PREMESSA
“Che cosa sono le dipedenze?”
Tutto è iniziato con una semplice domanda che abbiamo fatto alla professoressa: “Lei fuma?”.
Da questa nostra curiosità, è venuto fuori uno scambio di idee e di pensieri sull’uso di alcune sostanze, come fumo, alcol, cibo e droghe, molto diffuse tra i giovani come noi. I ragazzi, infatti, per sentirsi più felici o per affrontare dei problemi, usano tali sostanze, senza pensare alle conseguenze negative che esse procurano al loro corpo e alla loro mente.
Abbiamo scoperto, inoltre, che si può essere dipendenti da molte altre cose, come, ad esempio, dal cellulare o da alcuni tipi di gioco (carte, slot machine, …).
Ecco cosa abbiamo imparato.
Come vivo, cosa conosco
“Stili di vita” e “Conoscenze” sono i due questionari da cui è partita una seria riflessione sul fumo, sulle sostanze stupefacenti, sull’alcol. Non tutti i giovani conoscono l’argomento e spesso si ha un’idea limitata del mondo delle dipendenze, la quale comprende anche i social network a cui i giovani sono tanto legati.
Chi lo avrebbe mai detto che le tante ore passate davanti al computer o al cellulare potessero essere un problema per la salute?
Sul gioco lo immaginavamo, ma che anche il rapporto con il cibo potesse costituire un problema proprio non ce l’aspettavamo!!!
MI IN-FORMO
La dipendenza è un comportamento di cui non ci si riesce a privare facilmente, nonostante la propria volontà.
Il disagio giovanile trova spesso sfogo nella droga o nelle dipendenze in generale, che provocano danni tremendi ai giovani che ne fanno uso, senza pensare alle conseguenze.
Tante sono le cause che portano ad un avvicinamento verso qualcosa che, alla fine, si rivela dannoso, come la società odierna che non crede più nei valori, che dà importanza solo al denaro e all’apparire, dimenticando la “persona”.
È molto facile, quindi, cadere nel mondo della dipendenza da: fumo, droga, alcol, gioco d’azzardo e cibo, rifugiandosi in frasi come: “Posso smettere quando voglio”, “Sono libero di provare”.
La vita in diretta
I mezzi d’informazione ci presentano ogni giorno tristi notizie collegate al problema del consumo di droghe e alcol.
Riportiamo un articolo di giornale, letto e commentato con l’insegnante in classe, relativo al consumo di alcol, sempre crescente nei ragazzi dagli 11 ai 23 anni; non a caso le stragi del sabato sera sono in continuo aumento.
Per quanto riguarda il mondo della droga, il cortometraggio “Kiwi” affronta cause, problemi ed effetti dell’abuso di stupefacenti. Protagonista è un piccolo Kiwi, che trova una strana sostanza sul suo percorso. La assaggia e scopre presto di non poterne fare a meno. Ma la dipendenza aumenta provocando effetti collaterali sempre più pesanti, mentre la gioia iniziale va scomparendo.
Per dipendenza non s’intende però solo l’abuso di sostanze, ma anche di comportamenti.
Ne è una prova l’anoressia, infatti molte ragazze, ma anche ragazzi seppure in percentuale minore, non si accettano per come sono, evidenziando un cattivo rapporto con il proprio corpo.
Ciò per noi è inconcepibile, perché, nella maggior parte dei nostri paesi di origine, l’astensione periodica dal cibo è legata soprattutto a pratiche religiose (Ramadan).
Nel film “Briciole”, si racconta la storia di una ragazza che non voleva mangiare, della sua famiglia e della loro rinascita.
La droga nelle canzoni
Il tema “droga e dipendenze” è presente anche nel mondo della musica.
L’ascolto di varie canzoni in inglese dagli anni ‘70 ad oggi ha evidenziato come anche il concetto di “droga” è cambiato nel corso degli anni.
I musicisti del passato e chi ascoltava musica spesso facevano ricorso a sostanze, ma sembra che non avessero coscienza dei pericoli a cui andavano incontro.
