.
I GRAFFITI SI OTTENEVANO INVECE INCIDENDO CON PUNTE DURE ROCCE PIÙ MORBIDE, OTTENENDO IN TAL MODO LINEE NETTE, SOTTILI E PROFONDO.

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Le tecniche pittoriche

 

I cacciatori nomadi o semi-nomadi che hanno concepito questi capolavori , li hanno eseguiti con ciò che la Natura metteva a loro disposizione .

In alcuni casi le incisioni o le pitture sono state eseguite nei pressi dell’ ingresso delle caverne , dove la luce riusciva a illuminare l’ interno , ma nella maggior parte dei casi , le opere venivano realizzate nel ventre delle caverne , in luoghi bui e di difficile accesso . Gli artisti disponevano quindi di un’ illuminazione artificiale . Diversi ritrovamenti archeologici documentano quali fossero i mezzi utilizzati : lucerne di pietra alimentate da grasso animale con uno stoppino fatto di licheni , muschio , corteccia o ramoscelli. Le lucerne di questo tipo , rinvenute nelle grotte , sono numerose. L’ artista sceglieva il luogo dove dipingere le sue immagini tenendo conto della morfologia generale della caverna , sfruttando sporgenze o fessure che potessero ricordare forme animali o parti del corpo animale. Per le incisioni veniva utilizzato un bulino di selce dalla punta robusta. Le immagini dipinte venivano realizzate solamente con il contorno , oppure con l’ utilizzo di uno o due colori per riempire lo spazio all’ interno della figura. A volte il contorno veniva tracciato prima a incisione , poi veniva colorata la figura. In altri casi si colorava prima l’ immagine e poi veniva rifinita incidendo tutta la figura o solo alcune parti. I colori utilizzati erano pigmenti naturali : minerali terrosi come le ocre per i colori dal giallo chiaro ( limonite ) al rosso chiaro ( ocra rossa , ematite )al bruno scuro ( ocra rossa mescolata al biossido di manganese ) , il nero venita fatto con carbone di legna o il biossido di manganese. Il blu e il verde non sono documentati nell’ arte paleolitica , il giallo e il bruno sono più rari rispetto al nero e al rosso. Ai colori si univa un legante : acqua , grasso animale , uova. Il colore veniva steso con un pennello ( il suo uso ha lasciato tracce ben visibili ) , con le dita ( su alcuni dipinti si notano le impronte digitali ) e con la tecnica dello “spruzzo” : l’ ocra rossa o gialla veniva masticata e poi soffiata o sputata sulla parete , in modo da ottenere un riempimento della figura a tinta piena , oppure poteva essere eseguita riempiendo un tubicino di osso riempito di colore. Un’ altro modo per dipingere le figure era l’ utilizzo di un batuffolo di pelliccia , soprattutto quando si voleva sfumare il colore. A Lascaux e Altamira è stata utilizzata spesso questa tecnica.

bisonte di Altamira

Uno dei bisonti di Altamira , 15.000-11.000 a. C.

 

Gli animali e il loro significato


L’ arte del Paleolitico comprende tre temi : gli animali , i segni e le impronte di mani , le rare figure antropomorfe. Di questi , le figure antropomorfe e le impronte delle mani possono anche non essere presenti , i segni possono essere poco frequenti , ma ciò che non può mai mancare sono gli animali , i soggetti per eccellenza dell’ arte preistorica. Gli animali ritratti sono spesso erbivori , mentre i carnivori , i pesci e gli uccelli sono abbastanza rari .

Leroi-Gourhan, un grande studioso dell’ arte del Paleolitico , ha dimostrato che nel bestiario dell’ arte preistorica c’è una chiara gerarchia figurativa. L’ animale più rappresentato è stato il cavallo , che è presente in quasi tutti i complessi di arte parietale. Il secondo gruppo comprende invece i Bovidi , specialmente il bisonte e l’ uro ( Bos primigenius ). Cavallo e Bovidi sono il tema centrale dell’ arte del Paleolitico . Un terzo gruppo è costituito da animali che Leroi-Gourhan ha definito ” animali complementari ” . I più raffigurati di questi sono il cervo e la cerva . E’ interessante notare che nei complessi di arte parietale con animali di clima freddo come il mammuth , il rinoceronte lanoso ( Coelodonta antiquitatis ) o la renna , è ugualmente presente il cervo , animale di clima temperato. Segue poi il mammuth , presente in tutta l’ area Franco-Cantabrica , ma assente in Italia e nel Sud della Penisola Iberica. In alcune caverne è comunque l’ animale più raffigurato ( Pech Merle, Chabot, Arcy) o comunque ampiamente presente ( Rouffignac ) . Dopo il mammuth gli animali più rappresentati sono lo stambecco e la renna. Animali poco rappresentati e ritratti nelle parti più profonde e inaccessibili delle grotte , sono il leone delle caverne ( Panthera spelea ) , l’ orso e il rinoceronte lanoso.Eccezionale il caso di Rouffignac , dove il rinoceronte lanoso costituisce più della metà di tutte le figure dipinte.

