Siano “La valle dei Sogni” by profgiornalista - Illustrated by I. C. Siano - Esperto Annamaria Bove - Tutor Emilia Busiello - Ourboox.com
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Siano “La valle dei Sogni”

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Artwork: I. C. Siano - Esperto Annamaria Bove - Tutor Emilia Busiello

  • Joined Oct 2018
  • Published Books 4

CENNI STORICI

Siano è un centro agricolo, commerciale ed artigianale situato in una valle a circa 120 m sul livello del mare, in vicinanza del capoluogo di provincia, Salerno, dal quale dista circa 25 km, mentre è a circa 45 km dal capoluogo di regione, Napoli .

Il comune è posizionato nell’estrema parte nord-ovest della provincia di Salerno, in una frazione del suo perimetro con la vicina provincia di Avellino (in particolare nel comune di Quindici) ed è alle porte della pianura sarnese vesuviana.

Siano è il sito dell’interfaccia tra l’agro nocerino e il suo territorio e la valle dell’Irno: per raccontare i motivi, rientra nei progetti di zona le aree territoriali.

Gli abitanti che compongono il paese sono 10.008.

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Le città ha origini antiche, molto probabilmente legato alle condizioni climatiche durante l’anno. Oppure, secondo un’altra interpretazione sulla tradizione tramandata oralmente, l ‘”Orco” alluderebbe ad Annibale che, proveniente dalla pianura di Sarno e imboccando il tracciato che sarebbe poi diventato la via Popilia o Capua-Rhegium, attraversò il passo in stretta ‘attuale rudere Campanile dell’Orco sito in località Montagna Spaccata di Lanzara nel vicino comune di Castel San Giorgio e stazionò nella vallata sianese nel 216 aC, mettendola a ferro e fuoco con tutto il circondario durante l’assedio di Nuceria Alfaterna.

Le porche, Iulio e Bosco Borbone, e presenta un paesaggio di tipo collinare / montano. Il territorio comunale si estende su una superficie di circa 8,57 km² e comprende compreso tra i 104 m (in località Starze di Valesana) ei 952 m (vetta del monte Le Porche) slm, presentando quindi un’escursione altimetrica complessiva pari a 848 m.

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CENNI STORICI SULL’ORIGINE DELLA CAPPELLA DI S. SEBASTIANO E S. ROCCO

La descrizione della costruzione della prima Cappella costruita in onore di S. Sebastiano è del primo storico ufficiale del Casale di Siano, l’avv. Giovanni Palmieri e successivi viene ripresa da Francesco Aliberti, vicario parrocchiale di S. Maria delle Grazie a Siano, storico e autore del libro “Il Tempio di SS. Sebastiano e S. Rocco. Originariamente la Cappella fu dedicata a S. Sebastiano, martire del III sec. dC, il Quale divenne popolare Durante la pestilenza Che Colpi la Città di Roma nel 680. Al Santo fu Attribuito dei Miracoli e La fine del flagello Che AVEVA provocato tanti morti. Tanto Che, decisero di erigere nel Suo onore la Cappella di S. Sebastiano al centro del paese.

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A partire dal secolo XV si diffuse il culto di S. Rocco e anche per lui il culto era legato al terribile flagello della peste. Rocco di Montpellier, universalmente noto come san Rocco (Montpellier, 1346/1350 – Voghera, notte tra il 15 e il 16 agosto 1376/1379), è stato un pellegrino e taumaturgo francese; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica ed è patrono di numerose città e paesi. È il santo più invocato, dal Medioevo in poi, come protettore dal terribile flagello della peste, e la sua popolarità è tuttora ampiamente diffusa. Il suo patronato si è progressivamente esteso al mondo contadino, agli animali, alle grandi catastrofi come i terremoti, alle epidemie di malattie gravissime;in senso più moderno, è un grande esempio di solidarietà umana e di carità cristiana, nel segno del volontariato.

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La Cappella dedicò un S. Sebastiano nel 1659, con un regolare atto notarile, fu intitolata anche a S. Rocco e divenne quindi la Cappella dei SS. Sebastiano e S. Rocco. L’aggiunta è bloccata ad una storia di miracoli e devozioni. Dopo la peste del 1656 la popolazione di Siano ritenne il Santo artefice della fine del flagello.