Nella canzone “The End” dei The Doors, gruppo musicale degli anni ’70, si parla positivamente delle sostanze stupefacenti, anche se in modo nascosto (il termine “droga” viene sostituito con l’espressione “bell’amica”).
Nella canzone “Back to black” di Amy Winehouse del 2005, è evidente il senso di angoscia che invade la cantante, la quale parla apertamente della droga e di come si sia lasciata trasportare dagli altri nel farne uso.
Dalla discussione è emerso un altro aspetto: sia il leader dei The Doors, Jim Morrison, che Amy Winehouse sono morti giovani, all’età di 27 anni, per abuso di sostanze stupefacenti.
Ciò che ha maggiormente emozionato di questa riflessione e’ stata la fragilità umana, il senso di solitudine.
Spesso, infatti, per usare le sostanze stupefacenti ci si isola e si muore completamente da soli, senza nessun familiare accanto, in un mondo pieno di gente sembra assurdo ma è possibile.
La droga e la legge
La droga non è un problema solo per il corpo e per la mente, ma avere a che fare con la droga è, per la legge italiana, un reato.
Un viaggio nella storia “stupefacente”
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il fenomeno della dipendenza da sostanze stupefacenti non riguarda soltanto il tempo in cui viviamo, ma anche le antiche civiltà (Cina, Grecia, Roma) ricorrevano a certe droghe per curare alcune malattie o, semplicemente, per piacere.
Fumo
Quanti ragazzi vediamo in giro con la sigaretta in bocca, la maggior parte ha iniziato per far parte del gruppo, altri vogliono sembrare più grandi o più forti ma il fumo provoca gravi effetti sulla salute:
- Assottiglia il cervello
- Provoca cancro ai polmoni e ad altre parti del corpo
- Danneggia i denti
Chi si lascia imprigionare da questo “vizio”, danneggia se stesso e gli altri che gli stanno vicini specie i non fumatori (fumo passivo). Lo Stato per garantire il benessere del singolo e della comunità ha emesso una serie di divieti.
La legge 16 Gennaio 2003 n.3 (legge Sirchia), con la finalità di tutelare i non fumatori, stabilisce il divieto di fumo in tutti i locali chiusi, pubblici e privati, aperti ad utenti o al pubblico. Il divieto è totale in scuole, ospedali, uffici della pubblica amministrazione, musei, biblioteche e autoveicoli di proprietà dello Stato e sui mezzi di trasporto. Nonostante i divieti, le campagne pubblicitarie (pubblicità progresso) volte ad informare sui rischi anche mortali delle sostanze nocive, presenti anche sulla confezione delle sigarette il loro consumo è in crescente aumento.
Adolescenti ed internet
Oggi basta guardarsi attorno, salire su un autobus o frequentare un locale affollato, per rendersi conto di quanto il nostro sguardo si sia, letteralmente, abbassato.
Siamo concentrati sui nostri smartphone. Sempre connessi, sempre impegnati, al punto di perdere il contatto con la realtà.
E nel ricco mondo di internet vi è un’enorme quantità di dati: ognuno sul web è in grado di trovare ciò che ama, odia, ciò che può provocare un meccanismo di dipendenza.
Accade col gioco d’azzardo e con i social network.
Sono sempre di più i ragazzi che rinunciano ad una partita di calcetto all’aperto, per rifugiarsi dietro ad un computer, a chattare con degli sconosciuti.
Conclusioni
Evita le dipendenze, scegli la libertà!!!!!!
Un giovane che vuol bene a se stesso e vuol bene alla vita rifiuta le droghe, non fuma, non beve alcolici – o li consuma con moderazione in dosi adatte alla sua età e al suo peso – e preferisce andare a fare una passeggiata al mare o a giocare una partita di calcetto in un campo vero, piuttosto che rifugiarsi nel mondo finto del web.
Published: Nov 25, 2016
Latest Revision: Nov 26, 2016
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