Ancora più rare sono le figure mostruose o fantastiche ( figure antropomorfe con testa di animale) , pesci e uccelli . Concludono l’ elenco animali che sono stati ritratti davvero pochissime volte : il megacero ( Megaloceros giganteus ) , l’ antilope saiga , il cinghiale , il lupo e la volpe.

Rinoceronti lanosiArte-01

Rinoceronti lanosi e leoni delle caverne nella grotta di Chauvet , 33.000-29.000 a.C.

 

La Grotta di Chauvet però ha un bestiario molto differente rispetto a quello tradizionale dalle caverne dell’ area Franco-Cantabrica . Gli studi di Georges Sauvet hanno dimostrato l’ importanza di analizzare i dati non soltanto basandosi sulle percentuali di raffigurazione di un determinato animale come aveva fatto Leroi-Gourhan , ma tenendo conto anche dei dati da un punto di vista geografico e cronologico. Nella composizione del bestiario paleolitico vi sono così delle sensibili variazioni regionali. Se la coppia cavallo e bisonte o uro è il tema dominante dei Pirenei , in Cantabria lo è quello di cavallo e cervo o cerva. Altrettanto importanti sono le variazioni cronologiche. In Cantabria il bisonte e l’ uro che nel periodo più antico occupano il terzo posto dopo il cervo e la cerva , nel periodo più recente salgono al primo posto , seguiti dal cavallo , mentre il cervo e la cerva scendono al terzo posto. Se la renna nel periodo più antico è assente nei Pirenei , in un periodo più recente del Paleolitico aumenta di importanza in tutte le regioni. Il merito di Leroi-Gourhan è comunque quello di avere dimostrato che le figure degli animali nell’ arte paleolitica non sono casuali, ma seguono uno schema logico.

 

Arte-08

Un raro esempio di animale ferito , nell’ arte paleolitica.Lascaux 19.000-15.000 a.C.

 

L’ interpretazione dell’ arte parietale come espressione di riti connessi alla magia propiziatoria della caccia è ormai decisamente respinta perchè questa tesi è smentita dal confronto tra il bestiario dipinto e la fauna che effettivamente era cacciata dagli uomini del Paleolitico Superiore e che conosciamo attraverso l’ analisi delle ossa accumulate tra i rifiuti dei pasti fossilizzati. Inoltre , il numero delle specie rappresentate nell’ arte paleolitica è di molto inferiore rispetto alla varietà faunistica che viveva in Europa a quei tempi , dimostrando che agli artisti non interessava rappresantare la fauna , ma solo determinati animali i quali non svolgevano necessariamente un ruolo di primo piano nella vita quotidiana. Inoltre , gli animali feriti nell’ arte preistorica , sono meno frequenti di quanto si pensasse : appena il 4% di tutte le immagini di animali e si tratta soprattutto di cavallo e bisonte. Per Leroi-Gourhan l’ arte del Paleolitico è un gioco costante di associazioni simboliche.Il tema fondamentale sarebbe la coppia cavallo ( maschio) e bisonte/uro ( femmina) , mentre gli “animali complementari” accompagnerebbero la coppia primordiale . L’ arte esprimerebbe una cosmologia , quella dei popoli cacciatori del Paleolitico Superiore , centrata sulla divisione della natura in elementi maschili e femminili , il cavallo e il bisonte rappresenterebbero quindi i due principi vitali , opposti ma complementari senza i quali non ci sarebbe vita. J.D. Lewis-Williams, dell’ Università di Witwatersrand , Johannesburg , ritiene che l’ arte del Paleolitico abbia un ruolo sciamanico e sarebbe nata per commemorare le esperienze e le visioni degli sciamani in trance: gli animali dipinti sarebbero stati ritenuti dotati di poteri particolari , come per esempio curare le malattie o portare prosperità e benessere alla comunità . Le pitture diventerebbero fonte esse stesse di poteri particolari servendo agli sciamani per orientare le loro visioni

BIBLIOGRAFIA:

L’ arte paleolitica . Prof.Raffaele C. Marinis , Università degli Studi di Milano 2005/2006

Le religioni della preistoria . Paleolitico. Leroi-Gourhan , Adelphi.

