by francesco sartor
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”Tra i fischi ed i cori dei tifosi ero nel bel mezzo del campo con una palla tra i piedi un suono assordante aveva interrotto i cori”
Sadio era un ragazzino che abitava in un povero paesino nel centro della Costa d’Avorio, aveva un grande sogno: vincere la coppa d’ Africa rappresentando la propria nazione ma soprattutto avere una vita migliore lui e la sua famiglia, che in quel momento erano in condizioni precarie.
Sadio ogni giorno andava in fabbrica a lavorare assieme a suo padre sino a tardo pomeriggio
Mentre tornava a casa dopo lavoro un lungo giorno lavorativo, vide un suo amico che correva verso di lui, una volta raggiunto lo ha avvisato di un possibile torneo che si svolgeva nel week-end.
Il ragazzino eccitato dalla notizia ha deciso di partecipare al torneo assieme ai suoi amici
Il giorno del torneo Sadio ed i suoi amici hanno passato facilmente le qualificazioni sino ad arrivare alla finale.
Un volta dimostrate le sue qualità nella finale persa, l’osservatore che era lì per guardare la partita viste le sue capacità gli ha proposto di giocare nelle giovanili di una squadra del campionato ivoriano: l’ Asec Mimosas.
Dopo anni la famiglia si incontrò, ormai non era più in condizioni precarie ed il ragazzino era diventato adulto ed aveva cominciato a giocare in prima squadra.
In quei giorni, Ibrahima Kavara, selezionatore della nazionale ivoriana lo ha chiamato e gli ha detto: “Buongiorno, sono il selezionatore della nazionale ivoriana”
‘’Buongiorno, mi dica tutto’’
“In questi giorni ci stavamo chiedendo se potresti far parte della nazionale ivoriana”
“Sarebbe un onore”
“Tra un mese ci saranno gli allenamenti per prepararsi alla coppa d’Africa ci vediamo là”
“Grazie arrivederci”
Cominciata la coppa d’Africa nella prima partita della fase ai gironi, il mister decise di schierarlo titolare, per testare le sue prestazioni ad alti livelli.
‘’Non riuscivo ad entrare in partita, era finito il primo tempo e non sentivo più le gambe avevo un gran senso di nausea. Mentre nello spogliatoio pensavo tra me e me, mi sono ricordato di quello che mi aveva detto il l’allenatore che ho incontrato al provino: “Ragazzo, hai talento da vendere, dimostralo in campo quando comincerai’’, questo mi ha dato carica e motivazione.’’
La squadra rientrata in campo nel secondo tempo era completamente cambiata: erano più decisi. La partita era terminata 1-0 per la Costa d’Avorio.
Dopo questa partita, la nazionale ivoriana ha passato le qualificazioni con ottimi risultati, ha proseguito tra le partite degli ottavi, quarti e semifinale sino ad arrivare alla finale contro il Ghana, la nazionale africana più forte di quel momento.
Era il giorno della finale, c’era una grande tensione negli spogliatoi di entrambe le squadre, avevano schierato Sadio titolare.
Nel tunnel l’ansia era alle stelle, molti giocatori avversari si scambiavano parole di sfida,
una volta entrati, tra i fischi ed i cori dei tifosi ero nel bel mezzo del campo con una palla tra i piedi un suono assordante aveva interrotto i cori.
La partita stava andando per il verso giusto, la stavamo dominando e con un contropiede fulmineo avevamo segnato il primo gol del match.
La sfida tra le due nazionali continuò per molto tempo ma senza riuscire a concludere a rete.‘’Ed è proprio con un altro contropiede che morbida palla mi arrivava in testa, l’ho indirizzata verso la porta di neve e la partita si era conclusa con il risultato di 2-0.’
”Quel giorno avevamo scritto la storia, avevamo vinto la coppa d’Africa il mio sogno più grande.”
Published: Oct 27, 2018
Latest Revision: Oct 27, 2018
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