Gianni è un ragazzino di 16 anni; la sua passione da qualche anno è rimpinzarsi di Junk food: patatine unte e bisunte, i bomboloni del porcaro e gli hamburger con salse color plastica…Quando la mamma gli presenta piatti a base di verdure o pesce, Gianni li guarda arricciando il naso, quasi avesse visto un mostro, quindi li allontana da sé esclamando:” Puah, che schifo!”.

Da 1 anno ha smesso di giocare a calcio e la sera spesso frequenta un gruppo di ragazzi più grandi con i quali beve alcolici e fuma. Una sera torna a casa mezzo stordito da alcool e frittumi vari; si accoscia sul letto e dopo aver emesso alcuni rutti di spaventosa potenza si addormenta russando come un vecchio cinghiale.

D’un tratto un piccolo gnomo saltella sul suo cuscino e azionando un fischione da stadio gli fa fare un salto prodigioso.

“Chi sei??” Grida Gianni, spaventato e irritato.

” Sono Pino, il nanetto del giardino. Adesso faremo un viaggio nel corpo di un maialino… Oops scusa, volevo dire nel corpo di un omino”. Gianni dice una parolaccia orrenda a Pino ma in un batter d’occhio si trova rimpicciolito su una minuscola astronave in compagnia del suo nanetto da giardino.

“Mannaggia a te, se lo avessi saputo non avrei cacciato Titino quando alzava la zampetta per innaffiarti!”

Ma Pino canticchiando gira la cloche e la astronave si infila in un immensa galleria nera, piena di piccoli mostri orrendi appesi a pareti giallastre “Cos’ è sto schifo!? E che puzza qui dentro!” “Vedi Gianni, questa è una bocca mai curata. I batteri delle carie stanno rosicchiando lo smalto dei denti.

L’ astronave finisce in un labirinto di minuscoli canali con pareti unte di nero catrame e di giallo materiale vischioso.

“Guarda qui! Ecco; bronchi e bronchioli di un bel fumatore! Che bell’ impasto fra catarro e catrame! Bello fumare, eh? Accendiamo i fari, non si vede nulla!”. “Buahh che schifo!” Esclama Gianni.

All’improvviso i due precipitano in una grossa cisterna, ribollente come un vulcano, le pareti piene di scalfitture. La cisterna sobbalza, si agita, talvolta un risucchio spaventoso d’aria la gonfia e si incanala su per un camino, e in alto, lontano, si ode un rombo che Gianni riconosce: è un fragoroso rutto!

Come per magia, attraverso una delle ulcere nello stomaco, Gianni e Pino si ritrovano a pilotare la mini navicella in un mare vischioso, rosso, in una serie di tubi più o meno grandi.

All’improvviso Pino esplode in una serie di parolacce e Gianni esclama:” Musica per le mie orecchie” e subito cade a gambe all’aria. La navicella percorre una traiettoria a spirale, tipo Blu Tornado.

“Accidenti, la galleria si è ristretta! Colpa di questi accumuli di grasso sulle pareti delle arterie.”

Gianni esclama:” Ma questo tizio è un maiale! Fra polmoni incatramati, alito fetente, rutto libero e colesterolo…Che schifo!!” “Eh, caro mio, a fare una vita disordinata…” Mormora Pino.

“Per tutto questo grasso devi dire grazie al porcaro: questo signore fa SEMPRE colazione da lui, con ciambelle unte nel colesterolo fritto!!”. L’astronave acquista una velocità spaventosa e Gianni esclama a Pino:” Ti sei bevuto il cervello ad accelerare così, neanche sul Raptor è così, oh ci ho vomitato 2 volte!!” “Non è colpa mia, è che questo tizio ha la pressione alta a causa del colesterolo in eccesso e il sangue corre alla velocità della luce!! Prova a schiacciare un po’ la gomma dell’acqua col piede, vedi che il flusso aumenterà moltissimo la sua velocità!”.

E Gianni:” Ah, come quella volta che poi ho tolto il piede e mio padre è rimasto innaffiato, oh oh!”.

Infine la navicella finisce in una lunghissima galleria, tortuosa e buia come un’immensa caverna; sulle pareti viscide si nota una specie di moquette. “Villi intestinali”, spiega Pino.

In alcuni punti la galleria presenta dei rigonfiamenti, e talvolta un vento potentissimo rischia di risucchiare la navetta, come un uragano. “Cos’è ‘sto tornado??” Grida Gianni .

“ Gas da cattiva digestione”, ribatte lo gnomo “Per fortuna questa navicella ha le pareti e le finestre a chiusura stagna, altrimenti sentiresti un odorino!!”

“Adesso che so dove stiamo volando sto molto meglio!” Borbotta disgustato Gianni “Puah, praticamente in una fogna!”

D’un tratto il vento prodigioso investe la navetta e con una potenza incredibile la spinge lungo la caverna. “Ohhh altro che videogiochi, questo è meglio della WII!!” esclama Gianni, ruzzolando nell’astronave come la sorpresa in un ovetto.

D’un tratto, con un colpo improvviso, vengono espulsi all’esterno, sulla cima di un invisibile ma potentissimo fungo tipo bomba atomica.

“Ohh, siamo nel mondo esterno, siamo liberi! Com’è possibile, Pino??” Grida Gianni incredulo

“Chiamasi scorreggia” lo informa il nanetto senza fare una piega.

La navicella vola per dieci minuti in un locale buio, poi Pino esclama:

“Caro Gianni, siamo al capolinea. Adesso tornatene al tuo letto, alle tue bottiglie, alle tue sigarette e al tuo colesterolo fritto per pranzo e cena. Il mio compito finisce qui.”

“Quale compito, Pino?”

“Farti aprire gli occhi, Giannino mio. Farti vedere come sarai ridotto fra qualche anno.”

“Ma cosa dici?”Gianni impallidisce

“Dico che quel corpaccione che abbiamo visitato, tutto incatramato, pieno di colesterolo e di gas maleodoranti, coi denti marci e l’alito fetido, sei tu fra qualche anno, se continui a vivere in quel modo!”

“Davvero?!” reagisce Gianni, “Allora ho deciso!! Ricomincio a giocare a calcio e spiego tutto questo a quei folli dei miei amici! Voglio bene al mio corpo e non voglio vederlo così!”

FINE