Copyright © 2008 Loana Riboli

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La pittura parietale by terza primaria Tromello - Ourboox.com
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QUESTA IMMAGINE è UN FAMOSO GRAFFITO: “Scena di caccia, pittura rupestre, Grotta dei Cavalli di Valtorta, Tirig, Spagna”.

QUESTI GRAFFITI VENIVANO REALIZZATI INCIDENDO LA ROCCIA CON PIETRE PIU ‘DURE.

SONO STATO RITROVATE ANCHE DELLE PITTURE FATTE CON COLORANTI NATURALI: TERRA ROSSA E CARBONE NERO RIDOTTI IN POLVERE, MESCOLATI AD ACQUA E GRASSO DI ANIMALE.

DOMANDE STIMOLO:

1.I CACCIATORI ASPETTANO LA PREDA DA SOLI O NEL GRUPPO?

2.CON QUALE ARMA VANNO A CACCIA?

3.QUALI SONO GLI ANIMALI CACCIATI?

4.DA DOVE POSSONO PROVENIRE?

5.SECONDO TE GLI ARTISTI DEL PALEOLITICO SONO RIUSCITI A RAPPRESENTARE ADEGUATAMENTE UNA SCENA DI CACCIA?

RIPRODUCI UN BOVIDE INSERENDOLO IN UNA SCENA DI CACCIA CON L’UOMO SAPIENS.

SIMULAZIONE DI INCISIONE CON TECNICA GRAFFITO.

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LA MUSICA NELLA PREISTORIA, DAL PALEOLITICO AL NEOLITICO
A. Ascolta la spiegazione e poi riempi il testo con il nome o l’infinito sostantivato dei suoni della natura. Impara e usa le nuove parole!
L’uomo primitivo scoprì la musica in modo spontaneo, ascoltando i suoni della natura e il suono della sua voce.
In natura poteva percepire il ___________ del vento, il ____________ della pioggia, lo _____________ dei fiumi, il ___________ delle cascate, il ________ del tuono, il _______________ e il __________________ degli uccelli, il ____________________dei felini, il ______________ degli animali selvatici, l’_______________ dei lupi, lo ________________ delle onde, il ___________ della risacca, il _____________ delle ali di uccelli, lo ______________ delle foglie, il ______________ delle cicale, il _________________ delle rane, lo ___________________ delle gocce d’acqua nella caverna, il _____________ delle fiamme.
B. Completa il testo con le parole seguenti, comprendi e studia.
ARCHI – ARPE – BUDELLA – CERIMONIE – CONCHIGLIE – CORDA – CORTECCIA – FIATO – IMITARE – OGGETTI – RAMO – RASCHIATORI – SEMI – SONAGLI -ZUCCA
L’uomo primitivo faceva musica per ________________ i suoni della natura, per possederla e controllarla, per vincere le paure.
A volte la musica serviva per accompagnare delle ________________ propiziatorie, cioè cerimonie che potessero aiutare a fare una buona caccia.
Gli archeologi hanno trovato diversi _________________ che potevano essere degli strumenti musicali.
I primi strumenti musicali erano a percussione: i _____________, cioè piccoli oggetti quali noci, conchiglie, denti di animali legati insieme da una cordicella derivata da ___________ di animali; c’erano anche sonagli di _______ cioè zucche vuote riempite di sassolini o_______.
Un’altra famiglia di strumenti rinvenuti sono i __________________, ovvero strumenti dentellati ricavati da gusci, bastoni, conchiglie e ossa che si raschiavano con un secondo oggetto.
Successivamente furono creati i primi strumenti a _________: flauti in osso o legno, trombe ricavate da _____________ , ossa e corna di animali.
Per ultimi furono creati gli strumenti a ______________. I primi strumenti a corda erano le ______________ di terra e gli ______________ musicali.
L’arpa di terra era ricavata scavando una buca nel terreno, ricoperta poi di __________________ d’albero. Sopra di essa si tendeva una corda, ottenuta con budella animali, che si faceva vibrare con un pizzico delle dita.
L’arco musicale, invece, è stato formato da un ______________ Flessibile curvato da una corda tesa, che nascerà pizzicata.
Questo disegno rappresenta un uomo che suona il ROMBO VOLANTE. Colora.
Rappresentazione di ROMBI VOLANTI curata dalla The Flying Rhombus Society

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