Nella figura è evidenziato l’effetto prismatico introdotto da una lente oftalmica decentrata rispetto all’asse visuale (piano di lettura) e al centro di rotazione oculare. L’angolo q è l’effetto prismatico introdotto.
In sintesi è necessario analizzare la situazione nel contesto dei movimenti riferiti al centro di rotazione oculare. Nella correzione oftalmica è spesso dimenticato che dobbiamo rapportarci con un’unica combinazione di sistemi ottici. Inanzitutto il sistema è binoculare per cui le due lenti vanno considerate insieme e non come due entità separate. Per di più ognuno dei due sistemi è duale e consiste di una porzione fissa: la lente oftalmica; e di un sistema di rotazione: il sistema ottico oculare.
È necessario rimpiazzare l’utilizzo dell’equazione di Prentice con un nuovo sistema che tenga conto di tutte queste variabili costruito attorno all’ingrandimento dinamico. Quest’ultimo sistema include tutte le variabili pertinenti alle lenti oftalmiche eccetto le aberrazioni. Per di più prendendo in considerazione il fatto che il sistema oftalmico oculare contiene entrambe le componenti statiche e di rotazione e che i due occhi operano insieme non come entità isolate.
Le nuove equazioni per il calcolo delle deviazioni oculari si baseranno sugli angoli riferiti ai centri di rotazione oculare piuttosto che alle pupille d’entrata. Il centro di rotazione oculare rappresenta il punto di riferimento costante nel sistema binoculare. Le pupille d’entrata possono essere usate come punto di riferimento quando gli occhi non si muovono e quando la fissazione è ferma su di un singolo punto. La convenzionale applicazione della formula di Prentice in molti casi sottostima l’effetto prismatico da vicino prodotto dalle lenti positive.
I pazienti spesso vengono lasciati con una correzione per lettura non idonea che crea disagio e poca soddisfazione. Una esatta determinazione dello squilibrio binoculare può impegnare del tempo, ma è un piccolo prezzo da pagare se il risultato porterà ad una migliore correzione per il paziente.
In una correzione oftalmica, il calcolo reale dell’effetto prismatico, prodotto da un decentramento dei centri ottici rispetto al sistema visivo, dovrà far riferimento al centro di rotazione oculare ed alla visione binoculare. La deviazione prismatica di una lente posta di fronte all’occhio sarà determinata dalla differenza tra l’angolo sottointeso dell’immagine primaria e l’angolo sottointeso dell’oggetto originale. Introducendo l’occhio nella considerazione di effetto prismatico, come in figura, vediamo come cambiano i piani di riferimento.
Published: Mar 19, 2018
Latest Revision: Mar 19, 2018
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