Nella piazza principale di Siano si può notare come due sono in arrivo: quella minore della santa Madonna del Rosario è posizionata sulla destra di chi guarda, quella maggiore dei Santi Rocco e Sebastiano sulla sinistra.

Il palazzo principale è oggigiorno dedicato ai tre santi che la tradizione popolare indica come protettori di Siano (il terzo è san Vito) e sorge sul luogo ove in antichità era il tempio cristiano cinquecentesco in onore di san Sebastiano, primo protettore di Siano in ordine cronologico. Alla destra delle due congreghe e separato da esse svetta maestoso il campanile.

La pianta della chiesa è una croce latina, lunga circa 40 me larga 17 m nel punto più largo (il transetto), 9 m nella navata, mentre la cupola affrescata, costruita dall’architetto calvanese, misura circa 18 m. Il transetto poggia su un’antica cripta-ossario appartenente alla originale matrice cinquecentesca del luogo sacro, unica testimonianza rimasta di architettura tipicamente “ipogea”.

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I RESTAURI

La chiesa con il sisma del 23 novembre del 1980 fu gravemente danneggiata. Grazie all’impegno dell’allora sindaco, Luigi Tenore, e del parroco, don Gioacchino Illiano (divenuto poi vescovo della diocesi di Nocera-Sarno), e dell’attuale parroco, don Crescenzo Aliberti, i lavori di restauro si conclusero in soli 5 Anni. Tra gli interventi più importanti, ricordiamo il lavoro di Raffaele Picarella che ritengo i dipinti e le statue lignee e la riarmonizzazione dell’organo. La chiesa fu riaperta solennemente al culto il 3 agosto 1985 dall’allora vescovo di Salerno Guerino Grimaldi.

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IL CAMPANILE E LE 5 CAMPANE

Il Sindaco Donnarumma dopo il terremoto del 1857 decise di abbattere il vecchio campanile e di costruirne uno nuovo il progetto era dell’architetto Michele Santorio di Salerno al quale fu affidato il compito di abbattere il campanile e di costruirne uno nuovo. Dopo aver abbattuto il vecchio campanile si decise di costruirne uno alto quanto la chiesa e staccato da essa. Il tetto del campanile fu un padiglione ed ebbe un costo di 250 ducati. L’edificio della costruzione del nuovo campanile a Barba Raffaele e Iuliano Domenico sulla facciata della chiesa durante i lavori Santoro abbandonò i lavori ma sono continuati anche senza di lui. Dopo di ciò è stato nominato Alfonso Calvanese con il compito di modificare il progetto.

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Il campanile fu pensato con 5 campane le quali suonando facevano aumentare il suono della campana facendolo sentire anche ai forestieri in ogni momento. Le campane furono costruite a spese degli abitanti di Siano e ognuna in una data diversa: la prima fu costruita nel 1822, la seconda nel 1891, la terza nel 1905, la quarta nel 1921 e in fine la storia nel 1930. Le campane nel 1970 sono rese elettriche.

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ALTARE MAGGIORE

L’altare maggiore, nella chiesa cattolica e nelle altre confessioni cristiane che celebrano il carattere sacrificale dell’eucaristia, è l’altare principale della chiesa, sul quale vengono tenute le regolari celebrazioni eucaristiche.

La sua posizione è semper di rilievo e si trova nel presbiterio, nell’abside, in asse verticale con la cupola (se presente) o all’incrocio tra la navata e il transetto.

All’interno del panorama artistico si tratta di antico e moderno, l’altare più curato in fatto di decorazioni pittoriche e scultoree, arricchito da pallido, polittici o altre raffigurazioni del santo o del tema religioso cui è dedicata la chiesa. L’altare maggiore nella chiesa centrale di Siano presenta, alle spalle del presbiterio, l’affresco del 1794 che rappresenta la Vergine in Gloria con San Rocco e San Sebastiano.

 

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L’ORGANO

Il monumentale organo presente nella chiesa di SS. Sebastiano e Rocco è stato commissionato nel 1935 dal parroco di allora, mons. Sabato Corvino che richiese la costruzione di un organo plurifonico. L’organo, pneumatico-tubolare, è considerato da due tastiere, 31 registri e da una ricca pedaliera. La parte centrale è formata da oltre 2000 canne, consolle e meccanica. Il suo primo collaudo avvenne nel gennaio 1936.Anche l’organo subisce danni con il terremoto del 1980, ma presto si sistemò per ritornare al suo antico splendore visivo e sonoro.

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