Le edicole votive mute, vuote, senza un affresco o una statua, lasciano pensare a storie lontane, leggende tramandate di padre in figlio, di corte in corte. Gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Siano, partecipanti al modulo dedicato allo storytelling del PON “Sentieri”, si sono lasciati andare e attraverso l’immaginazione, hanno narrato storie “misteriose”, tra la realtà e l’irrealtà.
Il mistero dell’edicola vuota
Era un giorno d’estate di qualche anno fa, io e le mie amiche stavamo facendo un giro per il paese; ci siamo incamminati per una strada di montagna, in periferia, quando non c’è uno spazio vuoto, con ragnatele e una pergamena. Decodemmo di aprirla senza immaginare le conseguenze; il messaggio diceva:
“Ho portato via il suo abitante, spero che nessuno legga questo messaggio. Colui che lo aprirà subirà le conseguenze. Cerca nel tuo paese e consulta altre tracce “.
Ed indovinate un po ‘chi aprì la pergamena? Si, proprio io. Le mie amiche terrorizzate non mi aiutarono in quest’impresa, tranne una: Sophia, una ragazza dai capelli bruni e gli occhi castani, l’opposto di me. Andammo in giro in cerca di altre tracce, quando in un parco trovammo un’altra pergamena:
“Se sei arrivato fin qui, vuol dire che hai trovato la lettera precedente e hai cercato bene. Questo è solo l’inizio, continua a cercare! “
Io e Sophia non sapevamo se continuare o meno a indagare, così, dopo varie discussioni, decidemmo di smettere.
Andai a casa e proprio davanti all’ingresso trova un messaggio, come se fosse stato il destino una scelta che quel messaggio l’avessi dovuto trovare io. Leggendo scopri il mistero dell’edicola vuota: l’immagine dell’antico abitante, una divinità dei boschi, era stata distrutta per sempre da un fulmine. Peccato, pensai, sarebbe stato interessante studiare a scuola le antiche divinità!
di Francesca Alfano e Sophia Petrosino
Edicole vuote: è colpa delle “Ianare”?
Le ianare sono delle streghe e i sianesi pensano, fin dall’antichità, che durante la notte di Halloween e non solo infestino il Paese. Un tempo, esse prendevano di mira le edicole religiose facendole sparire o sostituendole con delle copie. Nonostante ciò le strade di Siano sono ricche di edicole votive. Alcuni credono che le immagini delle edicole oggi mute non siano altro che le edicole distrutte dalle Ianare. Si pensa che le Ianare le portassero al diavolo che le usava per fare delle pozioni magiche per distruggere i raccolti.
Talvolta nei boschi delle nostre montagne si possono vedere delle luci piccole che come spiegano i nonni o le nonne di Siano, sono le piccole casette delle Ianare.
Le Ianare, però, non possono colpire le persone che sulle porte mettono dei ferri di cavallo oppure delle scope perché questi oggetti scacciano gli spiriti maligni.
di Giuseppe Settembre
Il bambino e la storiella
Nella cittadina di Siano in una casa si trovavano una madre con il suo piccolo di 6 anni.
Il bimbo di nome Pietro non si sentiva tanto bene. La madre gli inventò una storiella per tirarlo su di morale e iniziò a raccontare:
“Era la sera del 2 maggio e a Siano accaddero delle cose strane: nacquero degli “Spiritelli”.
Gli spiritelli di sera si rendevano invisibili agli occhi umani; aspettavano la mezzanotte per uscire allo scoperto e passeggiare per le vie di Siano per spaventare i suoi abitanti.
Camminando, camminando videro una bellissima edicola che rappresentava la Madonna con suo figlio Gesù e il marito Giuseppe.
Questa edicola era molto luccicante: la cornice era color oro e i colori delle figure erano splendenti. Gli Spiritelli ne erano così affascinati che decisero di rubarla.
Volando arrivarono in un tempio dove tenevano i loro tesori; quell’ edicola probabilmente era il tesoro più importante per loro e per questo la misero in una vetrina per ammirarla sempre nel suo splendore”.
La storia appassionò così tanto Pietro che diventato grande decise di cercare il “tempio” nascosto dagli Spiritelli. Pensate che Pietro riuscì nella sua impresa?
Invitiamo chi legge questa storia a provarci, perché non è difficile trovare nei vicoli, nelle stradone di montagna bellissime edicole votive.
di Debora Galluzzo e Aida Rispoli
Siano e gli spiritelli “ubriaconi”
Siano come ogni paesino ha le sue leggende, le più conosciute sono due quelle degli spiritelli e quelle delle ianare.
La leggenda di cui oggi parleremo è quella degli spiritelli, è ambientata all’ inizio del Xl sec. e parla di un gruppo di uomini che erano ubriaconi e che si trovavano tutte le sere all’ interno delle taverne a bere.
Una notte, in cui erano più ubriachi del solito, mentre tornavano dalla taverna alle loro abitazioni, furono investiti da una carrozza che non vedendoli se ne andò senza nemmeno prestare il minimo soccorso e così morirono.
Furono sepolti in una fossa comune e si racconta che essi giurarono vendetta al popolo sianese perché nessuno li aveva aiutati quando erano in vita.
Si e ‘detto e muto che tutte le edicole che oggi chiamiamo “mute” e non solo perché in quel momento in poi infastidirono tutti i sianesi con scherzetti di cattivo gusto.
di Bruno Galluzzo
Published: Jan 4, 2019
Latest Revision: Jan 4, 2019
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